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Autore: Aanya    17/01/2014    6 recensioni
Alejandro e Heather stanno insieme. Ma come? Quando è successo? Come è possibile che questi due rivali abbiano capito finalmente che sono fatti l'uno per l'altro?
Curiosi?
Mia visione personale su come sono andate le cose...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Fuori il tempo era pessimo. Dal cielo plumbeo avevano cominciato a cadere insistentemente piccole gocce di pioggia. Il vento non migliorava la situazione con le sue gelide folate.
-Questo sarebbe un tempo primaverile?- commentò Heather tra sé e sé tirandosi su il bavero del giaccone color crema e cercando di tenere ben saldo il suo ombrello rosso.
Era uscita per fare delle commissioni urgenti in centro. In realtà anche per non essere sottoposta agli sguardi interrogatori della sua coinquilina. Da quando le aveva confessato che poteva provare qualcosa per Alejandro, Erin stava facendo di tutto per costringerla a fare qualcosa che per ora non si sentiva di affrontare: parlare con lui. Insomma, c'era tutto il tempo, no? Perchè affrontare tutto subito? In realtà stava solo sfuggendo a qualcosa che non l'avrebbe lasciata stare, prolungando solamente la sua ansia. Tormentando i suoi pensieri. E questo lo sapeva. Ma era lei. Poteva permettersi di negarlo anche a se stessa.
Alzò lo sguardo. L'insegna luminosa a pochi metri da lei la invitava ad entrare. Era uno dei nuovi locali aperti in centro. Si diceva preparasse sandwich, piatti superlativi e ottimi drink. A dire il vero non aveva mangiato niente a pranzo e il suo stomaco sembrava ricordarglielo. Decise di entrare. Stava ripiegando a fatica l'ombrello quando si guardò intorno. Il locale era piuttosto affollato. Heather sgranò gli occhi.
Non dava quest'impressione da fuori.
Non era certo questa la tranquillità che cercava. Aveva solo bisogno di mangiare qualcosa e bersi un thé caldo in santa pace e invece si ritrovava avvolta da un vociare di accenti diversi che le suggeriva di ritornare fuori. Il suo stomaco brontolò di nuovo quando il profumo di hamburger e patatine fritte le arrivò sotto il naso. Poi lanciò uno sguardo al tempo fuori. Aveva cominciato a piovere più forte. Ripose l'ombrello tra i tanti nel portaombrelli dorato e cominciò lentamente a farsi strada tra le persone e i tavoli. Non poté non notare l'arredamento molto suggestivo che le dava proprio l'idea di un posto sicuro e confortevole dove venire a scambiare quattro chiacchiere con gli amici. Sì. Amici. Sempre se ce li avevi.
Il locale era bello ampio, ma non riusciva a scorgere un solo tavolino libero. O almeno un angolino dove sedersi. Avanzava sempre lentamente, intralciata dalle numerose persone in piedi a cui doveva costantemente chiedere “gentilmente” il permesso di passare. Nessuno sembrava far caso chi lei fosse.
Forse non tutti guardano il reality. Pensò Heather delusa della scarsa considerazione.
Poi si bloccò. Il suo cuore iniziò a battere velocemente. Sbatté le palpebre più volte per essere sicura che non fosse il suo cervello a giocarle brutti scherzi. E invece, o purtroppo, era vero.
Gli occhi del ragazzo, seduto a pochi metri da lei, intercettarono i suoi. Heather distolse lo sguardo in una frazione di secondi e fece dietro-front, facendosi largo in fretta verso l'uscita.
-Heather!-
Poteva sentire il suo nome dietro di lei. Un flebile suono che proveniva da quell'accozzaglia di voci.
-Heather aspetta!-
Ma lei si precipitò alla porta, non curandosi di prendere l'ombrello e tornando sotto la pioggia battente. Indifesa.
Il ragazzo dietro di lei uscì dalla porta del locale, riparato da un ampio ombrello.
-Hey!- continuava ad urlare alla ragazza che, noncurante, passeggiava velocemente sotto l'acqua.
Corse per raggiungerla. Allungò una mano verso di lei, appoggiandogliela sulla spalla.
-Hey chica!-
Heather sobbalzò a quel contatto. Si girò fulminandolo.
-Non ti ha detto mai nessuno che se una persona non ti risponde è perchè non vuole parlarti?-
-Buongiorno anche a te mia cara-  fece lui di rimando, sorridendole.
-Ti sembra un buongiorno questo Alejandro?- gli rispose alzando le braccia al cielo, verso la pioggia cadente.
-Oh..scusa- fece lui proteggendola con il suo ombrello.
-Ti ho detto forse che mi serviva riparo sotto l'ombrello scusa?- lo guardò irritata. Anche se in verità non era stata realmente dispiaciuta del suo gesto. Non riusciva più a sopportare l'acqua che le aveva completamente bagnato tutti i capelli e i vestiti.
-Hai dimenticato il tuo dentro-
-Non l'ho dimenticato..semplicemente non avevo voglia di prenderlo-
-Ah..beh..sì..ha un senso- fece annuendole -Quando piove si può decidere se prendere l'ombrello o meno- disse ironicamente.
