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Autore: alicesimone    03/06/2008    14 recensioni
Scivoli in macchina e percorri come un pazzo i chilometri che ti separano da lui. Entri nel piccolo appartamento che occupa da ormai cinque anni solo per stringerlo a te...
Ambientata nell'universo di Queer as Folk, dopo la discussa ultima puntata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La lontananza e il tempo finiscono col logorare i rapporti, anche quelli più saldi

Note della storia:

Questa shot è la mia opera prima non su Harry Potter. Ho scelto Queer as Folk per due motivi ben precisi: il primo, perché è grazie alla persona a cui è dedicata, e che mi aveva chiesto una post 5x13, se alla fine (nonostante tutto) mi son decisa a scaricare le serie e vederlo dopo essermi fermata alle prime otto in quanto avevo scoperto come andava a finire; il secondo… beh, perché alla fine non ho potuto fare a meno di amarla…

 

La lontananza e il tempo finiscono col logorare i rapporti, anche quelli più saldi. Ma… se non fosse sempre così?

 

Giri piano la chiave nella serratura, consapevole che lui stia dormendo. È notte fonda ormai, anche se l’alba sopraggiunge inesorabile, e sai che non si aspetta una tua visita prima del week-end.

Nemmeno tu sei certo di cosa ti abbia spinto a entrare in macchina e percorrere, quasi volando, i chilometri che ti separano da lui. L’intenso desiderio di vederlo, forse, oppure quell’attimo di angoscia che ti ha assalito improvvisamente lasciandoti senza fiato.

Sarà che ormai, dopo cinque anni passati così, avverti sempre di più la sua mancanza, che giorno dopo giorno diventa più dolorosa, e la difficoltà nel portare avanti la vostra relazione, nonostante questo non sia certo il primo ostacolo a cui deve far fronte.

O invece, molto più semplicemente, sei stanco di tornare ogni sera al tuo loft vuoto che ormai non conserva oltre il suo profumo, dato i suoi numerosi impegni che lo hanno portato a non tornare a Pittsburgh per lungo tempo.

La porta si apre sul salone a vista di questo piccolo appartamento nel cuore di Manhattan, che utilizza anche come studio per dipingere. E quasi ridi alla visione che ti si presenta davanti: tele bianche o con disegni solo abbozzati sono appoggiate in modo disordinato alle pareti, oppure sul grande tavolo che occupa metà della stanza, mentre pennelli e colori sono buttati qua e là, alla rinfusa.

Appeso al muro di fronte noti un quadro che la volta precedente non c’era, ne sei più che sicuro, e il tuo cuore non può fare a meno di saltare un battito. Siete ritratti voi due, nudi, nel letto di casa tua. In quella che per un tempo che sembra infinito, ma che adesso è passato, è stata la vostra stanza. Nel bene, e nel male. Sei alle sue spalle e lo stringi a te, proprio come tante volte hai fatto nella realtà. Solo… il tuo sguardo è quello che riservi solo a lui, quando sai che nessun altro vi osserva, quando nemmeno il suo è rivolto verso di te, ma altrove.

E ti chiedi come possa essere riuscito anche solo a scorgerlo sul tuo viso, a catturarlo in modo così preciso, con ogni sfumatura e ogni tratto del tuo viso addolcito. Al di là del sarcasmo e del tuo atteggiamento fintamente distaccato.

Dopo quel momento di stupore, in cui hai sentito uno strano tepore riscaldarti, ti dirigi verso la camera da letto. E lui è lì, che dorme come un bambino.

Nonostante il tempo trascorso sembra ancora il ragazzino che hai conosciuto, con quei lineamenti delicati e il volto di un angelo. Il tuo raggio di sole…

Eppure il suo corpo è cresciuto, diventando quello di un uomo, così come la sua espressione si è fatta più matura. Ma quando è addormentato, per quelle poche ore, è come se tornasse indietro nel tempo. E tu lo ami un po’ di più.

Ti spogli in fretta, mentre lasci scorrere i tuoi occhi su di lui, quasi febbrili. È come un magnete, cattura sempre la tua attenzione senza darti possibilità di fuga.

Lentamente, per non svegliarlo, ti stendi al suo fianco, avvicinandoti facendo meno rumore possibile e sperando che il letto non sobbalzi troppo a causa dei tuoi movimenti.

Ma nel momento in cui la tua mano, come se fosse dotata di volontà propria, lo sfiora con dolcezza, ecco che il suo corpo cerca istintivamente il tuo, quasi riconoscesse il tocco delle tue dita, intrecciandosi e incastrandosi alla perfezione con esso.

Passano pochi minuti prima che la sua voce, arrochita dal sonno, ti arrivi in un sussurro che porta con sé il tuo nome.

“Brian…”

“Dormi, Jus” rispondi in un bisbiglio lieve, accompagnato da una carezza al suo fianco.

La sua mano cerca la tua, stringendola con forza, portandola al viso per baciarla. Poi la sposta sul cuore, lasciandoti ascoltare quegli stessi battiti per i quali non puoi fare a meno di vivere.

Un lungo brivido percorre la tua schiena, ed è in quel momento che comprendi perché sei lì.

Così, quando prova a girarsi, lo fermi. Vuoi goderti appieno questo momento solo tuo.

“Dormi adesso…” mormori ancora, posando un bacio umido sulla sua nuca. “Domani… domani avremo tutto il tempo.”

Il desiderio si accende all’istante, e senti l’adrenalina scorrerti sotto pelle, nel sangue. Vorresti scoparlo subito, e in passato lo avresti fatto, senza curarti della sua stanchezza né di altro. Ma adesso è diverso, tu sei cambiato, il vostro rapporto lo è, ed è bello anche solo stare così, abbracciati, proprio come nel suo dipinto.

E sorridi.

 

  
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