“Mr Dempsey, lei è rimasto senza contratti, è out da questo mestiere, lo vuole capire? Senta, so che è difficile, ma deve accettare che quando si raggiunge una certa età bisogna lasciarlo il lavoro di attore.”

“Certo, io comprendo, Mrs Yellow. Ma sa, il lavoro di attore era l'unica cosa che avevo, che mi rimaneva.”

“Beh, mi dispiace molto per lei, ma forse è meglio che si metta a cercare un nuovo lavoro.”

Un *bip* freddo termina la chiamata lasciandomi a bocca asciutta, nel frattempo mentre chiudo la porta di casa alle mie spalle e rintasco il mio nuovo iPhone 5C rigorosamente verde, mi dirigo verso la mia bellissima auto: una Mercedes-Benz SLS grigia. Già, guadagnavo proprio bene per permettermi una macchina del genere, d'altronde ero un attore di Hollywood. Premo il pulsante sulle chiavi dell'auto e la portiera si alza permettendomi di entrare. Prendo i miei occhiali da sole della John Varvatos modello V774 che tenevo appesi alla maglietta e frugo nella tasca destra dei jeans per cercare il pacchetto di Winston Blue. Non è che fumi spesso, credo di non avere il pieno vizio, ma visto che sono tutt'ora basito dalla chiamata di Mrs Yellow di poco fa, beh, una sigaretta mi serve proprio per ricollegare il cervello. Prendo anche l'accendino verde fluo dall'altra tasca e mi accendo la sigaretta. Inserisco le chiavi nell'auto e parto spedito, sento il caldo misto a vento di Los Angeles scompigliarmi i miei capelli perfetti e il fumo che sbuffo volare via in una frazione di secondo. Ma dove posso andare? Non ci vorrà molto, e ben presto finirò i soldi a furia di pagare tutti i debiti e le rate sulla casa e sulle mie altre auto. Di certo, non posso far passare il tempo senza pagare neanche un debito, o dovrò ipotecare anche la casa. Sto passando a velocità paurosa tra le vie più affollate del centro di L.A e all'improvviso mi viene una idea. Sgommo alla fine della via, faccio un inversione e riparto spedito verso l'aeroporto di L.A.X.

Sono circa le 15:00 quando giungo all'aeroporto. Parcheggio, premo ancora il pulsante sulle chiavi dell'auto e la portiera si apre permettendomi di uscire. Mi avvicino ed entro nella porta principale, raggiungo la reception.

“Salve, sono Patrick Dempsey, vorrei un biglietto diretto per N.Y, per favore.”

“Oh, sì, sì, Patrick Dempsey, l'attore! Dopo farebbe una foto con me? Sa, sono una sua grande fan La seguo sempre su Grey's Anatomy.”

“Ehm, certo...”

“Oh, mi scusi, mi sono allargata troppo, ma sa, non capita tutti i giorni di incontrare un divo di Hollywood come lei Mr Dempsey! Mi accontenterò di un autografo!”

“Non si preoccupi signorina, nessun problema, qual è il suo nome?”

“Mi chiamo Mary Nightshade, sono londinese, sa...”

“Mi dia il braccio, Mary, e anche una penna.” - “Ecco fatto, dedica e firma. Ora però non si lavi il braccio, miraccomando!”

“Ah, ci può contare! Ora le stampo subito il biglietto aereo. La informo che l'aereo per N.Y decollerà alle 15:30, quindi ora le conviene andare, e grazie mille!”

“Grazie mille a lei, arrivederci, Mary.” - rispondo io sorridendo mentre mi allontano e infilo in tasca il biglietto.

Seguo accuratamente le frecce in giro per l'aeroporto finchè non raggiungo finalmente l'aereo che sta giusto per decollare. Inizio a correre.

“Scusi, ci sarei anch'io.”

“Oh, bene, biglietto signore?”

“Tenga.”

“Perfetto, le auguro un buon viaggio, è stato parecchio fortunato stavo per chiudere le porte.”

“Grazie mille, arrivederci.”

Le case di L.A diventano sempre più piccole, come i grattacieli e le grandi costruzioni. Non è di certo la prima volta che lascio la città, ma questa volta è diverso, perchè non tornerò mai più. Continuo ad affacciarmi al finestrino per cercare di ricordami più dettagli possibili su L.A, non voglio dimenticare questa parte della mia vita, ma le circostanze me lo impongono.

“Domani Patrick Dempsey sarà solo un lontano ricordo...” - sussurro prima di cadere in un sonno profondo.