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Autore: Ivrine    02/06/2008    1 recensioni
La morte di Marissa ha lasciato un vuoto,incolmabile a NewPort...Ryan non è più lo stesso ormai...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Julie Cooper, Ryan Atwood, Sandy Cohen, Seth Cohen, Summer Roberts
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 Quella notte aveva qualcosa di strano .Soffiava un vento balordo che alterava le onde del mare che andavano ad infrangersi violente contro la riva, il cielo era chiuso da una coltre soffocante di nuvole,lasciando nascoste una miriade di piccole stelle che cercavano di oltrepassarla per mostrare la loro luce chiara e lattea. Quella notte avrebbe cambiato la vita di molti qui a NewPort, stravolgendola per sempre.

-Allora prometti che mi scriverai qualche volta!-
Ryan lanciò un occhiataccia a Marissa,seduta sul sedile accanto della sua auto che procedeva a velocità verso l’aeroporto.
-Promesso, ma tu promettimi che non perderai la testa per qualche londinese muscoloso e che non farai qualche pazzia delle tue, e che tornerai qui…-
Marissa lo guardò ridacchiando
-Si mammina lo farò!-

Procedeva svelta l’auto che avrebbe portato Marissa verso Londra, da suo padre, verso un nuovo capitolo della sua vita.
Scivolava veloce sull’asfalto bagnato dalla pioggia appena caduta…mancava ormai poco all’arrivo.
-Ryan-
Stavolta il tono di voce di Marissa era più cupo,soffocato. Irrigidì le spalle corrugando le labbra. Rimase in silenzio come se la sua voce avesse perso di intensità.
-Ti amo-

Successe tutto in un attimo, tutto velocemente .Un botto,un altro e un altro ancora sempre più forte.
Volcheck.
Era questa la sua vendetta?Questo per avere Marissa?
La macchina di Rayan uscì fuori dalla strada.
-Marissa!Marissa!-
La ragazza era supina sul sedile dell’auto,priva di sensi. Perdeva molto sangue. Ryan cercò di liberarla dalla morsa delle cinture di sicurezza che la tenevano stretta al sedile.
-Marissa, ti prego parlami, Marissa!-
La voce di Ryan era strozzata,rotta dal dolore .Doveva salvarla anche a costo di rischiare la sua vita stessa. Doveva salvarla.
Quando riuscì a liberarla e portala fuori,l’abitacolo dell’auto iniziò a bruciare. Le fiamme si innalzarono sibilline e piccole e rapide esplosioni si susseguirono una dopo l’altra.
-Ti prego,guardami!-
Marissa era inerme tra le braccia forti di Ryan.
Debolmente aprì gli occhi,gemendo di dolore. Il sangue continuava a scorrere come un fiume in piena…
Mugolò qualcosa a fatica,ma le sue parole non riuscivano a uscire dalla sua bocca per essere pronunciate.
I loro sguardi si incontrarono mille volte.
Gli occhi sinceri,innamorati da sempre dei due si studiavano,come fosse la prima volta che si incontravano.
*Chi sei? Chiunque tu vuoi che io sia*
Quelle parole risuonavano violente tra i pensieri di Marissa. Quei piccoli flash di immagini che ricordavano il loro primo incontro,scorrevano veloci,come quando si sfoglia un album di fotografie.
-Ryan..-
Pronunciò il suo nome ripetutamente, chiamandolo per l’ultima volta,in una sorta di addio.
Sorrise debolmente, mentre il dolore la lacerava.
-Ti amo-
Le loro labbra si unirono in un ultimo languido bacio. L’ultimo. Le guance di Marissa si rigarono di lacrime che scersero veloci fino ad incrociarsi sul mento.
La vita li stava separando come aveva voluto che si incontrassero. Giocava brutti scherzi il destino…ma era così che si divertiva…il dado era ormai tratto.
-Marissa, non mi lasciare ti prego…non andartene…-
Le iridi verdi della ragazza si spensero di luce e le palpebre si chiusero per sempre .
Una mano pesante si poggiò sulla spalla di Ryan,scostandolo. Una luce rossa inondò la notte tetra e oscura.
-La ragazza non ce l’ha fatta, lui probabilmente ha solo qualche ferita..…-

Delle voci si mescolarono nell’aria,ma senza che Ryan potesse comprenderne il significato.
Qualcuno aveva chiamato i soccorsi. Lo stesso Volcheck forse, che avrebbe vissuto un esistenza piena di rimorsi e angosce…o forse no. Forse sarebbe stato felice quel lurido soddisfatto,appagato…si sarebbe rifatto una nuova vita..


