Gabriella, Troy,
Troy&Gabriella
“Shar… secondo te ho sbagliato?”
Sharpay si girò verso Gabriella: “A lasciarlo?”
Lei annuì, guardando il liquido dorato che teneva nel
bicchiere. Si erano accomodate su un divanetto rosso, in angolo, ed osservavano
gli invitati ballare o chiacchierare nella pista.
La bionda sospirò: “Quale risposta vuoi? Quella da buona
amica o quella da crudele amica?”
La mora sorrise: “La verità.”
Sharpay fece spallucce: “Sì.”
“Oh, beh, chiara e concisa come sempre, giusto?”
“Esattamente!”
Scoppiarono a ridere, e all’improvviso tutte le luci si
spensero.
Sharpay la prese per mano: “Vieni, è l’ora della torta!”
Si alzarono e raggiunsero il centro della pista,
spintonando in mezzo alla calca.
Da un angolo della sala si vide spuntare una luce
tremolante, fatta da venticinque grandi candeline poste su
una torta gigante a forma di pallone da basket.
“L’ha fatta tutta Zeke!” bisbigliò la bionda all’orecchio
dell’amica.
Il dolce fu posato su un tavolo vicino alla postazione del
DJ, davanti a Troy e Kay.
Tutti gli invitati iniziarono a cantare: “Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti
auguri caro Troy, tanti auguri a te!” mentre il festeggiato li dirigeva
scherzosamente con le mani.
Poi prese un grande respiro, ed in un colpo solo spense le
candeline blu.
La sala si lanciò in un applauso ed in grida e fischi,
Troy prese il viso di Kay tra le mani e la baciò con
dolcezza.
Gabriella abbassò lo sguardo, con ancora sulle labbra il
sorriso che aveva fatto dopo averlo visto soffiare.
“Grazie, grazie a tutti!” il castano aveva preso il
microfono e ora vi stava parlando “Ora… vorrei cogliere l’occasione, visto che
siamo tutti qui, di rivelarvi una cosa.”
Gli invitati tacquero di colpo, curiosi;
lui sorrise e riprese: “Voglio annunciarvi che, qualche giorno fa, la mia
bellissima fidanzata Kay Atkinson
ha accettato di diventare mia moglie!”
Gabriella smise di respirare, ed il suo cuore di battere;
con la coda dell’occhio, vide Sharpay voltarsi di scatto verso di lei, e così
Chad e Taylor, più avanti.
La stanza cominciò a girare, gli applausi e la voce della
gente divennero un rumore confuso e fastidioso.
“Gabby…” la voce preoccupata dell’amica le giunse lontana,
quasi non avvertì le sue mani stringerle un braccio.
“E ora, come promesso, la qui presente Gabriella Montez ci
canterà una canzone!”
Alzò la testa, guardandolo sul palco che sorrideva,
felice.
Si girò verso Sharpay, sorridendole per rassicurarla, e
con le gambe malferme raggiunse la postazione.
Ringraziò con un sorriso Troy che le porgeva il microfono,
e si rivolse al pubblico: “Beh, mi hanno incastrata anche questa volta!” tutti
risero “Questo è un altro mio regalo per il compleanno di Troy, ed anche per la
bella notizia che ci hanno dato.”
Kay si strinse di più al suo fidanzato,
sorridendo raggiante.
“La canzone che sto per presentarvi è tratta dal mio nuovo
album, ancora inedito, e quindi è un’anticipazione solo per voi!” aprì la
borsetta e prese l’Ipod, in cui aveva già inserito le
canzoni terminate e le basi per esercitarsi anche in viaggio.
Collegò l’mp3 al lettore,
selezionò la traccia e spinse play. Tutte le luci si spensero, tranne una
bianca che illuminò solo lei.
“Si chiama Everytime…”
E le note cominciarono a scorrere…
Notice me
Take my hand
L’aveva scritta qualche mese prima,
in un pomeriggio di pioggia. Senza motivo, era stata assalita dalla malinconia,
aveva preso carta e penna e l’aveva composta senza fermarsi. Il primo singolo
del suo nuovo album, e non poteva credere quanto rispecchiasse
quella situazione.