Heather lo fulminò nuovamente.
-Che ci fai tu qui Alejandro?-
-La stessa cosa che ci fai tu qui- le rispose alzando le spalle.
-Io qui ci abito- fece alzando un sopracciglio.
-Oh..che coincidenza- disse sorridendole.
-Certo certo...come se tu non lo potessi sapere- disse piegando la testa di lato.
-Te lo giuro Heather- aggiunse lui portando una mano davanti con espressione innocente.
-E comunque non permetterti di usare questa scusa dell'ombrello per ridurre la nostra vicinanza- fece acida indicando lo piccolo spazio che li divideva.
Alejandro alzò gli occhi al cielo.
-Perchè sei così acida con me Heather?-
-Prossima domanda?- fece incrociando le braccia.
-Perchè non mi hai chiamato?-
Heather ammutolì. Avrebbe preferito non cambiare domanda.
-Perché avrei dovuto chiamarti?-
-Vuoi dirmi che non hai visto la puntata di “A tutto reality” di due settimane fa?- le domandò sgranando gli occhi.
-Quella dove te le sei prese dal tuo fratellone? Sì..l'ho vista-
Heather abbassò lo sguardo e prese a camminare lentamente. Alejandro la seguiva con l'ombrello sopra di loro.
-Ti sbagli, dove LUI le ha prese da me- disse orgoglioso.
Poteva vedere il suo sorriso fiero dietro le sue spalle.
-Sì vabbé...- commentò lei alzando le spalle.
-E quindi hai visto che ti chiedevo di chiamarmi-. Non era una domanda.
-Non ho il tuo numero- gli rispose fredda continuando a camminare, senza voltarsi.
-Dai Heather che discorsi sono? Sono una persona famosa. Si sa tutto di me. Saprai perfino dove abito. E non sai il mio numero?-
-Scusa se non sono una stalker che si interessa solo a te per una stupida chiamata!- gli urlò in faccia, dopo essersi voltata.
-Perchè sei così acida con me Heather?-
Heather aveva i nervi a fior di pelle. Perchè diavolo continuava a farle le stesse domande? Si fermò costringendolo a fermarsi bruscamente per non andare a sbatterle contro. Poi si voltò.
-Sai una cosa?- fece puntando l'indice al suo petto -Sono particolarmente acida con te perchè hai tradito la mia fiducia! Ti sei preso gioco di me dall'inizio del programma e quando speravo di aver trovato un alleato ecco che piombi te con una statuetta dell'immunità, che peraltro non ti sei guadagnato da solo, no! Hai pensato bene di sottrarla alla sottoscritta senza il minimo sforzo!-
Heather continuava a puntellare col dito sul petto del ragazzo, costringendolo a indietreggiare.
-E poi te ne sei saltato fuori all'ultimo eliminandomi?-
Gli occhi di Heather lanciavano saette.
-Io odio..e ripeto..ODIO..i fannulloni e i traditori!-
Alejandro, che fino a quel momento era rimasto calmo ad ascoltare in silenzio cosa aveva da argomentare la ragazza, spalancò gli occhi.
-Cosa???- il suo tono era infuriato.
-Tu mi accusi di tradimento? Tu dovresti essere l'ultima a dover parlare!- le urlò contro indicandola.
-Tu mi hai umiliato alla tv nazionale! Davanti alla mia famiglia! E fosse solo per quello..no! Ti sei persino presa gioco dei miei sentimenti! Io ti dico che mi sono innamorato di te, e non pensare che sia una cosa che faccia abitualmente davanti a qualsiasi ragazza, e tu cosa hai fatto? Mi tiri una ginocchiata ai genitali e corri subito dal tuo milione di dollari? Che per inciso non vedrai mai?-
Alejandro era rosso in viso e trasse un respiro perchè aveva pronunciato quelle frasi ad una velocità impressionante.
-E poi come se non bastasse mi hai lasciato là? Ti rendi conto che potevo rimetterci la vita con quella maledetta eruzione del vulcano? Che sono stato costretto ad una riabilitazione prima di tornare a vivere una vita normale? Se normale è vivere dentro ad una macchina. Te ne rendi conto almeno?-
Sembrava che dalle sue orecchie dovesse uscire del fumo da un momento all'altro. Heather era rimasta paralizzata. La bocca semiaperta ad ascoltare quelle taglienti parole rivolte verso di lei.
-Quindi ora mi stai dicendo che i miei sentimenti per te non erano reali? Che non ho rischiato la vita per te? Che io sono un traditore se mi sono permesso di pareggiare i conti eliminandoti alla prima possibilità?-
Scese per un attimo il silenzio tra loro, mentre si sentiva solo il forte scroscio della pioggia attorno e del ticchettio insistente sulla tela dell'ombrello. Heather lo guardava negli occhi e si ritrovava nella situazione di non riuscire a far uscire un discorso sensato dalla sua bocca. Situazione che, almeno per quanto ricordasse, non le era mai successa.
