Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Demon Heart    14/01/2014    1 recensioni
In giappone si susseguono diversi omicidi, dietro la quale si nasconde un unico assassino.
Con la speranza di creare un mondo migliore Light Yagami decide di utilizzare il Death Note; il famoso Detective L entra in gioco, con l'intento di smascherare il pluriomicida.
Shinigami che girano liberi per il Mondo. Mai sentita una storia del genere?
Shinigami in grado di mutare il loro aspetto. E' una novita?
Shinigami mezzosangue che vagano sulla Terra col fine di diminuire le morti. E' così strano?
Allora entrate in questa pagina, e chissà se arriverete alla fine della storia...
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il cielo era limpido e chiazzato di rosso, mentre il sole tramontava lentamente, lasciando posto ad una chiara e splendente luna.

Il caso Kira era ormai aperto, e la polizia aveva deciso di farsi da parte.

Nel lussuosissimo Teito Hotel alcuni agenti della polizia si affrettavano a raggiungere una camera specifica.

Arrivati alla Suite 17, un uomo di statura media, sui cinquant'anni, bussò deciso alla porta, mentre con la mano libera sistemò gli occhiali che aveva posizionato sul naso.

Un giovane ragazzo dall'aspetto trasandato aprì loro la porta, lasciandola chiudere a Matsuda, uno dei poliziotto.

Il giovane "padrone di casa" era piuttosto alto, i capelli neri e spettinati gli coprivano parte della fronte, mettendo in risalto gli occhi pece.

Indossava una maglia invernale bianca ed un paio di jeans larghi che gli ricadevano sui piedi nudi.

Ecco cosa colpì di questo strano individuo; i piedi scalzi, non indossava neanche i calzini.

«Seguitemi» ordinò con voce calma e profonda.

Con questo si avviò verso il salottino della Suite e, avvicinatosi ad una poltrona, si sedette su di essa, portandovi sopra anche i piedi, appolaiandovisi letteralmente.

I cinque poliziotti, anche se un pò turbati, si sedettero sui due divani che, insieme a tre poltrone, circondavano il tavolino.

Il moro osservò attentamente i suoi ospiti e, socchiudendo gli ospiti disse «Credevo foste in sei. Avevo fatto sistemare una poltrona in più da Watari...»

Dopo queste parole si portò il pollice sul labbro superiore, pensieroso.

Il sovrintendente, l'uomo con gli occhiali che aveva bussato alla porta, prese parola «Manca Harato*. Aveva detto che non sarebbe venuto...»

Matsuda interruppe il suo superiore, dicendo «Aveva di meglio da fare.»

Tutti i presenti, eccetto il giovane stravagante, fulminarono con lo sguardo il compagno.

«Lasciamo stare e ritorniamo a noi.» il ragazzo dagli occhi contornati da profonde occhiaie riprese parola «Io sono L.»

A questa notizia, sguardi sorpresi si posarono sul presunto L, mentre quest'ultimo continuava imperterrito. «Qui mi chiamo Ryuga ma solo voi mi chiamerete Ryuzaki.»

Dopo un breve attimo di silenzio, riprese a parlare, lapidario come solo lui sapeva essere «Ora, se non vi dispiace, vorrei parlare singolarmente con voi, per assicurarmi che Kira non sia, come dire...presente.»

Qui Ryuzaki si alzò e si diresse verso un'altra stanza della suite.

Uno ad uno, gli agenti parlarono con L e, man mano che concludevano il proprio colloquio, ritornavano nel salottino dell'incontro precedente, avuto col ragazzo, per sedersi ed aspettare i compagni. Dopo pochi minuti dall'ultima "discussione", Ryuga ritornò alla sua poltrona e vi si accovacciò.

«Con questo ho avuto un'ulteriore conferma che nessuno di voi è Kira.»

«Come?» chiese sbalordito Ukita.

«Avevo preparato un trucchetto per capire se qualcuno dei presenti era Kira ma non c'è stato bisogno di usarlo. E per quanto riguarda il sesto agente?»

Matsuda rispose allegramente, col tentativo di riparare all'errore commesso all'inizio dell'incontro «Aveva altri impegni. Non poteva rimandare»

«Chiamatelo» ordinò gelidamente il Detective, con tono che non ammetteva repliche.

In quel momento entrò un vecchietto vestito da maggiordomo, con un telefono ed una valigia.

