Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: nitidi sogni    15/01/2014    0 recensioni
Un regalo per chi ti cambia la vita in un attimo.
La storia della mia risalita dall'oceano, e della mano che m'ha trascinata su.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era così rassicurante. Il modo in cui scriveva, il modo in cui si rivolgeva a me. Parole flebili, parole piccole, cortesi, stanche. Parole che prendevano vita da sole, nel mio cuore e nella mia testa. Eppure quelle parole, si scollavano da me, lasciandosi cadere al suolo. Era il peggior periodo della mia vita. Non mi fidavo più di nessuno. Ero completamente sicura che nessuno mi potesse mai amare, che nessuno avesse la voglia e la paura di conoscermi.
Avevo buttato al vento l’amicizia della mia vita per amore. Quel sentimento tanto bello, che a me sembrava soltanto il distruttore di mille altri. E avevo paura, e in alcuni momenti, mi veniva a mancare anche quella. Il che, ripensandoci, è davvero terrificante. Come si fa a salvarsi da un oblio del genere? Con quale forza? Come ridai vita ad occhi che hanno visto le ossa spezzarsi senza un previdente controllo? Come si affronta tutto questo?
Le persone mi aiutavano, ma io non potevo lasciarmi aiutare. Volevo solo lasciare che il suono del mare, mi ricordasse quanto bello fosse nuotare, ma neanche quello mi riusciva più bene. I movimenti erano sempre più piccoli, come se lasciarsi affondare sarebbe stata la cosa migliore per tutti. La cosa migliore per me.
Poi ho sentito un tocco. Lontano. Proveniva dalla superfice. Era lieve, quasi scostante, quasi impaurito dalla marea che poteva travolgere anche lui. Era un tocco morbido, ma attento.
Ma c’era anche qualcosa che mi tirava giù: la diffidenza, l’orgoglio, la voglia di sprofondare, senza pressioni, senza che il tempo mi mettesse ansia con il picchiettare snervante dell’orologio.
Ma a quella mano, a quel cuore in oblio sulla superfice dell’alta marea, mi ci sono voluta aggrappare, come se per la prima, o la seconda volta nella mia vita, avessi sentito, che dall’altra parte c’era semplicemente una parte di me. Un altro pezzo del puzzle. Quello che si incastra fra il cuore e il respiro. Quello che ti permette di respirare. Quello che ti da vita.
E’ stata la gioia più grande salire a galla, e trovare lei.
L’amica che hai sempre saputo di dover incontrare, prima o poi.
L’amica pronta ad affrontare il mare e te, pur di riportarti a galla.
L’amica che nel mio cuore è vicino ad un’ancora fissata nel suolo del oceano.
La meritiamo tutti un’amica così, ed io ho la fortuna di averne più di una.
Ma in questo caso, la mia boccata d’aria durante la risalita dall’abisso, si chiama Elena.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: nitidi sogni