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Autore: demebi    14/01/2014    6 recensioni
Salve, questa è la mia prima fanfic sul fandom di Dragon Ball.
Goku da bambino non aveva idea di cosa fosse una moglie, ma ora dopo il matrimonio saprà spiegare cos'è Chichi per lui? Questa storia ha partecipato al contest Stammi vicino e sentirai il battito del mio cuore di Giampiasr
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensando a Chichi, mi venne in mente quella strana conversazione di molti anni prima.

–  Bulma, cos’è una moglie? – chiesi con ingenuità.

– Beh una moglie è una persona che accudisce suo marito, gli cucina e lo ama profondamente. Prova per lui un

amore del tutto incondizionato, senza alcun limite e…– Interruppi quasi subito quello che sarebbe diventato un

enorme sproloquio sull’amore e i suoi più vasti significati – Allora mia moglie mi preparerà dei meravigliosi

pranzetti! –

Bulma,  indispettita per l’interruzione di poco prima, restò in silenzio per un po’, ma poi divorata dalla curiosità

domandò – Perché me lo hai chiesto?-


– Ecco, te l’ho chiesto perché me ne hanno appena offerto una. –  dissi con quella naturalezza, di cui solo un

bambino è capace. Bulma per poco non cadde a terra dalla sorpresa, aveva spalancato la bocca in una smorfia così

buffa, sembrava che avesse gli occhi fuori dalle orbite.
 

Ora sapevo perfettamente cos’era una moglie e non mi ero affatto pentito di aver fermato le spiegazioni di Bulma

perché molto probabilmente avrebbe detto tutte quelle cose che ognuno deve capire da sé. Per molti una moglie

può essere un appoggio, per altri un conforto e per altri ancora tutte e due le cose. Ognuno di noi deve trovare

l’anima gemella e deve capire cosa rappresenti per lui. Chichi era la mia ancora di salvezza, molto più forte delle

altre casalinghe, ma al contempo dolce e premurosa con me e nostro figlio. Era quella con cui avrei voluto

passare il resto della mia vita e se possibile l’eternità  della mia morte. Era colei con cui avrei voluto invecchiare,

a cui avrei voluto fare da bastone, a cui avrei voluto veder spuntare il primo capello bianco e la prima ruga

ritenendola ugualmente bellissima. Era colei che riconosceva il rumore dei miei passi, che mi faceva

addormentare al ritmo del suo battito così irrequieto e così inspiegabilmente adatto alla mia musica. La mia

musica erano le sue parole e i suoi rimproveri ricolmi di preoccupazione.

Lei era l’unica isola del mare, che come uno scoglio si faceva colpire anche dalle onde più forti e

straordinariamente riusciva sempre a riemergere. Riusciva a portare avanti la nostra casa tutta da sola tenendo

sotto controllo quelle cose per cui ero praticamente negato: la cucina, le pulizie, il bilancio, la spesa. Medicava le

mie ferite con amore, ma al contempo mi torturava con enormi siringhe malefiche e disinfettanti diabolici,

 sapevo che lo faceva apposta, voleva che non mi riducessi più in quello stato nei combattimenti, in fondo aveva

una paura matta di perdermi.

Non avrei mai voluto lasciarla sola, anche se sapevo che se la sarebbe cavata benissimo anche senza di me.

______________

Questa fanfic partecipa al contest "Stammi vicino e sentirai il battito del mio cuore" di Giampiasr, pacchetto giallo, rating verde, autore. Ringrazio MissNeDe per il bellissimo banner.

 
  
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