Ed ancora una storia basata sulla vita di Kyle&co.
Questa si colloca al 22 giugno 2008 qualche mese
dopo Without Inspiration (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=239933&i=1)
e Untitled (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=133469&i=1),
rispettivamente il 15 ed il 12 dicembre 2007.
Si tratta della stessa mattina, narrata da vari punti di vista diversi.
Buona lettura.
The Morning After
Jess – Nulla di Tale
Sono le sei e mezza del mattino.
Il sole ormai è sorto
da più d’un’ora.
Jessica apre gli occhi color nocciola. Vede sopra di lei il
soffitto di nylon verde della sua tenda.
Si chiede dove sia. Poi
ricorda.
La festa. O meglio, il baccanale, come lo definiva il suo amico
Kyle.
Fa per muoversi, quando s’accorge di qualcosa steso accanto a
lei.
Un ricordo le attraversa la mente.
- Posso dormire nella tua
tenda, stasera?-.
- Sicuro-.
La sua amica Mary le aveva chiesto se
poteva dormire con lei, poiché il suo ragazzo era fuori città, durante quella
festa. Non si fidava di alcuni degli altri invitati, che avrebbero potuto
tentare d’approfittare.
Solo che quello disteso accanto a Jess non è Mary.
Decisamente non è Mary.
Innanzitutto, è sprovvisto di seni. In più, i suoi
capelli sono castani. Infine, un accenno di barba gli copre le guance.
-
Ma non ci siamo già visti da qualche parte?-.
- Può essere. Magari un sabato
sera, in giro-.
Una bottiglia di Jim Beam era stata stappata.
- Bevi
Bourbon? Ed io che pensavo tu fossi una di quelle ragazze da cocktail- aveva
detto il ragazzo, con una nota di sollievo nella voce.
Jess aveva preso due
lunghe sorsate, per poi guardare il suo interlocutore negli occhi.
- Non
offendermi- aveva semplicemente detto. Con un sorriso.
Jess si sforza di
ricordare di più. Solo immagini sfocate di diversi episodi avvenuti quella sera.
Tra cui ella che infila la testa di Jack in una vasca da bagno, aiutata da Kyle,
ed una in cui sempre Kyle rischiava di venire alle mani con uno sconosciuto di
nome Giovanni.
Tenta di ricordare il nome del ragazzo disteso accanto a
lei.
Si perde in molti momenti a fissare i suoi lineamenti. Lo trova
bello.
Sta ancora cercando di ricordare come si chiami, quando egli si
muove.
Stiracchia le braccia, apre gli occhi e si mette a sedere. Ella è
ancora stesa accanto a lui.
- Ciao-.
Jess non sa che cosa dire. Rispondere
“ciao” le sembra stranamente stupido. Si sente arrossire. Senza motivo.
- Ti
sei ripresa, vedo- continua il ragazzo, con un sorriso.
- Come?- riesce a
dire.
- Beh, ieri sera sei crollata a dormire, verso le due. Dicevi che
cominciava a venirti un po’ di mal di testa-.
- Non ricordo- risponde ella,
sentendosi immensamente stupida. Si mette a sedere anch’ella.
- Da dove non
ricordi?- chiede egli, gentilmente. La cosa l’avrebbe insospettita, in un altro
momento. Ma adesso si sente solo confusa.
- Non lo so-.
Jess scava ancora
di più nei suoi ricordi. Forse ha bevuto uno shot di troppo. Non da star male,
certo, ma abbastanza da farle annebbiare i ricordi. Poi un’ennesima immagine
appare.
- Comunque, piacere, io sono Enrico-.
Ella aveva stretto la
mano del ragazzo.
- Jessica-.
- Ricordo che ci siamo presentati-
dice.
Egli ride.
- Beh, avrò i miei difetti, ma dormire con una ragazza di
cui non so il nome dubito rientri fra quelli- risponde.
I due restano qualche
momento in silenzio.