Why are we
Strangers when
Our love is strong?
Why carry on without me?
Solo in quel momento capì quanto le mancasse
davvero Troy, e come non riuscisse a sopportare l’idea che lui potesse andare
avanti senza di lei.
Everytime I try to fly
I fall without my wings
I feel so small
I guess I need you baby
In quei tre anni, non era stata più la stessa Gabriella.
Era più debole, più fragile… le mancava quella parte che le dava sempre
coraggio e fiducia, che la faceva splendere come una stella.
And everytime I see you in my dreams
I see your face, it's haunting me
I guess I need you baby
Non era raro, anzi, che di notte si svegliasse piangente
perchè l’aveva sognato. Ed ogni volta si dava della stupida, perché la
decisione era stata solo e semplicemente tutta sua.
I make believe
That you are here
It's the only way
I see clear
A volte fingeva anche, quando non ce la faceva più,
soprattutto all’inizio. Tirava fuori le loro vecchie fotografie, e immaginava
che fosse ancora al suo fianco.
What have I done
You seem to move on easy
-Che cosa ho fatto, Troy?- pensò, mentre sentiva gli occhi
gonfiarsi di lacrime –Sono stata una stupida… eppure tu adesso sei felice…-
And everytime I try to fly
I fall without my wings
I feel so small
I guess I need you baby
Chad, da sotto il palco, guardò l’amico, stretto alla sua
ragazza. Troy fissava Gabriella con uno sguardo duro, indecifrabile. Non
sembrava essersi accorto, come gli altri, di quella lacrima che le aveva
solcato la guancia.
And everytime I see you in my dreams
I see your face, you're haunting me
I guess I need you baby
Se l’asciugò con la punta dell’indice, senza avere il
coraggio di voltarsi verso di lui. Lui che non doveva sapere. Lui che doveva
vivere felice.
I may have made it rain
Please forgive me
My weakness caused you pain
And this song is my sorry
-Ti chiedo scusa per tutto, Troy. Per averti fatto
soffrire, per averti deluso, per averti fatto arrabbiare. Con questa canzone,
ti chiedo di perdonarmi…-
At night I pray
That soon your face
Will fade away
Doveva
dimenticarlo. Ci provava tutte le notti, quando chiedeva che il suo viso non le
comparisse più davanti agli occhi. Ma era una preghiera che
non veniva mai esaudita.
And everytime I try to fly
I fall without my wings
I feel so small
I guess I need you baby
And everytime I see you in my dreams
I see your face, you're haunting me
I guess I need you baby
Le note sfumarono lentamente, così la sua voce. Ringraziò
che il groppo in gola non l’avesse spezzata.
La sala cadde nel silenzio; il primo a romperlo fu proprio
Chad, che iniziò ad applaudire, seguito poco dopo fa tutti gli altri.
Gabriella fece un piccolo inchino con la testa: “Grazie…”
mormorò “E… buon compleanno, Troy.”
Lui quasi si risvegliò: trasalì, rimase incerto un attimo
e poi sorrise.
La mora gli si avvicinò e prese dalla postazione del DJ un
altro microfono: “L’hai promesso.”
Kay la guardò ad occhi sgranati: “Cosa?!”
Troy le sorrise: “Ho promesso prima a Gabby che, se lei
avesse cantato, avrei cantato anch’io con lei, dopo.”
“Tu… tu canti, Troy? Insomma, so che sei bravo, però…”
Gabriella la fissò stupida: “Certo che canta! Ma non
glielo hai mai raccontato?”
Lui si grattò imbarazzato la nuca: “Beh… diciamo che è un
lato di me che preferisco non sbandierare troppo!”
La mora le fece l’occhiolino: “Vorrà dire che ti farò
vedere il DVD con il musical che abbiamo fatto insieme il penultimo anno di
liceo!” avvertì una fitta al petto mentre lo diceva
“Ma ora è il tuo turno, Wildcat!”
Sharpay sorrise maliziosa: dovevano cantare insieme? Allora
avrebbe scelto lei la canzone…
“Gabriella!” gridò, correndo verso il palco “Ho la canzone
per voi! Tieni, collega questo!”
