Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Neverlethimgo    16/01/2014    2 recensioni
Una professoressa scomparsa, la festa di fine anno annullata.
Tre ragazze e tre ragazzi che s'immischieranno in affari che non li riguardano, andando incontro ad eventi (forse) spiacevoli...
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 
Capitolo 36.
 
 
Scendi dalla macchina” le ordinò Mark, usando, questa volta, un tono decisamente più duro. La ragazza non se lo fece ripetere nuovamente e sganciò la cintura, abbandonando in men che non si dica l’abitacolo. Non appena posò i suoi piedi sull’asfalto, gli sguardi di quella piccola folla si spostarono su di lei ed i due agenti corsero verso la macchina, ordinando a Mark di scendere.
Coraggio, scendi!” sbottò, senza troppe cerimonie, lo stesso uomo in divisa che poco prima parlava con il padre della ragazza.
Il ragazzo alzò le mani in segno di resa ed abbandonò l’abitacolo, appoggiandosi poi con la schiena ad esso.
Justin fu subito accanto a Lexy, avvolgendo le braccia attorno al suo collo e stringendola forte a sé. La ragazza, sebbene esitando qualche secondo, fece lo stesso, ma il suo sguardo fu fisso sulla figura di Mark. Justin la costrinse ad allontanarsi da lì e non ebbe più modo di sentire ciò che quell’uomo stava dicendo a Mark.
Sei stato tu a chiamare la polizia?” gli domandò Lexy, sciogliendo quell’abbraccio. Justin le dedicò un’occhiata confusa, il modo in cui Lexy aveva pronunciato quelle parole sembrava quasi accusatorio e non ne capiva il motivo.
S- sì, cioè la telefonata l’ha fatta Ryan non appena lui e gli altri mi hanno raggiunto da Starbuck’s” spiegò il biondo. “C’è qualcosa che non va?” le domandò poi.
La ragazza scosse il capo, senza però guardarlo negli occhi.
Ti ha fatto del male?
No!” sbottò lei, facendo intrecciare lo sguardo con quello di Justin, “non mi ha fatto assolutamente niente.
Ma che ti prende? Sembra quasi che ti dispiaccia per lui!” sbottò Justin a sua volta, allargando le braccia ed assumendo un’espressione ancor più incredula.
Lo sguardo di Lexy si posò nuovamente al suolo e si strinse nelle spalle, sfregandosi poi il braccio con la mano. Justin si avvicinò nuovamente a lei, cercando d’incrociare il suo sguardo, ma lei continuò a mantenere il capo abbassato, così posò due dita sotto al suo mento e la costrinse a guardarlo negli occhi.
Sei sicura che non ti abbia fatto niente? Lexy, devi dirmelo se ti ha fatto del male.
Gli occhi di Lexy si riempirono di lacrime, ma fece di tutto pur di non lasciare che le rigassero le gote. “Non mi ha fatto niente” mormorò, ma ogni suo tentativo di reprimere anche i singhiozzi fu vano.
E allora perché piangi? Ti ha minacciato? Ha minacciato me, o-
La ragazza scosse nuovamente il capo. “Niente di tutto questo.
Justin sospirò sonoramente, volse una rapida occhiata a Mark – il quale incrociò il suo sguardo solo per un attimo – e poi riportò nuovamente lo sguardo su di Lexy.
Allora dove ti ha portata?
Al cimitero” biascicò lei e il biondo le volse un’occhiata interrogativa. “Voleva solo che lo accompagnassi da sua sorella, era da tanto tempo che non ci andava.
Capisco” disse in tutta risposta lui.
 