 
-----Qualche giorno dopo-----
Quante lacrime erano state versate in quei giorni,quanto dolore, quanta sofferenza.
Marissa Cooper se ne era andata lasciando un vuoto incolmabile che sarebbe rimasto per sempre tale.
Quella mattina era nera. Nera come le pesanti vesti che portavano la famiglia e gli amici di Marissa,riuniti  per l’ultimo saluto.
Sarebbe stata una giornata dura per tutti, una giornata che sarebbe rimasta per sempre nei ricordi,nulla avrebbe potuto scalfirne la  memoria.

“Oggi siamo qui riuniti per porgere l’ultimo saluto ad una persona che hanno amato in tanti,una persona che però se ne andata  troppo presto,lasciando un vuoto immenso,immenso come le acque del nostro oceano…un vuoto incolmabile”
C’erano tutti attorno a quella bara bianca, accalcati in quella piccola chiesetta.
Luke era tornato apposta da Portland, Oliver era riuscito ad avere un permesso speciale dalla clinica in cui era ricoverato,Theresa era venuta da Chino, tutti gli ex compagni della Harbor,i professori…
C’erano tutti.
Tutti tranne Ryan.
Da quando si era vista morire tra le braccia la persona che amava,la più importante della sua vita,non era più lo stesso Ryan.
Una parte di lui era morta con Marissa.
Si rinchiudeva nella casetta in piscina a tirare di boxe, colpendo quel ponderoso peso senza guantoni. Era inavvicinabile, nessuno ormai da giorni l’aveva più visto e rivolto la parola.
“Seth, devi chiamare Ryan adesso. Deve essere qui oggi .Lo deve fare per Marissa…”
Summer,stretta nel suo lungo abito nero aveva gli occhi rigati dalle lacrime e il leggero mascara sulle ciglia colava insieme alle piccole gocce. La sua migliore amica era morta .Marissa era stata per lei più di un amica,era quella sorella che non aveva mai avuto e forse anche un po’ quella madre che tanto le stava lontana.
Seth fece un cenno con il capo,desolato.
Impugnò il cellulare e si allontanò un attimo dalla chiesa,giungendo al porticato adiacente.
Compose il numero con cautela,sperando che almeno lo avrebbe ascoltato invece di mettere già subito come faceva in quei giorni.
Ci furono tre squilli sordi,ma nessuno rispose dall’altro capo del telefono.
“Ryan sono Seth,so che sei lì e che non vuoi risponderti ma te lo dico lo stesso. Devi venire al funerale, devi esserci. Non farlo per noi, ma fallo per Marissa…è l’ultimo saluto…
Pensaci. La cerimonia sarà lunga, quindi puoi ancora farcela a venire se parti adesso…”
Sospirò. Era strano vedere Seth, il sarcastico Seth, parlare con quel tono, dire quelle parole…la morte di Marissa aveva stravolto tutto…


Julie Cooper fu invitata dal sacerdote a salire sull’altare per parlare di Marissa.
Si avvicinò a piccoli passi,traballando sui tacchi come se non li avesse mai portati,stringendo le spalle nel piccolo scialle nero.
Quando salì sull’altare rimase un ’attimo a guardare la folla,leggendo gli sguardi di ognuno, osservando le loro espressioni…
Notò l’assenza di Ryan,ma non provò nulla e non pensò a niente.
Si sistemò il microfono ma continuò il suo pesante silenzio,strozzato da singhiozzi. I suoi occhi si poggiarono sulla tomba di Marissa, sulla foto attorniata di candele e fiori. Si morse le labbra quasi indispettita, per aver perso tutto quel tempo con lei, per aver fatto tutti quegli errori con la figlia…

“*Marissa era mia figlia. Era una ragazza bella,sana,ammirata e stimata da tutti. Ho commesso molti errori con lei,non sono riuscita a capirla fino in fondo e questo rimorso lo porterò con me per il resto dei miei giorni. Ho perso tanto tempo dietro al mio scopo di essere una donna facoltosa e ammirata che non sono riuscita a comprendere le scelte di Marissa, piuttosto le sue decisioni erano per me solo degli abbagli,degli errori che si  possono commettere nell’adolescenza.
Invece no .Marissa era più matura di me, di sua madre.
Vorrei tornare indietro e proteggerla,proteggerla da tutto il male che c’è in questo mondo così cattivo, ma purtroppo la vita non ti permette seconde possibilità…
Ti voglio bene Marissa….ti voglio bene”

Julie stupì tutti con le sue paura cariche di decisione. Si teneva stretta all’altarino e cercava di non farsi sopraffare dalle lacrime ma non ci riuscì. Le su ultime parole furono strozzate dalle lacrime che continuarono la loro discesa solcando il volto austero di Julie. Scese a fatica gli scalini,incrociando gli sguardi dei presenti pieni di compassione.
Fu il momento di Katlin, l’unica che riusciva meglio di tutti a celare i suoi sentimenti.

