...In
the name of the Heartless...
Sapevo
che non sarebbe durata, Elza.
Lo sapevo anche prima che tu entrassi in camera e mi
sparassi senza battere ciglio.
Quelli come noi non possono
amare, non sanno che cosa sia
questo sentimento. Non meritano che qualcuno li ami, perché,
semplicemente, non
sono umani.
Eppure
ti ho amata, Elza, ho ceduto alla sensazione di
normalità che emanavi.
Sai, non ho avuto una vita normale. L’unico momento in
cui mi sono permesso di amare è stato quando sono naufragato
su un isola
popolata da pazzi. Ho amato una donna terribilmente simile a
te.
Ma,
al contrario di te, lei aveva un cuore.
Ed è morta.
Sono
un torturatore, Elza, un assassino ed un traditore
del mio popolo.
Tu
avevi un lavoro normale, o, almeno, così dicevi, ti alzavi
ogni mattina perché il tuo capoufficio ti chiamava con quel
cercapersone
insopportabile, andavi al lavoro e poi, la sera, tornavi da me.
Per
un breve periodo, anche io ho avuto modo di vivere.
Ho aspettato l’ora dei nostri appuntamenti con ansia,
passeggiando nervosamente
davanti alla porta del tuo appartamento.
Siamo andati a cena fuori e
all’opera e poi abbiamo fatto
l’amore.
Mi
sono addormentato respirando il profumo della tua
pelle ed accarezzando i tuoi capelli biondi, Elza.
Io
ti amo, Elza.
Ma non ho esitato neppure un secondo a spararti.
Forse l’amore dei
sicari è diverso da quello delle
persone normali.
Ti
ho uccisa, Elza. Al contrario di te, non ti ho dato la
possibilità di uccidermi. Mentre premevo il grilletto, il
mio petto bruciava.
Mi piace pensare che fosse unicamente per colpa della ferita infertami
dal
proiettile.
Mi
sono trascinato fino a te mentre morivi, Elza e ti ho
chiuso gli occhi dopo che hai esalato l’ultimo respiro.
E’ un gesto che ho
ripetuto innumerevoli volte, ma non sono riuscito a trattenere le
lacrime.
Sei
morta, Elza.
Ecco
ciò a cui penso mentre Linus ricuce la mia ferita,
mentre mi ripete che alcune persone non meritano il mio affetto.
Ecco il motivo per cui piango, Elza.