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Autore: JulyAneko    21/06/2003    6 recensioni
Un incidente può cambiare la vita? Ve lo racconta la protagonista di questa mia piccola storia...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Change

SWEET CHANGE

Buio… non vedevo altro che un gran buio… non riuscivo a respirare, e sentivo un gran mal di testa… di lì a poco mi svegliai, spaurita… Non capivo più nulla, non capivo dov'ero… non capivo chi ero!

-Ti prego!- supplicò per l'ennesima volta la ragazza dai capelli castani-rossi, davanti a sé c'erano un uomo sulla quarantina e un ragazzo, della sua stessa età, 19 anni.
Marshall abbassò lo sguardo
-Lo so che siamo già in tre, ma non sa dove andare… provi ad immaginarsi cosa vuol dire perdere la memoria, non sapere chi si è veramente!- la ragazza stringeva i pugni, era decisa nel suo obbiettivo, ma il suo sguardo lasciava trasparire tanta paura e sofferenza, e questo Julian lo capì subito… in fondo era da quando aveva 14 anni che si era innamorato di lei, lei, la sua Amily. Si avvicinò alla ragazza, poggiandole una mano sulla spalla, come per rassicurarla, proteggerla -La prego, pensi come deve soffrire questa ragazza e… e Amy… Potremmo comunque aiutarla, anche solo rendendole il sorriso…
L'uomo mugugnò qualcosa, poi congedò i ragazzi, con una risposta affermativa! Ce l'avevano fatta!
Nel corridoio Amily si fermò, facendo fermare anche il ragazzo, che le si avvicinò.
La ragazza posò una mano sulla parete -Julian, grazie…- mormorò
Lui sorrise e l'abbracciò -E' una cosa giusta, e poi… so che ci tenevi molto… non devi ringraziare me ma la tua tenacia e la tua bontà!
Sul volto della ragazza incominciarono a scivolare, lente, alcune lacrime, che subito Julian asciugò con il pollice, tenendo fra le sue grandi mani il viso di Amily -Lo sai che ti amo, vero?- disse prima di far morire in gola il pianto di lei con un lungo e passionale bacio…

Mi guardai sbigottita attorno, molto lentamente mi portai una ciocca di capelli neri come la pece dietro l'orecchio. Ero in un ospedale, e precisamente in un letto di ospedale… La stanza in cui ero era piccola, a due posti, ma un letto era vuoto, l'altro lo occupavo io… era tutto sempre così uguale, ora… ora da una settimana…
Improvvisamente la porta si aprì ed entrò nella stanza una ragazza, era un'infermiera, aveva lunghi capelli castini-rossi e grandi occhi castani.
-Ciao! Come va oggi?
-Come sempre… cioè, come sempre dalla scorsa settimana…- risposi, la ragazza mi sorrise dolcemente, provando tristezza per me…
-Fra poche ore dovrai lasciare l'ospedale… hai telefonato all'albergo?- Scossi la testa -E allora dove pensi di andare?!
-Non so…
La ragazza mi guardò ancora per un attimo -Io una mezza idea ce l'avrei…- i miei occhi si puntarono in quelli della mia infermiera -Ti piace il calcio?
-Il calcio? Non saprei…
-Bene, io sono una manager della nazionale giovanile di calcio, in questo momento alloggio in una piccola pensione con tutta la squadra, e una camera è rimasta libera…
La guardai di sbieco -Dici che posso venire?
-Sì, certo, penserò io a spiegarlo agli altri! Senti io stacco fra tre ore, se aspetti un po' andiamo insieme! Ti va?
-Certo!- le sorrisi. Fece per uscire, ma la mia voce la bloccò -Ah, grazie, Amily…- mi guardò teneramente e uscì dalla stanza…

-Eccoli, sono là in campo! Non fanno altro che allenarsi!- esclamò la ragazza ridendo.
Giungemmo alla panchina, i giocatori erano tutti in campo, solo una ragazza bruna, una castana e un uomo erano seduti a vedere quella partita d'allenamento -Ciao! Sono tornata!- esclamò Amily, attirando l'attenzione dei tre
-Oh, ciao!- salutò l'uomo, probabilmente l'allenatore, tornando a guardare la partita.
-Ciao!!- esclamarono le altre due, alzandosi in piedi, potendo, così, scorgere la mia figura: bassina, minuta e dall'aria impaurita…
-Ah, ragazze, permettetemi di presentarvi Jem! Jem, queste sono Patty e Jenny!
-Piacere! Ma lei non è la…- accennò una delle due ragazze, mentre Amily le faceva cenno di sì con la testa -Spero che ti troverai bene qui con noi!- a quelle parole accennai un sorriso, per quel che potevo sorridere…

Amily mi fece vedere la mia stanza, e mi lasciò un po' da sola a sistemare le mie cose…
Avevo una grande valigia con me, e ancora non avevo avuto il coraggio di aprirla, per ora avevo sempre indossato vestiti che mi aveva fornito l'ospedale… L'avevano ritrovata accanto a me, nella mia macchina, che, poco dopo avermi tirato fuori, prese fuoco…
Girai su me stessa alcune volte, per guardarmi attorno, poi mi sedetti sul letto, sospirando, da quel giorno avrei cominciato una nuova vita, come se fossi rinata, proprio così… non ricordando nulla del mio passato… non ricordando nemmeno chi fossi… mi avevano dato il nome di Jem, avevano detto che mi calzava a pennello, a me non piaceva.
Scossi la testa, non devevo più pensare! Non avevo nemmeno voluto che le varie associazioni mi aiutassero, avevo deciso di vivere una nuova vita, non volevo soffrire cercando di ricordare il passato… se infondo avevo perso la memoria, forse, una spiegazione c'era! O almeno era quello che mi dicevo, per non far pesare la cosa… troppo dolorosa per non essere importante…
-Jem!- mi chiamò Amily entrando nella stanza -Vieni, i ragazzi sono tutti riuniti nell'atrio, vorrebbero conoscerti!
-Sì, arrivo!- e così dicendo presi a braccetto la ragazza e insieme ci avviammo…
-Ragazzi!!- urlò la ragazza bruna, attirando l'attenzione su di sé, e facendo zittire tutti… -Ragazzi, devo presentarvi una persona, la quarta manager!
In quel momento Amily mi diede una pacca sulla spalla, facendomi fare un passo avanti, arrossii un poco, non mi piaceva essere al centro dell'attenzione, e così cercai di sbrigarmi -Ciao, io sono Jem!- esclamai sorridendo.

A tavola non mi sentivo proprio a mio agio!! I ragazzi non facevano che farmi domande, finchè Bruce non chiese -E da dove vieni?- La mia faccia si rabbuiò, non sapevo cosa rispondergli... non lo sapevo!!
-Viene da…- tentò di dire Amily, inventando qualcosa, ma io la bloccai -Io, io non lo so…- sussurrai -Ho… ho avuto un incidente la scorsa settimana e…
-No, non importa Jem…- mi disse Amy, ma io volevo andare avanti, infondo se volevo vivere con quei ragazzi avrebbero dovuto sapere cosa avevo fatto!! -E… ho perso la memoria…
Tutti i ragazzi restarono ammutoliti, non se lo aspettavano proprio… Divenni rossa in viso, ma non volevo che provassero pena e tristezza per me! -Ma ho deciso di ricominciare da capo, e Amily me ne ha dato la possibilità!- sorrisi, mandando via la paura.

Patty guardò per l'ennesima volta fuori dalla finestra, e finalmente si decise: si infilò il giubbotto e uscì, sedendosi sulla panchina, accanto ad un ragazzo moro -Però…- incominciò questo -Perdere la memoria… deve essere una cosa bruttissima non sapere nulla di se stessi, di tutto ciò che si è fatto fino a quel giorno…
-Già- sussurrò la ragazza
-Povera ragazza…
-Non penso voglia la nostra compassione!- esordì lei
-Già- sussurrò, stavolta, lui. Poi improvvisamente si alzò -Non vedo l'ora che arrivino Tom e Benji a portarci un po' di buon umore!
-Lo spero!- esclamò la ragazza, ed insieme rientrarono..

