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Autore: SaraShawol1994    18/01/2014    6 recensioni
Vide qualcosa di strano sulla testa di quel ragazzo. Cosa diavolo era?! Si voltò confuso in direzione di altre persone che gli passavano a fianco e si spaventò. Cadde a terra. Era circondato da numeri. Cosa stava accadendo?
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! *-* ringrazio in anticipo chiunque aprirà questa OS e la leggerà.
Mi sono ispirata ad un video (questo è il link: Savin' Me) ed ovviamente, ci tengo a precisare che è molto ispirato al video.
Diciamo che ho voluto riportare quello che accade in quell'MV ed ovviamente come personaggi ci sono i nostri cari ed adorati tortellini (?)

Un vostro parere è sempre gradito, lasciatemi una recensione anche di poche parole, giusto per sapere come vi è sembrato.
Grazie mille!! ;) <3

 

 

Savin' Me

 

Lee Taemin camminava per Seoul spaesato, guardando a destra e a sinistra, confuso. Il suo volto era spaventato ed il respiro stava accelerando. Osservava i passanti con aria interrogativa e curiosa. Notava delle cose che prima non avrebbe mai potuto vedere; tutto questo era successo dopo uno strano episodio. Choi Minho, un suo compagno di scuola, l'aveva salvato sul bordo di una piscina, prima che potesse cadere in acqua ed affogare – dato che il ragazzino non sapeva nuotare –.

Lee Taemin era scattato, correndo in direzione delle strisce pedonali. Aveva visto. Aveva visto una cosa che probabilmente nessun altro avrebbe potuto osservare. Corse, corse a perdifiato finché non arrivò vicino al suo obiettivo. Sul bordo del marciapiede, afferrò un ragazzo dai capelli biondi, poco più grande di lui; lo prese per il colletto della giacca e lo strattonò all'indietro in modo che non venisse preso in pieno da una macchina che sfrecciava troppo veloce, non curante del semaforo rosso: era fuori controllo. Il ragazzo sarebbe stato investito se lui non avesse visto.

Lee Taemin sorrise, dopo aver guardato un'ultima volta quel ragazzo spaventato da quell'evento così inusuale e poi, tornò sui suoi passi. Aveva capito, la missione era compiuta. Era felice ed ora poteva tornare a comportarsi normalmente. Non aveva più paura.

 

Kim Jonghyun era quasi finito sotto ad un'automobile per colpa di un pazzo che non stava guardando dove andava e quel ragazzino lo aveva letteralmente strappato alla morte. Incredibile. Come aveva visto il mezzo? Kim Jonghyun era un ragazzo con la testa tra le nuvole e parlando al telefono con il suo migliore amico Lee Jinki, non aveva prestato la minima attenzione alla strada.

Si voltò in direzione del suo salvatore: aveva le mani nelle tasche del giubbino di pelle nera e si stava lentamente allontanando, come se nulla fosse successo. Vide. Vide qualcosa di strano sulla testa di quel ragazzo. Cosa diavolo era?! Si voltò confuso in direzione di altre persone che gli passavano a fianco e si spaventò. Cadde a terra. Era circondato da numeri. Cosa stava accadendo? Sgranò gli occhi.

Stavano camminando fianco a fianco un ragazzo e la sua fidanzata. Kim Jonghyun notò sulle loro teste due numeri differenti. 21.245.542.04 sulla ragazza. 12.233.429.14 sul ragazzo. E i numeri continuavano a scendere velocemente. Sembrava... un conto alla rovescia? Si avvicinò correndo nelle loro direzioni, prendendo il ragazzo per le spalle e passando una delle mani sulla sua testa: su quei numeri rossi che sembravano un timer impazzito.

Il ragazzo – così come la sua fidanzata – si arrabbiò, tirandogli un pugno in pieno volto ed allontanandosi velocemente.

Kim Jonghyun si rialzò più spaventato di prima. Cosa diavolo succede?! Si chiese mentre ricominciava a camminare per le vie trafficate della città.

Tante persone.

Tanti numeri sui loro capi.

Si sedette su una panchina, esasperato e stanco. Gli facevano male le tempie ed il cuore aveva accelerato il ritmo: era agitato. Una ragazza si accomodò vicino a lui, parlando felice con la sua amichetta al telefono. 33.116.272.01. sventolò la mano sopra ai suoi capelli e lei si alzò irritata. Comunicò all'amica di essere in presenza di un maniaco e si allontanò di fretta.

