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Autore: AzurAiles    20/01/2014    0 recensioni
[Crossover]
La storia di un ragazzo, Lavi, e del suo maestro. Una lunga strada di eventi li attende, ricca di colpi di scena. Personaggi dall'oscuro passato agiscono nell'ombra. Quale strada sceglierà il nostro protagonista?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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--1.5-------------- Lavi e Bookman arrivarono al villaggio della notte. Era una città ancora illesa dalla guerra e dalla morte. Quel giorno vi era un mercato, pieno di bancarelle e venditori ambulanti. Un villaggio dal colore scuro, la sua terra aveva tonalità di viola, gli alberi erano neri e le foglie blu oceano. Le case non erano mal ridotte. B- “Lavi, io mi devo incontrare con il Generale Sorgon, troviamoci alla locanda a mezzogiorno.” L- “Ok panda! A dopo!” Chiamava sempre il suo maestro “Panda” per il suo trucco, che ricordano molto le macchie che ha sul viso il panda. Lavi si fece un giro tra le bancarelle, ammirò la tranquillità della gente nel vivere una vita apparentemente felice nonostante i problemi di povertà e guerra. Diede un’occhiata all’orologio al centro della piazza … -#SBAM#- Lavi cadde a terra insieme ad un’altra figura, incappucciata. L- “Ehi che male! Scusami non ti ho vist-“ Lavi si bloccò. Una ragazza dai capelli corti di un rosso acceso e occhi blu oceano s’intravidero sotto il cappuccio… #- “… Fai attenzione a dove cammini …”. La ragazza si rialzò indifferente allo sguardo stupito di Lavi, e se ne andò. L- “… Mah …”. Lavi si rialzò e raggiunse la locanda. Entrò. B- “Stupido Lavi sei in ritardo!” L- “Ehi panda ero qui vicino!” B- “Siediti, abbiamo nuove informazioni sugli assassini. Stanno uccidendo quasi tutti i generali, monaci, persone molto importanti dei villaggi … Io stasera mi incontrerò di nuovo con il Generale Sorgon di questo villaggio … Tu puoi anche rimanere alla locanda.” L- “Ok vecchio. Non fare tardi o mi preoccuperò.” B- “Stupido Lavi, io non sono giovane e sprovveduto come te.” L- “Sisi, ho capito panda.” Nel frattempo… H- “Certo che quel Lavi non è un tipo da sottovalutare. Proprio quando stavo studiando i suoi attacchi, quell'idiota di Kakuzu mi ha bloccato. Effettivamente combattere contro Lavi non rientrava nei miei piani, ma spero di rincontrarlo di nuovo nel mio cammino. Quel ragazzo mi ha davvero colpito... - Ma che cazzo sto a dire??! Nessuno riesce ad impressionarmi! Il mio compito è sacrificare chiunque incroci sul mio cammino al Dio Jashin. Nessuno deve essere risparmiato.” Hidan era diretto verso la base. Bussò alla porta.... Kakuzu afferrò Hidan per il collo e lo sbatté contro il muro e infine chiuse la porta con un calcio. K- “Idiota che non sei altro! Ti avevo detto di non fare idiozie! E tu cosa fai? Addirittura ti diverti a perdere tempo e a farti scoprire? Dovevi ammazzare quell'uomo e quella donna e ritornare alla base! H- “Ma... ma io volevo ammazzare quella donna! Solo che quel Lavi si è intromesso e-...” K- “Tu conosci pure il suo nome? Non basta che non l'hai ammazzato ma ci hai pure stretto amicizia?” (Stringendogli più forte il collo) H- “Va bene che son immortale ma così mi fai male Kakuzu..” Kakuzu mollò la presa dal collo di Hidan lasciandolo cadere al suolo. Hidan si massaggiò il collo dolente. K- “Che compagno inutile e non posso nemmeno sbarazzarmi di te. Tu dovresti essere un assassino? Mph... mi fai solo pena. Utilizza questa notte per riflettere su ciò che hai fatto. Sempre se hai la capacità di ragionare. Per me è tempo di riposare. Domani decideremo insieme il nostro nuovo obbiettivo, possibilmente uno che vale tantissimo denaro. Buonanotte” Kakuzu lasciò la stanza