Una settimana passò velocemente, i ragazzi si stavano abituando all'idea di avere una quarta manager… un'altra ragazza che passava il tempo con loro!!
…Misi a posto le bibite, ormai i ragazzi avevano finito l'allenamento da un bel po', eravamo rimaste solamente io e Amy, per finire di rimettere. Fra noi stava nascendo una bella amicizia, ed io non avrei mai smesso di ringraziarla per ciò che mi aveva "donato": una nuova vita…
-Allora, hai finito?!- mi chiese ormai stufa della giornata
-Sì! Cioè, non proprio… facciamo così, finisco io, te va a casa!
-No, no, non c'è problema!
-Amy, vai a casa a farti coccolare da quel tuo bel ragazzo!- la brontolai
Lei, inevitabilmente, arrossì, poi ironica mi disse -Guarda che sono gelosa!
-No, non ti preoccupare, non te lo rubo il tuo principe azzurro!!
-Uhm… allora va bene, vado a casa, ma raggiungimi presto!
-Ok, a dopo!- la salutai, e mi rimisi a sistemare…
Passò così un'oretta, ero abbastanza esausta! Piano piano mi diressi verso l'uscita, chiusi la porta a chiave e mi avviai camminando. Poco dopo iniziai a correre… -Capitano! Aspettami!- gridai, e così raggiunsi il ragazzo che si era fermato
-Jem! Che ci fai ancora qui?
-Ho finito ora di sistemare… piuttosto, te?
Lui mi guardò stranito, come se fosse la cosa più normale del mondo trovarlo lì a quell'ora. Puntò i suoi occhi neri in quelli miei, scuro nello scuro… Poi spostò lo sguardo a terra, seguii quello sguardo e vidi… un pallone da calcio!! -Facevo una corsa con il mio migliore amico!
-Come?- chiesi, leggermente incredula.
-Sì, il mio allenatore, Roberto, fin da piccolo mi ha insegnato che il pallone è il nostro miglior amico!- a quella affermazione sorrisi, era buffo… ma nello stesso tempo bello, saggio e suggestivo…!!
-Senti, ti va di fare due passi? Così mi riposo un po'…
-Ok, entriamo nel parco?- chiesi indicandolo, era di fianco a noi
-Volentieri!- e così entrammo, e piano piano l'imbarazzo che avevamo si sciolse, e cominciammo a parlare liberamente! Giunti nella zona più alta del parco, ci fermammo all'ombra di un albero -Ohi…- tossicchiò lui -Ok, oggi sono abbastanza stanco…
-Aspetta vieni…- esclamai, e così andai dietro di lui, mettendomi ginocchioni, mentre lui era a sedere, e cominciai a fargli un dolce e delicato massaggio alla schena… All'inizio era un po' irrigidito, ma poi si lasciò andare -Lo sai che sei proprio brava?!
-Grazie!
-Sì, sì, ci voleva proprio un bel massaggio!- esclamò sorridendo

Le giornate erano sempre uguali, e il calcio occupava gran parte di queste!! Incominciava a piacermi questo sport! Ogni tanto, e sempre più frequentemente, io e Oliver ci ritrovavamo a passare qualche ora insieme, e così mi facevo spiegare tutte le tecnite calcistiche e quanto riguardasse questo sport! Le ore passavano piacevoli ma veloci, e così spesso non ce ne accorgevamo, e rientravamo a casa quando gli altri avevano già incominciato a cenare!!
Se all'inizio ero io a cercare la compagnia del ragazzo, per cercare di capire qualcosa dello sport di cui ero manager, ora era lui a cercare la mia, di compagnia!! A volte, mentre eravamo tutti insieme, mi ritrovavo spesso a notare che lui mi fissava incessantemente, come per dirmi "Ma perché non ce ne andiamo di qua e andiamo a passare qualche ora insieme, chiacchierando spensieratamente?!" A quel pensiero sorridevo, mi avvicinavo a lui e gli farfugliavo qualcosa all'orecchio, e così poco dopo ci ritrovavamo sotto quel nostro albero, situato nella parte più alta del parco!! Ormai quello era diventato il nostro albero, reduce di tutte le nostre chiacchierate!!
Quando ero con lui, spesso, mi scordavo cosa mi era successo, che avevo perso tutto… ma, quando quel pensiero riaffiorava la mia mente, il mio sguardo diventava cupo e triste, non sapevo chi fossi in realtà, non sapevo nulla dei miei genitori, magari mi stavano cercando… boh, non lo sapevo… ma nonostante tutti i miei interrogativi, non volevo sapere! Non volevo scoprire la realtà! Come se una parte recondita di me sapesse che era meglio così… magari c'ero pure andata a posta, a sbattere contro quel muro…
No, non volevo pensare… non volevo sapere!

E così passò un mese, e poi un altro … conobbi tutti i ragazzi, erano tutti molto simpatici, anche se ognuno aveva il suo carattere!
Avevo deciso di ricominciare tutto da capo, non volevo sapere nulla di ciò che avevo fatto in quei 19 anni della mia vita!! Ma… erano pur sempre 19 anni… 19 anni spesi così, senza poi ricordarsi nulla…
Quel giorno sentii nell'atrio un via vai di voci allegre che ridevano, mi diressi incuriosita… attorno ad un ragazzo si erano ammassati tutti gli altri… mi avvicinai di più per capire chi fosse il nuovo arrivato, era un ragazzo castano, dal bel fisico.
-Il suo nome è Tom Becker!- mi spiegò Amy, che mi si era avvicinata -E' un giocatore della nazionale! Vieni, te lo presento!- e così, facendoci largo fra tutti gli altri ragazzi, gli arrivammo davanti
-Ciao Amily!- salutò lui abbracciando amichevolmente la ragazza
-Ciao!- esclamò scostandosi, facendomi così vedere dal ragazzo, sul suo viso si formò un'espressione interrogativa ed esclamò -E tu che ci fai qui?
Mi sentivo spaventata… quel… quel ragazzo mi conosceva?! Il mio volto fu avvolto da un alone di terrore…

Ero seduta su un muretto, da lì si poteva vedere tutta la città… era bellissimo! Le mie gambe dondolavano nel vuoto… e accanto a me lui. Eravamo in silenzio, gli avevo raccontato ciò che mi era successo, prima di fargli aprire bocca, prima che dicesse qualsiasi cosa su di me…
-E così non ricordi nulla?
-Già…
-Nemmeno chi sono io?
Scossi la testa -Chi sei?- chiesi arrossendo
Lui mi guardò ancora per un attimo -Non ti avevo mai vista arrossire, sai… eri sempre così sicura di te e determinata…- fece una pausa -Ci siamo conosciuti ad una festa in Francia, l'uomo che ha risposato mia madre è un cugino di quarto grado o qualcosa del genere di tuo padre…
-Mio padre… e così io abito in Francia?
-No, dopo aver passato un po' di tempo in Francia ti sei trasferita in Germania, ma tu abiti in America…
-America… E, come fai a sapere queste cose di me?- chiesi, cercando di mostrarmi il più serena possibile, ma dentro stavo morendo, il mio cuore stava esplodendo…
Lui abbassò gli occhi, arrossendo un poco, e così feci anch'io pochi secondi dopo, intuendo… -Ma… ma tu dicevi che per te andava bene un ragazzo dalla personalità forte e decisa…- sospirò
-I… io?
-Sì… te l'ho detto, no? Eri un tipetto tutto pepe!!
Sorrisi, e piano piano iniziai a ridere -Io? Non posso crederci!!- e continuai a ridere, dopo poco anche Tom iniziò a ridere "Già, la tua risata contagiosa… me la ricordo bene…"

-Ora sarà meglio tornare dagli altri!- esclamò il ragazzo, scendendo dal muretto.
-Tom?- lo fermai, lo raggiunsi, alzai lo sguardo e puntai i miei occhi scuri e profondi in quelli di lui… -Quale… qual è il mio nome?
Lui sorrise -Allie…
-Allie… sì, mi piace!- esclamai, e così da quel giorno tutti mi avrebbero chiamato con il mio... vero nome…!!

Avrei voluto sapere un sacco di cose di me, della mia vita passata, ma non avevo il coraggio di chiederglielo, a Tom… avevo tanta paura, paura di sapere…
Vedevo che anche lui moriva dalla voglia di dirmi tutto, ma… non so, forse per paura, paura di come ero allora, paura di come ero prima… non mi disse mai nulla… ci limitavamo a guardarci negli occhi ininterrottamente, senza spiccicare parola…
Un giorno, presi tutto il mio coraggio e mi rifugiai in camera, chiudendo la porta a chiave…! Mi deressi lentamente verso l'armadio e ne estrassi la valigia, che ancora non avevo toccato… L'appoggiai sul letto, e mi accovacciai accanto a questo, respirai profondamente e incominciai a far scorrere la cerniera, per aprirla… quando fu libera da chiusure, la guardai ancora per un attimo, e poi sollevia la parte superiore…
Dentro era ancora tutto perfetto, tutto piegato ordinatamente… Uno alla volta levai tutti i vestiti, esaminandoli uno ad uno… erano per lo più pantaloni e jeans, c'erano solo due gonne, una sotto il ginocchio e una sopra, e pochi vestitini, la maggior parte delle maglie erano corte e attillate… sì, mi piacevano! ^^
-Allie?- era lo voce di Amily, che stava bussando alla porta.
-Sì, eccomi!- gridai, andando ad aprire e facendola entrare. Lei, vedendo tutti quei vestiti mi guardò con sguardo interrogativo -Ehm, beh… ho aperto la mia valigia…- spiegai
-Ma… ma è fantastico!!- esclamò guardando gli abiti -E sono stupendi!!
-Già…
Lei mi guardò per un attimo, io, con lo sguardo triste e pensieroso, basso a terra… -E… nessun… nessun…
-Uhm, nessun ricordo… non che me lo aspettassi… infondo quando ho visto Tom non ho provato nulla, se avessi ricordato qualcosa lo avrei fatto alla vista di un "caro amico", non dei miei vestiti…
-Già…
-Ma, non ti preoccupare Amily, ora voglio solo vivere questa mia nuova vita!- le dissi sorridendo, cercando di non farla preoccupare… ma sapevo che non sarebbe servito a nulla, ormai io e Amily ci capivamo al volo, non importavano nemmeno le parole!
Lei si limitò ad un gesto della testa di approvazione, ma tutte e due sapevamo che ciò non sarebbe bastato…

