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Autore: Triz    17/01/2014    2 recensioni
Ludwig è il classico studente modello e per questo status si è ritrovato a rinunciare ad avere degli amici. Cosa accade, però, quando la sua vita intreccia quella del solare Feliciano?
Scritta per il contest In una valle di lacrime di gunslinger_. Buona lettura!
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ludwig si era alzato molto presto e si era vestito senza fare il minimo rumore. Il suo nuovo coinquilino Kiku non gli avrebbe di certo dato addosso se si fosse svegliato di colpo, ma Ludwig preferì non rischiare. Prese le chiavi della macchina e uscì di casa chiudendo delicatamente la porta.

Era sempre stato un solitario, Ludwig.
Lo avevano definito un insensibile, snob e ambizioso, uno che anteponeva la propria carriera di studente modello a qualsiasi cosa, persino agli amici che non aveva.
Poi all'università aveva conosciuto Feliciano, suo compagno di studi e successivamente suo coinquilino. I due avevano caratteri diversissimi e più volte Ludwig aveva pensato di mandarlo al diavolo, ma cercare qualcun altro per condividere i costi dell'appartamento sarebbe stata dura.
Ma quel ragazzo solare, golosone, pigro e con un tasso di imbranataggine allucinante lo aveva cambiato senza che Ludwig se ne accorgesse.


L'unico suono in quel luogo era il rumore della ghiaia a ogni passo di Ludwig. Non gli era mai andato a genio entrare nel cimitero, ma quel giorno aveva deciso di costringersi a varcare quel pesante cancello di ferro e andare da lui.
Ludwig si fermò e sospirò, si passò una mano tra i capelli biondi e proseguì.

«Studia, sciocco!».
Feliciano lo squadrò con i suoi grandi occhioni marroni mentre Ludwig si chinava di nuovo sul libri. L'afa di fine giugno che aveva invaso quel piccolo appartamento non avrebbe impedito al biondo di passare tutti gli esami che aveva in programma per la sessione estiva.
Peccato che Feliciano non fosse dello stesso avviso.
«Dai, fa caldo! Perché non usciamo a prendere un gelato?» propose il ragazzo sorridendo.
Ludwig alzò la testa dai libri e sfoderò il suo più eloquente sguardo di rifiuto, ma a quanto pare Feliciano non lo comprese.
E un'ora dopo erano tornati a casa con un cono gelato ciascuno.


Era giunto a un bivio.
Ludwig prese il viottolo a sinistra e scrutò con gli occhi azzurri ogni singola lapide e croce di pietra. Il lieve tepore primaverile non riuscì a farlo smettere di tremare e per un folle momento pensò che tutto quello che aveva passato fosse stato solo un incubo oppure uno scherzo di pessimo gusto.
Continuò a pensarlo finché non trovò la lapide che stava cercando.

Quel giorno, Feliciano non aveva voglia di andare a lezione. Entro pochi giorni sarebbe stato il suo compleanno, quindi aveva intenzione di fare un giro con Ludwig per comprarsi un bel regalo.
Ovviamente, Ludwig non era d'accordo: «Prima le lezioni, poi andiamo a farci un giro» aveva detto. Se però avesse saputo che proprio quel giorno uno squilibrato sarebbe entrato in facoltà... No, non avrebbe avuto i mezzi per saperlo.
E quel giorno, un tale di cui Ludwig non voleva ricordare il nome era entrato in facoltà con un mitra in mano e aveva sparato sui ragazzi.
«Feliciano!» lo aveva chiamato Ludwig in mezzo al parapiglia di gente nel panico, ma del ragazzo aveva perso le tracce.

Feliciano Vargas
17 marzo 1991
13 marzo 2013
Ludwig era davanti a quella lapide immobile come una statua. Accanto al nome e alle date, la foto di un ragazzo dai capelli castani con un ciuffo ribelle ricambiava il suo sguardo con il sorriso più solare che aveva.
L'aveva scelta Ludwig, quella fotografia, e i genitori di Feliciano erano stati d'accordo: se doveva rimanere per sempre in una tomba fredda, tanto valeva che ci fosse una foto degna per far vedere a chi passava chi era Feliciano.
Una tomba fredda, ancora Ludwig non ci credeva.

Un ultimo sparo riecheggiò nei corridoi e Ludwig seppe poi che quell'individuo lo aveva usato per togliersi la vita. Camminò lentamente e vide gente raccogliersi intorno ai cadaveri dei loro amici singhiozzando e piangendo. Davanti alla porta di un'aula si fermò, sgranando gli occhi e impallidendo.
«Fe-feliciano?» sussurrò Ludwig tremando di paura.
Feliciano aveva la schiena appoggiata al muro e il mento sul petto. I capelli castani gli arrivavano alla fronte, mentre i palmi delle mani erano rivolti verso l'alto. Una macchia rossa impregnava la maglietta di sangue.
Prima di poterlo anche solo pensare, Ludwig si era buttato accanto a lui. Lo scosse per le spalle, lo chiamò più volte, ma tutto fu inutile: «No, non è possibile, NOOO!» gridò disperato stringendo il corpo di Feliciano a sé.


Ludwig fece un passo indietro, lontano dalla lapide. Ne fece un altro, poi voltò le spalle alla tomba di Feliciano e corse via. I suoi passi correvano lungo il sentiero ghiaioso del cimitero fino ad arrivare al cancello pesante di ferro. Aprì la macchina, vi salì sopra e mise in moto, andandosene a tutta velocità.
L'asfalto grigio correva dietro l'auto, ma Ludwig non se ne curò. Le mani erano sudate e tremanti per l'adrenalina e non si curò nemmeno degli insulti lanciati contro di lui dai pedoni che non aveva travolto per un soffio.
Parcheggiò, o meglio inchiodò, davanti al portone del suo palazzo. Fissò il vuoto per un tempo indefinito tirando il fiatone come dopo una lunga corsa, mentre gli occhi si velavano di lacrime.




Note dell'Autrice
Ciao,
apro l'angolino delle spiegazioni per dirvi che la one shot è ambientata in un universo alternativo in cui Ludwig e Feliciano sono due ragazzi normali e, soprattutto, non fanno coppia: volevo tentare qualcosa di diverso per il mio ingresso nel fandom. Spero che possiate comunque apprezzare questa storia.
Un bacio,
Triz

EDIT: Il banner che vedete in alto è opera mia. Approfitto di questo breve angolino per annunciarvi che FORSE tenterò di scrivere una raccolta collegata a questa storia.
  
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