Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ammie    14/01/2014    2 recensioni
Rebecca, una diciassettenne che vive da sola, ha paura di essere ferita dalle persone e perciò si isola dal resto del mondo. Non fa amicizia con nessuno, non vuole rischiare di essere abbandonata di nuovo.
All'improvviso però, arriva qualcuno che entra impetuosamente nella sua vita.
E che forse sarà in grado di farle cambiare idea.
La vita di due adolescenti fatta di amore, lacrime, risate e dolore raccontata con un pizzico d'ironia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LA SCOMMESSA.
                    
Capitolo dieci: A... A prima vista!
 
 
 
“Alessandro…” dice entrando in camera mia. “Vado a fare la spesa, ci vediamo più tardi.”
Subito mi alzo dal letto, lasciando perdere Julius Rodman e il suo diario. “Ti accompagno.”
“Resta pure qui, non sono così vecchia da avere sempre bisogno d’aiuto.” ride con gusto, scompigliandomi i capelli come farebbe una mamma. “Sei cresciuto tantissimo…” commenta poi con affetto nostalgico.
“Nonna, mi spiace essere arrivato all’improvviso…” abbasso lo sguardo, rendendomi conto che potrei toccare un tasto dolente per entrambi.
Sento la sua mano abbandonare i miei capelli e alzarmi il viso. “Non preoccuparti, ne abbiamo già parlato. L’appartamento è grande, anche con Annalisa tra qualche settimana.”
“Mmh…”
“Meglio che vada.” sospira prima di uscire da casa.
Non sapendo che fare torno a letto, ma mi rendo conto che non mi va più di leggere. Potrei fare un salto da Becca, ma dubito che abbia molta voglia di vedermi.
È tutta colpa mia, se non le saltassi addosso ogni volta che la vedo…
Mi copro il viso e mi rigiro sul letto con vergogna. È difficile da credere, ma nello stesso momento in cui ho posato lo sguardo sui suoi bellissimi occhi verdi, qualcosa è scattato dentro di me. Bocca asciutta, mani sudate, cuore in gola... Per fortuna quando alla cassa di quel piccolo supermercato si è girata, sono riuscito a sembrare normale. Mi rigiro rischiando di cadere dal letto, e mentre ripenso alla nostra prima conversazione, mi rendo conto di una cosa: lei è bellissima. Una delle più belle ragazze che abbia mai visto in vita mia, se non la più bella; ha un corpo mozzafiato. E la cosa che mi colpisce di più è che lei lo sa, ma non si veste da sgualdrina come la maggior parte delle oche; i suoi occhi... I più verdi che abbia mai visto, coperti da quella frangetta che lei tanto adora e che a volte la fa sembrare buffa; la sua bocca è così perfetta e così buona...
Diamine, mi sto eccitando solo a pensare alle sue labbra!
Chiudendo gli occhi e ricordando il suo solito odore di caffè, mi porto una mano in fronte.
Sono peggio di un ragazzino con la sua prima cotta.
Lascio cadere la testa indietro, mentre nella mia mente il suo sapore mi provoca un fremito. "Basta." dico all'improvviso.
Con uno scatto mi alzo e raggiungo velocemente la porta della mia nuova vicina di casa. Ho voglia di lei, adesso. Busso con insistenza, aspettando impaziente che apra la porta.
Un "Arrivo!" fa aumentare velocemente i battiti del mio cuore.
Non appena la apre, mi rendo conto che il mio amico si è svegliato piuttosto in fretta. Indossa quelli che probabilmente sono i pantaloni del suo pigiama, mentre un top colorato mette vivacemente in mostra la morbida carne sopra il seno.
"...Ehi, tutto a posto?" chiede con aria scocciata. Probabilmente ha ripetuto la domanda un po' di volte ma io, perso nelle mie -ultimamente frequenti- fantasie bollenti, sono rimasto zitto.
