The Last Breath

Non poteva fare molto altro che stare ad aspettare, ormai. Il tempo scorreva al rallentatore, le immagini della sua vita passavano veloci ma dolorose davanti ai suoi occhi, come un coltello che penetra nella carne.
Non avrebbe conosciuto suo figlio, non avrebbe potuto insegnargli come affrontare la vita, non poteva raccontargli delle sue giornate e delle sue notti trascorse nello spazio.
Tutto quello che doveva importargli, in quel preciso istante, era mettere al sicuro l'equipaggio della nave. Stava sacrificando la sua vita, ma era per una buona causa, stava dando un'altra opportunità a degli amici.
Nonostante i suoi sforzi, non poteva fare altro che pensare a coloro che lo avrebbero perso.
Ebbe solo il tempo di sapere il nome di suo figlio, prima di dover affrontare la realtà. James Tiberius Kirk, sarebbe stato.
Forse mi odierà per sempre per il suo secondo nome, si sforzò di ridacchiare da solo, ma non ci riuscì. L'unica certezza che aveva era che da lì a pochi istanti sarebbe morto.
Chissà se Winona lo avrebbe odiato, per quella sua scelta, per la decisione di sacrificare se stesso per la vita di altri. Disse a se stesso che non era il momento di pensarci. Non poteva certo rinunciare e tornare indietro, come un vigliacco.
Erano tutti al sicuro, a quel punto. Non perse un secondo ad esitare. Si impose di continuare. Diresse la nave verso il nemico.
Doveva andare così.
Si tenne il più saldo possibile. Non aveva paura.
Era il mio destino.
Presto la fiamma che lo teneva in vita si sarebbe spenta.
Sto salvando delle vite.
Non si accorse del suo cuore che si fermava. Successe e basta.
Non provò dolore, solo un po' di senso di colpa, magari anche un po' di rimpianto, per aver detto addio a coloro che amava.

George Samuel Kirk non c'era più, ma il suo nome era entrato nella storia.