Quello stesso giorno, nel pomeriggio, mi recai all'ufficio dei carabinieri… quando ne uscii ero piuttosto distrutta… Mi diressi senza meta per la città, con gli occhi pieni di lacrime, pieni di tristezza… Era tardi quando mi accorsi di essermi persa del tutto! Appoggiai la schiena ad un palo della luce, sospirando. All'improvviso sentii un rumore acuto, e davanti a me passò un ragazzo alto e moro, che stava portando una cassa che sembrava molto pesante! Mi sembrava di conoscerlo… quando ripassò, stavolta senza portare nulla, si fermò e mi scrutò -Ti sei persa?
Alzai la testa, potendolo così riconoscere -Oh, Mark, meno male, sì, mi sono persa!- dissi tutto d'un fiato passandomi una mano sugli occhi umidi. Lui continuò a guardarmi, poi sorrise -Dai vieni qua, aiutami a portare queste ultime casse e torniamo insieme a casa!- e così dicendo lo segui, svoltato l'angolo della strada c'era un camion parcheggiato, mancavano alcune casse, il ragazzo le scrutò ad una ad una e poi ne prese una porgendomela -Questa non è pesante, ce la fai?- Io la presi, non era pesante, ma neanche leggera, ma ce la facevo, mi limitai ad un gesto della testa. Mark ne prese un'altra e insieme ci avviammo al negozio a cui erano indirizzate.
-Ecco fatto!- esclamò il ragazzo, uscendo dal negozio vivamente soddisfatto!! Io continuai a seguirlo, con lo sguardo fisso a terra, e gli occhi ancora rossi di pianto… Facemmo un bel pezzo di strada in silenzio, lui non mi chiese nulla e io nemmeno. Stavamo camminando tranquillamente anche se si poteva sentire la tenzione fra noi.. Lui mi stava camminando davanti, all'improvviso si fermò ed io andai a sbattere contro il suo corpo muscoloso, dato che guardavo a terra -Scusa- pronunciai. Lui si girò verso di me, scosse la testa -Senti, non sono bravo con le parole, ma non pensare che non mi sia accorto che hai pianto!- Io alzai lo sguardo su di lui, tirando su col naso -Già…
-Co… cosa è successo?
-Non mi va di parlarne- dissi soltanto, e così iniziammo nuovamente a camminare, ora l'uno di fianco all'altra. Dopo qualche minuto il ragazzo sospirò -Ma magari ti farebbe bene, anche se io non sono quel tipo di ragazzo, dolce e romantico...
Stetti zitta, ma i miei passi erano sempre più lenti e corti, finchè non mi fermai, stringendo i pugni, abbassai la testa e iniziai a piangere.
Mark, a quella reazione non seppe che fare… non sapeva che fare!! Poi mi si avvicinò e mi abbracciò. Io mi laciai andare e farfugliai -Ho voluto sapere come è avvenuto il mio incidente…- iniziai a singhiozzare -Quel giorno una macchina mi è venuta addosso, ed io per scanzarla ho fatto una brutta manovra e sono finita contro un muro…- Appoggiai le mani al petto del ragazzo, stringendole in dei pugni -Quei ragazzi che erano alla guida di quella macchina erano ubriachi… e poco dopo sono morti, scontrandosi a tutta velocità contro un albero…!!
Lui non disse una parola, si limitò ad accogliere quel mio sfogo, abbracciandomi teneramente…
Quando rimprendemmo a camminare il silenzio era interrotto solo dai miei singhiozzi… prima di entrare in casa lo fermai, tirandogli la maglia -Per favore, non dire nulla agli altri…- Lui mi sorrise -Puoi stare tranquilla…!

Non ricordavo proprio nulla… nemmeno l'incidente… nessun ricordo riaffiorava la mia mente! Non lo sopportavo, non sopportavo di essere estrania alla mia vita passata quando c'erano persone che l'aveva segnata, inevitabilmente!
Non so come, ma quel ragazzo capì che stavo soffrendo più che mai in quel periodo, più di prima… Come sempre andammo a sederci sotto il nostro albero prediletto, ora, anche se ero con lui, mille interrogativi vagavano per la mia mente… incapaci di uscire sotto forma di semplici domande…
-Dovresti provarci, sai…- incominciò Holly
-Come?- chiesi non capendo
-Beh, sì… dovresti parlarci con Tom…
-Già…
-Per sapere com'eri, chi eri…!
-Ma non lo sarò mai più… non sarò mai più quella di una volta!
-Beh… non è mai detto… non credi?- e così dicendo mi si avvicinò, e si distese sull'erba poggiando la testa sulle mie gambe conserte. Piegò leggermente la testa all'indietro, per guardarmi, io sorrisi -Non è mai detto…
Restammo in silenzio per un bel po', finchè non scorgemmo una figura, Holly si alzò, mi guardò, gli feci cenno di sì con la testa, e lui lo chiamò -Vieni pure Tom!- così il ragazzo si fece avanti, un po' intimorito -Non volevo disturbarvi…- disse non appena ci ebbe raggiunto
-Oh, non ti devi preoccupare, ora è meglio che vi lasci soli! A dopo!- esclamò Holly, e facendomi l'occhiolino se ne andò.
Tom si sedette accanto a me, rimasi muta per qualche secondo poi lentamente parlai… -Sai, mi vergogno a parlare con te della mia vita passata… non so nulla… magari ti ho fatto soffrire, ti ho fatto del male… non so…
Il ragazzo sorrise -Non ti devi preoccupare…- mi rassicurò
Ci fu un altro lungo silenzio -Tom?
-Sì?
-Pensi che… pensi che sia cambiata molto dopo l'incidente?
-Beh, sì, sei cambiata… prima eri sempre allegra, cordiale… avevi un carattere combattivo e fiero… ma eri anche una ragazza gentile e dolce… Ora, queste ultime qualità sono quelle che risaltano di più in te…
Abbassai la testa -Ed ero meglio prima?
-Te eri te stessa prima, e lo sei anche adesso… non ce n'è una migliore… sei sempre una ragazza meravigliosa…!
-Grazie…- dissi alzandomi, anche lui si alzò, e così ci ritrovammo a pochi centimetri l'uno dall'altra. Lui mi accarezzò una guancia, una lacrima solcò il suo volto -Per me sarai sempre la mia Allie…- Continuai a guardarlo negli occhi, e prima che succedesse qualsiasi cosa lo abbracciai, poggiando la testa sulla sua spalla… -Grazie di tutto Tom...-

Avvolsi i miei lunghi capelli in un asciugamano, erano ancora bagnati… Qualche goccia d'acqua era caduta sulla canottiera bianca che indossavo, sotto avevo solo gli sleap.
Mi guardai allo specchio, sorridendomi amaramente… non mi era mai piaciuto il mio viso, con quei lineamenti "duri" e ben definiti!
Lasciai cadere i capelli, ancora umidi, sulle spalle, e con un paio di forbici cominciai a tagliarli… volevo cambiare… E in quel modo mi buttavo alle spalle tutto il mio passato sconosciuto… ma lo avrei veramente fatto? Sospirai
Vedevo cadere le mie lunghe ciocche di capelli, nere come la pece… era un colore bello e brillante… Il risultato fu una pettinatura un po' stramba, ma molto carina. I miei capelli, ora, erano corti, fino all'inizio del collo, ma avevo lasciato alcuni ciuffi davanti più lunghi, così che potessero cadermi sul volto… per me quella era come una protezione, e non volevo "buttarla al vento"…!!
Sì, ero soddisfatta del mio lavoro! Indossai un paio di jeans a vita bassa e una magliettina attillata rossa. Uscii piano piano dalla stanza, lanciando sguardi da tutte le parti, sperando di non incontrare nessuno, ora volevo vedere solamente Amily!! Ma non fu così… Una voce mi chiamò da dietro… ero stata scoperta!! ^^ -A… Allie?!- Mi girai lentamente, poi scorgendo il ragazzo che aveva parlato, sorrisi. Lui mi guardò ancora per un attimo stranito, poi, a sua volta, sorrise -Stai bene!
-Grazie Philip!- esclamai felice
-Come mai questa novità?
-…Volevo cambiare…
Lui abbassò lo sguardo -O volevi, proprio tagliare tutto con il passato…?
Anch'io abbassai lo sguardo -Forse… ma sono fatta così…
-Non ti biasimo Allie, anzi, ti ammiro! Stai affrontando una situazione molto brutta e complicata con dignità e delicatezza!- sorrise, poi posò un braccio sulla mia schiena, ed insieme andammo dagli altri, ed anche loro apprezzarono il mio nuovo… luck!!

