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Autore: roby_lia    17/01/2014    6 recensioni
Seguito di PICCOLA CATASTROFE, ma anche se non sapete di cosa sto parlando leggete pure u.u
Loki alzò un sopracciglio, concedendosi un sorriso “Stai davvero cercando di convincermi che non hai accettato la sfida dei nostri figli a nascondino e ora non hai la benché minima idea di dove si siano cacciati?”
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Sorpresa, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
- Questa storia fa parte della serie 'Semplici storie di un amore complesso'
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Hide and Seek

Ad Asgard, da secoli si erano abituati ai guai.
Era stato un dato di fatto, come per il primogenito della famiglia reale si erano dovuti abituare a continui sbalzi del tempo, all’arrivo del secondogenito si erano abituati ai guai e scherzetti vari.
Certo, ormai erano passati secoli da quei tempi, ma si erano riabituati facilmente agli improvvisi mutamenti del tempo, che naturalmente, dopo pochi anni erano stati seguiti da una dose doppia di guai.
E quello che doveva subire la maggior parte di ciò, era (come lo fu) Thor, ormai diventato re di Asgard.
Anche se certamente un re di qualunque posto non dovrebbe cercare di aggirarsi furtivo per il proprio palazzo, mettendo a soqquadro i posti più impensabili che gli venivano in mente.
Il tutto per evitare che l’amore della sua vita lo scoprisse e probabilmente decidesse che gli serviva immediatamente un nuovo tappeto di pelle. Possibilmente della sua pelle.
Lo stesso amore della sua vita che in quel preciso istante era alle sue spalle e lo fissava cercando di non ghignare troppo.
“Thor, c’è qualcosa che devo per caso sapere?”
Il re di Asgard sobbalzò, per poi voltarsi subito verso di lui, lasciando che i pesanti tendaggi tra i quali sembrava stesse cercando chissà cosa, tornassero al loro posto.
“Loki!” lo salutò riuscendo quasi a non sembrare colpevole. Stava migliorando, Loki dovette riconoscerlo.
Il sorriso che il biondo gli rivolse dopo tuttavia, rivelava colpevolezza da ogni parte.
Il dio del Caos sospirò “Parla”
“Non so assolutamente a cosa ti stai riferendo”
Loki alzò un sopracciglio, concedendosi un sorriso “Stai davvero cercando di convincermi che non hai accettato la sfida dei nostri figli a nascondino e ora non hai la benché minima idea di dove si siano cacciati?”
Il sorriso di Thor s’incrinò “Io…bhe, ecco….”
Il secondo sopracciglio di Loki raggiunse il primo, facendolo del tutto capitolare.
“E va bene! Non ho la più pallida idea di dove si siano nascosti, contento ora?”
“Thor, seriamente, non sei mai riuscito a vincere neanche contro di me a questo gioco, come credi di potercela fare contro loro due?”
“Ehm…col tuo generoso aiuto?”
Il moro sospirò “Essia. Darò a te lo stesso suggerimento che ho dato a loro”
“Li hai aiutati?! Perché li hai aiutati!? Questo si chiama barare!”
Loki lo fissò scettico “A volte mi chiedo davvero come possano essere anche figli tuoi”
Dopodiché si girò e tornò sui suoi passi.
“Ehi aspetta! Dove si sono nascosti?” gli urlò dietro l’altro.
“Il nascondiglio migliore è sotto gli occhi di tutti, Thor. Ormai dovresti saperlo”
Il dio del tuono si bloccò in mezzo al corridoio, cercando una soluzione.
“E vedi di trovarli entro cena” si raccomandò l’altro, prima di andare nel suo studio pronto a godersi un agognato e (non proprio) meritato, pomeriggio di pace.
 