Soichiro Yagami, il sovrintendente, prese la cornetta del telefono che Watari gli aveva porso; digitò alcuni numeri ed accostò l'oggetto all'orecchio, mentre l'anziano consegnava agli agenti dei falsi distintivi e delle "particolari" cinture.

Attese qualche secondo, sperando in una risposta da parte del suo sottoposto.

Proprio mentre stava per attaccare, rispose una voce maschile, quasi brutale «Chi diavolo è?»

L'agente mentì spudoratamente «Sono il padre di Harato, posso parlar-» qui venne maleducatamente interrotto dalla stessa voce.

«Non credo sia possibile. Stiamo "pareggiando i conti" e vi sconsiglio di intervenire. La polizia è già qui, ma con le mani legate visto che» una risata sadica riecheggiò per pochi secondi, lasciando basiti coloro che ascoltavano la conversazione «abbiamo degli ostaggi.»

Senza aggiungere altro riagganciò; il sovrintendente recuperò il suo cellulare e vi trovò ben 24 chiamate perse, da parte della centrale.

Richiamò in questura, dove rispose un giovane che lo aggiornò degli ultimi eventi «Tekai Accademy; un gruppetto di teppistelli ha preso in ostaggio alcuni studenti liceali. Alcune pattuglie sono già sul posto»

«Ci dirigiamo anche noi all'accademia, immediatamente.»

Con questo Yagami chiuse la chiamata e mise gli altri agenti al corrente della situazione.

L, invece di agitarsi, si portò lentamente il pollice sul labbro superiore «Andate a controllare la situazione.»


Beh... Credo che questo possa bastare... Mi sono annoiato a sufficienza con queste chiacchiere.

Sono invece curioso di sapere cosa sta accadendo alla Tekai Accademy.

Chissà come se la starà cavando...

Volete sapere chi? Arrangiatevi! Non sono così di buon cuore.

Non sono neanche tenuto a tenervi aggiornati di tutto.

Poi capirete da soli; ogni cosa a tempo debito.

Ora, mi faccio da parte; non credo vi interessi molto la mia opinione.


Il sole stava tramontando**, alla Tekai Accademy c'era grande fermento.

All'esterno dell'edificio, alcune pattuglie della polizia locale sorvegliavano la zona, tenendo anche lontani i curiosi.

Intanto, nel laboratorio 3 di chimica, il caos regnava sovrano, e varie grida riecheggiavano nell'aria.

Alcuni liceali erano ammucchiati in un angolo; dall'altra parte della stanza, invece, c'erano solo quattro figure, tra le quali, due ragazzi di grossa stazza.

Uno dei due, teneva puntato alla gola di una ragazza dai capelli ricci e rossi un coltello; l'altro, invece, teneva, con un braccio, il corpo di un ragazzo sollevato da terra e spinto contro il muro.

Non si capiva se era maschio o femmina, la "vittima" del colosso: indossava pantaloni larghi, blu notte, che ricadevano mollemente sulle converse nere ed una felpa viola, piuttosto larga.

Aveva lunghi capelli castano-neri che gli arrivavano fin sotto le spalle; il volto era nascosto dietro una spaventosa maschera a forma di teschio.

Le braccia cadevano penzoloni lungo il corpo immobile, piuttosto malridotto.

«Allora? Non fai più il galletto spavaldo?!»

Il teppista, piuttosto muscoloso, mollò l'ennesimo pugno dritto allo stomaco della sua "preda" che subì il colpo, senza dare soddisfazione di provare dolore.

La porta scorrevole si aprì di colpo, mentre il sovrintendente Yagami, seguito da altri agenti, fece il suo ingresso.

In quel frangente di tempo, la rossa provò a liberarsi dal gorilla che la bloccava e la graffiò col coltello.

A quella vista lo "sconosciuto" con la maschera, afferrò il braccio del teppista che lo teneva per il colletto e, con un'abile mossa, impensabile per qualcuno in condizioni simili, gli diede un potente calcio allo stomaco e, non appena fu libero, rimise i piedi a terra mentre Ukita bloccò l'aggressore.

Il secondo tentò disperatamente la fuga ma cadde letteralmente addosso a Matsuda che ne approfittò mettendogli le manette.

La rossa, intanto, raggiunse il liceale mascherato che si era accasciato al suolo e stava tossendo, mentre gocce cremisi sgorgarono dai buchi per gli occhi della maschera, rigandola di rosso.