per andare nella sua. Hidan stava ancora seduto in terra riflettendo sulle parole appena dette dal suo compagno. H- “I soldi son veramente così importanti? Son sicuro che se anche morissi di fronte ai suoi occhi, lui continuerebbe a combattere lo stesso per i suoi dannati soldi. In fondo è l'unico compagno che mi ha saputo tener testa e lo stesso sono io per lui, forse è destino.. - Uff.. basta, forse è il caso che vada anche io nella mia stanza” Hidan si alzò da terra e si diresse verso la sua stanza. Entrando si potevano notare la mura consumate e imperfette, era una stanza piccola con un piccolo foro per la luce, a un lato della stanza c’era il letto. Si mise in ginocchio al bordo del suo letto, i gomiti appoggiati sopra, le mani unite e il suo capo contro le mani. Era l'ora della preghiera. H- “Oh mio Dio Jashin. Oggi ho sacrificato una vittima in tuo onore. La tua religione dice che chiunque incroci il mio cammino deve essere sacrificato a te e perdonami per essere un peccatore visto che Kakuzu è l'unico a cui non farei mai del male. Ti chiedo perdono oh Dio Jashin., ma a quanto pare Kakuzu non sarà l'unico e per questo sarò condannato ad andare all'inferno...” Dopo queste parole, una lacrima rigò il viso di Hidan. Si alzò da terra, appoggiò la sua falce al muro, si distese nel letto e in pochi minuti si addormentò. Erano le prime luci dell’alba, qualcuno bussò alla porta di Hidan… K- “Hidan non ho tempo da perdere. Alzati, dobbiamo rimetterci in viaggio verso il nostro obbiettivo” H- “ Ehi ehi, ma nemmeno un attimo di riposo posso avere??” K- “Taci. Gli assassini non riposano mai. Ti aspetto nella grande sala.” Hidan raggiunse Kakuzu che teneva in mano il suo blocchetto dove erano segnate tutte le persone che avevano una taglia. K- “Bene, oggi per noi c’è un nuovo assassinio. Non è per niente difficile ammazzarlo. Devo eliminarlo perché potrebbe essere un pericolo, visto che è un generale e potrebbe riferire la nostra posizione alle autorità superiori. Il suo nome è Sorgon, il suo ultimo avvistamento è stato qui nei dintorni. Questa è la sua foto.” H- “Pensavo che viaggiare con te fosse più divertente!” K- “Taci. Qui non si tratta di te e delle tue lamentele. Qui si tratta dei miei soldi. Andiamo.” H-“…” Così Kakuzu e Hidan lasciarono la base alla ricerca del generale. Iniziarono ad esplorare il villaggio. Loro si trovavano nel bel mezzo di un mercato pieno di gente e in lontananza Kakuzu notò due figure, un anziano e un ragazzo. Quell’anziano gli rimase impresso, ma non ci fece caso più di tanto. K- “Che villaggio inutile. Fosse stato per me l’avrei già raso al suolo.(Sistemandosi il passamontagna) Bene Hidan, mi son appena state riferite delle informazioni. E’ tempo di ritornare alla base più vicina” H- “Proprio ora che avevo trovato una bancarella carina?? Ah non ne posso più di te!” K- “Taci e muoviti. Non è il caso di perdere tempo in questo stupido mercato” Rritornarono alla loro base. Kakuzu aveva qualcosa da dire ad Hidan riguardo l’assassinio del generale. K- Bene mi è stato riferito che stasera il generale dovrà incontrarsi con una persona. Questa sarà l’occasione giusta per ucciderlo.” H- “Va bene. Nemmeno mi spreco ad andarti contro visto che ormai non ho voce in capitolo” Verso sera… K- “Hidan adesso entri in gioco. Nasconditi dietro quell’albero, non appena vedi il Generale, con la tua falce devi sgozzarlo. Non c’è tempo per il tuo stupido rito. Io sarò pronto per raccogliere il cadavere e scappare al punto d’incontro per prendere i soldi. Tu nel mentre occupati dell’altro, non puoi lasciarlo scappare. Anche lui dovrà essere eliminato.” H- “Ma io non posso non fare il mio rito, andrei contro ciò che professo…” K- “Taci ed esegui ciò che ti