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Autore: _bomersgirl    14/01/2014    0 recensioni
"L'amore, batte qualsiasi cosa."
Davvero? Anche la paura di un essere più forte di te?
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alexander Grayson/Dracula, Nuovo personaggio, R. M. Renfield
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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«Signor Cayers? Il suo caffè.» risuonò la voce della cameriera nella testa di Jonathan. Jonathan le rivolse un sorriso di ringraziamento e lei arrossì. Jonathan R. Cayers era lo scapolo più ambito di tutta Londra, il più voluto da tutte le signore nei balli e ricevimenti. Jonathan prese il caffè con la mano destra mentre con la sinistra era intento a sfogliare il suo libro preferito; leggeva, leggeva e ancora leggeva. Nessuno sapeva quanti libri riusciva a ‘mangiarsi’ in pochi mesi. Nessuno. Neanche la sua migliore amica, nonché compagna di casa, Sophie. Jonathan sorseggiò il caffè fino a quando non lo finì del tutto e diede alla cameriera il costo del caffè lasciandole anche una mancia. Arrossì di nuovo.
«Vi ringrazio molte. »
Si rimise il giaccone di pelle e il libro sotto l’ascella per poi uscire al freddo di Dicembre. Si strinse nel giaccone non lasciando trapelare neanche un po’ del calore che aveva ottenuto stando in quel locale. Ormai tutti gli abitanti non lo conoscevano come un normale cittadino ma bensì come il figlio del ormai noto Laurent Cayers, il medico più stimato di quel periodo. Allora loro, in gesto di educazione, abbassavano i capelli portandoli al petto e guardandolo sorridendo come per salutarlo.
 
«Allora, cosa ne pensate del signor Grayson? » chiese il padre durante la cena. Di solito, Jonathan nei discorsi come questi, dove si parlava di argomenti poco piacevoli per lui, si assentava e lo fece anche questa volta assaporando morso dopo morso la squisitezza che la madre aveva cucinato per lui.
«Padre a me sembra un americano qualunque, se ne sta per i fatti suoi, ha le sue imprese… Non è così, Camille? » Elizabeth quel giorno aveva una strana acconciatura che Agatha, la nostra governante, aveva trovato deliziosa; non la pensava così Jonathan, pensava che la faceva risultare più grande di quanto non lo era. Ma cosa poteva fare, se non punzecchiare la sua povera sorellina? Purtroppo lui ne aveva due e di certo non poteva punzecchiarle entrambe.
«Camille scusatemi se vi rubo la parola ma… Davvero, padre, dobbiamo parlare di Grayson proprio nella sera in cui mi avete invitato? Sapete quanto mi annoiano questi discorsi… Se volevate parlarne potevo rimanere a casa, senza lasciare Sophie da sola. »
A Camille non le sembrava importare molto di non aver risposto, anzi ne fu sollevata. Lanciò uno sguardo debitore verso il fratello. Intanto, la madre, lo guardava con uno sguardo serio, come per rimproverarlo e il povero Jonathan andò nel pallone.
«Scusate madre, ma è ciò che penso. » si scusò, e lei fece per rilassarsi.
A fine serata il padre, Laurent, diede dei fiori per Sophie.
«Ecco, questi sono per Sophie. Ah povera donna. Come fa a sopportarvi? » Jonathan sbiancò.
«Padre, non le ho chiesto di sposarmi, lo sapete. E’ una terza sorella. » gli spiegò.
«Ma certo, ma certo. Lo farete, no? »
«Ehm… Buonanotte padre. »
E fece per andarsene dalla sua migliore amica, Sophie, con un piccolo peso sul petto.
Laurent non sapeva nulla di lui.
 
  
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