Sei in arresto” pronunciò con tono fermo il poliziotto e, nell’istante in cui fece per ammanettarlo, la voce di Mark lo costrinse a fermarsi.
Prima voglio salutarla” disse il moro, facendo un cenno con il capo verso Lexy.
Hai meno di un minuto” ribatté l’altro e lo lasciò momentaneamente libero. Mark si allontanò di qualche metro e Lexy lo raggiunse, avvertendo uno strano senso di smarrimento dentro di sé. I suoi occhi erano ancora velati di lacrime e si sentì incredibilmente stupida a provare tutta quella tristezza. Mark abbozzò un sorriso che – a differenza delle altre volte – sembrava vero.
Non fare quella faccia anche adesso” mormorò lui, ma non risuonava più come un ordine, sembrava quasi che si stesse prendendo gioco di lei solo per smorzare quella tensione.
Lexy si strinse nelle spalle e si asciugò velocemente le lacrime, tentando di curvare gli angoli della bocca verso l’alto, anche se quello sembrò più una smorfia che un sorriso.
Non vorrai farmi credere che adesso ti dispiace per me” disse, muovendo un altro passo verso di lei, ma mantenendo comunque una certa distanza.
La ragazza scosse il capo. “Non ho detto questo. Sai anche tu di aver sbagliato e non mi riferisco solo alla fine che hai fatto fare alla professoressa, ma…
Ma?” insistette lui, desideroso di sentire fino in fondo ciò che aveva da dire.
Non lo so, è solo che mi sei sembrato diverso prima e non capisco per quale assurda ragione ti sia comportato così male con me” pronunciando quelle parole, Lexy lasciò che altre lacrime le rigassero il volto, ma le asciugò quasi subito.
Quella è l’unica cosa di cui mi pento” biascicò lui, abbassando lo sguardo.
È già qualcosa” ribatté lei, lanciando una breve occhiata dietro di sé e notando che Justin la stava fissando.
Mi sento un idiota se penso che avremmo potuto risolvere tutto questo qualche settimana fa.
Non avresti rischiato di finire dietro le sbarre, questo è sicuro.” Lo sguardo che Lexy gli dedicò fu gelido, ma non poté evitare di soffocare un paio di singhiozzi che le impedirono di finire quella frase senza interruzioni.
Non proverai pena per me adesso” mormorò lui, riportando lo sguardo su di lei ed incrociando le braccia al petto.
Non è pena quella che provo per te, Mark” puntualizzò lei.
Hey tu, tempo scaduto!” sbottò lo stesso agente che poco prima stava per ammanettarlo. Mark annuì e, prima di allontanarsi da lei, disse: “non so per quanto tempo dovrò stare lì dentro, ma  ti prometto che farò di tutto per cambiare.
Lexy annuì leggermente e posò lo sguardo al suolo, mentre avvertiva i suoi occhi riempirsi ancora di lacrime. Non era certa di potersi fidare di lui, ma sentiva che qualcosa era cambiato e sapeva che, se solo lui fosse rimasto lì, avrebbe commesso nuovamente lo stesso errore.
Posso abbracciarti per l’ultima volta?” le domandò lui, spiazzandola totalmente.
Certo” mormorò lei e si avvicinò a lui, rifugiandosi tra le sue braccia e facendosi avvolgere da esse.
Quell’abbraccio durò poco, forse poco più di cinque secondi, ma fu sufficiente per far sì che Justin avvertisse un senso d’ira crescere dentro di sé.
Il biondo mantenne le labbra serrate in una linea dura fino a che Mark non sparì all’interno della volante della polizia e giurò di aver notato una sottospecie di sorriso al di là del finestrino.
Lexy si voltò completamente verso di lui, incrociando così il suo sguardo cupo, e lo raggiunse.
Non avercela con me, ti prego” fu tutto ciò che Lexy gli disse prima di dirigersi verso casa.
Lexy, aspetta” la fermò suo padre, “più tardi dovrai andare alla centrare per rispondere ad alcune domande.
La ragazza annuì appena e rientrò in casa e tutti gli sguardi si posarono su di lei, specialmente quello di Justin. Fece per seguirla, quando Kate lo afferrò per un braccio, costringendolo a fermarsi. “È meglio che le parli io” disse e, sebbene riluttante, il biondo annuì.
 
Kate entrò in casa senza nemmeno bussare, o suonare il campanello, già sapeva che Lexy non si sarebbe mossa da camera sua per andare ad aprire. Si diresse nella stanza dell’amica e la trovò seduta sul letto, le gambe contro al petto e le braccia attorno ad esse, aveva lo sguardo perso nel vuoto e, nonostante avesse sentito i passi di qualcuno, non si voltò nemmeno per scoprire chi fosse.
Lexy” mormorò Kate e solo allora posò l’attenzione su di lei.
So che probabilmente vorresti che ti dicessi qualcosa, ma non ho voglia di parlare. Scusami” disse Lexy, riportando lo sguardo avanti a sé. Kate non aveva alcuna intenzione di darsi per vinta, così si avvicinò e si sedette sul letto accanto all’amica, senza però parlare.
Trascorsero interi minuti in cui, in quella stanza, regnò il silenzio più totale, smorzato soltanto dai loro respiri. Improvvisamente, Kate sentì un sospiro un po’ troppo pronunciato ed inquadrò la figura di Lexy: alcune lacrime le stavano rigando il viso e lei non fece assolutamente nulla per fermale.
Kate fece per aprir bocca, ma represse all’istante la voglia di parlare, soprattutto perché sapeva che – qualsiasi cosa avrebbe detto – non avrebbe migliorato la situazione.
Sembra che ogni cosa che faccio sia sbagliata” biascicò Lexy, mentre il suo respiro si appesantiva sempre più a causa di quel pianto silenzioso.
No, non è vero. La colpa non è tua” ribatté l’altra, voltandosi completamente verso di lei.
Evidentemente non hai visto la faccia di Justin dopo che Mark mi ha abbracciato.
Sì, l’ho vista. Ma non ti preoccupare, gli passerà” tentò di rassicurarla Kate, ma Lexy scosse il capo e volse lo sguardo verso il soffitto.
Certo, prima o poi.
Nessuna delle due parlò più per alcuni istanti, fino a che Kate non abbracciò Lexy.
Voglio parlare con lui” mormorò Lexy, sciogliendo l’abbraccio ed asciugandosi le lacrime dal viso.
Kate annuì e, alzandosi dal letto, disse: “d’accordo, vado a chiamarlo.
 