 
Tre ore dopo Loki trovò il suo amato compagno intento a decidere quale altro pianeta sarebbe stato abbastanza lontano per riuscire (forse) a mettere in salvo la pelle (letteralmente).
Il moro scosse la testa, andando a sedersi al suo fianco sui gradini di una delle numerose stanze del palazzo.
Thor irrigidì le spalle “Ti prego non tagliarmi i capelli”
“Io non faccio cliché, dovresti saperlo. Ma potrei sempre incendiarli se proprio ci tieni”
Il biondo sospirò affranto, facendo ghignare l’altro.
“Dai, muoviti” gli disse poi Loki, prendendogli un braccio mentre si metteva in piedi.
Thor lo seguì rassegnato, cercando d’ignorare la ferrea stretta in cui era ancora racchiuso il suo braccio, pregando solo di non dire niente di sbagliato e perdere casualmente l’utilizzo della mano.
“Thor, se ti domandassi qual è la cosa più bella di tutta Asgard, la prima che viene istintivamente in mente a chiunque parlandone, ciò che è famoso in tutti i nove mondi, tu cosa risponderesti?”
“Te” rispose con sicurezza, perché senza dubbio era così. Almeno per lui.
“E i nostri figli” aggiunse sentendo la morsa stringersi attorno al suo braccio.
Loki lo fissò arricciando il naso “Sei troppo sentimentale. Uccidi tutta l’intelligenza che potresti avere”
“E allora di cosa stai parlando?”
“La sala del trono, idiota”
Il biondo corrugò la fronte “Ma non ci sono posti adatti per nascondersi”
“Tu credi? Il miglior nascondiglio è sotto gli occhi di tutti, te l’ho detto” spiegò, mentre si fermavano su una delle entrate laterali alla sala.
“Allora? Noti niente d’insolito?” gli chiese, facendogli segno con la mano.
“Ehm…il mio mantello non è al suo posto?” rispose esitante.
Il moro alzò gli occhi al cielo “Quale nascondiglio migliore di un trono davanti agli occhi di tutti”
“Il mio mantello…-mormorò di nuovo Thor- ha una forma strana!” si rese conto, andando ad ampi passi verso il trono.
Loki si passò le mani sul viso, non sapendo se ridere o se piangere.
Intanto Thor sta cercando di sciogliere nel modo più delicato che conosceva, l’ammasso informe del suo mantello.
A svegliarsi per prima fu Hope, che sbadigliò prima di passarsi i pugni sugli occhi “Sei in ritardo papà” fece notare, avvolgendogli il collo  con le braccia per farsi prendere in braccio mentre Thor sollevava un Lif ancora addormentato con l’altra mano.
Thor rise, prima di sedersi sul trono ed appoggiarsi i due bambini sulle gambe.
Lif mugugnò contrariato, nascondendo il viso contro di lui e stringendo arrabbiato i pugni per essere stato svegliato.
Dopodiché aprì gli occhi verdi, fissandosi attorno annoiato e succhiandosi il pollice con più forza.
Thor gli passò una mano tra i riccioli biondi, mentre Hope si stiracchiava e notava l’altro genitore che si godeva la scena.
“Papà! Avevi promesso che non glielo avresti detto!”
“Infatti non glielo detto. Mi sono solo limitato a farglielo capire in modo molto evidente”
La bambina mise il broncio, ma Thor era sempre staro bravo a farle tornare il buon umore . Dopotutto era l’unico in grado di consolare davvero Loki.
“Allora, dov’è il mio premio? Qual è questa grande sorpresa che devi farmi vedere?”
Hope si rianimò immediatamente, tirandosi indietro i capelli scuri che le oscuravano il viso.
Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi, mentre agitava aggraziatamente le dita dando origine a delle luccicanti farfalle blu.
Lif finalmente trovò qualcosa di abbastanza degno della sua attenzione e ridendo divertito allungò le manine verso l’incantesimo della sorella.
Soltanto che, non appena riuscì a sfiorarle, delle scintille verdi gli schizzarono dalle dita, tramutando le farfalle che sfiorava, in piccoli draghetti che iniziarono a frullare da tutte le parti.
Hope si fermò subito, fissando arrabbiata il fratellino “Non è giusto! Perché lui ci riesce già? La nonna l’ha insegnato solo a me!”
Lif batté le mani divertito, ignorandola completamente “Ancora! Ancora!”
“Lui non faceva nevicare quando aveva fame, Hope” cercò di rincuorala e al contempo evitare che il secondo genito cadesse dalle sue ginocchia per dare la caccia ai draghi.
Loki, dopo essersi tranquillamente goduto lo spettacolo, si decise ad intervenire.
Con un delicato disegno del polso fece esplodere i draghi in mille scintille, in mezzo ai trilli divertiti di Lif.
“Papà sono venute bene vero? Prima che Lif le rovinasse…”
“Ma certo” rispose Loki, spettinandole i capelli ridendo.
L’altro bambino intanto si stava guardando attorno deluso “Fafalle…?”
“Dopo faremo di nuovo farfalle, stai tranquillo piccolo” lo consolò Thor, accarezzandogli la testa.
“Oh certo, e le fai apparire tu dal nulla Thor?”
“Bhe potremmo sempre andarle a catturare nei giardini. Dovremmo essere esperti ormai”
Loki sospirò, scuotendo la testa mentre si sedeva su un bracciolo del trono e passava un braccio attorno alle spalle dell’altro dio.
Hope corrugò la fronte “Ma prima dobbiamo finire il torneo di nascondino!” protestò
Il re di Asgard sentì distintamente delle dita piantarsi nella sua spalla, mentre Loki lo fissava alzando un sopracciglio dicendo “Torneo?” ma pensando “Quante altre volte vuoi perdere i nostri figli?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Questa sottospecie di seguito se così si vuole definirlo è stato inaspettato anche per me, e non immaginate quanto fisto che ormai pensavo che questa serie fosse più che finita e invece...
L’idea mi è venuta da questa bellissima immagine http://marty-mc.tumblr.com/post/73113014051/thor-week-day-7-king-thor-with-his-children  con in aggiunta uno pseudo sclero su facebook ed è nato… questo.
Chi è arrivato fin qua si merita un premio, ergo tolgo il disturbo
 
Ciao ciao
roby_lia
  
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