Era una tranquilla
giornata di sole e molte persone approfittavano della bella giornata per uscire
a fare una passeggiata o per fare shopping nei negozi del centro.
“Mamma sono stanco, dove
stiamo andando” chiese un bambino di sei anni con i capelli castani e lo sguardo
intelligente.
“Un po’ di pazienza...
ecco vedi quel bar laggiù è lì che dobbiamo andare” disse una donna dai capelli
lunghi che teneva il bambino per mano.
La donna aprì la porta a
vetri del bar, “Benvenuta signora” disse cordialmente un cameriere “Vi cerco un
tavolo”
“Non serve, mi stanno
aspettando”
“Capisco, lei è la persona
che attendono al tavolo 26, prego da questa parte” detto questo, il cameriere
accompagnò la donna e il bambino lungo un corridoio pieno di foto che
raffiguravano dei prestigiatori intenti a svolgere le loro
magie.
“Scusaci per il ritardo”
disse la donna una volta entrata nella saletta riservata, dove un signore era
seduto
“Non scusarti, sono
arrivato da poco” l’uomo sorrise.
Conan era seduto sul
divano dell’agenzia, intento a leggere un nuovo libro di Sherlock Holmes, mentre
Kogoro riposava sulla sua scrivania.
“Sono tornata!” disse Ran
entrando in casa
“Ciao Ran” disse Conan
senza distogliere lo sguardo dal libro
“Che peccato ha
ricominciato a piovere e il meteo dice che non smetterà fino a domani”
“E allora? Non devi mica
uscire stasera” disse Kogoro osservando la figlia
“Lo so, ma stasera Kid
doveva fare un nuovo furto... forse rinuncerà”
“Cosa?” Conan chiuse il
libro “Kid tenterà un nuovo furto stasera?”
“Sì, al museo di Beyka”
disse Ran
“Secondo me non riuscirà a
rubare nulla con questo tempo” rise Kogoro
Conan guardò la finestra,
una fitta pioggia bagnava i vetri – Sono sicuro che Kid non rinuncerà mai a
questo colpo... ed io sarò lì-
“Ciao
piccolo”
“Salve, mi chiamo Shinichi
Kudo” disse il bambino stringendo la mano all’uomo
“Piacere di conoscerti, io
sono...”
“Papà! Vieni a giocare?”
un secondo bambino era entrato nella stanza correndo
“Ehi, non si saluta? E
comunque ora devo parlare con Yukiko... perché non vai a giocare con Shinichi”
disse l’uomo, mentre il piccolo sbuffò annoiato “Va bene...
”
“Non sapevo avessi un
figlio”, disse Yukiko sorridendo
“È già... un piccolo
terremoto” ammise l’uomo
“Vieni a giocare?” disse
il bambino guardando Shinichi che sorrise
“Si
certo”
“Shinichi non
allontanarti...”
“Troppo tardi... sono
andati” disse l’uomo a Yukiko indicando i due bambini che uscivano dalla stanza
correndo.
I due bambini arrivarono
al parco che si trovava a pochi isolati dal bar e iniziarono a
giocare.
“Che strano... come mai
non c’è nessuno in giro?” disse Kid guardandosi intorno, mentre delicatamente
alzava la teca dove era contenuta una preziosa pietra
antica.
“Fatto” sorrise il ladro
prendendo la gemma, quando una nuvola di gas si alzò dal piedistallo dov’era
contenuta la pietra.
“Cos..”
“Sei nei guai Kid”
l’ispettore Nagamori e i suoi uomini uscirono dal loro nascondiglio circondando
il ladro “quello era gas soporifero, tra qualche minuto ti addormenterai e
finalmente potremmo catturarti” rise il poliziotto
“Sempre se riuscite a
prendermi” disse Kaito gettando a terra una piccola bomba luminosa che accecò
tutti i presenti.
Quando la luce tornò
normale, tutti rimasero a bocca aperta... Kid era sparito.