- Come ti senti?-.
- Mh… ho voglia di caffè- è la
risposta che Jess riesce ad articolare.
- Immagino- risponde Enrico. Il
ragazzo si alza ed esce dall’igloo. Jessica lo segue.
La scena non è delle
migliori. Si direbbe che Enrico è stato fortunato a trovare una tenda. Più di
una persona sta dormendo sul prato, al momento. Altri invece chiacchierano,
seduti.
Enrico si fruga nella tasca. Trova ciò che cerca. Estrae una Lucky
Strike dal pacchetto. Affonda il pacchetto di nuovo nella tasca, cercando
l’accendino.
- Jess?-. Gli sembra strano chiamarla così. Dopotutto la conosce
solo dalla sera prima. Ma qualcosa gli dice che alla ragazza non sarebbe
dispiaciuto.
- Sì?- risponde ella, alzando gli occhi verso di lui. Egli gli
mostra la cicca.
- Hai un accendino, per caso? Vorrei fumarmi una sigaretta.
Poi andrò a cercarti il caffè- dice.
Ella si volta e ritorna nella tenda.
Esce dopo un minuto con una sigaretta rollata tra le labbra ed un accendino in
mano. I due si accendono le sigarette e fumano in silenzio.
È Jess a rompere
il silenzio.
- Sai se Kyle sta bene?- domanda. Forse non è la domanda più
adatta per avviare il discorso, ma sente di doverla fare.
- Kyle?-.
-
Biondo, occhi azzurri, capelli lunghi. Ricordo che ieri stava per pestarsi con
un altro. È come un fratello, per me, quindi mi preoccupa non sapere che fine
abbia fatto-.
- Ora ricordo- risponde Enrico.
Il ragazzo tira una boccata
profonda alla sua sigaretta, pensoso.
- Non so che fine abbia fatto. Ricordo
che lo stavano trattenendo un paio di altri, ma nel mentre ti stavo
accompagnando in tenda. Poi ho preferito rimanere con te-.
- Sei veramente
gentile a tenermi compagnia-.
- E chi vorrebbe la compagnia di
qualcun’altra?-.
Jess aveva sorriso. Il ragazzo anche. Egli s’era seduto
accanto a lei, fuori della tenda.
- Ti gira ancora la testa?-.
- Molto di
meno. Penso che sia solo sonno, ora-.
- Scusami, non avrei dovuto far quel
commento sui cocktail-.
- Perché?- aveva domandato la ragazza.
- Forse non
avresti bevuto mezza bottiglia di Jim Beam da sola-.
Un altro ricordo le
aveva passato la mente.
- Comincio a ricordare- risponde la ragazza.
I due
spengono le sigarette sul terreno e si avviano tra le tende, i dormienti, verso
i loro amici.
- Buongiorno- dice loro Jess.
Molti hanno delle occhiaie
molto accentuate. Altri sbadigliano. Dean, uno degli organizzatori, sta
coccolando la sua ragazza, che rischia di addormentarsi tra le sue
braccia.
La sua amica Helena dormiva stesa su un letto d’erba. La testa
poggiata sul grembo di Kyle, sdraiato anch’egli. I Rayban, strategicamente
indossati, coprono i suoi occhi, mentre i lunghi capelli biondi gli fanno da
cuscino.
- Ciao Sis’…- risponde Kyle.
- Come state?-.
Qualcuno risponde
“Bene”, altri semplicemente dicono di esser stanchi.
Al contrario, ella è più
che sveglia, essendosi fatta un paio d’ore di sonno.
Si siede accanto a Kyle
e Helena. Enrico accanto a lei.
- Jess, perché non ci presenti il tuo
amico?- chiede Ruggero, un moro seduto poco lontano da Kyle, abbracciato alla
sua dolce metà, la rossa Florentia.
- Gente, lui è Enrico- risponde Jessica,
riacquistando la sua classica sicurezza di sé, che aveva perso momentaneamente
quando sola con il ragazzo.