Non appena Kate fu fuori, si avvicinò a Justin, il quale sembrava deciso ad allontanarsi da lì.
Lexy vorrebbe vederti” disse lei, fermandosi davanti a lui. La sua espressione, da sorpresa, divenne nuovamente dura.
Sicura che non volesse vedere Mark al posto mio?
Kate incrociò le braccia al petto, dedicandogli un’occhiata di sufficienza.
Quando deciderai di andare da lei, fammi il favore di non lanciarle frecciatine del genere” sbottò, per poi dargli le spalle ed iniziando a camminare verso casa, seguita da Ryan.
Il biondo sbuffò sonoramente e rimane immobile  a fissare il vuoto avanti a sé.
Non mi dirai che ci stai anche pensando” sbottò Chaz, fulminandolo con lo sguardo. “Vai da lei.
Senza farselo ripetere ulteriormente, il biondo fece esattamente come gli era stato detto e corse la villa. Bussò ripetutamente a quella porta, ma non udì alcuna risposta, perciò decise di entrare comunque.
Si diresse a passo lento verso il corridoio che portava alla camera di Lexy, non era per niente illuminato, così come non lo era quella stanza. La porta era aperta e, non appena fu d’innanzi ad essa, si fermò.
Lexy spostò lo sguardo su di lui e, con un cenno del capo, gli intimò di avvicinarsi e così fece.
Va meglio?” le domandò lui, sedendosi accanto a lei, ma lasciando comunque che un po’ di spazio li dividesse. Lexy annuì leggermente e si avvicinò a lui, incrociando entrambe le braccia attorno al suo collo ed appoggiando la fronte contro la sua guancia.
Sebbene avesse esitato, Justin avvolse un braccio attorno alla vita della ragazza, stringendola leggermente.
V- vuoi che venga con te alla centrale oggi pomeriggio?” le domandò, facendo in modo che quell’abbraccio si sciogliesse. Lexy rimase basita dal quel gesto, lo sentiva molto più distaccato e freddo nei suoi confronti. “Sì, grazie” mormorò infine, a pochi centimetri dal suo viso.
Justin” disse poi, attirando su di sé l’attenzione del biondo, “non voglio che pensi che abbia cambiato idea su Mark.
Sicura che non sia così?” chiese di rimando lui.
La ragazza scosse il capo. “Non è così. Non dimentico quello che ti ha fatto, né tanto meno quello che ha fatto. L’ho solo visto più… debole del solito e sai anche tu che Mark non è esattamente il tipo che si mostra così davanti agli altri.
Il biondo annuì leggermente ed avvicinò la mano al volto di Lexy, spostandole dietro all’orecchio una ciocca di capelli.
Non voglio che tra di noi le cose cambino. Io ho bisogno di te e lo sai” mormorò lei a pochi centimetri dalle sue labbra.
A- anche per me è lo stesso” ribatté lui, sentendo il respiro farsi sempre più pesante.
Iniziò a mettere da parte tutto ciò che era appena successo. Avvertiva ancora un lieve dolore nei punti in cui Mark lo aveva colpito, ma cercò di non pensarci, limitandosi a concentrarsi solo su ciò che aveva davanti.
Lexy si avvicinò maggiormente a lui, eliminando del tutto la distanza che separava i loro volti e premendo così le sue labbra su quelle di lui. Justin dischiuse di poco le labbra, permettendo alla lingua di Lexy di scontrarsi con la sua. Poggiò una mano sul collo di lei, attirandola maggiormente a sé e la ragazza fece lo stesso, costringendolo a sdraiarsi poi sopra di lei.
Quel bacio andò via via intensificandosi e le loro labbra rimasero unite solo fino a quando entrambi non sentirono l’improvviso bisogno di riprendere fiato. Lexy utilizzò quel lasso di tempo per far intrecciare i loro sguardi, quasi come se desiderasse notarne ogni più piccola sfumatura.
Che c’è?” le domandò lui sorridendo e facendo sfiorare i loro nasi.
Lexy rimase seria e non rispose. Lo attirò nuovamente a sé, facendo sue quelle labbra e facendo scorrere le mani lungo la vita del biondo, arrivando sino all’orlo della maglietta. Gliela sollevò lentamente ed entrò a contatto con la pelle nuda di lui, facendolo rabbrividire leggermente.