Ormai erano già cinque mesi che stavo con quei ragazzi, la mia vita aveva ricominciato ad animarsi, ed ogni giorno faceva un… "passo in più"!!
Era primavera inoltrata, e l'estate era alle porte, quando Julian si rivolse a me per un "affare" un po' complicato..
-Ti prego, ti prego!!- mi supplicò per l'ennesima volta
-Ma io non so bene i suoi gusti!- replicai, ma lui non demordeva… -Non è affatto così! E poi siete uscite un sacco di volte insieme per far compere, qualcosa ti avrà pur detto!!
-Uhm… e poi perché non ci porti direttamente lei, così è sucuro che le piaccia!
-Ti prego!- esclamò nuovamente lui, con l'aria di un bambino a cui è negata una caramella…!!
Io lo guardai per l'ennesima volta, sorrisi alla sua espressione del viso -E va bene! Ma se poi non le piace non è colpa mia!
-Grazie!!!!!- mi urlò in un orecchio, abbracciandomi!! ^^

Uscii di casa ed aspettai qualche minuto per strada, quando mi si avvicinò una macchina sportiva blu metallizzata, uno schianto!!
Rimasi a bocca aperta guardandola, ed ancora di più quando il suo guidatore mi disse -Allora? Sali?- Non potevo crederci, Julian aveva quel portento di macchina?!! Mi avvicinai saltellando, per poi sedermi accanto al ragazzo, scrutando agni particolare di quel bolide!
…Giungemmo in una parte della città che per me era del tutto nuova, era molto carina e c'erano un sacco di bei negozini!!
Julian imparò ben presto la lezione di… non chiedere mai ad una donna di andare a comprare qualcosa… gli feci girare sì e no tutti i negozi di abbigliamento e di orificeria…!!
Alla fine decidemmo, cioè, decisi, Julian si limitò ad un gesto di approvazione, ormai esausto dai mille negozi visti e, con sguardo "Ma quello che c'era nel negozio di prima, e di quello prima ancora… non era uguale?!", per una gonnellina color pesca e una camicetta di seta bianca… tanto pagava lui!! Infatti il regalo era per Amily, perché era da due anni che stavano insieme!!

Il giorno dopo uscii, stavolta sola soletta e… a piedi!
Girovagai un po' per la città, e infine decisi di andare verso il fiume! Mi piaceva quella zona, era verde e… fresca! Camminai per una mezz'oretta guardando il letto del fiume, ogni "vibrazione" dell'acqua, per un uccello che volava, andandosi a posare sui suoi argini, per un sasso, lanciato da qualche allegro bambino, per una foglia che cadeva…
Mi piaceva ascoltare ogni singolo rumore e perdermi nei mille colori del celo terzo…
All'improvviso, però, il mio sguardo fu catturato da una figura seduta su una panchina, con i gomiti poggiati sulle gambe, e qualcosa fra le mani… Mi avvicinai di più, per poi riconoscere quel ragazzo così carino… -Ciao!- esclamai, poggiandogli una mano sulla spalle e sedendomi accanto a lui, distogliendolo dai suoi pensieri -Posso?
Lui mi guardò ancora per un attimo -Ah, sì, sì, certo!- detto questo non dicemmo più parola per un bel po', lui continuò a guardare quell'oggetto che faceva scorrere fra le dita… Mi sporsi un po' e notai che era una fascetta bianca, con su ricamato in rosso un numero… un dieci…
Continuai a restare in silenzio, poi sussurrai -Lei?
Philip si volse di scatto verso di me -Cosa?
-L'ha fatta lei quella fascetta?- chiesi
Lui tornò a guardarla -Si vede tanto?
-Uhm, il giusto…
-E' molto importante sai per me…- Abbassai lo sguardo, avevo veramente visto giusto… -Questa me la fece prima di partire per l'America, quando disputai la partita contro la New Team, la squadra di Holly- spiegò -E pensare che eravamo stati tutto quel tempo insieme, ed io… ed io non mi ero accorto di nulla…- disse con rabbia
-Beh… penso che se le cose accadono è perché… devono accadere… forse prima non eravate ancora pronti l'uno per l'altra, ma ora…- Lui mi guardò negli occhi, sorrise, sorrise alla mia ingenuità di bambina… limpida e pura proprio come una bambina… -E… ed ora cosa stai aspettando?
Esitò un attimo a rispondermi, poi disse -Ho paura… paura che i suoi sentimenti siano cambiati… paura di quello che provo veramente per lei… paura che un suo rifiuto mi possa far crollare il mondo addosso…
-E pensi che continuando a stare nella situazione in cui sei adesso, tutto sia più semplice? Pensi che così facendo non soffrirai?
-No, ma…
-E allora cosa aspetti?! Va da lei, porgile questa fascietta… ed il resto verrà da sé! E poi… e poi sono convinta che lei sia nella tua stessa situazione… solo che siete troppo timidi per andare avanti… ma… sii l'uomo, fai il primo passo!!
Philip mi guardò un po' incredulo, avevo detto quelle parole con tanta verve e convinzione e, allo stesso tempo, dolcezza che ne era rimasto stupito!!
-Sei unica Allie…- sussurrò -Grazie…!!
-Non c'è di che, per un amico questo e altro!!- finii io iniziando a ridere, così che anche lui iniziò a ridere… era proprio vero, Tom aveva ragione, la mia risata era contagiosa…

Dopo aver sistemato i vari "casini" degli altri, fose dovevo pensare un po' a me stessa… e quel giorno ne ebbi un motivo in particolare…
Io e Philip decidemmo di tornare, era ormai l'ora degli allenamenti, per lui!! Facemmo la strada insieme, continuando a chiacchierare spensieratamente!
Quando entrammo in casa, trovammo una gran bella confusione, e potemmo notare un nuovo ragazzo… -Uh, è arrivato Benji!- esclamò Philip, dileguandosi fra i compagni… ^^
Io mi avvicinai piano piano, finchè potei vedere il volto del ragazzo… i capelli mori, gli occhi neri e pungenti… girò lo sguardo dalla mia parte e mi fisso con aria "dura" ma incredula… Sentii un brivido percorre la mia schiena, e la testa incominciò a farmi male… improvvisamente vidi nero e… una porta da calcio! A risvegliarmi da quell'immagine fu la voce spensierata di Amily, che gridava il mio nome… Mi girai quasi a rallentatore, ancora un po' scioccata, poi per non farla preoccupare, le sorrisi -Dimmi!
-Volevo provarmi i vestiti!- sprizzò di gioia -Vieni con me?
-Sì, sì!- dissi subito, volevo distrarmi, ma quel pensiero, quel ragazzo riaffioravano nella mia mente…
Quando entrai in camera di Amily mi sedetti sul letto, mentre lei infilò subito in bagno a provare i vestiti! Sentii delle voci provenire da sotto… probabilmente erano i ragazzi che stavano incominciando l'allenamento! Infatti era così, mi affacciai alla finestra, e vidi… vidi quel ragazzo piazzarsi fra i pali, in porta!! Ebbi nuovamente un brivido… che mi fossi ricordata qualcosa?! Che quel ragazzo facesse parte della mia vita passata?! No, non poteva essere!! Incominciai a guardare gli allenamenti, ma il mio sguardo, inevitabilmente cadeva su quel ragazzo dal corpo perfetto…
-Allie? Allie?- di nuovo la voce di colei che era diventata la mia migliore amica, mi risvegliò dai miei pensieri -Eh?!- dissi girandomi, sorrisi nel vederla, stava proprio bene con quella gonna e quella camicietta… avevo scelto bene! -Stai benissimo!
-Grazie!- esclamò lei guardandosi allo specchio -Ah, e grazie di… di aver accompagnato Julian a comprarmi il regalo…
-Eh?! No guarda che ti sbagli…
-No, lo so, non preoccuparti!- mi rassicurò lei -L'ho capito subito aprendo il pacco e poi… e poi sei venuta a verdermi provare i vestiti che mi ha regalato Julian, ma io non ti avevo mai detto che Julian mi aveva fatto un regalo…
-Ah…- scoperta!
-E magari sai anche perché mi ha fatto un regalo…
-E' da due anni che state insieme…- sussurrai continuando a guardare fuori. Amily si girò verso di me, e mi si avvicinò -Cosa è successo?
-Eh?! Va tutto bene!!- dissi "scuotendo" le mani all'altezza del petto.
-E dai… non me lo avresti mai detto il perché del regalo, saresti rimasta sul vago facendo finta di non sapere niente, se non fosse successo qualcosa… ormai ti conosco…
-Già…- sussurrai, tornando a guardare fuori. Amily scrutò tutti i giocatori, e anche lei si accorse della presenza del bel portiere! -E' arrivato Benji!- esclamò, poi puntò lo sguardo su di me -E' per lui? Pensi di conoscerlo?
-No, no è che… quando l'ho visto la testa ha cominciato a farmi male e ho visto la figura di una porta da calcio!- spiegai, lei rimase di stucco, poi sorrise, sperando che quello fosse un buon segno per riuscire a ricordare…! Poi non aggiunse altro, sapeva che non ne volevo parlare…

