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Autore: GrePendergast    19/01/2014    3 recensioni
What if? Sulla 3x01 "The empty Hearse" durante la scena della bomba sulla carrozza della metropolitana.
Dal testo:
John rimase fermo a guardare il suo migliore amico mentre maneggiava quella dannatissima bomba pur non sapendo cosa farci. Guardava il conto alla rovescia scorrere e ogni secondo parve allungarsi all'eternità stessa. Sentì una lacrima salata scendergli lungo la guancia e cadergli dal mento, il battito del cuore era normale, come se non stesse succedendo niente, ma al posto di sentirselo nel petto, lo sentiva bombardare nella gola. Le tempie pulsavamo ad un ritmo irregolare e Sherlock se ne accorse. Capì che John stava pensando a qualcosa.
John alzò lo sguardo sentendo gli occhi dell'amico puntati su di sé e lo vide trattenere le lacrime.
"Oh per l'amore di Dio, prova a essere umano almeno gli ultimi minuti della tua vita e piangi"
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Quindi questa è la fine"
Disse John sul punto di un crollo nervoso. 
"Mi dispiace"
Replicò per l'ennesima volta Sherlock e, con gli occhi lucidi, si alzò dal pavimento.
John rimase fermo a guardare il suo migliore amico mentre maneggiava quella dannatissima bomba pur non sapendo cosa farci. Guardava il conto alla rovescia scorrere e ogni secondo parve allungarsi all'eternità stessa. Sentì una lacrima salata scendergli lungo la guancia e cadergli dal mento, il battito del cuore era normale, come se non stesse succedendo niente, ma al posto di sentirselo nel petto, lo sentiva bombardare nella gola. Le tempie pulsavamo ad un ritmo irregolare e Sherlock se ne accorse. Capì che John stava pensando a qualcosa di specifico.
John alzò lo sguardo sentendo gli occhi dell'amico puntati su di sé e lo vide trattenere le lacrime.
"Oh per l'amore di Dio, prova a essere umano almeno gli ultimi minuti della tua vita e piangi"
Sherlock sorrise impercettibilmente e lasciò che la prima lacrima gli sfuggisse.
"Scusa..."
Sussurrò John, come se ormai ci fosse anche solo il tempo per litigare. Fece qualche passo avanti e si ritrovò davanti a Sherlock, che ormai non poneva freni alle lacrime, così come faceva John, anche se tutti e due continuavano a sorridere.
"Perché sorridi?"
Chiese Sherlock come se gli avesse letto nel pensiero.
"Non voglio essere triste gli ultimi minuti della mia vita e tu?"
"Perché abbiamo iniziato tutto questo assieme e lo finiremo assieme"
Il sorriso di John si allargò, le lacrime scesero più velocemente e il loro sapore salato si fece sentire ancora di più nella sua bocca. Fece qualcosa che nessuno dei due si sarebbe aspettato. Aprì le braccia e le strinse attorno alla vita di Sherlock, poggiò la testa sulla sua spalla e aspettò.
Sherlock rimase qualche secondo stupito da quel gesto, nessuno lo aveva mai abbracciato negli ultimi vent'anni e di certo nessuno degli abbracci che aveva ricevuto aveva avuto quell'effetto. Il suo cuore prese a martellare velocemente nel petto del detective e fece quel che mai in vita sua aveva mai fatto: ricambiò l'abbraccio con voglia di sentire John vicino a sé.
John sentì le braccia di Sherlock attorno a sé mentre si stringevano in un abbraccio, di certo non se l'era aspettata, aveva pensato che Sherlock si sarebbe sottratto o sarebbe solamente restato immobile sotto il sul tocco bisognoso, invece no. Sherlock Holmes aveva un cuore bisognoso d'affetto.
Le dita di Sherlock andarono a stringersi tra i capelli corti di John per tenerlo ancora più stretto a sé.
"Scusami. Mi dispiace...Ti prego, scappa"
Disse mentre le sue lacrime cadevano sulla fronte di John.
"Scappare? E dove? Si ripeterebbe l'incubo che ho provato negli ultimi due anni. Non averti affianco per tutto questo tempo senza i tuoi lamentosi "Jawn Jawn Jawn" è stato orribile. Non voglio che accada di nuovo.” Disse praticamente tutto d'un fiato mentre alzava lo sguardo verso di lui, poi aggiunse: “ricordi? Siamo noi due contro il resto del mondo. Sempre”
Il sorriso più bello che potesse fare, comparve sulle labbra di Sherlock mentre John rimase immobile a fissare quella bocca a cuore che aveva bramato pensando di essere stupido perché lui era etero. E questa volta non gli resistette. Mise le proprie labbra sul sorriso dell'altro, le mani sulle sue guance, mentre Sherlock non gli faceva resistenza.
John si staccò da lui mentre non sapeva cosa dire, ma Sherlock fu pronto a colmare il vuoto tra i due con il suo corpo mentre le loro bocce combaciarono di nuovo in un bacio più lungo e con il sapore di lacrime che si mischiavano mentre il loro ultimo minuto si consumava lento e inesorabile.
“Non farà male”
Disse Sherlock allontanandosi di poco dalla sua bocca.
“Cosa?”
“Continuo a fare supposizioni anche se non voglio e tu... Continui a pensarci. Non farà male. Te lo prometto”
John prese la sua mano smettendo di guardare l'orologio che ormai segnava dieci secondi.
Nove.
Otto.
“Ma moriremo comunque”
Sette.
Sei.
Cinque.
Quattro.
Si guardarono negli occhi, la mano di John corse alla guancia di Sherlock, in un ultimo, disperato bisogno di sentirlo vicino.
Tre. 
Mentre Sherlock rimase fermo a guardarlo con occhi sognanti chiedendosi cosa aveva fatto per meritarsi un uomo così al suo fianco. 
Due.
"Noi non moriremo. Noi siamo eterni"
Uno.

E poi solo il rumore assordante di un'esplosione.

Due mani che si stringono più forte.

Il buio.
  
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