SOGNI O INCUBI
Luce idilliaca proviene da un sole rassegnato alla stanchezza
alberi muti adagiati sul pelo dell’acqua torbida
vegetazione che stringe il cielo candido come una morsa, obbligandolo alla fuga e all’umiltà.
Riflessi confusi nell’acqua statica e immobile.
Riflessi di una realtà inesistente e malvagia.
Riflessi finti, sviluppatisi per far ribrezzo: quei rami che si rispecchiano risultano allungati e contorti, come gigantesche zampe artigliate pronte a toglier vita alla prossima preda che sguazzerà felice nell’acqua, ancora ignara del suo malinconico destino.
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Turbinio confuso
Candido grigiume
Svasate curve
Questo in un cielo sconvolto e angosciato, un cielo ribelle stufo di esser governato, un cielo che si appresta ad un uragano.
E quelle nuvole ovattate, anch’esse in tumulto, ma in una confusione silenziosa, finta, ingannevole, come una pianura prima di un terremoto: ferma e rassicurante.
Lì dove il caos non è ancora giunto…il sole arancione infonde la sua placidità cercando di placare quell’infinita confusione che lo circonda, e che ormai sta prendendo il sopravvento.
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Come al centro del ciclone, alberi protettori
Acqua calma
Solo pacatezza e tranquillità riflessa in quel naturale specchio,che rende partecipi gli abissi del mondo terreno
Con sussurri impercettibili, messaggi da decifrare, e ogni immagine inviata disturbata da un qualche essere vivente assetato…
In quella pacifica radura, unico animale è un cervo, che ammira il sussurrare della terra con l’acqua e l’armonia fra i due mondi…
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