Passò velocemente una settimana, mi presentarono il ragazzo, il suo nome era Benjamin Price, ed era il portiere titolare della nazionale. Veniva dalla Germania, Tom aveva detto che vi ero stata, ma quel ragazzo non mi disse nulla, non mi conosceva…
Dal canto mio non gli chiesi nulla, mi vergognavo troppo, e poi non era mia intenzione sapere altro della mia vita passata!
Sorseggiai l'ultimo sorso di the che era rimasto nella mia tazza. Erano quasi le dieci, quel giorno non ci sarebbero stati gli allenamenti, e così ne avevo approfittato per svegliarmi tardi, ed infatti avevo appena finito di fare colazione e mi apprestavo ad uscire dalla cucina, che mi si precipitò incontro Oliver.
-Ehi calmati, e spiegami cos'è successo!- gridai io
-Ecco vedi… è che…
-Holly?!
-Ok, anni fa mi sono infortunato ad una spalla, ed ora…
-…ed ora il dolore è ritornato!- finii per lui -Per quello scontro con Mark?
-Penso di sì…
-Uhm, e perché sei venuto a dirlo a me? Amily lavora anche part-time all'ospedale, meglio di lei!
-No, vedi è che non vorrei che…
-…che si sapesse…?- finii nuovamente io
-Esatto! Non voglio che gli altri si preoccupino per me!- esclamò con sguardo duro e autoritario, poi tornò alla sua solita espressione, dolce e serena… -Non è che gli puoi dare un'occhiata?
-Io??? Beh, sì, in teoria qualcosa so… ma non so se è il caso!
-E dai! Ti sentivo ripetere sai quando Amy ti interrogava!- disse mettendosi a ridere. Il mio viso divenne color fuoco e i miei occhi si spalancarono, poi mi calmai un attimo -Questi non sono affari che ti riguardano!- e così dicendo lo superai ed uscii dalla stanza. Il ragazzo mi seguì, senza dire una parola, fino alla porta della mia camera, ero stufa, mi girai verso di lui -Beh?!
-Allora?- chiese come tutta risposta lui. Continuai a guardarlo con aria scocciata -Su entra!- dissi infine, aprii la porta ed entrammo in camera.
Era piccola come camera rispetto alle altre, ma a me andava più che bene!! Holly si guardò un po' attorno, era tutto dannatamente perfetto ed in ordine, tutto il contrario di quello che era la mia vita… -Uhm, porò dobbiamo andare in infermeria, mi cambio e andiamo subito, ok?
-Sì, va bene- acconsentì lui.
Poco dopo uscii dal bagno con un paio di pantaloni grigi e una conottiera azzurrina. Subito ci dirigemmo verso il campo da calcio, e in un batter d'occhio giungemmo in infermeria. Prima di aprire la porta un pensiero mi sorvolò la mente… -Holly? Perché non lo hai chiesto a Patty?
Il ragazzo arrossì e mi spinse dentro l'infermeria, chiudendo la poarta -Non si sa mai, c'è sempre qualcuno che si allena un po' di più…- esclamò sorridendomi e sedendosi su uno sgabello. Io presi dall'armadietto tutto l'occorrente e mi avvicinai a lui -Allora? Hai intenzione di rispontermi?
Abbassò la testa -Beh, il fatto è che… Patty è in.. innamorata di me…- disse con un filo di voce. Rimasi stupita, non mi aspettavo che lo sapesse… ma infondo avevamo 19 anni, e lui era pur sempre un ragazzo di quella età…!
-E allora?- continuai io
-E allora non voglio farla soffrire! Io tengo molto a lei, le voglio bene, ma… come amica… sì, ecco, solo come amica!- spiegò
-Non vuoi illuderla di qualcosa che poi non è…?
-Esatto…
Fra di noi calò il silenzio, non sapevo proprio cosa dire… né io, né lui… alla fine mi tornò in mente il motivo per cui eravamo lì -Pensi che riesca a fasciarti la spalla con la maglietta addosso?- chiesi con un tono di ironia nella voce. Così Holly si tolse la maglia, rimanendo a torso nudo. Beh, in effetti era proprio un gran bel ragazzo… aveva dei pettorali a dir poco favolosi!! Arrossi a quel pensiero e, per non farmi vedere, mi girai a prendere le ultime cose per medicarlo.

Intanto nello stesso edificio, nello studio di Marshall, un ragazzo stava scartavellando fra i documenti dei calciatori e… delle manager -Non è possibile!- esclamò il ragazzo passando una mano sui corti capelli mori e lasciandosi andare sulla poltrona. In quell'istante entrò nello studio proprio Freddy!! -Beh? Che ci fai qui?
-Stavo cercando una cosa, ma non l'ho trovata…
-E cosa, si può sapere?
-Certo, magari mi puoi aiutare! Conosci il cognome di Allie? La quarta manager? E perché accanto al nome Allie c'è scritto Jem?
L'uomo sorrise -Perché? Le avevano dato nome Jem… prima che Tom ci dicesse che il suo vero nome era Allie!
-Come?- chiese sarcastico
-Vedi, Allie ha avuto un brutto incidente ed ha… ha perduto la memoria…
-La… la memoria…- ripetè il ragazzo incredulo -No, non è così… non è così… vero?!
-Benji, ma che ti prende? Pensi che possa scherzare su un argomento del genere?! Su, ed ora fila via dal mio studio che devo lavorare!
Benji non aggiunse altro e uscì dalla stanza, avviandosi verso l'uscita.

-Bene, ho fatto!- esclamai. Il ragazzo si rimise la maglia, non prima di aver controllato la fasciatura -E' un capolavoro sì o no?!- scherzai, nel vederlo.
-Già!- disse sorridendomi -Ora andiamo!
-Sì!- e così ci avviammo verso l'uscita… Holly stava per aprire la porta quando una voce maschile ci chiamò… ci fermammo e il ragazzo potè raggiungerci. -Ciao Benji!- esclamò Holly. L'altro non lo degnò di uno sguardo, e continuava a guardarmi, a fissarmi insistentemente -Benji?!- chiese l'attaccante vedendo il mio disagio.
-Allora non mi stavi ignorando, Allie…- cominciò lui -Allie Banker!
Rimassi immobile, con lo sguardo nel vuoto e balbettai -C… come mi hai chiamato?
-Ho detto Allie Banker!- gridò, facendomi rimbombare in testa quelle parole…

Dopo essermi ripresa, chiesi ad Oliver di lasciarmi sola col portiere. Eravamo seduti sull'erba del prato davanti al campo da calcio. -Scusami-
-Come?- chiesi non capendo
-Sì, di come ti ho detto che ti conoscevo… di non avertelo detto prima…- fece una pausa, poi riprese -Ma ero sconvolto quanto te…
-Uhm… quindi devo immaginare che tu mi conosca bene…
-Più di quanto credi Allie…- Portai i ginocchi al petto -Sei cambiata tanto… non tanto perché ti sei tagliata i capelli e sei diventata ancora più bella… - Arrossii -Il tuo carattere… eri, eri sicura di te, determinata e forte…
-Quello che non sono ora…
-Beh, forse nel profondo sei sempre stata così come sei ora, ma reagivi alle cose della vita chiudendoti in te e apparendo in quel modo "duro"… ne sono sempre stato sicuro…- chiuse gli occhi, come per rivedere la mia figura di quegli anni che avevamo passato insieme… -Non ricordi proprio nulla?- Scossi la testa. -E… non sai proprio nulla? Nemmeno dei tuoi genitori?
-No… non so nulla, anche se Tom mi ha detto che vivevo in America, ma sono stata un anno in Francia e non so per quato in Germania…
-Due anni.
-Come?
-Sei stata in Germania due anni, ti ho conosciuta là!- mi spiegò -Vuoi che ti dica perché sei venuta qua in Giappone?
-Magari… qualsiasi sia il motivo… ti prego…
-Avevi litigato con i tuoi, come al solito, loro volevano tornare in America, ma tu no. La casa in Germania era ormai venduta, non potevi rimare là. Trovasti un viaggio d'occasione per il Giappone e così lo prendesti al volo!
-E… i miei?
-Beh, non erano poi così d'accordo… però ti lasciarono partire, solo che…
-…Solo che?
-Avete fatto la stessa cosa te e i tuoi genitori, solo che a te è andata meglio…
-Come? Per favore, spiegami!- dissi con le lacrime agli occhi, intuendo.
-Hanno avuto anche loro un incidente e sono… sono…- cominciai a piangere… non sapevo nemmeno chi fossero, ma vi ero legata in qualche modo… -Mi dispiece- fu la sua ultima parola, prima di abbracciarmi teneramente.

Allie si svegliò presto la mattina del giorno dopo… erano le otto, era da circa due ore che stava facendo su e giù per la sua stanza davanti alla sua valigia. Benji le aveva detto che sotto la base della valigia, pigiando contemporaneamente ai lati, questa si apriva, lasciando vedere una specie di scomparto segreto, in cui lei teneva sempre un quadernino dove con scritti tutti i suoi avvenimenti più belli!
Alla fine si decise, aprì la valigia, pigiò ai lati e alzò la base… in quello scomparto vi era una truss per i trucchi, che notò essere molto carini ma poco usati, un astuccio per le penne e tre quadernini uniti fra loro… Li prese e si sedette sul letto poggiando la schiena al muro. Sospirò e incominciò a sfogliarlo…
Scorse un po' con gli occhi, c'erano delle date, ma solo alcune erano vicine fra loro, la prima era di tre anni fa…

Finalmente oggi sono arrivata a Parigi, e subito la sera ho avuto la festa con tutti i parenti! Eravamo davvero in molti, ma sì e no, io ne avrò conosciuti una ventina, solo i parenti più stretti! C'erano pochi ragazzi della mia età: due ragazze e due ragazzi. Un ragazzo era un mio cugino di quarto grado, con le ragazze non so com'eravamo imparentate… erano tutto il contrario di me!! E stavano sempre appiccicate all'altro povero ragazzo… in effetti era di gran lunga più carino dell'altro!!
Alla fine sono riuscita a parlare, e anche per un bel po', con questo ragazzo! Il suo nome è Tom Becker, ed è davvero un ragazzo fantastico, nonostante sia fin troppo romantico!