Kim Jonghyun fermò tante persone per la strada, controllando su ognuna di esse, il numero. Cosa diavolo significavano? Gli altri cominciavano a scansarlo ed a fuggire spaventati da quel pazzo. Alcuni lo compatirono: magari era stato mollato dalla ragazza e quindi ora aveva dato di matto.

Iniziò a correre angosciato e si nascose dietro ad un edificio. Sentì un forte rumore arrivare dalla strada adiacente e si sporse per curiosare. Un'ambulanza aveva acceso le sirene e due uomini sulla trentina stavano caricando una barella sul mezzo rumoroso. Anche loro avevano quei fastidiosi numeri rossi. 15.243.543.55 e 9.111.122.43. Era per caso impazzito? Osservò la persona sulla barella e sgranò gli occhi: 11.04 ed il numero scendeva ad una velocità allarmante. La donna anziana aveva uno sguardo triste mentre venivano chiuse le porte dell'ambulanza che l'avrebbe scortata fino al pronto soccorso e Kim Jonghyun poté notare i suoi occhi chiudersi nell'istante in cui scattò il numero 0.00. Come una lampadina che si brucia, il numero sulla testa della signora scomparve. Le porte furono chiuse ed i due uomini salirono sul mezzo. Kim Jonghyun aveva capito.

Ricominciò a vagare per strade che non conosceva: si era allontanato parecchio dalla zona dove lavorava e continuava a guardarsi intorno curioso, dopotutto, non faceva del male a nessuno, guardando quei numeri, no?

Attraversò sconsolato un vialetto alberato dove scorse una donna molto giovane intenta a dar da mangiare ai passerotti che si erano radunati a terra. Kim Jonghyun vide due numeri sul suo corpo: uno sopra i capelli 24.635.233.59, come per tutti gli altri, ed uno sul suo ventre che però, aveva qualcosa di diverso: aveva appena scoperto che lei, portava un piccolo esserino dentro la sua pancia. La ragazza alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi di Jonghyun. Sorrise, pensando che si fosse fermato per osservare la sua pancia enorme – contenente quella che da lì a pochi mesi sarebbe diventata la cosa più preziosa della sua vita – e lui sorrise di rimando a quella gentile signorina.

Kim Jonghyun ricominciò il suo percorso senza meta. Mani in tasca e sguardo che vagava in ogni direzione.

Quei numeri erano ovunque.

Passò davanti ad un'enorme vetrata che aveva riflesso la sua figura, vide. Vide che sulla sua testa non era presente nessun numero. Com'è possibile?! Portò una delle mani alla testa e niente. Lui quei numeri non li possedeva. Sbuffò. Forse era meglio se chiedeva al suo datore di lavoro il permesso per una lunga e riposante vacanza.

Fissò davanti a sé. Un ragazzo della sua età stava camminando nella direzione opposta alla sua. Capelli neri come la pece, pelle bianchissima e labbra rosee. Aveva diversi piercing alle orecchie ed era vestito in modo stravagante: la maglia rossa di lana, molto lunga con una croce rovesciata, attirò la sua attenzione. Sulla sua testa c'era scritto 21.432.123.11 mentre camminava e il numero scendeva ritmicamente come gli altri. Quel ragazzo all'improvviso però, cambiò direzione, tirando fuori dalla tasca dei jeans aderenti, le chiavi della macchina; il suo numero si trasformò drasticamente: 423.15. Kim Jonghyun corse a più non posso verso quel ragazzo a cui rimanevano esattamente 5.21 secondi di vita e, afferrandolo per un braccio, lo salvò da un grande blocco di cemento che lo avrebbe schiacciato.

Kim Jonghyun si allontanò subito dopo, i numeri erano scomparsi e poteva tornare alla sua vita di sempre. Sorrise. La missione era compiuta. Era felice ed ora poteva tornare a comportarsi normalmente. Non aveva più paura.

 

Kim Kibum era appena stato salvato da quel ragazzo poco più basso di lui. Corpo sodo, nascosto da un giubbotto leggero. Capelli biondi, chiarissimi e carnagione anch'essa abbastanza chiara.

Kim Kibum si era spaventato per quell'improvviso evento. Il cuore era a mille e il fiato sospeso. La sua macchina era stata completamente distrutta da un blocco di cemento, ma lui era vivo. Guardò in direzione del suo salvatore e vide sulla sua testa un numero.

Ora toccava a Kim Kibum, salvare qualcuno e continuare quel ciclo.

 

   
 
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