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Autore: resvrrecthesvn    19/01/2014    9 recensioni
"Nessuno gli aveva detto che sarebbe stato facile, ma non aveva mai pensato che sarebbe stato così difficile. [...] Ma come tutte le cose maledette, il dolore era stata la prima cosa con la quale si era scontrato. Un dolore talmente forte da stordirlo, da tramortirlo. [...]
[...] Provava un'euforia che lo faceva sentire vivo come mai prima d'ora e pensò che anche se ciò che stava facendo lo avrebbe portato dritto all'Inferno, almeno ci sarebbe andato felice. Felice per la prima volta. [...]"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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In my dreams
 
 
 
 




Vieni nei miei sogni, così
Di giorno tornerò a star bene.
Perché la notte compenserà ampiamente
Il desiderio disperato del giorno.
– Matthew Arnold, Desiderio
 
 
 




Nessuno gli aveva detto che sarebbe stato facile, ma non aveva mai pensato che sarebbe stato così difficile.
 
* * *
 
William camminava nervosamente per la sua stanza e si passava le mani fra i capelli. Era distrutto. Completamente: sia dentro che fuori. Non era mai stato così tanto stanco in vita sua. Si ritrovò a pensare che avrebbe preferito combattere una baraonda di demoni, Nascosti e chi più ne ha più ne metta, pur di non dover sopportare quel dolore. Quel dolore che lo stava lacerando dentro. Quel dolore che aveva un nome e due meravigliosi occhi grigi. Tessa. La sua Tessa. Si odiava per amare l’unica ragazza che rendesse felice Jem, il suo migliore amico, suo fratello, il suo parabatai, l’unica persona che lo amasse così tanto da farne valere la pena. Eppure. Si odiava anche perché era geloso di lui; lui che poteva amarla senza paura, che poteva stringerla, che poteva baciarla. Ma, in fondo, se lo meritava. Lui era nato per soffrire e sarebbe morto soffrendo. Doveva pagare per tutto il dolore che aveva provocato ai suoi cari, doveva pagare per aver avuto la presunzione di pensare che forse Tessa l'avrebbe potuto amare. Ma un mostro come lui non poteva essere amato. Non da un angelo come lei. Lei così pura, dolce, coraggiosa. Lei che lo capiva meglio di chiunque altro, che addirittura lo capiva meglio di sé stesso. Lei che gli aveva fatto provare la gioia, la tranquillità, l'amore. L'amore. Un sentimento che mai prima d'ora avrebbe pensato di saper provare. Tessa aveva trasformato un pezzo di ghiaccio maledetto, in un fuoco ardente. Ma come tutte le cose maledette, il dolore era stata la prima cosa con la quale si era scontrato. Un dolore talmente forte da stordirlo, da tramortirlo.

* * *
 
Stelle, nascondete i vostri fuochi;
Che la luce non veda i miei oscuri
e profondi desideri.
– Shakespeare, Macbeth
 




E ora si trovava ad osservare Tessa dormire nel suo letto, candida e meravigliosa. Come un ladro, osservava il suo viso dolce, la forma delle sue labbra, le mani che stringevano la coperta blu. Quanto avrebbe voluto stendersi vicino a lei e stringerla, così forte da farle passare qualunque paura, tanto forte da riuscire a sentire il battito del suo cuore. Avrebbe voluto cullarla, accarezzarla e magari lasciarle qualche leggero bacio. Avrebbe voluto vederla sorridere, arrossire; avrebbe voluto sentirla parlare, chiacchierare con lei, anche delle cose più futili, giusto per sentire il suono dolce della sua voce. Invece era vicino alla porta, fermo immobile, solo la luna illuminava la stanza e lui era pronto ad andarsene – perchè sapeva che quello che stava facendo non era giusto, ma i suoi piedi non volevano varcare l'uscio della porta. Tutto lo attirava a lei. Il suo intero mondo girava intorno a lei. Chissà cosa avrebbe pensato Tessa se si fosse svegliata e lo avrebbe trovato lì. Avrebbe urlato? Si ritrovò a pensare che sarebbe stato bello essere guardato da quegli occhi nella tenera intimità che regalava il buio. Aveva sempre pensato che il mondo visto dai suoi occhi era cento volte più bello.