Non posso crederci!! I miei hanno deciso di passare un anno qua, e di andare dopo in Germania!! Sono talmente felice!! …così potrò stare ancora con Tom… Non so perché ma c'è qualcosa in lui che mi fa impazzire, ma… so che non potrà mai funzionare… lui è così dolce e premuroso… tutto il contrario di me! Io sono forte, arrogante, autoritaria! No… io ho solo bisogno di qualcuno che mi faccia sentire protetta…

E' da cinque mesi che sono qua, ho iniziato a frequentare la scuola statale insieme a Tom, e lui, inevitabilemte, si sta sempre di più avvicinando a me… non che non mi faccia piacere, ma così ho paura di farlo soffrire e basta…

Allie alzò gli occhi dal quaderno, voleva sparire… e pensare che in quel periodo aveva chiacchierato col ragazzo tranquillamente… e lui non le aveva detto niente, anzi, era stato gentilissimo con lei! In quel momento si stava facendo schifo! Ma magari non lo aveva fatto soffrire così tanto… andò avanti a leggere, sempre a pezzi sparsi…

Perché sono così sciocca?! No, non sono sciocca… sono solo innamorata… innamorata della persona sbagliata! Non mi sopporto! Non sopporto il mio carattere: schietto e arrogante, ma con tanta timidezza, in fondo…
Beh diario mio… cosa dirti?! Come ti avevo preannunciato sono andata alla festa di Sindy, e là mi sono lasciata andare… sì ho baciato Tom! Ho provato una sensazione bellissima, sentivo che quello non era un bacio come tutti gli altri… Un brivido mi ha percorso la schiena, ma un brivo caldo, caldo di amore…

Ok, ora sì che volevo veramente buttarmi dalla finestra!! …non avrei mai più avuto il coraggio di guardare quel ragazzo negli occhi… non più…
Sospirai, per quel giorno avevo letto abbastanza, mi alzai dal letto e uscii dalla stanza, ficcandomi nella sala da pranzo, a fare colazione, erano circa le 10.
Sorseggiai il mio the caldo -Che schifo!- esclamai. No, non mi andava di mangiare, ma non volevo neanche svenire! Guardai dalla finestra, in lontananza potevo scorgere il campo da calcio, i ragazzi dovevano essere ad allenarsi.
-Allie!- mi sentii poi chiamare, era lo voce di Jenny. Alzai lo sguardo verso la ragazza, era seguita da Amily e Patty -Ciao ragazze!- dissi svogliatamente
-Alzata male?- chiese la bruna
-Uhm…- mugugnai
-Ok, giornata storta!- finì Amy, sedendosi davanti a me, e anche le altre si accomodarono al mio tavolo
-Ma come, io oggi sono così felice!- esclamò Jenny -E lo devo a te!
-Come?!- chiesi stupefatta
-Beh… Philip mi ha detto che ti ha parlato! Devo a te se ha avuto il coraggio di confessarmi i suoi sentimenti…- disse emozionata
-Era l'ora…- sussurrai io distrattamente, tutte e tre lo sentirono e iniziarono a ridere, mentre io le guardavo svogliatamente stupita.
-Beh, dovresti parlare anche con Holly, magari li fai lo stesso effetto!- esclamò Jenny riferendosi a Patty
-Holly?!- domandai non capendo
-Vedi… la nostra manager qua…- incominciò Amy -...è non poco innamorata del capitano! Non dirmi che non te n'eri accorta!
-In realtà no… Holly non me ne ha mai parlato…
-Beh, penso che non se ne sia nemmeno accorto…- disse timidamente Patty
-Ah… sì in effetti è probabile- esclamai alzandomi dalla sedia -Bisognerà farlelo capire, non credi?!- Patty rimase imbambolata, non sapendo cosa rispondermi -Comunque, ora andiamo al campo da calcio a fare il nostro lavoro di manager!!- e così dicendo ci avviammo…

Arrivate incominciammo subito a rimettere, senza neanche degnare di uno sguardo i ragazzi che non ci rimasero molto bene… e ci tennero il broncio per tutta la mattinata!!
Ma noi imperterrite, continuammo il nostro lavoro!! E così facendo, poco dopo l'uscita dei calciatori dallo spogliatoio, avevamo finito!!
-Avviatevi, vado io a spengere le luci!- dissi, e mi avviai verso la porta degli spogliatoi, dove era l'interruttore principale delle luci. Tirai giù le levetta, nonostante fosse quasi l'ora di pranzo, non vi era molta luce, infatti il corridoio principale dell'edificio aveva solo poche e alte finestre.
Ad un certo punto sentii uno strano rumore provenire dagli spogliatoi, arrivai davanti alla porta e mi fermai… stetti qualche minuto in silenzio poi… -Ah!!!!!!!- urlai
-Ehi! Ma sei pazza?!- mi disse il ragazzo che mi aveva fatto spaventare, poggiandomi le mani sulle spalle
-Ma ti sembra questo il modo?! Mi hai fatto paura!!!!
-E dai, quante storie…!
-Uhm!- mugugnai girandomi e andando verso l'uscita
-Ehi, non sarai mica arrabbiata con me…- mi sussurrò lui ad un orecchio, circondandomi le spalle con il braccio. A quel contatto arrossii, penso di non essermene nemmeno resa conto… -No, ma la prossima volta non spaventarmi a quel modo!
-Bene! Andiamo al parco?
-Volentieri!- esclamai, e così ci avviammo.
Poco dopo eravamo sotto il nostro albero, seduti accanto con la schiena poggiata al tronco della quercia. -Holly?!- iniziai
-Dimmi
-Beh… volevo chiederti una cosa…
-E allora dimmela!- esclamò quasi divertito del mio imbarazzo
-Uhm!- pronunciai guardandolo malissimo, e poi insieme scoppiammo a ridere!! ^^ Quando ci fummo calmati, chiesi -Cosa pensi di Patty?
-Patty?! Ma se ne abbiamo parlato ieri…
-Lo so… è solo che stamani abbiamo parlato di te…
-Uhm…
-Vuoi raccontarmi qualcosa? Se ti va…
-Beh… Patty è simpatica, un'ottima amica e una brava manager! E' da tanto che è innamorata di me, o almeno così mi hanno detto Bruce e tutti gli altri…
-E tu hai recitato la parte "io non capisco un cazzo di queste cose", vero?
-Sì… ma loro erano sempre più insistenti e calcavano sempre di più il fatto della mia età…
-E pensi di poterti tenere tutto dentro?! Tutti i tuoi sentimenti? E se ti innamorassi di un'altra ragazza? Come reagirebbero?
-Ho capito e che dovrei fare? Te l'ho detto, no? Devo ripeterlo??- fece una pausa e poi ripetè, duro, stufo di quel discorso -Io non sono innamorato di Patty! Forse lei lo è, di me… e non è che non me ne sia mai accorto, è solo che non voglio farla soffrire! Tutto qua…
-Non importava che tu mi assordassi!!- dissi tappandomi un orecchio
-Scusa… è che sono arci stufo di questo problema…
-E allora risolvilo!
-Facile a dirsi, eh?!
-Beh, almeno provaci!
-Sì… tanto prima o poi dovrò affrontarla…!
-Ecco, è questo lo spirito giusto!!- esclamai divertita
-E tu quando pensi di affrontarlo? O… affrontarli?
-Come?!- chiesi frenando le mie risa, diventando preoccupata.
-Allie… sono il miglior amico di Tom…
-Ah…
-E… più o meno, anche di Benji…
-Perfetto! Non mi poteva andare meglio!- dissi sarcastica -Cosa ti hanno raccontato?
-Beh, in realtà poco… ma si sono sfogati…
-In che senso?
-Ho trovato Tom in lacrime, in camera… mi ha detto che forse per lui era quasi una fortuna che tu avessi perso la meroria e fossi diventata così timida e dolce… ma non lo voleva… Avrebbe voluto ricordare con te tutti i bei momenti passati insieme e… e riviverli! Anche se poi tu non avessi voluto stare con lui…
Restai in silenzio, poi sussurrai -Tom…
-Mentre Benji… beh, lui è un duro… l'ho ritrovato a sedere sulla linea della porta, con lo sguardo perso nel vuoto, con la solita espressione… Per lui devi essere molto importante, non l'avevo mai visto così! Semplicemente non riusciva ad accettare che tu non ricordassi… non ricordassi lui… non ricordassi ciò che lui era per te… ma soprattutto ciò che tu rappresentavi per lui!
Una lacrima solcò il mio volto, Holly mi venne davanti e mi "buttai" nelle sue braccia, piangendo… Perché avevo fatto quell'incidente?! Quel maledettissimo incidente?! Volevo ricordare… volevo sapere chi ero, ciò che avevo fatto!!!