La cantante prese titubante il lettore mp3 che la bionda
le porgeva, trafficò un attimo con dei fili e lo accese: “E ora?”
L’ex Reginetta di Ghiaccio scorse l’elenco dei brani e
selezionò la canzone: “Eccola. La conoscete, tranquilli. Buon divertimento!”
Con un ultimo occhiolino, ritornò tra gli invitati, mentre
la musica iniziava.
Gabriella la guardò scioccata ed arrabbiata, mentre Troy
scosse la testa e sorrise. Sempre la stessa Evans, non sarebbe mai cambiata.
Ed incominciò a cantare:
I know it's late, I know you're weary
I know your plans don't include me
La guardò mentre pronunciava
quelle parole. Lui non si riferiva all’ora tarda, ma
al fatto che era quasi certo che Gabriella non lo amasse più. Perciò sapeva che
era troppo tardi per tornare indietro, che lei era stanca delle sue pressioni,
e che la sua vita forse non lo includeva più.
Still here we are, both of us lonely
Longing for shelter from all that we see
Eppure erano di nuovo lì, a cantare insieme. Soli, in
qualche modo, e desiderosi di potersi proteggere da una dura realtà.
Why should we worry, no one will care girl
Look at the stars now so far away
Troy indicò il soffitto con una mano, rivolto a delle
stelle invisibili, e le si avvicinò.
We've got tonight
Who needs tomorrow?
Le sollevò il viso con due dita. –A chi serve il domani,
Gabriella, se posso stare qui con te?-
We've got tonight babe
Why don't you stay?
La guardò negli occhi, sorridendole, dimenticandosi di
tutte le persone che li stavano fissando. Gabriella prese fiato,
chiuse gli occhi e attaccò con la sua parte.
Deep in my soul I've been so lonely
All of my hopes fading away
Era sempre stata sola, da quando
si erano divisi. Ogni sua più piccola speranza era andata via, insieme a lui.
I've longed for love, like everyone else does
I know I'll keep searching after today
Eppure aveva continuato a credere nell’amore. E sapeva
che, da quella sera, il suo sentimento per Troy non si sarebbe calmato.
So
that there it is girl
We've got it all now
-E’ tutto per noi, Gabby…- pensò, prendendola per mano.
And here we are babe
What do you say?
Gabriella sorrise, e con un ampio gesto del braccio indicò
la sala sottostante, i loro amici che li guardavano felici. –Cosa ne dici,
Troy? Potrai
mai perdonarmi?-
We've got tonight
Who needs tomorrow?
We've got tonight babe
Why don't we stay?
Le loro voci si fusero in un’alchimia perfetta, che
mancava da anni. Erano due voci complementari, insieme regalavano emozioni
impensabili.
I know it's late and I know you're weary
I know your plans don't include me
Troy scosse la testa arrendevole. Era inutile illudersi,
in ogni caso. Le cose non si potevano cambiare.
Still here we are
Ma Gabriella rispose a piena voce, intrecciò le dita con
le sue. –Siamo di nuovo qui a cantare insieme, Troy…-
Both of us lonely
Both of us lonely
Entrambi soli, ma entrambi con l’altra metà di sè poco
lontano. Anzi, lontana solo la distanza di una mano.
We've got tonight
Who needs
tomorrow?
Gabriella fece spallucce, piegando la testa di lato e
guardandolo negli occhi: -Abbiamo stanotte… a chi serve domani?-
Let's
make it last
Let's find a way
Sarebbe stato bello, fallo durare. Poter ripetere
all’infinito il tempo di quella canzone, come premendo il tasto di rewind. Ma avrebbero mai potuto trovare un modo?
Turn out
the light
Come take my hand now
Gabriella sorrise alla faccia maliziosa che Troy aveva
fatto, e gli tese la mano.
We've got tonight babe
Why don't we stay?
Di nuovo le loro voci, fuse insieme, come le loro anime.
Il ragazzo le prese la mano e la tirò verso di sé.