"Finalmente." con involontaria prepotenza entro e chiudo la porta alle spalle. "Mi spiace, Becca, ma non riesco ad aspettare." dico, avvicinandomi a lei, che intanto indietreggia nel corridoio. "Non posso, non adesso."
"Che... Significa?" chiede, arrossendo leggermente e deglutendo.
Sorrido, capendo che in effetti è contenta di vedermi. "Vieni qui..."
Solo ora mi rendo conto di quanto le nostre labbra siano perfette le une per le altre. Chiudendo gli occhi, continuo il bacio con tanta passione quanta ne mostra lei. Sento l'odore di caffè avvolgermi completamente, fino a farmi quasi diventare matto. La prendo per i fianchi e la sollevo, emettendo un flebile suono quando allaccia le gambe attorno a me.
"Ti sono mancato, eh?" ammicco, camminando fino alla camera da letto. "Ammettilo, dai..."
"Mmh... N-non dire stupidaggini..." risponde provando a essere seria.
"Ma come..." sussurro, facendola cadere in modo delicato sul letto. "Non ti sono mancato ieri a scuola?"
"...No..." dice insicura.
Divertito, reggo il gioco. "Vediamo se si può rimediare in qualche modo..." mormoro, avanzando sul morbido letto. "Dove scappi...?" dico poi, prendendole la caviglia e tirandola verso di me. A questo punto, sapendo di averla praticamente sotto di me, non posso fare altro che fremere di piacere. Mi guarda con quegli occhi vispi e travolgenti, sorprendendomi quando poi mi tira a sé con forza, incollando la sua bocca alla mia e iniziando a cercare la mia lingua. Mi posiziono meglio premendo il mio collega -ora più attivo che mai- sulla sua coscia, cosa che sembra farle piacere. Mi gira la testa: non ho mai provato sensazioni simili con nessun'altra, mai.
Il mio cuore rischia di fermarsi quando con audacia infila le mani sotto la felpa e mi tocca il petto, la schiena, di nuovo il petto... Facendomi diventare matto.
"Mnnn..."la sento mugugnare nel bacio.
Senza lasciare la sua bocca neanche per un secondo, sposto le mie mani dai suoi morbidi capelli ai suoi fianchi, massaggiandoli leggermente. Finalmente trovo l'orlo del top, quindi infilo una mano sotto il tessuto e inizio a salire piano, facendo crescere la voglia di entrambi alle stelle. Dopo quelli che sembrano milioni di anni la mia mano è sulla coppa del reggiseno.
Pizzo.
La sento ansimare quando inizio a palparla. La guardo: ha le guance rosse e le labbra aperte e invitanti come non mai. L'espressione è di assoluta beatitudine. Sorrido iniziando poi a darle tanti piccoli baci sul collo mentre anche l'altra mano ha trovato la via per l'estasi, toccando il seno senza più aspettare. È così morbido e perfetto.
"Aless... Alessandro..." sospira.
"Mmh?"
"Possiamo..." alzo lo sguardo, vedendola leccarsi le labbra. "Fermarci qui... Per oggi?"
Mi allontano di scatto, quasi ustionato dalle sue parole. "Cosa? Perchè?"
"Beh... Te lo avevo già detto." ha il respiro affannoso. "Aaron Hotchner... Ti ricordi?" chiede poi, mordendosi le labbra in modo terribilmente sensuale.
"Va bene..." dico, scansandomi e cadendo di fianco a lei. "Scusa..." mormoro poi imbarazzato.
Si gira e mi guarda. "È stato-"
"Super eccitante?  Beh..." mi alzo leggermente, appoggiando il peso sul gomito. "Con un ragazzo come me..."
"Ma per favore, Narciso." dice facendo la linguaccia e rinnovando la voglia di lei all'ennesima potenza.
Sospiro per il soprannome mentre le scompiglio un po' la frangetta. "Almeno un po' mi hai aiutato..."
Dal tono sembra curiosa. "Cosa intendi?"
