~Snowflakes~


Il freddo cielo invernale e nevoso di Toronto... Quanto mi era mancato! Dopo tanto tempo trascorso in Europa, è davvero strano ritornare a casa! Uscii dall'aeroporto e salii sulla mia decappottabile fiammante nera Posche parcheggiata nel parcheggio dello stesso.
Salii in macchina e mi specchiai nello specchietto retrovisore dell'auto.
Ero davvero cambiato da quei lontanissimi giorni del reality: la mitica cresta verde tanto nominata era stata sostituita da un taglio corvino molto elegante e preciso, i piercing scintillanti rimossi, il mio abbigliamento così formale e classico con quel completo di Armani, ma... Il mio ghigno malizioso, i miei occhi azzurrissimi che tanto piacciono alle donne e la mia ribelle personalità erano rimasti gli stessi. 
Sempre. 
Azionai il motore e con un'abile mossa uscii dal parcheggio sgommando. 
Mi diressi veloce verso l'imbocco della superstrada: direzione centro città. La musica a tutto volume dallo stereo e il vento contrario rendevano la mia guida ancor più aggressiva. 
Durante il tragitto osservavo il paesaggio intorno a me: il lago era illuminato sulla superficie dal bagliore della luna riflesso sull'acqua, le luci della città, la CN Tower che spiccava su tutti gli altri grattacieli oggi come allora. 
Quanti anni erano passati? 20? 25? 30? E chi se lo ricorda più!
Mi ricordo poco della mia adolescenza, o meglio, ho cercato di dimenticarne alcuni episodi. 
Guardai il cielo... Era nuvoloso, ma la luna era ben visibile, come se avesse avuto chissà quale scudo per proteggersi. Tra poco sarebbe iniziato a nevicare. 
In quel dannato reality show avevo mostrato a tutti la parte peggiore di me stesso. 
Poche furono le persone che videro la mia vera personalità. 
Una tra queste: Gwen.
Lei aveva capito tutto di me. Ma... L'ho persa un bel po' di tempo fa ormai. 
Non ho più voluto avere a che fare con quel reality show per un bel po' di anni. Chef credo che oramai sia morto e Chris avrà si e no 80anni. Ma non mi interessa. 
Alla fine della 5ta stagione, ero stufo della mia orribile immagine, così pagai la cauzione e uscii di galera. Finii il liceo e andai a studiare giurisprudenza. 
Non ero matto. Nemmeno drogato o ubriaco in quel momento, mi sentivo di fare così. 
Divenni un avvocato. 
Mi trasferii a New York e fui ingaggiato da una multinazionale come avvocato fisso dell' azienda. 
5 anni fa, l'azienda trasferì le sue sedi legali a Londra e cosi... Finii in Inghilterra. 
A Londra mi trovo bene. Ho un enorme loft in centro, soldi, un lavoro che mi piace… 
Ma nessuno con cui condividere tutto questo. 
Non che io non esca con nessuna donna... Anzi... Ogni 2-3 giorni, fino a qualche mese fa, me ne facevo una diversa.
 Poi, la rivelazione. 
No, non sono diventato prete. Ne mai lo diventerò. 
Geoff, qualche mese fa, mi mandò un messaggio inaspettato e magari si, anche un po' sperato. 
Geoff, il festaiolo, vive con Bridgette, conducono insieme quegli show pomeridiani un po' demenziali, ma con altissimi ascolti. 
Mi contattò mandandomi un messaggio. Ha ancora il mio numero!
Era un invito per una "riunione" dell'intero cast. Ma si. Non potevo dirgli di no, così ci andai. 
 Ci riunimmo in un locale alternativo di New York. Trascorsi una bella serata in compagnia di vecchi amici e non: Courtney, Trent, Heather, Scott, Dawn, Jo, Lindsay, DJ... Erano così sorpresi di vedermi diverso dal rude ragazzo.. Che quasi quasi non mi riconoscerono!

