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Autore: SwaggyBieber    19/01/2014    0 recensioni
Come sarebbe poter viaggiare indietro nel tempo, andando al 1° marzo 1994?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Pattie Malette
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non so voi, ragazze...

Ma questa Os diventa ancora più emozionante se mettete 'Turn To You',

Dato che anche dedicata a quell'angelo che è Pattie.

Detto questo, spero solo che vi piaccia tanto quanto piace a me :)

Buona lettura, calamare!
 

 

Sono nel 1994. 29 febbraio 1994.

Il professor Clarck mi aveva finalmente permesso di viaggiare nel tempo con la sua macchina. Lui è uno scienziato, la maggior parte dei miei amici lo considerano un pazzo, ma io no. E' un amico per me ed è divertente aiutarlo nei suoi esperimenti, talvolta un po' “esplosivi”.

Tornando a noi, sono seduta su una panchina di un vasto cortile, illuminato da una decina di luci notturne. Fa freddo e la luce lunare è poco accentuata per via delle nuvole scure accanto a lei. Solo il frinire delle cicali rompeva quel silenzio inquietante.

Inizio a sentire la prima goccia fredda di pioggia cadermi lungo il naso. Decido di alzarmi; mi giro verso l'edificio alle mie spalle. Una luminosa scritta a caratteri cubici rosso fuoco, mi fa intuire di trovarmi all'ospedale di St. Judes.

Percorro il breve tragitto che mi divide dall'imponente costruzione. Appena mi trovo difronte l'ingresso, afferro l'android lasciatomi dal professore e faccio alcune brevi ricerche su di esso. Sono in una piccola cittadina chiamata Stratford, situata nei pressi d'Ontario, Canada.

Entro, sperando di riuscire a trovare l'obbiettivo per cui stavo sfidando lo spazio temporale e le sue leggi.

Vengo subito accolta da due infermiere vestite con dei camici bianchi, sedute dietro il bancone della hall. Contraccambio il saluto, anche se non ho affatto bisogno del loro aiuto... So già dove andare.

Prendo l'ascensore e clicco il pulsante che mi porterà al secondo piano. Passano pochi secondi prima che le porte metalliche si riaprono, mostrandomi il reparto maternità. Le pareti hanno quel solito colore verde acqua e ci sono circa una trentina di porte, alcune chiuse, alcune aperte. L'orologio a muro, attaccato in fondo al lungo corridoio davanti a me, segna le 11.46.

Manca poco più di un'ora.

Cammino ancora per pochi metri, fin quando non arrivo davanti alla stanza numero 126. La porta è socchiusa e, dagli urletti strozzati, si capisce che Pattie è già entrata in travaglio.

Clicco il pulsante giallo, posto al lato della cintura multiuso, anche questa datomi da Clarck. Subito dopo, inizio a scomparire lentamente. Prima le mani e i piedi, fino ad arrivare fino alle braccia e il resto.

Stavo diventando invisibile!

Mi assicuro di essere totalmente al sicuro e, dopodichè, entro.

Pattie è sdraiata sul lettino, tutta sudata, con sul volto sudato una smorfia di dolore.

Richiudo piano la porta bianca e mi avvicino a lei, lasciandole un bacio sulla fronte.

Poi, mi diriggo verso Jeremy.

E' seduto sulla sedia di plastica blu, con lo sguardo perso nelle mattonelle bianche e le mani tremanti. Mi siedo accanto a lui, cogliendo ogni secondo di quegli ultimi attimi d'attesa e osservando come quella scena fosse piena d'ansia e timore, ma, allo stesso tempo, di amore e felicità.

Cerco di collaborare al meglio, massaggiando la schiena del ragazzo e andando ad aprire ogni tanto la finestra per far cambiare l'opprimente aria.

Dopo una ventina di minuti passati a rendere la situazione il più accogliente possibile, sull'ingresso appare un dottore di mezz'età con dei piccoli occhiali a mezza luna poggiati sul grosso naso a patata. Subito dopo di lui, spuntano due ostetriche, una bionda e una mora, poco più giovani del medico. Hanno un'aria gentile e predisposta e questo sembra rassicurare Pattie.

La fanno sistemare meglio sullo scomodo lettino verde e la preparano per il parto, controllando per l'ultima volta la durata delle contrazioni e il battito.

Ok signorina...”

Pattie.” Sussurra lei con quel tono di voce mischiato a dolore.

Perfetto Pattie. Ora, appena senti che sta arrivando la prossima contrazione, spingi più che puoi.” Inizia il dottore, posizionandosi tra le gambe della giovane donna.