We've got tonight babe
Why don't we stay?
-Perché non rimaniamo così,
Gabby?- pensò con un sorriso.
Ma la musica finì, e quella magia dovette dissolversi non
appena si riaccesero le luci.
Gabriella si staccò velocemente da lui, mentre tutti gli
invitati applaudivano entusiasti.
Kay raggiunse subito Troy, turbata da
quella performance: “Beh… complimenti.”
Il castano la baciò: “Grazie…”
La mora sorrise, e scese dal palco, andando da Sharpay:
“Dovrei ringraziarti?”
Lei ghignò: “Perché, non ti è piaciuto?!
L’ho fatto solo per te, Gabry.”
La cantante scosse la testa, e corse via.
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Taylor spintonò la calca fino a trovare Troy; gli mise una
mano sul braccio e gli chiese: “Troy, hai visto Gabriella? Non la trovo più!”
Lui si girò verso l’amica: “No, mi dispiace. Da quant’è
che l’hai persa?”
La castana fece spallucce: “Da una mezz’ora, credo. Ha
detto che andava a prendere da bere, poi però non è
tornata.”
Il ragazzo si accigliò preoccupato: “Vado a cercarla…”
Kay lo guardò allontanarsi, poi raggiunse
Taylor e domandò: “Dove andava Troy così di fretta?”
Lei si morse un labbro: “A cercare Gabriella.”
Una strana sensazione di freddo le prese lo stomaco:
“Taylor… nessuno mi ha mai raccontato tutto… posso chiederti cosa c’è stato
davvero tra loro due?”
Taylor sospirò: “Troy e Gabriella… sono stati insieme
dall’estate del penultimo anno di liceo fino a tre anni fa. Hanno rovesciato
l’intera scuola per poter stare insieme.”
“Ah.” la bionda si contorse le
mani, a disagio “E perché si sono lasciati?”
Lo sguardo di Taylor si fece scuro: “Non lo so, Kay. Davvero, non lo so.”
Troy, intanto, stava faticosamente passando tra tutti
quegli invitati impegnati a ballare.
-Promemoria per me,- si disse
–Mai più far organizzare a Chad e Sharpay!-
Incrociò Kelsie, e la fermò: “Ciao! Sai dov’è Gabriella?”
Lei annuì: “Sì, l’ho vista adesso vicino ai divanetti. Ma
va tutto bene?”
Troy sorrise: “Tutto a posto, non ti preoccupare. Tu e
Jason vi divertite?”
“Bella festa, Wildcat!” si diedero uno scherzoso cinque,
poi lui riprese a cercarla.
Dopo cinque minuti, la vide: seduta nel più angolare e
solitario dei posti, con un cocktail in mano e una fetta di torta appoggiata
vicino.
“Ehi, eccoti qui!”
Gabriella alzò il viso di scatto: “Troy! Che ci fai qui?”
“Taylor mi ha detto che non ti trovava più, così sono
venuto a cercarti!” spiegò brevemente lui.
La mora sorrise: “Non dovevi. Beh, ora mi hai trovata,
quindi puoi benissimo tornare a goderti la tua stupenda festa!”
Il castano osservò il suo sorriso triste e finto: “Gab…
cosa c’è che non va?”
Lei rabbrividì a quel dolce soprannome, e fissò la torta:
“Niente… perché?”
Troy s’inginocchiò, per arrivare alla sua altezza: “Sei
triste. E da quando ti conoscono, ti ho vista pochissime
volte triste. Puoi parlare con me, lo sai.”
Gabriella lo fissò negli occhi, scotendo i boccoli: “Non
so nemmeno cosa ci faccio qui, Troy.”
“In che senso? È la mia festa, no?”
“Appunto!” allargò le braccia “Tu… tu dovresti odiarmi!”
Lui sorrise: “Perché mai? D’accordo, mi hai lasciato con
un biglietto, ho dovuto supplicarti per poterti parlare e chiederti la ragione,
non ci siamo sentiti per tre anni se non occasionalmente per conto di terzi, ma
non riuscirei mai ad odiarti, Gab.”