La guardo in modo sensuale, da bellissimo ragazzo quale sono. "Diciamo che avevo bisogno di un input..."
All'inizio sembra confusa, ma poi guardando in basso capisce tutto.
"Sei un maiale!" urla però ridendo.
Buon segno.
"Che ci posso fare... Stavo pensando a te e ho pensato di fare un salto."
"Mmh... Sai, credo di aver appena avuto una visione." dice improvvisamente.
Strabuzzo gli occhi con fare scherzoso. "Parla."
Mi sento di nuovo accaldato non appena assume un'espressione estremamente sexy e provocante. "Io... Calda e distesa nel grande divano..."
"Sì..." la bacio a fior di labbra. "E io?" chiedo lascivo.
"Tu... Nel tuo appartamento."
Lo ammetto: sono scandalizzato. "Che?"
Tutto a un tratto si mette a sedere, mettendo a posto il top e la frangetta. "Alessandro... Non è che non mi è piaciuto, lo avrai anche capito." si gira verso di me.
Subito nel sentire quelle parole sorrido, perché aveva effettivamente ammesso di aver apprezzato, ma poi capisco dove vuole andare a parare. "Va bene... Devo frenare. Messaggio ricevuto." sospiro passandomi una mano tra i capelli.
"Però... Non sono così malvagie queste tue visite saltuarie." sussurra piano piano, con la tenerezza di una bambina.
Ora non posso fare altro che essere senza parole. Ho di nuovo il cuore in gola, quella sensazione di calore che mi avvolge...
"Cosa c'è?" domanda.
"Non è da te dire queste cose." le faccio notare. "Ma mi fa molto piacere, Dulcinea." dico, dandole un meritato bacio a stampo. "Come mai oggi sei così di buon umore?"
"Ho provato una nuova miscela di caffè. De-li-zio-sa." sorride, scendendo dal letto e costringendomi a seguirla.
"Ah, ecco." dico mentre la stringo a me, prima di baciarla ancora un po'. "A presto, molto presto, Becca."
La vedo trattenere un sorriso, ma subito dopo cerca di ricomporsi. "S-sì..."
Poi, con un enorme sorriso sulle labbra -e con un secondo fine-, raggiungo il bagno di camera mia per fare una doccia, ripensando al sogno fatto la settimana prima.
“Ora so cosa fare.” dice baciandomi di slancio con la lingua. La ricordo perfettamente, come fosse tutto reale.
Mi svesto e sospiro di sollievo quando sento l'acqua bollente sulla mia pelle. Inizio a pensare di essere il pervertito che lei temeva, ma alla fine capisco che non riuscirei più ad aspettare, nemmeno se lo volessi. In un nano-secondo prendo saldamente in mano il mio amico e torno a pensare al sogno.
Geme e si struscia contro di me, insaziabile. Le afferro il sedere, perfetto per le mie mani.
“Voglio toccarti dappertutto. Voglio assaporarti dappertutto.”
“Prima io.” ribatto, finalmente con lei sotto di me. "Ora va meglio.” e poi la bacio con una disperazione famelica, scendendo poi più giù. La guardo: è meravigliosa e assolutamente sexy. Geme mentre la assaporo nel suo punto più sensibile, facendola sussultare. “Ti… Prego…”
“Becca…” dico poi, sentendo l'inarrestabile bisogno di essere dentro di lei, e subito.
Tornando per un attimo alla realtà, sento che sono vicinissimo.
"Ahhh..." mormoro mentre ricordo il suo annuire quasi timido come permesso di procedere. Si eccita quando la bacio, avendola appena assaporata. Mi posiziono tra le sue gambe lunghe e perfette, sentendo con la punta quanto è bagnata per me.
Ecco: “Sì… Sì!” dico estasiato, sentendo scorrere tra le mie dita il liquido caldo che significava il trionfo per la mia sanità mentale.

 
 
 
 
 
Scusate il mio ennesimo ritardo, ma sono di nuovo malata.
Recensite, please!
Un bacio raffreddato,
Ma Maddie
.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ammie