Do un bacio alla mia ragazza e le dico che tornerò prima di lunedì, giusto in tempo per quel colloquio. Sembra non capire perché devo andarmene con mio fratello, quell’idiota di mio fratello. Ma la famiglia è sempre venuta prima di tutto e devo andare a risolvere questa cosa.
Quando tornerò, dopo che avrò superato quel colloquio le chiederò di sposarmi, non sa che nascondo quell’anello nel doppiofondo del primo cassetto della cucina e che, ormai da una settimana, mi alzo di notte e vado a guardare quel piccolo brillante e sorrido istintivamente pensando al suo bellissimo sorriso quando glielo metterò al dito, quando mi dirà di sì.
Comprerò una casa grande dove vivremo felici, dove la proteggerò da tutte quelle cose che ci sono là fuori e che mai dovrà conoscere.
Butto la sacca piena di armi nel bagagliaio della vecchia Impala dell’67 di mio padre, ormai è passata a mio fratello e lui la tratta come se fosse una donna, forse anche meglio di quanto si comporta con loro. Penso che non abbia mai amato nessuna come ama quella macchina e so quanto sia importante per lui poterla guidare.
Mi dispiace lasciare Jessica ma per mio fratello farei di tutto e non posso lasciarlo andare da solo, mi ha salvato il culo molte volte e almeno questa gliela devo.
Lo guardo mettere in moto l’Impala e sorrido scuotendo la testa.
Guardo verso la casa. Tornerò Jessica, tornerò e ti sposerò, e vivremo felici insieme, senza demoni, senza mostri.
Tornerò per te.
Ma forse non tornerò mai.