*Ho sempre ammirato Marissa…fin da piccola, quando la vedevo sistemarsi davanti allo specchio pensavo di voler somigliare a lei a tutti i costi quando sarei cresciuta. Era la mia ambizione…
Io e Marissa non abbiamo mai avuto quel tipo di rapporto che hanno le sorelle, così legate…io sono stata spedita in collegio in Svizzera, lei invece se la spassava a Newport…
Katlin si fermò un attimo, cercando uno sguardo di approvazione da parte di qualcuno.Forse non era proprio il discorso da fare ad un funerale…ma era pur sempre Katlin Cooper…
Si schiarì la voce e continuò a parlare
Però quando sono tornata ho capito quanto mi era mancato averla accanto,vederla ridere, divertirsi…adesso che quel sorriso si è spento per sempre so che soffrirò tanto,so che mi mancherà…ma non si può scegliere quello che si vuole dalla vita e dal destino.
La giovane Cooper scese veloce dall’altare, stavolta senza riuscire a mascherare le lacrime, che scesero lente dagli occhi senza però minacciare lo sguardo incorruttibile della ragazza.
Voleva dimostrare di essere forte anche provando dolore,voleva dimostrare che quel dolore poteva superarlo…..ma la morte di una sorella è forse troppo,fin troppo grande.
-Summer Roberts-
Il ministro declamò con voce altisonante il nome di Summer. Toccava a lei.
Avanzò a piccoli passi verso l’altare, stringendo tra le mani principessa Favilla. Portare quella cavallina di plastica le dava sicurezza, l’avrebbe aiutata a superare quel momento.
Giunta al leggio volse anche lei lo sguardo verso la foto di Marissa,raggiante e sorridente. Ricordava benissimo quella foto.... il momento in cui era stata scattata…

***Flashback,momento dei diplomi***
La Harbor è in festa.
La classe del 2006 si appresta a lasciare quella scuola,che li ha visiti crescere e maturare,fino al diploma…
La preside è raggiante,orgogliosa dei suoi allievi.
Taylor Townsend  ha appena letto il suo discorso,davanti a quella folla di gente…genitori,parenti,amici tutti orgogliosi di quei ragazzi, che stavano per diventare adulti.
-Marissa Cooper-
Il suo è uno dei primi nomi ad essere chiamati dalla preside. Marissa,emozionata,stretta nella sua toga viola pesco,riceve il diploma che stringe fiera tra le braccia.
Un forte applauso si leva dalla folla e un flash immortala quel momento irripetibile.

Summer rivede quel ricordo ancora vivido nella sua mente,che scorre veloce come se fosse
trasportato da una folata di vento.
-Scusatemi…io non ci riesco…-
La voce di Summer è un leggero sibilo che si perde nel vuoto dell’immensità della chiesa.

-Marissa mi aveva promesso che sarebbe tornata…ma io sono riuscita a proteggerla,non sono riuscita a salvarla da questa morte brutale che non si meritava…adesso cosa mi è rimasto? Questa vita inutile?Io amavo Marissa…nonostante tutto quello che era ci era successo…-

Erano proprio quelle le parole che Ryan avrebbe voluto dire, gridarle dal dolore. Ma non lo fece.
Rimase all’entrata della chiesa,quasi temesse che qualcuno potesse vederlo.
La cerimonia continuò straziante.
Anche il cielo,sempre limpido di NewPort adesso pareva a lutto. Era nero,coperto da una pesante massa di nuvole scure che chiudevano il sole nella loro potente morsa.
Delle piccole gocce di pioggia iniziarono veloci la loro discesa da quel cielo tetro.
Erano piccole come lacrime,le stesse lacrime che avevano solcato innumerevoli volti in quei giorni.
Pioggia che cancellava ogni cosa, ma che non avrebbe scalfito il ricordo di quel giorno….
  
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