Il suo miracolo
 
- Ti amo.
Quel sussurro era arrivato al suo orecchio con una delicatezza tale da farle smettere di respirare. Allo stesso tempo lo aveva sentito fermo, sicuro, non lasciava il minimo spazio a incertezze, come quando ci si presenta e si dice il proprio nome. Ti amo.
Katniss aveva scansato le lenzuola e si era voltata verso Peeta, piantando il suo sguardo in quegli occhi azzurri che la stavano fissando pieni di... cos'era? Amore. Tenerezza. Sincerità.
Non la minima ombra che potesse dare l'impressione di un'allucinazione in corso, né l'espressione sofferente e affranta che avevano subito dopo un episodio.
Lei sperava di non avere un'aria troppo sconvolta invece. Non erano forse le due parole che voleva sentirsi dire da diverso tempo?
Lei, che cercava di trovare un nome a tutto quello che provava nei confronti di Peeta e faceva scena muta quando le uniche parole da dirgli dopo l'ennesimo gesto d'affetto e l'ennesimo abbraccio e un altro bacio erano proprio quelle due. Rimanevano bloccate nella sua testa, a prendersi gioco di lei e a spaventarla.
Si nascondeva dietro un muro di timidi sorrisi di ringraziamento e lunghi silenzi che nella sua testa erano pieni di mille bellissime parole ma, spesso, avevano la sola conseguenza di rendere Peeta irrequieto. In quei momenti cominciava a guardarla in modo sospettoso, non si lasciava toccare, non mangiava nulla che fosse cacciato da lei. Allora Katniss capiva, riprendeva a sorridergli, a cantare.
Spesso si era ritrovata a pensare che sentirsi dire quelle parole non poteva essere tanto male. Si sarebbe sentita più sicura di sé stessa, avrebbe saputo che quello che faceva per lui – per loro – era abbastanza. Sarebbe stata la solita egoista perchè tutto quello che toccava appassiva, tutte le persone alle quali si era concessa di voler bene fino a quel momento erano sparite in qualche modo… ma, a volte, si era sorpresa a desiderarle, quelle due parole.
Peeta era lì, che ogni notte la teneva stretta e lontana dagli incubi peggiori, che le regalava teneri baci nel buio della notte ma anche nella calda luce della loro casa, di giorno.
Peeta era ancora lì con lei, ed era il suo miracolo.
Tutto: era ciò che avrebbe fatto per non vedere quegli occhi azzurri sparire divorati dal nero delle pupille, per cancellare il tormento dal suo volto ogni qualvolta non riusciva a resistere ad un flashback.
- Non puoi - era invece quello che era riuscita a dirgli.
- Posso.
- No, non puoi… perché… tu sei ancora qui. – Come glielo avrebbe spiegato quello che provava? Non era brava con le parole, non lo era mai stata. – E se tu non riuscissi a rimanerci… con me?
Peeta continuava a fissarla, un sorriso leggero che si faceva largo all’angolo della sua bocca. Katniss riusciva a vederlo, con la luce che filtrava nella stanza dalla finestra aperta, e avrebbe potuto baciarlo.
Lo aveva fatto in altre occasioni. Baciare quel sorriso sincero che a volte – non sempre – riusciva a vedere sul volto di Peeta. Lo faceva per non farlo andare via, come se potesse essere utile a farlo durare di più. E ci era riuscita, qualche volta.
Le braccia di Peeta, che la attiravano a sé e la risistemavano per dormire, avevano interrotto i suoi pensieri.
Un bacio si era posato fra i suoi capelli e un nuovo sussurro l’aveva fatta sospirare di nuovo: forse non se ne sarebbe andato tanto presto.
- Ne riparliamo domani. O fra qualche giorno. O fra un po’ di tempo.
 
 


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Buonaseeera!
No, purtroppo per voi, non sono morta. Gli eventi mi hanno sopraffatta. Molti eventi. Grandi eventi.
Eccomi di ritorno con una nuova fic! E’ ambientata qualche tempo dopo la ribellione… un anno, forse due. Mi sembrava di ricordare che in nessuno dei tre romanzi Peeta esprima così chiaramente il suo amore a Katniss, e quindi ho provato ad immaginare quando possa averlo fatto. Lei è la solita tardona che non riesce a spiccicare parola! ^^
Spero che questa brevità (?) vi sia piaciuta, e vi ringrazio tanto. Tutti. Infinitamente.
Vi adoro!
Gabry