Un'immagine alquanto macabra; anche il resto degli ostaggi si avvicinarono al ferito, piuttosto preoccupati.

«Tutta colpa tua, Caroline; se fossi stata zitta non sarebbe successo tutto questo.» la riccia si rivolse arrabbiata ad una biondina.

Era alta ed indossava abiti attillati, la classica ragazza-oca; gli occhi ghiaccio saettavano dal corpo martoriato del giovane a terra, alla ragazza che aveva di fronte.

Senza dire niente, a passo lento, si diresse verso l'uscita, sparendo silenziosa come un fantasma.

«Serpe» biascicò nervosa la giovane fulva, assottigliando gli occhi.

«Tutto apposto?» chese Soichiro Yagami al mascherato.

Lo osservò meglio, era in pessime condizioni: i capelli erano umidicci, la maschera, già spaventosa di suo, era resa ancora più tenebrosa dalle chiazze di sangue che la "ricoprivano", mentre le strisce rosse che partivano dagli occhi peggioravano il tutto.

Per controllare con maggiore accuratezza le sue condizioni, gli alzarono le maniche della felpa che indossava e, solo allora, furono degnate di nota, varie ferite sparse sulle pallide braccia.

Era immobile, come un morto.

Spostò la testa verso il sovrintendente e gli occhi della maschera ritornarono a lacrimare di nuovo.

Sangue cremisi, come l'inferno, come il tramonto, come l'amore; ma era sempre sangue, e non era un buon segno.

I presenti sgranarono gli occhi ed il grido disperato della fulva riecheggiò nell'aria.



Luci rosse e blu brillavano nell'invernale buio notturno***.

Il cielo era costellato di stelle, e la lmpida luna illuminava dall'alto quella "parte di mondo".

L'ospedale Saint Louis**** era, invece, ancora molto illuminato, al confronto della città ormai addormentata.

Una delle infermiere, ancora a lavoro, camminava a passo svelto, alla ricerca di una stanza.

La donna era sui ventisette anni, dai lunghi boccoli biondo cenere e dagli occhi verde smeraldo.

Indossava ancora l'uniforme, in quanto non aveva ancora finito il suo turno.

Arrivata ad una porta scorrevole bianca bussò e, dopo aver ricevuto un assenzo, entrò.

La stanza era molto ampia e di fronte alla porta c'era una grande finestra, dalla quale era possibile osservare il cielo.

Alla parete alla destra della finestra era accostata una scrivania, mentre dalla parte opposta, troneggiava un'enorme letto dalle lenzuola immacolate, sul quale era sdraiata una figura.

La bionda accese la luce e si avvicinò cautamente al letto.

«Come ti senti?» chiese gentilmente alla ragazza sdraiata.

I capelli castano-neri erano sparpagliati sul cuscino; aveva la carnagione pallida e due occhiaie erano leggermente accennate, sotto due magnetici occhi ambra, che osservavano vivaci la ventisettenne.

«Si, ti ringrazio.» rispose flebilmente, mentre osservava le fasciature che le coprivano le braccia e sfiorava i cerotti sparpagliati sul candido volto.

«Tranquilla, guarirai presto per quello che sei. Però devi riposarti per stanotte. Domattina potrai lasciare l'ospedale. Ora riposa serena.»

Dopo averle sorriso un'ultima volta, la mora chiuse gli occhi e cadde tra le braccia di Morfeo.




☸☬Angolo Oscuro☬☸

Salve a tutti!! Qui Demon Heart!

Sono nuova nel Fandom, quindi ancora "inesperta".

Spero vi sia piaciuto come primo capitolo.

Sono ben accette recensioni di ogni genere e se occorre anche neutre o critiche

perchè ci tengo a migliorare.

So bene che la scena del combattimento è un pò contorta ma

è da un pò che continuavo a rimuginarci, senza riuscire a migliorarla.

Vi posso assicurare che ci saranno delle scene cruenti, o almeno ci proverò.

Per i punti da chiarire:

*Harato significa letteralmente Persona Falco

** sono tornata un pò indietro nel tempo per descrivere la prima parte degli avvenimenti alla Tekay Accademy

***non avevo altre idee. XD

****non uccidetemi. Non sapevo come "chiamare" l'ospedale.

Ora vi lascio con la speranza che sia riuscita ad incuriosirvi.

Ci si sente!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Demon Heart