Quella sera mi ritrovai sola in camera, e decisi di sapere… presi le poche forze che mi restavano, sprofondai nella morbida poltrona, mi coprii con una spessa coperta e iniziai nuovamente a leggere il mio quaderno…
Scorsi finchè non arrivai all'arrivo in Germania, alla mia permanenza là…
Quant'è che sono qui? Tre mesi? E questi sono bastati a farmi scordare Tom? No… sto solo cercando di difendermi da lui… ma Karl è davvero un gran bel ragazzo!! Ecco, ci risiamo, ecco che ti stai chiudendo in te stessa e fuggi dall'argomento…
Sospirai, quella sembravo io in quel momento… forse non era cambiata poi così tanto… Lessi ancora un po', poi arrivai in un punto a dir poco interessante…

Finalmente riesco a parlare liberamente con Karl, ma ecco che arriva un altro affascinante giocatore di calcio… A dire la verità l'avevo visto molte altre volte, ma quando Karl me lo ha presentato, quando ci siamo stretti la mano…
***
-Questa è Allie, Allie ti presento il nostro portiere, Benji!- esclamò Karl
Lo guardai, titubante, ancora una volta, era abbastanza alto, dal bel fisico, gli occhi scuri e i capelli nascosti da un cappellino… -Piacere…- sussurrai poi, porgendogli la mano
Lui si alzò un po' la visiera del berretto, poi mi strinse la mano -Piacere- In quel momento ci guardammo negli occhi, e come se fossimo percorsi da una scossa, tutto il resto scomparve...
-Allie- appena sentii la voce di Karl, ritirai la mano -Sì, andiamo!- dissi e così ci avviammo, poco dopo mi girai, il bel portiere aveva parlato -Arrivederci…- abbassò il cappellino -Ciao!- e me ne andai…

Tornai molte volte agli allenamenti dell'Amburgo, cominciai a parlare con Benji, era un tipo tosto, un duro, uno sbruffone, era arrogante, prepotente… come mi mostravo io… sì, mi piaceva quel ragazzo!!
E quel giorno, quando mi ritrovai sotto la pioggia da sola… e davanti lui… bagnato come un pulcino, come me! Vedendoci scoppiammo a ridere!! Conoscevamo un solo posto lì vicino, dove poterci rifugiare… la scuola!!
Entrammo in un'aula, lui si mise a sedere su un banco. La tensione era alta… lui aveva un maglione fradicio che si tolse, rimanendo con una maglia attillata bianca. Io avevo tutti i vestiti appiccicati al corpo, così da lasciar intravedere tutte le mie forme…
A un suo gesto mi avvicinai, lui mi guardò ancora per un attimo negli occhi, poi mi prese, fra le mani, il viso, e lo avvicinò al suo… non mi opposi, anzi, ricambiai quel dolce e passionale bacio… mai nessuno mi aveva baciata a quel modo… c'era tante passione, ma anche tanta delicatezza…
Così incominciammo a frequentarci, passavamo la maggior parte della giornata insieme!!
E fu così che Benji destò l'invidia di un suo amico/nemico… Quel giorno feci tardi a scuola, e mi ritrovai buttata fuori di classe, nell'ingresso e, non so come, lì con me c'era anche Karl.
Ero in piedi, con la schiena poggiata al muro e guardavo davanti a me, fuori… all'improvviso il giardino della scuola, che potevo vedere dalla finestra, fu coperto da una figura maschile… Karl mi era venuto davanti, appoggiando le mani al muro, da una parte e dall'altra della mia testa. -Beh?!- dissi guardandolo sorpresa
-Circolano delle voci…
-Uhm, quali?
-Su di te e un certo giocatore dell'amburgo…
-Sputa il rospo Karl- dissi con la mia mooolta gentilezza
-Bene… Ti vedi con Benji?- chiese "diretto"
Puntai i miei occhi in quelli cristallini di lui -Sì- esclamai senza esitazione. Lui continuò a guardarmi, e d'un tratto si avvicinò e mi baciò!!
Per qualche istante rimasi immobile, poi lo spostai violentemente da me -Karl!- gridai, ancora un po' scioccata
Il ragazzo si toccò con le dita le labbra, sorrise maliziosamente -Allora gli vuoi veramente bene a quel giapponese…!!
Abbassai lo sguardo, aveva ragione, aveva dannatamente ragione!! Capii solo allora di quanto mi stessi legando a Benji, e di quanto mi fossi innamorata di lui… non era, come pensavo, solo una "protezione"… con lui non mi sentivo solo protetta, ero felice, serena, amata…
Beh, poco dopo capii che anche per lui era la stessa cosa, incominciavo ad avere paura di quel rapporto così profondo…
Ci trovavamo bene insieme, e così passammo un magnifico anno!! Io assistevo sempre ai suoi allenamenti, lasciandomi, poi, coccolare teneramente…! Ogni giorno che passava sentivo di essere sempre più innamorata di lui… E, quel giorno, a quella festa… divenni una vera donna...
***

Era circa mezzogiorno quando Amy bussò ripetutamente alla mia porta di camera. Aprii lentamente gli occhi, quella notte avevo dormito pochissimo e sulla poltrona, stretta in una lunga coperta. La buttai a terra e faticosamente mi alzai, raggiungendo pesantemente la porta.
Quando l'aprii Amy mi squadrò da capo a piedi, perplessa, e velocemente entrò in camera, chiudendo. -Scusa stavo dormendo…- masticai
-Sei sicura di aver dormito?- chiese lei guardando i miei occhi lucidi, contornati da due occhiaie…
-Sì, due orette…
-Che cosa????!!!!!!!- gridò lei
-Sì, due ore per dire tanto- dissi entrando nel bagno per cambiarmi. La ragazza guardò la porta chiudersi alle mie spalle e la fissò un po' preoccupata, ma non mi chiese altro.
Quando uscii dal bagno indossavo un paio di jeans a vita bassa un po' scoloriti e una magliettina color crema. -Scusa ma che ore sono?
Amy guardò l'orologio -Mezzogiorno e mezzo!
-Stai scherzando, spero!!
-No… comunque è domenica, ed è per questo che non mi sono preoccupata più di tanto, per il tuo ritardare…
-Ah, domenica! Che bello!! Almeno oggi quei grulli non si allenano!!- esclamai felice -Senti Amy… io vado a fare un giro fuori e mangio fuori, ok? Lo dici tu a Marshall?
-Ma… così? Da sola?
-Sì… sempre che tu non voglia venire…
-Uhm… avevo promesso a Julian…- incominciò la ragazza, ma io la fermai con un gesto della mano -No, no tu stai con il tuo ragazzo!! Ci si vede stasera!!- esclamai, e velocemente presi uno zainetto marroncino, ci infilai il portafoglio, i quaderni, una penna ed uscii dalla stanza.
In realtà non sapevo proprio dove andare, così gironzolai un po' per la città senza meta, mi soffermai a guardare mille e mille vetrine, ma in realtà non stavo guardando i prodotti esposti… stavo guardando il nulla, semplicemente il nulla…
Mi ero fermata davanti ad una cartoleria quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla. Sobbalzai facendo un passo indietro, e così potei vedere il sorriso di un bel ragazzo castano -Ciao! Non volevo spaventarti!
-Oh niente, ero sovrappensiero…
-Incantata a guardare questi quaderni?!- disse ironico lui guardando la vetrina, spostai anch'io lo sguardo su di essa -Quaderni…- bisbigliai fra me e me -Scusa…
Il ragazzo mi guardò stranito, poi come se tutto gli fosse più chiaro mi prese una mano, stringendo la mia nelle sua… -Tom?!
Lui mi sorrise nuovamente -Ho sentito Amy che diceva a Marshall che avresti mangiato fuori…
-Sì, era mia intenzione
-Bene! Ti va di mangiare qualcosa insieme?
-Uhm… io non conosco granchè, volevo fermarmi in un bar o qualcosa del genere, va bene?
-Sì, certo! E so già dove, è proprio qui dietro!- e così ci avviammo al posto.
Subito dopo esserci seduti ad un tavolo e aver preso delle focaccine, Tom mi guardò negli occhi chiedendomi -Li hai trovati?
-Uhm?!
-Li hai letti?
Restai ancora in silenzio, avevo capito benissimo sin dalla sua prima domanda… -Sì
Non disse una parola, rimase immobile, finì il suo panino, mi sorrise.
Perché ti comporti così? Non ne sei indifferente, lo so… Ma perché sei sempre così gentile e dolce? Io ti ho fatto soffrire!! Non ti sopporto… sempre calmo e ragionevole… ed io non ci sto con la testa… -Senti Tom… perché non me lo hai detto subito?- chiesi senza guardarlo negli occhi, mentre sentivo il suo sguardo su di me.
-E' stato meglio così…
-Ma a cosa è servito il tuo silenzio? Tanto l'ho saputo, no?!- dissi alzando un po' la voce e trattenendo le lacrime. Non ero arrabbiata con lui, bensì con me… -Così facendo hai solamente sofferto di più! Di più di quanto non ti avessi già fatto soffrire! Ho continuato a parlare con te come se nulla fosse, non potevo immaginare! Non potrò mai perdonare il mio comportamento!
-Smettila!- gridò lui alzandosi, lasciando così cadere la sedia a terra -Tu non potresti mai farmi del male…
-Come puoi dirlo?
-Sì, mi hai fatto soffrire… ma… ma… io ti ho sempre voluto troppo bene per darti anche solo una colpa…
-Tom…- sussurrai prima che le lacrime, trattenute ormai troppo a lungo, scendessero copiose sul mio viso. Automaticamente il ragazzo mi venne accanto abbracciandomi. -Scusa, scusa…- singhiozzò
-Se non la metti di scusarti, non ti scuso proprio!!- disse ironico lui mentre una lacrima scendeva anche dai suoi occhi.
Erano circa le tre quando ci ritrovammo a parlare nel parco, e Tom non si sentì dire certo ciò che avrebbe voluto, ma sapeva che era così… l'aveva capito subito da quando ci aveva visti ridere e scherzare insieme… ora i miei sentimenti erano cambiati…
......Allie ora era sola un'amica, una grande amica… ma, ma non avrebbe mai smesso di amarla… non avrebbe mai smesso di amare quel viso dolce e sincero, quel carattere duro e timido…