Ognuno mi raccontò la loro storia, ma quando nel locale entrò una ragazza che supponevo fosse Gwen, dimenticai tutto. 
Era bellissima, più bella di quanto me la ricordassi. Aveva apparentemente rinunciato al suo stile Gothic-Dark per sostituirlo con uno stile moderno, classico e sofisticato allo stesso tempo: dei lunghi capelli castano chiaro le ricadevano sulle spalle, portava un semplice tubino nero con dettagli in zirconi ed una pochette nera laccata.
I suoi occhi oscuri come la notte, la sua pelle così perfetta e bianchissima, era davvero lei. 
Non ci credevo. 
Abbozzai uno stupido sorriso, lei mi noto subito e mi chiese timidamente: 
"Duncan Evans, sei davvero tu??"
Risposi annuendo leggermente il capo sicuro.
Un meraviglioso sorriso da parte sua si mostrò a me. 
"Dio mio! Sarò patetica, non ti riconosco nemmeno! Non ci posso cedere..."
Mi squadrò da capo a piede e con fare divertente mi scompigliò i capelli. 
" Anche tu sei cambiata parecchio Gwenny. Dove eri finita tutto questo tempo? Spero che tu non sia ancora arrabbiata con me da Total Drama All-Stars." 
Me lo ricordavo ancora.  Odio quella stagione con tutto me stesso, la peggiore di tutte. 
"No Duncan, è acqua passata. Cosa mi sia successo me lo sto chiedendo ancora. Ti va di ascoltare in meno di un'ora 25 anni di vita di una EX gotica?"
"E me lo chiedi? Certo!"
Ci accomodammo su un divanetto del locale, ordinammo un drink. 
Io un classico Mojito e lei un Hawaian Blue.
Chiacchierammo tutta la serata. 
Forse quella era stata una delle poche volte che vidi Gwen veramente felice senza di me. 
Anche lei volle cambiare dopo Total Drama. 
Finì il liceo, andò a Parigi per studiare all'università moda e design. 
Li conobbe Fuyuki, un ragazzo giapponese con li quale, finita l'università, andò a vivere a Tokyo. 
Aprirono in società un design store.  Erano infatti solo soci in affari. 
L'azienda si espanse moltissimo, aprirono negozi in tutto il mondo: Toronto, Parigi, Londra, New York... 
Era davvero felice. 
Poi, l'inaspettata malattia di Fuyuki. 
Un tumore al cervello. 
La chemioterapia. 
La sua morte. 
Gwen rimase sola. Si ritrovò a gestire un intero capitale, così senza l'appoggio di colui che aveva sempre creduto in lei. Anche se non erano innamorati. 
Gwen continuò lo stesso l'azienda, con ancora più voglia di reinventare il suo stile oramai così celebre in tutto il mondo. 
Dopo quella serata, a tratti felice, a tratti melanconica, ci ripromettemmo di rivederci. 
E così è.  
Ogni settimana ci vediamo intorno al mondo, cercando di riallacciare quell'intesa che c'era ben 25 anni fa. 
Alla fine non siamo poi così cambiati. 
Ed eccomi qua. Sarà il 15esimo appuntamento credo, settimana, più settimana meno. 
Ogni tanto faccio fatica a credere che sia la Gwenny che conobbi anni fa. 
È così... È così... A suo agio con se stessa. 
È così sicura di se. 
Così bella. 
Così Gwen. 
Terminato il tragitto verso il centro, arrivai sotto la CN Tower. 
Avevo prenotato 2 giorni fa una cena a più di 100 metri d'altezza, il lago Ontario sullo sfondo, io e lei. 
Per ora non l'ho nemmeno sfiorata. Nemmeno un bacio. 
Per me lei è come una dea. 
Parcheggiai la macchina e mi diressi verso la torre. 
Presi l'ascensore, salì velocemente. 
Le porte si aprirono. 
Era già li. 
"Duncan! Ciao!" 
Gwen si fiondò su di me abbracciandomi. 
"Hey, hey, hey! Mi stropicci il completo!"
Dissi io, risistemandolo. 
"Scusami, non volevo"
Arrossi leggermente. Quanto era bella. 
Ci accomodammo. Eravamo soli. 
Nessuno in quella sala oltre a noi. 
Avrei voluto baciarla da un momento all'altro. Quelle labbra. 
Ne volevo riassaporare il sapore. Le volevo di nuovo MIE. 
E questa sera, lo sarebbero ritornate. Basta. Non potevo andare avanti oltre. 
Chiacchierammo durante tutta la serata, come sempre. 
Io però ero leggermente assente. Pensavo a quanto sarebbe stato bello accarezzargli i capelli, mordicchiarle il labbro, baciarla sul collo... 
"Duncan! Duncan! Mi stai ascoltando diavolo!?"
Ecco. L'avevo fatta spazientire. 
"Assolutamente si Gwen. Continua pure. No anzi. Sai una cosa? Mi sono stufato di starmene qua. Usciamo."
Buttai un occhio verso le vetrate. Il cielo si era oscurato. Stava nevicando. 
"Duncan, ma nevica. Dove vuoi andare?"
Feci di non sentire e trascinai Gwenny fuori dal grattacielo. 
Nevicava abbondantemente. Andammo verso il lungolago. Ci sedemmo su una panchina. 
"Duncan, perché tutto questo? Cosa ti sta succedendo?"
Le sue labbra tremavano. Povera. Forse avevo esagerato. Forse ero stato troppo inaspettato. 

"Gwen, vedi, noi siamo come questi fiocchi di neve. Ognuno diverso dall'altro. Ognuno ha un talento, qualcosa di speciale con se. Qualcosa che si trascina dietro tutta la vita. Io ho scoperto che il mio talento non è l'avvocatura. Il mio talento sei TU. Sei tu Gwen, io non riesco a stare senza di te. Non ti ho mai dimenticata. Ti prego. Non so stare senza il mio talento. Mi priveresti di una parte di me."

Rimasi in silenzio. Solo il rumore dell'acqua e il soffocato rumore dei fiocchi che cadevano, poi, improvvisamente, Gwen prese il mio volto fra le sue mani e mi baciò. 
Ritrovai la mia personalità all'istante. Il mio talento era lei. Era lei il mio fiocco di neve. 

"Duncan. Lo so. Io... Io... Quello che ho fatto. È stato il peggior errore della mia vita. Ti prego perdonami. Non lasciare che il vuoto che vi è nel mio cuore rimanga immenso ed oscuro. Non farlo."

Aspetta... Quelle parole erano appena stata pronunciate da Gwen? La Gwen che sembrava così forte, sicura di se e tutto il resto?

"Gwen. Colmeremo il nostro vuoto a vicenda. Osservando il passare dei mesi, delle stagioni, degli anni. Ora lo so. Sembrerò sdolcinato e patetico, ma te lo prometto."

Continuammo a baciarci, ormai i fiocchi di neve si posavano tranquilli sui nostri corpi, carichi di emozioni, desideri, calore e sopratutto di noi stessi. 

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Gwella's corner
 Hey... Sono tornata! Spero di essere migliorata.  Ok.... Forse Duncan è un po' OOC, ma non mi interessa. Volevo essere sicura che tutto tornasse al suo posto. Duncan con Gwen. Adoro l'inverno, è la mia stagione preferita e, un Duncan "cambiato" mi ha davvero ispirato. 
Adoro la pioggia! 
Ah..... L'amore! 
Alla prossima One Shot. 

XXX Gwella

P.s. Seguite la mia FF su Youtube Total Drama One Way!