Notti insonni. Sono ancora qui. Non vanno via. Loro ed io, da mesi, ormai.
 
“Fatti una vita” mi ripetono in continuazione e io, abbozzo un falso sorriso e volto le spalle.
Ma dentro, dentro, nessuno può neanche lontanamente immaginare come mi sento.
 
La verità è che la vita è una sola, e, che la mia è finita qualche mese fa, sul marciapiede di un ospedale.
Credevo di essere morto, ma i morti non dovrebbero provare dolore, no?
E allora, perché io provo tutto questo?
Perché sono ancora in grado di sentire una lama affilata che trafigge il mio corpo costantemente?
 
La verità è che la mia vita è finita insieme alla vita di quella che è stata la persona più importante per me.
 
La verità è che sono stato io a provare dolore quando ho visto la sua figura stagliarsi contro il cielo grigio di Londra, quando l’ho visto allargare le braccia e lanciarsi a peso morto, quando l’ho visto a terra, ormai esanime.
 
“Il tempo lenisce le ferite”.
No.
Le aggrava sempre di più.
 
E’ da questo che ho capito di essere ancora vivo, dal dolore che provo.
Ciò che mi uccide mi fa sentire vivo.
TU mi hai ucciso.
TU mi fai sentire, ancora, vivo, contro la mia volontà.
 
Ti ho chiesto un miracolo, una volta, sulla tua tomba.
Ti ho chiesto di smettere di essere morto.
Ti ho chiesto di farlo per me.
 
 
 
Angolo dell’autrice: Avete presente quelle notti durante le quali proprio non riuscite a chiudere occhio, quando vorreste tanto addormentarvi, e, invece, l’ispirazione è lì, accanto al vostro letto a chiamarvi, e siete costretti ad alzarvi e a prendere carta e penna e mettere giù due pensieri?
Ecco, è così che è nata questa flashfic.
Per dimostrarvi che, anche se siamo arrivati alla terza stagione, i Reichenfeels non smettono di farsi sentire.
Un grazie a quanti la leggeranno. Liberi di lasciare una recensioncina.
Baci
JHW