“Mi fai sentire uno schifo, se dici così.” scherzò la cantante.
Il ragazzo le si sedette accanto:
“Non ho ancora capito qual è il problema.”
Lei scosse la testa: “Niente, Troy, sul serio.”
Ma Troy le prese il mento e la costrinse a guardarlo: “Non
continuare a prendermi in giro, Gabriella.”
“Co-cosa vuoi dire?”
“Sei venuta qui, e questo
significa qualcosa. Hai cantato quella canzone, e significa qualcosa. Hai fatto
un duetto con me, e questo significa qualcosa. Devi solo dirmi cosa.”
Gabriella sentì gli occhi riempirsi di lacrime: “No, non
posso.”
Il ragazzo scosse la testa, arrabbiato: “Perché?!?”
Lei abbassò gli occhi, mentre una prima lacrima le solcava
le guance: “Non sarebbe giusto, Troy… nei confronti di nessuno…”
Lui le alzò il viso: “Dimmi che la tua canzone non era per
me, Gabriella. Dimmi che non mi ami più.”
La ragazza lasciò che le lacrime scorressero libere sul
suo viso, portandosi dietro il trucco: “Troy… non posso, non posso…”
Sentì il respiro del ragazzo sulle sue labbra, la fronte
poggiarsi contro la sua, e scosse la testa: “Non farlo… tu… tu devi stare con Kay, lei ti ama, dovete sposarvi…”
“Non posso sposare una donna che non amo…” sussurrò
dolcemente lui.
Gabriella sgranò gli occhi: “Come non la ami? E perché
gliel’hai chiesto?”
“Perché non ti avevo ancora rincontrato, e non speravo più
di farlo, ormai…” lei singhiozzò a quelle parole, ma
Troy la ignorò “Le voglio bene, certo, ma ciò che provo per lei non è nemmeno
un centesimo di quello che sento per te…”
Lei gli diede una pacca sul petto muscoloso: “Smettila…
smettila…”
Troy la stava per baciare, ma lei si scostò di scatto:
“No, Troy, non farlo… ti prego…”
“Va bene, d’accordo.” il suo tono
di voce, ormai, era duro ed arrabbiato.
Chad arrivò in quel momento, e mise una mano sulla spalla
dell’amico: “Senti… meglio che torni da Kay, che
dici?”
Lui annuì, e senza rivolgere più uno sguardo alla ragazza
piangente, se ne andò.
Il riccio si voltò invece verso la sua amica: “Gabby…
dovete piantarla, tutti e due.”
Gabriella singhiozzò, poi lo abbracciò stretto,
bagnandogli la camicia con il fiume di lacrime, fingendo che quel petto caldo
non fosse quello del suo migliore amico, bensì dell’uomo che amava.
Ecco
la seconda parte. Quante di voi vorrebbero uccidere Gabriella? Dite la verità!
Comunque, la canzone che canta lei è Everytime
di Britney Spears, mentre la canzone del duetto è We’ve got tonight di Ronan
Keating e Giorgia, cover di Grazie perché di Gianni Moranti.
Ringrazio:
Tay_: mi piace il fatto che
sei quasi sempre la prima a recensirmi!! Thanks!!! X3XD Felice che ti piaccia! Bacio
Romanticgirl: povera Kay, in fondo non vorrei essere nella sua situazione… beh,
tanto hai appena scoperto per chi batte il cuoricino del piccolo Troy, no?? Eheh… baci!!
Jessie92: ciao! Spero che il
seguito sia stato all’altezza dell’inizio!! Baci
Ciokina14: no, non puoi
uccidermi così! Stavo morendo soffocata per quanto mi ha fatto ridere il tuo
commento!! Quella
lì che si spaccia per la fidanzata di Troy… eh, ma se la deve sposare!! Anche se è innamorato di Gab… complicato? Solo un po’!! grazie di tutto, bacione tvtttb!!
Grazie
anche a aya chan, soloio, SoSo e Step up che
l’hanno aggiunta nei loro preferiti!!
Il
prossimo sarà il capitolo conclusivo della fic! Spero nei vostri commenti, un bacio
Hypnotic Poison