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Autore: anagogia    19/01/2014    1 recensioni
E' buio, e non c'è nessuno.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Sally Donovan, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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DR. RUSSEL M.D. A&E DEPARTMENT

RELAZIONE DI INGRESSO

 

ANAMNESI FISIOLOGICA E FAMILIARE

Maschio, 32 anni. Celibe, non figli, vive solo. Padre e madre viventi e in buona salute. Un fratello vivente in buona salute. Nega familiarità per patologie cardiovascolari ed oncologiche.

Riferisce pattern alimentari irregolari; frequenti epigastralgia,  nausea e vomito. Ipoalimentazione, elevato consumo di stimolanti (teina, caffeina). Diuresi spontanea attiva, alvo regolare. Ritmo-sonno veglia irregolare; riferisce insonnia persistente ed assunzione regolare di narcolettici ed ansiolitici.

Fumo attivo (circa 15-20/die). Pregresso abuso di stupefacenti e.v. Sporadico consumo di alcoolici.

Nega allergie note a farmaci, alimenti e sostanze. Già sottoposto ad esami con mezzo di contrasto ed a trasfusione di emocomponenti senza reazioni avverse.

ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA

Comuni esantemi infantili superati senza reliquati.

Nel 1984 (3 aa) frattura radio destro trattata chirurgicamente; nel 1987 (6 aa) frattura setto nasale; nel 1988 (7 aa) frattura femore sinistro trattata chirurgicamente con protesi in titanio.

Emorragia subaracnoidea traumatica nel 1990 (9 aa), nessun reliquato neurologico.

Frattura base cranica nel 1992 (11 aa) trattata chirurgicamente; nessun reliquato neurologico.

Frattura bacino nel 1993 (12 aa) trattata con stabilizzatore esterno.

Trauma toracico con pneumotorace nel 1995 (14 aa).

Resezione epatica (S5) secondaria a ferita da arma da fuoco 7 mesi fa (gennaio 2014, 32 aa); decorso complicato da shock emorragico postoperatorio e fibrillazione ventricolare.

ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA

In data 22/07/2014 il paziente accede presso il Pronto Soccorso riferendo dolore epigastrico persistente da alcuni mesi ma esacerbatosi nelle ultime ore, associato a nausea e vomito caffeano. PAO 90/60 mmHg, FC 122 bpm, SatO2 89% AA, TC 39,1° Viene sottoposto a:

-          Esami ematochimici: WBC 19,87 10^9/L; Hb 7,2 g/dL; PCR 241 mg/L.

-          RX Addome diretto: bolla gastrica di dimensioni aumentate; non segni di peforazione.

-          RX Torace: addensamento di verosimili significato flogistico in sede basale destra; concomita versamente pleurico di media entità.

-          Esofagogastroduodenoscopia: ulcera gastrica sanguinante (Forrest IA) in sede pilorica. Corpo gastrico occupato da abbondante contenuto ematico. Si esegue embolizzazione con adrenalina 1 cc con apparente arresto dell’emorragia. Analoghe lesioni ulcerose a livello del corpo gastrico, attualmente non sanguinanti. Si eseguono biopsie.

A seguito della procedura il paziente viene ricoverato presso il nostro reparto

“Al letto 12 c’è un ingresso dal pronto soccorso. Un uomo di 32 anni con un’ulcera gastrica sanguinante che hanno embolizzato. Era in shock emorragico all’ingresso; hanno trasfuso 3 sacche di emazie e adesso la pressione va meglio ma è ancora tachicardico e la diuresi è contratta. Mi hanno detto al telefono che sanguinava parecchio e sono abbastanza sicuri che l’embolizzazione non basterà. E’ appena arrivato, non l’ho ancora visto di persona e non ho ancora impostato la terapia. Sembra che abbia anche un focolaio broncopneumonico a destra.”

“Mmm. Emodinamica instabile e a rischio di intervento d’urgenza. Che meraviglia. Perché qui da noi?”

“In chirurgia non hanno letti liberi, però ho allertato il dott. Stephenson che è di guardia stanotte e mi ha assicurato che passerà a vederlo più tardi. “

Il dottor Miller si avvia sbuffando al letto 12. Un pessimo inizio di guardia notturna, ecco cos’è quello. Un paziente instabile in reparto, proprio una bella nottata. Perlomeno il letto 12 è proprio accanto alla sala medici e non dovrà percorrere chilometri per monitorarlo, quello è l’unico lato positivo; e che non si azzardi a riprendere a sanguinare nel cuore della notte, abbia almeno il buongusto di aspettare domani, e speriamo che non sia uno di quei rompiscatole che sommergono i medici di domande assurde, e che non abbia una schiera di parenti adoranti ed allarmati! Non ha proprio voglia di fronteggiare una famiglia nel panico al momento.

La porta della stanza è aperta, la luce spenta e l’ambiente in penombra, illuminato solo dalle luci della città. Il suo paziente sembra assopito, e non sembra disturbato dall’improvviso accendersi della lampada a neon posta proprio sopra al letto. Continua a dormire mentre il dottor Miller si sofferma ad osservare il suo colorito, ancora cereo nonostante le quattro unità di sangue trasfuse, il velo sottile di sudore che copre la sua pelle, il sacchetto della diuresi ancora vuoto nonostante i liquidi in infusione continua ed i parametri vitali riportati sul monitor, che non sono affatto incoraggianti.

Con cautela, solleva il lenzuolo con lo stemma dell’ospedale cucito sul davanti ed il camice di tela azzurra del pronto soccorso, avvertendo  il calore innaturale dovuto alla febbre e il respiro superficiale ed affannoso dell’anemia severa; con cautela appoggia una mano sull’addome incavato – decisamente sottopeso, si dice, sarà meglio che controlli il suo quadro proteico domattina – e preme delicatamente. C’è resistenza diffusa alla palpazione superficiale, un altro pessimo segno. Si accinge a continuare la sua visita e preme di nuovo, questa volta con maggior forza; questo elicita nell’uomo un gemito di dolore gutturale e strozzato. Apre gli occhi e inspira a fondo, e Geoff capisce che sta controllando con difficoltà l’istinto di afferrare la sua mano per impedirgli di toccarlo ancora.

“Mi perdoni” dice “mi rendo conto che questo è un pessimo modo di svegliarsi. Sono il dottor Miller.”

E’ solo, grazie al cielo; nessun parente o amico in vista. Per quanto lo riguarda, quello per il momento è l’unico segnale incoraggiante, l’unico aspetto della sua prima ora di guardia che non faccia presagire un disastro incombente.

 

  
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