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Autore: Rin_Chan64    17/01/2014    1 recensioni
{[Prima in Fandom]}
"Era come un prezioso, fragile e candido giglio, eretto e forte, ma che si sarebbe potuto appassire o gelare in balia di venti freddi.
Allora prese una decisione. A dire il vero, ci stava rimuginando su già da diversi giorni. Si trovava in difficoltà come se dovesse decidere la sofferenza o la morte di qualcuno. In effetti, dal suo punto di vista era così."
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alfred Drevis, Aya Drevis, Maria, Monika Drevis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE!!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Sen (The Miscreant's Room); questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
Gigli, rose e nontiscordardime
 
Era come un prezioso, fragile e candido giglio, eretto e forte, ma che si sarebbe potuto appassire o gelare in balia di venti freddi.
Allora prese una decisione. A dire il vero, ci stava rimuginando su già da diversi giorni. Si trovava in difficoltà come se dovesse decidere la sofferenza o la morte di qualcuno. In effetti, dal suo punto di vista era così.
-Dottore, qualcosa non va?
L’assistente, insieme alla sua dolce e rassicurante ma matura e decisa voce, si avvicinava sempre di più interrompendo i pensieri di chi aveva davanti, ma come se volesse aiutarlo in qualsiasi modo.
L’interessato non si voltò neanche verso di lei né aprì gli occhi, bensì assunse una posa fiera, sicura e diritta, quando invece si sentiva come una piccola rosa curvata dal vento.
-Come procede? Tutto sotto controllo?
Disse, cercando di sorridere amaramente.
-C… Certo, certo Dottore…
Il bel fiordaliso si allontanò, quasi costretta a tornare a lavorare.
-Ricorda le mie parole, d’accordo? Ricordi ciò che ti avevo detto?
La donna si voltò di nuovo verso chi aveva proferito parola e, con un po’ di timore ma con decisione, domandò:- Dottore, a cosa pensa? Sta bene?
L’uomo credette per un momento che la sua assistente avesse qualcosa di magico. Capiva sempre al volo le sue emozioni.
-A dire il vero… Qualcosa ci sarebbe.
Disse tutt’ad un fiato, sospirando.
La donna si avvicinò ancora e ancora, ma l’uomo non faceva cenno a girarsi, sempre continuando a parlare.
Lei ascoltava con attenzione e non si perdeva neppure una parola; cercando di guardare dove, se l’uomo fosse girato verso di lei, ci sarebbero stati gli occhi.
Lui snocciolò tutto quello a cui stava pensando, come se raccontasse un segreto tanto tempo tenuto nascosto.
La donna talvolta faceva una faccia disperata e si portava le mani davanti alla faccia, ma nessuna esclamazione, sospiro o qualsiasi altro suono usciva dalla sua bocca per non interrompere la rosa blu, che velocemente ma senza perdere la calma parlava e parlava, diventando sempre più convinto di ciò che stava dicendo; fino a che questa irraggiungibile ed assai crudele idea divenne un pensiero fisso che non lo lasciava e che lo convinceva sempre di più del fatto che quello che stava per fare era la cosa giusta.
Ma lì, dietro la porta, un bellissimo nontiscordardime ascoltava disperato…
Quindi, il bel giglio fragile divenne una statua di pietra, secco e triste, ma sempre bellissimo.
  
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