-Katniss!- gridò Peeta alle mie spalle. Mi volto e vedo uno dei grossi ibridi creati dagli strateghi che mi vogliono morta. Hanno un aspetto mostruoso: il corpo simile a quello di un leone ma grande tre volte tanto, la testa, quella di un grosso rotvailr è circondata da una grossa criniera; i due grossi occhi viola mi scrutono esternando la loro sete di sangue e le bocche si spalancano, pronte a mordermi, mostrando dei grossi canini in grado di uccidere chiunque. Li fisso, incapace di mouvermi, finche Peeta non mi affianca e mi spinge. Inizio a correre per la foresta, sapendo che di li a poco potrei raggiungere i confini dell’arena. Il ragazzo del pane, che fino a poco tempo fà scappava accanto a me, ora è disteso per terra, ma le bestie feroci che mi inseguono non sembrano farci molto caso. Sono io la lorp preda. Continuo a scappare, graffiandomi il volto con i rami degli alberi che mi circondano. Sono due giorni che non mangio e sento che le mie forze stanno venendo meno. Non resisterò ancora per molto. Vedo il lago dove solo qualche ora prima mi ero lavata. Mi tuffo dentro e gli ibridi creati dagli strateghi si allontanano lentamente. Mentre sto per tirare un sospiro di sollievo noto di avere la mano ricoperta di sangue. Mi guardo in giro: il lago è doventato un’enorme pozza del denso liquido rosso. Cerco di uscire ma i miei piedi sono incollati al terreno, è come se qualcosa mi stesse risucchiando… sabbie mobili. Inizio a dimenarmi ma senza ottenere risultati, sto per affogare, il sangue mi arriva al collo…
-Katniss, dai, alzati dal letto o faremo tardi!- è la voce di Prim che mi strappa dal sonno – dobbiamo andare alla cerimonia di inaugurazione degli hunger games, sai quanto abbaimo fatto fatica a trovare i biglietti- . Infilo il primo vestito che trovo nel mio enorme guardaroba e corro in cucina a fare colazione. – Cosa è successo Katt? hai un aspetto terriblie - - ho solo avuto un incubo mamma, - replico – ho sognato di essere nell’arena inseguiti da due grossi leoni con la testa da cani- -Oh stellina mia- odio quando usa questi nomignoli – hai la fortuna di essere nata e cresciuta a Capital City! Non dobbiamo preoccuparci di quel che ci sarà nell’arena, in fondo non potremo mai entrarci. Abbaimo giurato fedeltà a Panem e il presidente ci proteggerà. Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre, ricordi?-