Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: Strange__    19/01/2014    2 recensioni
La mitologia greca racconta che, un tempo, gli uomini erano esseri perfetti e Zeus, invidioso di tale perfezione, li divise in due: da allora ognuno di noi è alla ricerca dell'altra metà.
Jamie l'ha trovata in un supermercato dimenticato dal mondo di Londra, un anno e mezzo fa.
Ha i capelli lunghi e le gambe corte.
Angie è l'altra metà della mela.
[SEGUITO DELLA FAN FICTION "MEGLIO DEGLI OREO"]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Se l'amore non sei tu, l'amore non esiste. '
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Dubbi.

(2)

 

 

 

"Jamie io esco." Annuncio mentre passo per la cucina. Jamie è in uno stato comatoso mentre mangia il suo toast, quasi sdraiato sul tavolino della cucina. "Dove vai a quest'ora del mattino presto?" Biascica.
Mi blocco sulla porta e mi giro verso di lui. "Sono le cinque del pomeriggio, Jamie."
"E io sono già in piedi?! Oddio, torno a dormire." Mi passa vicino e mi da un bacio sulle labbra. "Buonanotte, a domani mattina." Continua a biascicare mentre va verso la nostra stanza da letto.
Cose da ricordarsi per il prossimo capodanno:
-Non far bere Jamie.
Anche l'anno scorso l'avevo scritto sulla lista delle cose da ricordarsi per il prossimo Capodanno ma, mio malgrado, l'ho dimenticato.
Prendo la borsa che in precendenza avevo buttato sul divano ed esco di casa attenta a non far rumore.
Carol mi ha pregata in tutte le lingue del mondo di andare a prendere un caffé in centro.
Dev'essere succeso per forza qualcosa, altrimenti non mi avrebbe mai chiesto di vederci il primo gennaio, sapendo anche le abitudini di Jamie dopo una sbronza.
Venti minuti dopo sono seduta ad uno dei tanti tavolini del Green town mentre mi guardo intorno cercando con lo sguardo quello della mia amica.
Poi quest'ultima entra nel locale e la vedo leggermente spaesata.
Carol è esattamente il tipo di ragazza da cui non ti aspetti niente. Perché sai che se ti aspetti qualcosa lei non te la darà mai. Ma nel momento in cui lei decide di darti qualcosa, sta' sicuro che ti potrebbe dare anche l'anima.
E' chiusa in un gibbino nero corto imbottito e da sotto si intravede un vestito grigio con dei leggins del medesimo colore. All'incirca sarà alta un metro e settantacinque, quindi sa che quando usciamo da sole è categoricamente vietato -per lei- indossare tacchi. Infatti indossa un paio di stivali alti neri.
I capelli biondi sono lasciati sciolti e la bocca è coperta da uno sciarpone nero.
"Buongiorno." Biascica mentre si siede di fronte a me.
"Buongiorno, vuoi qualcosa?" Chiedo mentre vedo che un cameriere con i capelli neri si sta avvicinando al nostro tavolo.
"Un caffè. Lungo. Senza zucchero. Il più forte che hanno, grazie." Dice mentre si toglie la sciarpa.
Il ragazzo con un sorriso cordiale ci chiede cosa desideriamo così ordino il caffé per Carol e un ginseng per me.
Una volta che il cameriere se n'è andato e rimango sola con Carol noto quanto sia visibilmente nervosa. "Mi dici cos'è successo? Sei tutta un fremito."
La mia amica si guarda le mani nervosamente. "Ho fatto un casino."
"Mi spieghi che casino hai fatto oppure vuoi farmi preoccupare?"
"Stanotte credo di aver bevuto un po' troppo e ho chiamato Kevin." Dice tutto di fretta.
Spalanco la bocca e sgrano gli occhi. "Hai chiamato chi?!"
"Kevin. E devo aver blaterato per un bel po' perché la chiamata è durata ventitré minuti e sedici secondi."
Se possibile sgrano gli occhi ancora di più. Non si può stare tranquilli neanche il primo dell'anno. "Carol, tu sei ancora innamorata di lui?" Chiedo.
La mia amica sospira e annuisce quasi impercettibilmente. "E si può sapere per quale diavolo di motivo l'hai lasciato?!" Sono entrata in modalità isteria. Se continuerò a cambiare umore in modo così radicale potrei cominciare a starmi sui coglioni da sola.
"Perché le cose dopo quasi un anno cominciavano a farsi serie e io... Avevo paura. Avevo paura di non essere all'altezza. Anzi, ho paura di non essere all'altezza."
Il mio sguardo si addolcisce. "Carol... E' normale avere paura, anche io quan..." Ma vengo interrotta dalla voce tagliente della mia amica. "Non tutte le coppie sono a prova di bomba come te e Jamie e soprattutto non tutte abbiamo un ragazzo che ci ama come Jamie fa con te. Siete andati a vivere insieme dopo nove mesi, sicuri di aver già scelto la persona con cui passare il resto della vita. Non tutti hanno questa fortuna. Tantomeno io che sono un casino." Sento le lacrime pungere negli occhi mentre cercano di uscire disperate. Sono diventata una frignona isterica. Non pensavo che le altre persone vedessero il mio rapporto con Jamie 'a prova di bomba', perché anche se ci amiamo, litighiamo in una media di dieci volte al giorno e riesce a farmi saltare i nervi come poche persone. Però forse è proprio questo che ci lega. Perché poi la sera quando siamo da soli facciamo pace, sempre. E anche se la maggior parte delle volte lo ucciderei nei modi più cruenti litigare non è bello se non è con lui.
"Kevin ti ama. E forse non dovresti pensare solo a quello di cui hai paura tu, ma anche al modo in cui lui potrebbe riuscire a fartela superare."
Carol scuote la testa. "Non posso farlo, l'ho già fatto soffrire abbastanza."
Così mentre vedo che le lacrime lottano per uscire dagli occhi di Carol prendo una sua mano tra le mie.

