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Autore: _Ash    15/01/2014    3 recensioni
Dopo "Il canto della rivolta" (SPOILER per chi non avesse letto il libro!!)
Un piccolo spaccato di vita raccontato dal punto di vista di PEETA.
-Mi fece sorridere vedere tutta la mia famiglia, lì riunita a tavola all’ora di cena, l’aria allegra e giocosa grazie alle nostre piccole pesti.
Ci hanno cambiato la vita, anche se purtroppo, le nostre ombre ancora ci accompagnano.
Presi la teglia bella calda con il pasticcio di formaggio, feci due passi e…
SBAM!-
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Buongiorno a tutti^^
Ecco la mia seconda one-shot inserita in questo fandom.
L’ho scritta subito dopo aver finito l’ultimo libro e ascoltando questa bellissima canzone che, consiglierei di ascoltare durante la lettura ^^

https://www.youtube.com/watch?v=NpbzE3Y4-wg


 
 
 

NONOSTANTE TUTTO,
GLI INCUBI RIMARRANNO SEMPRE...




 
 
 
 
 
Eravamo riuniti tutti a tavola, Katniss stava sistemando il piccolo sulla seggiolina, la più grande invece stava seduta e cantava.
Non vedeva l’ora di assaggiare la mia nuova specialità, e io ne ero entusiasta.
Mi fece sorridere vedere tutta la mia famiglia, lì riunita a tavola all’ora di cena, l’aria allegra e giocosa grazie alle nostre piccole pesti.
Ci hanno cambiato la vita, anche se purtroppo, le nostre ombre ancora ci accompagnano.
Presi la teglia bella calda con il pasticcio di formaggio, feci due passi e…
SBAM!      
Snow che mi ordina di uccidere la Ghiandadia imitatrice, luci stroboscopiche e immagini terrificanti davanti a me, iniziano a vorticarmi nella testa.
Cerco di stare calmo, sono solo incubi, non è reale.
No!
Corro fuori casa per non rischiare di farmi vedere in quello stato, per non mettere in pericolo nessuno.
 Mi siedo per terra, mettendomi le mani sulla testa e inizio a tremare.
Una folla impaurita che fugge, morti, sangue, decapitazioni ovunque. I sensavoce torturati davanti a me che emettono le loro urla grotturali, la paura di tornare folle…
Poi Katniss si para davanti a me e un istinto omicida mi dice che devo ucciderla.
Una rabbia incontrollata, assieme alla parte ancora cosciente di me che mi rassicura che lei non è un pericolo, non è un ibrido e che tutto questo non è reale.
Ucciderla. Devi uccidere la ghiandaia imitatrice.
No, lei non è più la ghiandaia imitatrice.
Uccidila.
E’ la madre dei nostri figli.
I nostri figli…
Il paesaggio del distretto 12 mi si para davanti agli occhi.
La neve che cade lenta, copre il villaggio dei vincitori, mentre io sono rannicchiato lì e mi accorgo che sto piangendo.
«Peeta?» mi chiama una voce dolcemente e io rimango lì, immobile. Non vogli fare passi falsi o metterla in pericolo, non finchè l’attacco non finisce del tutto, ma già la sua presenza mi fa sentire molto meglio, mi sento più tranquillo.
«Non mi farai del male.» mi rassicura come a leggermi nella mente, mentre mi carezza la schiena.
Rimaniamo per lungo tempo così, finchè il tremorio non mi passa e io mi sento più tranquillo.
«Sto imprando a controllarmi, davvero, io…»
«Shh. Non dire niente.» Lei mi si para davanti e mi accarezza la frangia madita di sudore e neve.
Mi guarda con rassicurazione e dolcezza.
Lei sa cosa provo e solo lei sa come farmi sentire meglio.
«Va meglio, grazie.» rispondo.
«Te la senti di rientrare?»
«Oh, la cena!» dico preocupato. I bambini saranno sicuramente preoccupati e gli avevo promesso una nuova specialità.
Mi alzo e mi scrollo un po’ di neve addosso.
Sento Katniss che entra in casa.
«Il Papà non sta bene?» chiede la piccola quasi in lacrime.
«Il Papà questa sera è in vena di scherzi…chi riuscirà a trovarlo? Forza, tutti fuori!» la sento aprire la porte e i bambini subito accorrono fuori, pronti a cercarmi e io, come fossi tornato piccolo, mi nascondo, ma non troppo, in modo da riuscire a vedere dove sono.
E’ così bello vederli correre felici, mentre mi cercano e mi chiamano, prendendo per mano Katniss per farsi aiutare e lei, da brava complice, fa finta di non sapere dove sono e li aiuta.
Sorriso.
Come sono piccoli e fragili, e non mi riferisco solo ai miei figli…
Prendo della neve e cerco di farne una pallina, mi muovo furtivo tra i cespugli, attento a non farmi scoprire.
«Peeta? Dove sei?»
«Papà!?»
tutti mi chiamano, e nessuno mi sente e si accorge che sono dietro di loro, mentre una palla di neve colpisce Katniss e i bambini si mettono a ridere e a urlare.
Io mi faccio vedere  subito la bambina è la prima a raggiungermi e a saltarmi addorro, così ci rotoliamo nella neve e ridiamo, finchè anche il piccolo ci raggiunge.
Mi sento felice, svuotato di tutti gli incubi che in quel momento sembrano solo un ricordo lontano e sfocato.
«Vuoi unirti a noi, dolcezza?» invito Katniss scherzando, gli prend un piede e la faccio cadere di fianco a me.
Le mi sorride, ma so che in fondo al suo animo non si sentirà mai completamente felice per paura di perderci; lo so, ne sono consapevole, ma sono sicuro che in questo momento non sta pensando agli incubi, a sua sorella, a sua madre, a Gale…no, ora ci siamo solo noi nei suoi pensieri.
Le do un bacio che lei ricambia, mentre i bambini si rialzano e si rincorrono sotto la neve, facendo da cornice le loro risa, mentre noi continuiamo a baciarci.

 
 
 
 
 
 
Buoongiorno a tutti ^^
Spero che questo piccolo spaccato di vita vi sia piaciuto...finendo l'ultimo libro della saga mi è venuto in mente e siccome adoro Peeta, ho voluto raccontarlo dal suo punto di vista.
L'immagine che ho usato l ho trovata su internet e ringrazio a chi l ha "creata" ^ ^
Ne ho anche altre in cantiere, ma non saranno così tranquille  =P
=) ringrazio chiuque si sia fermato a leggere il mio piccolo scritto e se volete recensire, fate pure, le accetto sempre e volentieri!
A presto <3
   
 
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