Tessa si rigirava nel letto agitata, mormorando qualche parola che però lui non capiva. L'istinto gli suggeriva di correre da lei, prenderla fra le braccia e calmarla ma, la ragione, gli suggeriva che sarebbe stata una pazzia; così aspettava in apprensione che si calmasse, ma Tessa si agitava sempre di più e aveva incominciato anche a scalciare. Stava avendo un incubo e anche brutto. Un calcio un po' più forte degli altri gettò le coperte a terra e Will vide Tessa in vestaglia bianca. Riusciva a vedere le sue curve, le sue gambe affusolate, il ventre piatto, le braccia pallide. Era così bella che per un attimo si scordò di lei che stava avendo un incubo, si scordò di essere preoccupato, si scordò che lui non doveva fare assolutamente nulla, si scordò di tutto e le si avvicinò. Si sedette sul bordo del letto e delicatamente incominciò ad accarezzarle una guancia. Tessa sospirò forte e socchiuse le labbra. In quel momento Will ebbe il forte impulso di chinarsi e baciarla; baciarla fino a quando non gli avrebbero fatto male le labbra, baciarla fino a perdere la cognizione del tempo, baciarla fino a rimanere senza fiato. Avrebbe voluto baciarla e sussurrarle tutto il suo amore con parole dolci, per poi ricominciare a baciarla fino a correre il rischio di non riuscire a fermarsi più. Will continuava ad accarezzarla, ma si era spostato alle braccia e con l'altra mano aveva una ciocca dei suoi capelli fra le dita. Era steso nel letto, così vicino che le loro gambe si toccavano appena. Provava un'euforia che lo faceva sentire vivo come mai prima d'ora e pensò che anche se ciò che stava facendo lo avrebbe portato dritto all'Inferno, almeno ci sarebbe andato felice. Felice per la prima volta.


* * *
 
Voi lo chiamate speranza,
questo fuoco tra i fuochi!
Esso è soltanto agonia del desiderio.
– Edgar Allan poe, Tamerlano
 




Will.. - sospirò Tessa, la quale muoveva una mano verso di lui, forse lo stava cercando. Il cuore di Will si fermò di botto per poi prendere a battere furiosamente, la mano che accarezzava le sue braccia si arrestò bruscamente e gli si bloccò il respiro. Tessa continuava a cercarlo, si stava avvicinando sempre di più e lo chiamava, sembrava quasi che avesse bisogno di lui. Ma era impossibile. Will pensò che fosse sveglia e per un attimo la paura che quella fosse la verità lo atterrì: se Tessa lo avesse trovato lì sarebbe stata la fine. Tessa però continuava a cercarlo e stranamente aveva ricominciato a scalciare. Timidamente Will avvicinò una mano alla sua e quando si furono scontrate, Tessa la strinse e sorrise. Sorrise così tanto che le si formò una fossetta sulla guancia destra. Era così bella quando sorrideva, sembrava che fosse davvero un angelo. Will non poteva credere ai suoi occhi: nemmeno nei suoi sogni tutto ciò avveniva. - Oh Will.. - Tessa si strinse a lui e cominciò a respirare regolarmente, continuando a sorridere. Will tremava. Era impossibile che fosse riuscito a farle passare l'incubo, era impossibile che lei stesse bene vicino a lui; ad un mostro. Ma Tessa lo abbracciava: la sua testa era sopra il suo cuore, una mano che stringeva la sua e un braccio sopra i fianchi. Will decise di sfidare la sorte e l'avvicinò ancora di più a lui, abbracciandola e accarezzandole dolcemente la schiena. Tessa dormiva tranquillamente e Will poteva sentire il suo cuore battere; battere come il suo: furiosamente. - Will.. -
 


Pur se la mia anima tramonterà
nelle tenebre, risorgerà in piena luce
Ho amato troppo le stelle
per avere paura della notte.
– Sarah Williams, Il vecchio astronomo
 
 
 

 

Salve salve!
Cosa mi raccontate? Tutto bene?
E’ ricominciata la scuola da pochissimo e io già non ce la faccio più! Cwc
Avete visto quanto è dolce il nostro Will? La mia mente perversa doveva per forza partorire una os del genere, anche perché amo troppo Will per non scrivere qualcosa su di lui. Non sono ancora riuscita a superare la sua morte in CPSS e devo consolarmi in qualche modo. Naturalmente, pubblico questa os con non poco imbarazzo, visto che i libri di TID (ma che dico, tutti i libri scritti dalla Clare!) sono così perfetti che mi sembra un insulto usare i protagonisti per scrivere qualcosa del genere. Comunque la tentazione è più forte della ragione. Perciò eccomi qui.
Su, date sfogo ai commenti più crudeli e critici, me li merito tutti tutti.
Voglio ringraziare chiunque spenderà un po’ del suo tempo per leggere la mia os e anche per coloro che recensiranno. Siete meravigliosi, vi amo dal primo all’ultimo. Grazie Grazie Grazie Grazie.
Che l’Angelo sia con voi,
un bacio. 
   
 
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