Enrico accenna un inchino di fronte alla platea,
che gli fa sapere i loro nomi.
- Qualcuno sa dirmi dove posso trovare del
caffè, in questo posto? Lo chiederei a Ben, ma non ho la più pallida idea di
dove sia. Non vorrei interromperlo mentre è con Agnese-. Ben, il proprietario
del campo diviso in terrazzamenti dove s’era tenuto il baccanale, era il secondo
dei tre organizzatori.
Dean scocca un’occhiata a Kyle, il terzo. Egli gira la
testa di lato e posa lo sguardo oscurato sul ragazzo.
- Sul terrazzamento più
basso, nella casupola dove ci sono gli attrezzi e dove stavano i
superalcolici. Ho portato due moke io stesso, insieme ad un paio di fornelletti.
Dovresti trovare del caffè, là vicino-.
Il ragazzo si alza e ringrazia Kyle.
Jessica decide di seguirlo.
- Senti…- comincia, mentre stanno scendendo una
scaletta di pietra che collega il terrazzamento più alto, dove stavano, a quello
di mezzo.
- Dimmi-.
- Volevo solo ringraziarti, per avermi aiutata ieri
sera-.
- Ma dai. Non potevo lasciarti andare barcollante in giro per i
terrazzamenti. Come minimo saresti caduta sulla scala-.
Jess sorride,
ricordando di come Kyle, l’anno prima, era caduto su quella stessa scala che
Enrico aveva appena preso in considerazione.
- Vero- risponde ella.
I due
arrivano fino alla meta, trovando ciò che cercavano. Jess s’abbandona su una
sedia, mentre l’altro armeggia con il fornelletto. Rischiando di bruciarsi
almeno due volte.
Dopo essersi bevuti una moka intera, parlando del più e del
meno, decidono di fare un atto di carità verso gli altri. Lavano la moka,
afferrano qualche bicchiere pulito e ritornano in cima al campo, portandosi
dietro il tutto.
- Ho un’altra domanda- esordisce Jessica, mentre stanno
salendo la rampa di cemento che collega il primo ripiano al secondo.
-
T’ascolto-.
- Ieri sera, tu ed io… non è che abbiamo…-.
- Ti ho detto che
non sono tipo da dormire con una ragazza della quale non so il nome. Non sono
neanche tipo da arrivare a tanto con una persona conosciuta la sera stessa,
solitamente-.
- Quindi nulla di tale-.
- Per dirla tutta, abbiamo passato
una mezz’ora abbracciati a baciarci. Non è colpa mia, hai cominciato tu- dice il
ragazzo, ridendo.
Jess sorride.
- Non ti credo-.
- E va bene, ho
cominciato io. Ma tu sei quella che m’è saltata indosso, dopo. Ma, comunque,
nulla di tale- risponde egli.
Si uniscono di nuovo al resto del gruppo. In
men che non si dica, tutti stanno fissando la moka che si sta scaldando sul
fuoco a gas del fornello da campeggio.
Mentre Enrico è occupato a controllare
il caffè e a conversare con Patrick, un altro dei loro amici che è appena uscito
dalla sua tenda, Kyle fa cenno a Jess d’avvicinarsi.
- Simpatico l’amico tuo-
asserisce. Ella annuisce.
- Ma… è successo qualcosa tra voi due?-.
Jess
arrossisce e gli sorride, enigmatica.
- Nulla di tale- ripete. Kyle le
sorride a sua volta, sempre scrutandola da dietro le lenti.
- E fra te e
Helena?- domanda Jessica.
- Nulla di tale- risponde Kyle.
Nulla di tale, come avete potuto vedere. Spero che vi sia piaciuto. Tra non molto sarà anche svelato il motivo per cui Kyle portava gli occhiali da sole alle sei di mattina quando, si sa, il sole picchia forte.
Al prossimo capitolo. E RECENSITE, che fa sempre piacere =)