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Autore: pollama    20/01/2014    1 recensioni
I fratelli Winchester si trovano protagonisti di una nuova serie di strane uccisioni.
Tutto sembra essere collegato, in qualche modo, agli avvenimenti, da poco passati e ancora freschi nei loro ricordi, che vedevano come fautore Ammit.
Ma adesso chi si cela dietro questi omicidi?
Sam e Dean saranno affiancati dai loro amici a superare questa nuova difficoltà.
Ce la faranno?
N.B.:[E' il continuo di 'Come una foto vecchia', quindi consiglio prima la lettura di quella ff visto che alcuni avvenimenti sono correlati con quei capitoli]
BUON PROSEGUIMENTO :)
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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[ NOTE: seguito della ff 'Come una foto vecchia' ]
Sulla retta via
 
 
La pioggia cadeva fitta sull’asfalto grigio.
La strada si snodava in varie direzioni intrecciate oltre l’autostrada affollata.
La notte sembrava essere giunta con ore di anticipo tanto che le nuvole fitte e nere avevano oscurato il sole.
Su di un ponte, lontano dal traffico urbano, c’era un giovane poliziotto che riposava durante la sua breve pausa dal turno di vigilanza per quelle strade deserte immerse in campi di grano.
La radio dell’auto, su cui era seduto pesantemente, era accesa su di una stazione gracchiante, segno che il mal tempo stava per giungere imminente.
“A tutte le unità, a tutte le u-…”
Ora anche la radio di servizio faceva fatica a prendere segnale, tanto che il giovane ragazzo si alzò per andare a battere una mano sulla scatolina nera.
«Sono John, non vi ricevo bene… Sono John…»
Continuava a ripetere, alzando di tanto in tanto la voce di un tono, prima di buttare sul sedile la ricetrasmittente, sbuffando qualche imprecazione andandosi a risedere sul cofano freddo dell’auto.
«John Smith?»
Il ragazzo si voltò sentendo il suo nome pronunciato all’improvviso da qualcuno, ma dopo aver perlustrato con lo sguardo ogni angolo di strada attorno a lui e assicurato che non ci fosse nessun altro si riposizionò seduto con una smorfia di confusione sul volto.
«John Smith»
Ecco di nuovo quella voce, ora il ragazzo l’aveva sentita indistintamente, sembrava più vicina e quasi metallica, come se l’individuo che pronunciava il suo nome giungesse da un'altra dimensione.
«Chi c’è? Chi sei?»
Provò a chiedere portando subito la mano sulla pistola attaccata alla cintura.
«Ci si rivede John»
Ecco ancora quella voce giungere alle orecchie del poliziotto che prontamente si alzò impugnando la pistola e puntandola avanti a lui verso un punto del tutto vuoto.
Era solo, eppure c’era qualcheduno che parlava.
Forse era uno scherzo di qualche suo collega in servizio?
Si portò la mano sulla fronte, grattandola pensieroso, prima di voltarsi volendo tornare a sedersi e fu in quel momento che vide avanti ai suoi occhi un volto deturpato dal tempo, rughe su rughe si intrecciavano attorno a degli occhi incavati, occhi privi di luce.
Luce che ben presto si spense avanti agli occhi del giovane John Smith.
 
††††


«Ehi Dean, senti questa.»
Sam, rannicchiato sul tavolo troppo piccolo per la sua statura, chiamò il fratello maggiore adocchiandolo da sopra il monitor del computer ed una volta accertato di aver ricevuto l’attenzione continuò a parlare.
«Poliziotto trovato sgozzato sotto un ponte…»
«Sarà stato un povero depresso.»  Disse subito Dean dopo un’alzata di spalle.
«Aspetta ad avere conclusioni affrettate… Il giovane poliziotto, John Smith, è stato rinvenuto la mattina seguente privo di vita con l’addome completamente incenerito, probabilmente opera di un fulmine. E’ il quarto in quest’ultima settimana. Cause ancora da chiarire.»
Dean alzò un sopracciglio, restando per un po’ in silenzio e riflettendo sulle parole appena ascoltate.
«Dove è accaduto?»
«Vicino Sanford…» Sam disse quel nome guardando attentamente il fratello.
Entrambi avevano avuto la stessa sensazione, una sensazione di deja vù.
«Ma cosa diavolo c’è in quella cittadina?» Sbuffò Dean allargando le braccia come stufo di qualcosa, mentre si avvicinava al frigo per prendere una birra.
Entrambi i fratelli Winchester, in quel momento, compresero che forse la loro avventura a Sanford non si fosse ancora conclusa.
«Pensi a qualche seguace di Ammit?» chiese Sam arricciando le labbra in un’espressione pensierosa.
«Non ne ho idea…» 
  
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