Poco dopo che il ragazzo se ne fu andato, lasciandomi sola, mi sedetti su una panchina, in cima ad una collinetta, con alle spalle un bell'albero che mi teneva all'ombra dei suoi rami…
Sospirai ripensando a Tom… l'avevo fatto soffrire ancora, però ora mi sentivo meglio, ora che lui sapeva mi potevo dare pace… almeno per quanto riguardava Tom… c'era ancora una cosa che mi faceva tormentare…
Aprii il mio zainetto e presi i quaderni, tornai al punto in cui ero rimasta… cercai di leggere qualcosa ma non vi ruscii, portai le mani al volto e ricominciai a piangere… Con Benji era stata una cosa seria…
All'improvviso una mano si posò sulla mia spalla, sapevo chi era, l'avevo riconosciuto e così rimasi nella stessa posizione. Il ragazzo mi si sedette accanto e prese il quaderno che avevo abbandonato, aperto, sulle mie gambe, lesse quelle poche righe che bastavano per capire ciò che avevo saputo… -Non piangere!- disse duro -Allie Banker non piangeva mai! Neanche nelle situazioni disperate!
-Io non sono più quella Allie Banker!- dissi puntando i miei occhi in quelli di lui, che abbassò lo sguardo -Non sono più la tua Allie!
-Uhm!- sbuffò -Stavamo così bene insieme…
-…lo so… ho letto…
-Hai letto… ma non… non ricordi nulla, vero?
-Nulla…
-Uhm… è sorprendente come riesci sempre a spiazzarmi…! Questo non è affatto cambiato!
Abbozzai un mezzo sorriso -Ero così importante per te?
-Se lo eri? Senti, non sai nemmeno la mia fama? Il SGGK, il portiere più eccezionale che esista! L'arrogante e presuntuoso! Così ho anche la fama di essere un latin-lover, di avere sempre un sacco di avventure, e non posso dare torto a chi lo dice… solo che ho smesso di frequentare le ragazze quando ho conosciuto te… Mi hai subito colpito…- sospirò -Non so cosa mi hai fatto… e poi, e poi te ne sei andata, e ti ho perso definitivamente! Eri… eri diventata tutto per me!
-An… anche tu per me…?
-Hai letto, no? Uhm… non potrò mai scordare i momenti passati insieme, non potrò mai scordare quella notte…- Di colpo arrossii, colta nel mio imbarazzo Benji sorrise e si avvicinò col viso al mio -Non riuscirò mai a scordarti…- mormorò a fior di labbra cominciando a baciarmi… a strapparmi, così, il primo bacio dopo l'incidente…
Quel… quel bacio… era proprio come l'avevo descritto… passione e delicatezza insieme… ma, ma qualcosa era diverso… all'improvviso lo staccai da me, e a testa bassa sussurrai -Devi essere proprio una persona importante… sei stato il primo in tutto…
-…ma ora non è più così…?
Sospirai -Benji, è come se fossi rinata dopo l'incidente… come se fossi un'altra… e così anch'io ho dei sentimenti, ma sono cambiati… non sono gli stessi di una volta…
Il ragazzo aveva le mani chiuse in dei pugni serrati poggiati sulle ginocchia -E' di lui che sei innamorata… non è vero?
-Io...
-Uhm… e così sarò costretto a vederti insieme a lui… ad una delle persone che ha segnato la mia vita…?
-Benji io...
Lui mi sorrise -Mi spiace che non ci sia un futuro per noi… ma sappi che ti ho sempre amata…- disse prima di avviarsi via. Immediatamente io gli corsi dietro e mi aggrappai al suo braccio -Ho fatto soffrire già troppe persone… io non volevo…- sussurrai
-Tu non ne hai colpa! E'… è stato quel cavolo di incidente!! Ma…- fece un respiro profondo e poi disse -…ma, ora, la cosa che voglio è vederti finalmente felice! L'ultima cosa che posso fare… vederti felice… voglio solo la tua felicotà, mia dolce Allie…- sorrise
-Grazie…

Basta!! Ero distrutta!! Avevo affrontato due persone in un giorno, avevo sormontato le parti di me che mi legavano al passato…
Erano le sette, ero stata a vedere gli allenamenti dei ragazzi e a dare una mano alle manager. I giocatori erano appena usciti dagli spogliatoi, io e le altre gli stavamo aspettando all'uscita. Subito Amy e Jenny se ne andarono con i loro ragazzi, e anche Eve riuscì a portarsi via Bruce, mentre gli altri se ne stavano andando un po' alla volta. Finalmente uscirono dagli spogliatoi anche Holly, Benji e Tom, mentre chiacchieravano animatamente. Appena li vidi sorrisi sospirando. -Ragazze, state aspettando noi?- chiese gentilmente il ragazzo castano
-Sì, siete sempre così lenti! Guardate, siete gli ultimi!- fece una simpatica linguaccia Susy -Allora potremo anche avviarci all'albergo!- disse con lo stesso tono ironico di prima il numero 11 della Nazionale.
-Io vado...- disse Benji avviandosi e salutando con un gesto della mano, rigirandosi poi, pochi passi dopo e facendomi un occhiolino!
-Penso che qualcuno qui mi debba raccontare qualcosa... - esclamò Holly rivolto a me.
-Chi, io?
-Sì, lei signorina! Mi segua prego!- disse ironico.
-Ma... Holly...- mormorò Patty
Il ragazzo, che si stava avviando via con me, si fermò e tornò sui suoi passi, andando davanti alla ragazza. Abbassò lo sguardo, si chinò da una parte e le diede un piccolo e leggero bacio sulla guancia -Ti voglio bene... ma non ti amo...- sussurrò dolcemente
-Oliver...- esclamò lei vedendolo andarsene mentre due lacrime scivolavano sulle guance...

...In poco tempo ci ritrovammo sotto il nostro albero, io avevo la schiena poggiata a questo, mentre il ragazzo mi stava davanti, di spalle, con le mani nelle tasche dei jeans. -Allora, dimmi…
-Cosa…?- feci finta di nulla
-Gli hai parlato?
-Ho parlato con entrambi…
-E… e cosa gli hai detto?- mi chiese girandosi verso di me sorridente, con una strana sensazione dentro di sé, col cuore che andava a mille…
-Ho detto la stessa cosa a entrambi...
-E... cioè...?
-...cioè che i miei sentimenti sono cambiati, che dopo l'incidente è come se fossi rinata, è come se fossi una ragazza diversa, che si era già innamorata…- dopo un attimo di silenzio sospirai e posai le mani sul petto di Holly che continuava a restare immobile, a guardarmi -Gli ho detto che ormai non ero più innamorata di loro… non più di loro...
A quelle parole il ragazzo poggiò le mani sulle mie e chiuse gli occhi ispirando l'aria circostante -Lo sai che posso sentire il tuo profumo di rosa…?- Sorrisi. All'improvviso riaprì gli occhi e mi avvicinò a sé -Di chi... di chi sei innamorata...?
-Io... di...- cercai di dire, ma le parole mi morirono in gola, chiuse dalle labbra del ragazzo che mi stava baciando... risposi a quel dolce e delicato bacio... che diventava sempre più passionale... Che Oliver, il cosiddetto Io-non-capisco-un-cacchio-di-queste-cose si fosse accorto… si fosse accorto dei miei sentimenti? Dei suoi sentimenti?…
Quando ci separammo per riprendere fiato rimanemmo con la testa china sui nostri visi, con le labbra lontane di pochi centimetri… -Voglio fare l'amore con te, Allie Banker- Stavolta fui io a fargli morire le porole in gola, baciandolo, e lui capì… -Penso di essermi innamorato di te… e molto, anche…- sussurrò al mio orecchio, guardandomi poi negli occhi… quegli occhi scuri e profondi… -Ti amo..- mormorai, mentre lui mi prendeva in collo e sorridendomi mi portava nella sua camera di albergo… Nella sua vita... per sempre...

 

 

  
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