Dopo quelli che sembravano istanti infiniti, si decise a sfilargliela e Justin la lasciò cadere sul pavimento. Fece per sfilare anche quella di lei, quando si accorse che la porta della stanza era rimasta aperta, così abbandonò riluttante il letto.
Si alzò per chiuderla, ma, nell’istante in cui si voltò per ritornare da lei, si ritrovò la figura di Lexy a pochi centimetri da lui. Anche la sua maglietta era finita al suolo, le rimanevano indosso soltanto il reggiseno ed i pantaloncini. Justin si soffermò qualche istante a guardarla, passando in rassegna ogni minimo dettaglio, come se fossero passati mesi dall’ultima volta che l’aveva vista così.
La ragazza si avvicinò notevolmente a lui, fece combaciare i loro petti e lo costrinse a finire con la schiena contro il dorso della porta. Quel gesto provocò un lieve rumore e la ragazza sorrise, poco prima di far combaciare un’altra volta le loro labbra. Un altro bacio prese vita e le mani del biondo iniziarono a percorrere ogni centimetro di pelle del busto di Lexy, sino ad arrivare dove iniziava il tessuto dei pantaloncini. Glieli slacciò velocemente e scivolarono lungo le gambe della ragazza, che non tardò a liberarsene del tutto. Finalmente, Justin fu libero di sfiorarle anche il fondoschiena e, premendo su di esso, le fece intendere di voler diminuire ulteriormente la distanza che li separava. Con un piccolo balzo, Lexy allacciò le gambe attorno alla vita del biondo, raggiungendo così la sua altezza e riprendendolo a baciarlo con più foga. Infilò le dita tra i suoi capelli biondi, tirandone di tanto in tanto le punte e, grazie a quel gesto, Justin si lasciò sfuggire un gemito contro le labbra della ragazza.
Mantenendo ben salda la presa, mosse qualche passo fino a che non raggiunse il letto, vi ci fece adagiare dolcemente sopra il corpo della ragazza e si sdraiò sopra di lei, reggendosi con la sola forza delle braccia.
Questa volta fu lei slacciargli i pantaloni, i quali raggiunsero il resto degli indumenti accasciati sul pavimento.
Si privarono ben presto anche degli indumenti intimi, lasciando che i loro corpi nudi si sfiorassero lungo contro l’altro.
Nemmeno io voglio che le cose cambino tra di noi” le sussurrò ad un orecchio lui, per poi morderne lievemente il lobo.
Lexy si lasciò sfuggire un gemito ed annuì. “Non cambierà niente” ripeté, sentendo il respiro appesantirsi sempre di più. Justin premette le sue labbra contro quelle di lei ed entrò in lei, facendola lievemente sussultare. Lexy puntò le dita contro la schiena del biondo, attirandolo il più possibile a sé e seguendo ritmicamente i suoi movimenti, i quali aumentarono di volta in volta. Raggiunsero l’apice del piacere quasi nello stesso istante e, dopo averla baciata un’ultima volta, Justin si sdraiò accanto a lei, riprendendo pian piano un respiro regolare.
Lexy si accoccolò al suo petto e lui la strinse forte a sé.
Rimasero l’uno abbracciato all’altra per diverso tempo, fino a quando la voce del biondo non riempì la stanza.
Si è fatto tardi, dobbiamo andare.



Spazio Autrice
Sono in ritardo? Sì? No? Non credo, dai.
Ebbene, questo è ufficialmente il penultimo capitolo, il prossimo sarà solo uno pseudo epilogo.
Mark è ufficialmente fuori scena, vi dispiace per lui? Ho letto che alcune di voi hanno provato pena per lui. (cosa strana visto che prima era odiato da mezzo mondo. lol)
By the way, come sempre vi ringrazio per le recensioni, sono contenta che siate arrivate fin qui a seguire la storia.
Aggiornerò tra pochi giorni con l'epilogo, dopodiché la storia sarà ufficialmente conclusa :)

Aspetto di leggere le vostre recensioni!

Alla prossima!
Much Love,
Giulia


@Belieber4choice on twittah and instagram. se avete domanda, ask me.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Neverlethimgo