*****
Dopo circa una mezz'ora abbiamo deciso di uscire dal locale e farci una passeggiata in centro ma data la mia salute carente Carol si è proposta per accompagnarmi a casa.

"E con Jamie? Come va?" Mi chiede. Bene, mi verrebbe da rispondere. Ma va davvero bene?
"Stiamo ancora insieme." Mi rendo conto di aver detto una stronzata dato che Carol lo sa già che stiamo insieme ma non trovo altro da dire.
Di fatti Carol alza gli occhi al cielo. "Grazie occhio di falco, ora mi dici come va?"
Sospiro. "Non lo so. Io lo amo e probabilmente lo amerò per il resto della vita ma ho paura che per lui il nostro rapporto stia cadendo nella monotonia. Che da un giorno all'altro si stancherà. Ho sempre avuto paura di questo, lo so, ma adesso sento che quel giorno è vicino. Troppo vicino. E che non riesco a fare niente per impedirlo." Era da tanto, forse da troppo, che mi tenevo tutto questo dentro. Io amo Jamie come non ho amato mai nessuno e come ho già detto e ripetuto, lo amerò per il resto dei miei giorni e su questo non ci piove ma ho davvero tanta tanta tanta paura che la cosa non sia riciproca. E lo sento distante, come se ormai fosse così abituato al nostro rapporto da non sentire il bisogno di curarlo giorno per giorno.
"Jamie ti ama, Angie."
"Lo so. Ma sento che la cosa non durerà ancora molto. Forse è solo una sensazione oppure no. Non lo so."
"Perché non provi a parlargli?"
Mi giro verso di Carol e la vedo mentre parla con le guance arrossate dal freddo e i capelli scomposti dal vento. "Tu perché non parli con Kevin?" Dopo le mie parole la mia amica abbassa lo sguardo.
"Te lo dico io perché non ci parlo, perché ho paura di accellerare ancora di più il processo. Ecco perché. E ti dico anche perché tu non parli con Kevin. Perché hai paura di sentirti dire esattamente quello che ti aspetti: io non ti amo più. E né io né te riusciremmo a sopportare una cosa del genere." Continuo. E la verità delle mie parole mi colpisce come un pugno in pieno stomaco.
Carol si asciuga una lacrima che finalmente è riuscita a sfuggirle da un occhio e la vedo così fragile da avere paura che da un momento all'altro cada a terra in mille pezzi.
"No, non riusciremmo a sopportarlo, hai ragione." Dice mentre continua a camminare con lo sguardo perso nel vuoto.
*****
"Jamie sono a casa!" Urlo una volta entrata. L'uscita con Carol è stata talmente distruttiva a livello emotivo che sono così stanca da non avere neanche voglia di togliermi le scarpe ma solo quella di mettermi a letto direttamente vestita con annesso cappotto.

Jamie entra in salotto, dove io mi sto togliendo lo sciarpone, scalzo con solo il di sotto del pigiama e una maglietta a maniche corte. Aggrotto le sopracciglie. "Lo sai che siamo a gennaio, vero?"
Jamie ridacchia prima di avvicinarsi a me e baciarmi sulle labbra. "Perché tu non senti caldo?"
Mi prende il viso tra le grandi mani inspiegabilmente calde e continua a baciarmi come solo lui sa fare riuscendo a farmi dimenticare tutte le paure che mi affliggono.




Asdfghjkl.
Ho cambiato nome alla fan fiction ma è sempre il continuo di Meglio degli Oreo! Ma semplicemente non si chiama più 'Un bacio a te' ma 'L'altra metà della mela'.
A fine fan fiction capirete il perché del mio cambio (:
Devo scappare!
Angie xx
   
 
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