“Perché io?”

Paul voltò la testa, allungata comodamente sulle gambe del compagno. Da circa mezzora erano sistemati lì, sul divano del salotto. Avevano deciso di guardare la tv, dopo aver terminato la cena.

“Come?”
“Perché hai scelto me?”

Paul lo osservò per qualche istante, senza dire nulla. Lo sguardo del compagno era serio, attendeva una risposta. Si sollevò leggermente dalla sua posizione, stirandosi e sbadigliando per cercare di ragionare anche a quell’ora. Non aveva assolutamente intenzione di rispondere in malo modo e di urtare i sentimenti di John. Conosceva quello sguardo, conosceva quei momenti di insicurezza. E conosceva il ragazzo che amava.

“Perché non avrei dovuto scegliere te?”
“Nessuno mi ha mai scelto.”

Paul sospirò, abbassando lo sguardo sulle mani del compagno che si torturavano a vicenda. Si avvicinò di nuovo a lui, prendendole tra le proprie e separandole, per evitare che si ferissero ancora.

“Perché dici questo?”
“Non puoi negarlo. Le persone non vogliono uno come me. Non mi accettano. Perché non sono come loro vogliono che io sia. Perché sono così ed è sbagliato, in un mondo come questo.”
“Vuoi sapere perché ti ho scelto?”

La domanda era arrivata diretta, mentre gli occhi di Paul divenivano di colpo seri almeno quanto quelli dell’altro. John rispose con uno sguardo penetrante, leggermente impaurito da ciò che il compagno potesse dirgli.

“Ti ho scelto perché tu sei diverso. Diverso perché ogni tuo gesto parla una lingua che solo io posso capire. Diverso perché non abbassi mai lo sguardo, anche quando le persone ti giudicano pesantemente. Diverso perché hai il coraggio e la forza di opporti a questo mondo. Tutti sono diversi in un modo o nell’altro, ma tu sei l’unico che vuole dimostrarlo. E l’essere schiavi di questo mondo li rende tutti uguali ai miei occhi.”

John lo ascoltò, guardandolo intensamente. Neanche un sorriso era spuntato sul suo viso, ma Paul sapeva di aver usato le parole giuste. Le mani del compagno, infatti, dapprima immobili, avevano iniziato adesso ad accarezzare le sue, facendogli sentire tutta la sua riconoscenza.

“Ti ho scelto perché sei tu, John. E non potresti essere più perfetto di così.”

Fu in quel momento che le labbra del più grande iniziarono a muoversi dolcemente, andando a disegnare un sorriso delicato sul suo volto.

“Ti ho scelto perché ti amo. Dal primo momento.”

Mosse una mano verso il suo viso, accarezzando dolcemente la sua guancia e lasciando che John baciasse teneramente le sue dita, con gli occhi chiusi.

“Non so davvero come fai.”
“A fare cosa?”

Riaprì lentamente gli occhi, guardandolo con un’espressione che fece mancare alcuni battiti al suo cuore.

“A farmi sorridere. Prima che arrivassi tu, avevo quasi dimenticato come si facesse.”

Il più piccolo sorrise, arrossendo in viso e abbassando lo sguardo timidamente.

“Non dovresti mai smettere. È per questo che ti ho scelto.”
“Per cosa?”

Paul si avvicinò al suo viso, sfiorando il suo naso con il proprio e fermandosi ad un soffio dalle sue labbra.

“Perché il tuo sorriso ha illuminato la mia vita.”

(500 parole)



Eccomi, ci riprovo con la mia seconda flashfic :D Ho paura che sia un po' banale, un po' senza senso, ma spero che vi faccia piacere leggerla :)

Grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi ogni giorno (perché ormai pubblico quasi ogni giorno) :D Siete troppo cari :)
E grazie al motivo del mio sorriso, grazie alla persona che è arrivata da me e mi ha scelta, senza parlare, senza dare spiegazioni, ma semplicemente con quel suo sguardo che riesce sempre a farmi sorridere.

A presto :)

Peace&Love,

ringostarrismybeatle