-Quindi ora dimmi Heather..chi è il vero traditore tra noi due?-
I suoi grandi occhi verdi le mettevano paura. Del modo in cui l'avevano sempre guardata in tono canzonatorio e divertito non c'era più traccia. Ora la fissavano infuriati, aspettando una risposta. Heather cercò di rispondergli, ma niente le usciva.
-Eppure io ti ho perdonato...- continuò Alejandro abbassando la testa e facendo trapelare una vena di tristezza. Tristezza che stava andando a sostituire la rabbia precedente.
-Ho tralasciato il fatto che tu mi abbia manipolato per vincere il gioco, ho tralasciato il fatto che tu mi abbia lasciato al mio destino e pure il fatto che tu mi abbia spezzato il cuore...- Alejandro alzò lentamente lo sguardo, guardandola dritta negli occhi.
-E tu mi dici che non mi perdoni per averti fatta eliminare?- continuava in modo pacato. Il che sembrava un controsenso rispetto al tono piuttosto acceso che aveva usato poco prima.
-Alejandro io...- la ragazza cercava di difendersi.
-Non avresti vinto comunque il milione- fece incrociando le braccia al petto, tenendo comunque ben saldo l'ombrello, -Non senza un alleato come me-
-Vedi?- lo indicò -Sei insopportabile! Sei egocentrico e pensi che tutto dipenda da te!-
-Io non penso assolutamente che tutto dipenda da me-
-Allora che vuoi dire?-
-Che forse sai di avere bisogno di me-
Heather arrossì lievemente. O almeno sperava che lui non lo avesse notato.
-Io non ho bisogno di te!- gli urlò contro.
-È perchè vuoi concludere la conversazione o perchè lo pensi veramente?-
Perchè non la smette con queste sue domande irritanti?
Heather lo fissò in silenzio.
-Senti Heather..non so ancora se l'hai capito o no..perchè forse sei troppo presa dai torti che ti vengono inflitti dal mondo intero..-
La ragazza socchiuse impercettibilmente gli occhi, domandandosi dove volesse andare a parare.
-..ma io mi sono innamorato di te e lo sono ancora- continuò guardandola ora fissa negli occhi -Quindi non voglio sapere altro che questo: provi qualcosa per me o no?-
Heather rimase per un attimo senza parole. Ora cosa doveva dirgli? In quel momento le ritornavano alla mente le parole di Erin.
Ma veramente?Non provi nulla per lui?Solo odio?”
Alejandro continuava a fissarla, aspettando chiaramente una risposta al più presto.
Quindi? Che doveva fare? Lei lo odiava. Però non era neppure falso che si era innamorata di lui. Di quello stupido, falso, ipocrita, playboy. Cosa doveva scegliere? Una vita con lui o senza di lui? Una possibile vita di litigi o una tranquilla vita lontano da tipi come lui?
-Io ti odio- gli rispose in tono apatico -Come potrei mai innamorarmi di tipi come te?-
Alejandro assorbì il colpo esteriormente. La faccia non tradì nessun segno di debolezza. D'altronde lui non era un debole.
-Ok. Mi bastava sapere questo. Non volevo non rivederti mai più senza avere questa certezza-
Si allontanò impercettibilmente dalla ragazza, mantenendo comunque l'ombrello sopra di lei.
-Sei qui a piedi?-
L'Alejandro canzonatorio era scomparso. Ora nella sue espressione sentimenti indescrivibili, ma non certo gioiosi.
-No..sono in macchina- fece indicandola pochi metri più avanti.
Il ragazzo annuì -Vieni- e la scortò sotto l'ombrello fino all'auto.
-Grazie- gli rispose lei debolmente. Non sapendo che altro aggiungere dopo la sfuriata.
-Addio Heather- le disse mentre stava aprendo la macchina con le chiavi.
Fece qualche passo nella direzione verso il quale erano provenuti, dandole la schiena.
-Ricordati che facendo così allontanerai tutti dalla tua vita- aggiunse senza voltarsi.
Heather si bloccò. Non entrò subito in macchina e le fitte gocce di pioggia ripresero a bagnarla. Lo guardava mentre ritornava al locale. Una strana sensazione la pervadeva. Una brutta sensazione. I suoi occhi rimasero a fissarlo per un po', particolarmente spalancati. Si decise ad entrare in auto. Si sistemò sul sedile e continuò a guardarlo mentre spariva alla sua vista. Cominciò a scenderle una lacrima.
Bah..secondo me hai solo paura dei tuoi veri sentimenti”
Poggiò gli avambracci sul volante e posò la testa. Cercava di contenere le lacrime che le volevano rigare il pallido volto.





Angolo autrice

Eccomi qua! Questo capitolo doveva uscire già la settimana scorsa, ma la montagna di studio non mi ha permesso di mettermi con calma a rivederlo e pubblicarlo. Scusate. Beh, devo dire che mi è piaciuto scrivere questo pezzo, provare ad immaginare il fatidico incontro. Però non so come sia venuto fuori. Quindi se vi va di lasciare qualche commento, critico o meno, oltre a leggere la storia, beh..mi farebbe piacere. Comunque...in questa giornata di pioggia..vi saluto e alla prossima...per chi vorrà essercixD
Aanya
   
 
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