“Mi spieghi come fai?”
“Cosa?”
“Mi trovi sempre... non ha
senso giocare a nascondino contro di te”
“Guarda che anche tu sei
bravo, ci ho messo molto per trovarti” Shinichi si sedette su una delle panchine
del parco “Facciamo così... ti concedo la rivincita?”
“Va
bene”
“Preparati a perdere di
nuovo” disse Shinichi sorridendo
“Stavolta ti sarà
difficile vincere”
Detto questo il bambino,
si allontanò mentre Shinichi ricominciò a contare.
Uno... due...
tre...
Una volta finito Shinichi
iniziò a cercare l’amico per tutto il parco
-Caspita... si è nascosto
davvero bene- pensò Shinichi controllando che il bambino non raggiungesse la
panchina.
“Shinichi!” il bambino si
voltò sentendo la voce della madre “Ehi Shinichi, vieni qua un
attimo”
“Ma dov’è?” disse
guardandosi intorno – Possibile che lo abbia immaginato?- pensò
Shinichi.
“Ti sei distratto” disse
l’amico di Shinichi ridendo alle sue spalle .
“Non è giusto... avevo
sentito che mi chiamavano”
“Shinichi” disse
nuovamente una voce simile a quella di Yukiko, “Dovresti ammettere la
sconfitta”
I due bambini si
guardarono negli occhi
“Sei stato tu” disse
Shinichi sorpreso
“Ahah, hai visto che bravo
sono”
“Come hai
fatto?”
“Guarda...” detto, questo
ruotò la mano destra facendo apparire una carta da gioco, l’asso di picche “Mio
padre mi ha insegnato tutti i trucchi che conosce”
“Shinichi!” Yukiko chiamò
il bambino e stavolta era davvero lei “Dobbiamo andare”
“Uffa...” sbuffò Shinichi
“Volevo giocare ancora”
“Ho un’idea” disse l’altro
bambino prendendo la carta da gioco e strappandola in due, poi con una penna
scrisse K.K. sulla carta.
“Ecco questa carta è il
simbolo della nostra amicizia, quando metteremo insieme le due metà, giocheremo
nuovamente insieme, va bene?”
“Si!” sorrise Shinichi
prendendo la carta e scrivendo S.K. una volta scritto la porse
all’amico.
“Ricordati la promessa”,
disse Shinichi correndo verso la madre
“Anche tu” disse il
bambino sorridendo
“Maledizione...” disse Kid
sedendosi a terra, mentre una tenue pioggia gli bagnava il volto “Non ho nemmeno
la forza di alzarmi... fortuna che mi sono allontanato”
“Non abbastanza a quanto
pare...” Kaito si voltò, incrociando lo sguardo di Conan
“Come facevi a sapere che
mi sarei rifugiato in questo tetto...”
“Sono un detective” Con le
sue ultime forze Kaito sorrise, “Stavolta hai vinto tu” e detto questo, si
addormentò.
“Già...” Conan si avvicinò
a Kid con l’intenzione di vedere il vero volto del famoso ladro fantasma.
Stava per togliergli il
monocolo quando un oggetto attirò la sua attenzione, in una tasca interna della
giacca c’èra un pezzo di carta rovinata.
Era la metà di una vecchia
carta da gioco raffigurante un asso di picche, e nel bordo c’erano scritte due
lettere, S.K.
Il sole splendeva alto nel
cielo e uno dei suoi raggi svegliò Kaito, che sorpreso si guardò intorno – Forse
ho solo sognato di vedere quel bambino... meno male- stava per andarsene quando
vide la carta da gioco che teneva sempre con sé appoggiata a
terra.
La raccolse e nonostante
la sorpresa Kaito sorrise.
La carta era stata aggiustata con del nastro adesivo, e in mezzo alle due scritte, K.K. e S.K. avevano scritto “Il gioco continua... ti concedo la rivincita"