Andrà tutto bene, tesoro..” La rassicura Jeremy, che nel frattempo era corso vicino a lei.

Lo stai dicendo più a te stesso che a me!” Dica lasciando una debole risata.

Nonostante la situazione in cui si trova, riesce a trovare quella forza innaturale per una ragazza di soli 18 anni.

Quel coraggio che nel futuro l'aiuterà ad andare avanti e non mollare mai.

Affrontare la vita con un sorriso da far invidia al sole stesso.

Sì, ecco cos'è Pattie.. E' un sole e l'ispirazione di tutte le donne.

Un esempio da prendere.

Stia tranquillo, signore. Non succederà nulla né a sua moglie, né a suo figlio!” Sorride rassicurate la bionda.

I primi strazianti dolori non tardano ad arrivare e Pattie da il suo meglio.

Cominciò a mangiarmi le unghie, come al solito. Provo a fermarmi, ma sono troppo agitata.

Voglio fare qualcosa... Mi sento inutile dentro questa stanza e scommetto che Jeremy prova le stesse cose.

Gli urli continuano e io comincio a piangere non sapendo nemmeno il perchè.

Il dottore continua ad aiutare con destrezza ed esperienza il bambino ad uscire, anche se è Pattie a dover gestire la questione.

Sto davvero tremando. Ormai è l'una meno cinque!

Ok, che sono un tipo preciso, ma l'orologio non mente, cacchio!

Manca solo un minuto...

Ci sei quasi Patricia!” La incita l'altra infermiera, mentre le stringe la mano.

Pattie intanto geme e spinge più del normale.

Sembra una cosa orrenda, ma sarei andata io al suo posto pur di non vederla in quello stato.

Meno trenta secondi...

Lo vedo! Vedo la testa!!” Ride agitato Jeremy, guardando tre le gambe della fidanzata.

Mi sporgo anche io e posso vedere una piccola testolina ricoperta da pochissimi capelli biondi.

Dire che inizio a saltare come un coniglio ritardato che deve andare a cercare le uova di Pasqua è poco, credetemi! Meno male che non mi possono vedere!!

Meno dieci...

Un'ultima spinta... Ce la può fare!”

Meno nove...

Otto...

Sette...

Non ce la faccio!” Comincia a piangere Pattie.

No! No! No!

Corro verso di lei, prendendo tra le mani il suo viso accaldato e stremato dalla stanchezza.

Pattie, tu ce la puoi fare!” Le sussurro sicura. “Puoi!”

Tre...

Due...

Pattie...” Volge lo sguardo verso di me.

So di essere invisibile, ma mi sta fissando.

Gli occhi di entrambe sono piene di lacrime.

Uno...

Strizzai istintivamente gli occhi.

Ma un pianto tenero e delicato interrompe tutto.

Quando li riapro, la faccia contratta di Patricia, ora madre, viene rigato da cristalline lacrime di gioia.

L'ansia di Jeremy lascia posto alla felicità più immensa e all'orgoglio.

Tutta l'attenzione si sposta sul corpo docile e gracilino del neonato che viene lavato dal sangue materno, per poi trovare calore tra le braccia dei propri genitori. Genitori che non fanno altro che sorridere, guardando il loro piccolo grande miracolo, e lanciarsi occhiate d'amore e soddisfazione.

Mi avvicino di nuovo al lettino e accarezzo dolcemente la morbida guancia del piccolo dagli occhi nocciola, mentre una delle millesime lacrime mi riga il volto.

Mi giro verso Pattie, che stava sdraiata alla mia destra.

Mi sta guardando, sorridendomi felice. Come per ringraziarmi.

Mi sento in imbarazzo, ma sono più che contenta di aver assistito a tale avvenimento.

Tutto è perfetto!

Justin è nato..

Justin Drew Bieber è nato!

 

 

 

EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH!!!

Bhè che dire?!

Ieri notte non avevo sonno e stavo sfogliando i miei temi e ho pensato che questo possa essere apprezzato...

Confido molto in lui, ma allo stesso tempo dubito che molte aprano un OS verde, quindi ringrazio a tutte quelle che lo hanno fatto e che sono arrivate fino alla fine!

Personalmente, mi commuovo a leggerla. Pensare di stare vicino a Pattie in uno dei momenti più belli della sua vita è ashkjkihk!

Ahahah

Detto questo, vi saluto calamare mie!

Grazie ancora c:

 

   
 
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