è stato appena detto” H- “Sei un fottuto idiota! Ti odio!” Così Hidan si accovacciò dietro un albero in attesa che il Generale passasse. Passarono alcuni minuti e finalmente s’intravidero il Generale Sorgon e il vecchio Bookman. Non appena vide la sua divisa, lanciò la sua falce e in un attimo per aria si videro schizzi di sangue dappertutto. Hidan assaggiò il sangue dalla lama, non parve piacergli. La figura che stava accanto al generale, restò lì immobile con gli occhi sgranati ad assistere alla scena violenta, il corpo del Generale cadde a terra senza vita. Kakuzu da lontano assistette al suo omicidio, ma l’altra figura gli era rimasta in mente, sembrava qualcuno di familiare. K- “Ben fatto Hidan. Adesso non mi spetta altro che andare a raccogliere il cadavere ed andare al punto d’incontro. Quel vecchio mi sembra di averlo già visto da qualche parte… ma dove?” [Pensò] H- “<>” (Comunicando telepaticamente) Ricevuto il messaggio, con un balzo Kakuzu atterrò vicino al cadavere, raccolse la testa sgozzata e lo caricò sulle spalle. Il vecchio era ancora lì in terra terrorizzato da ciò che era appena accaduto. B- “E voi chi siete? Non potrete scappare senza avermi dato delle spiegazioni!” H- “Hey hey vecchiaccio! Hai forse bisogno di una mano? Certo che te la darò, facendoti passare a miglior vita! Spero che almeno il tuo sangue sia delizioso perché quello del tuo compagno faceva fottutamente schifo!” B- “Siete voi gli autori delle morti del villaggio delle Rocce?? Perché andate in villaggio in villaggio a portare morte e distruzione?! Qual è la vostra intenzione??” H- “Shh vecchiaccio! Troppe domande! Ma ti accontento subito: La tua risposta sarà fra le lame della mia falce! Hahahahaha!” Nel l’attimo in cui Hidan stava per dare il corpo di grazie al Vecchio con la sua falce, il colpo fu interrotto da un attacco, un vortice di fuoco … H- “Ehi Ehi! Chi va là? Chi osa interrompermi?? Il vortice di fuoco fece indietreggiare Hidan, un gigantesco martello cadde innanzi ai due. L- “Eccomi, vecchio, hai per caso bisogno d’aiuto? Non è da te!” B- “Zitto marmocchio e non distrarti! Hanno appena ucciso il generale Sorgon…” L- “Cosa?!.....Hidan bastardo ….”. Lavi notò il compagno di Hidan con sulle spalle il cadavere del generale e in una mano la testa mozzata. L- “Questa volta non la passerai liscia!” Lavi si scagliò contro Hidan impugnando la sua arma con forza. Hidan parò il colpo di Lavi con difficoltà, strisciò i piedi a terra per l’attrito. L- “Ehi mi sembri più debole dell’ultima volta!” B- “Lavi non fare lo sbruffone e concentrati!” L- “Stai tranquillo vecch-“. Un destro colpì Lavi allo stomaco facendolo cadere in ginocchio. H- “Segui cosa dice il tuo vecchio, Lavi! Hahaha! Fammi assaggiare il tuo sangue un’altra volta!”. Hidan estrasse una piccola lama dalla tunica e fece per pungere Lavi, ma Lavi si spostò rapidamente e sferrò un attacco che colpì le gambe a Hidan facendolo ribaltare. Riuscì a rialzarsi agilmente. K- “Bravo Hidan, una volta tanto fai qualcosa di giusto. Adesso è il momento buono per sbarazzarmi di quell’inutile vecchio!” Kakuzu si mise di fronte al vecchio K- “Bene basta imprevisti. E’ ora di farla finita del tutto. Tu, vecchio, mi sarai davvero prezioso” Detta questa frase, Kakuzu fece per colpire il maestro con un pugno, ma qualcosa lo interruppe. Di fronte a lui apparve una figura incappucciata. K- “E tu…? Da dove sbuchi fuori…? Chi sei…?” (Con gli occhi sgranati) La figura non si voltò nemmeno. #- “Devi smetterla.” Pareva una voce femminile. Kakuzu rimase immobile di fronte a quelle parole. Per la prima volta qualcuno era riuscito a bloccarlo, a trasmettergli qualcosa. Decise di battere in ritirata. H- “Oh mio caro Lavi, non sei per niente un tipo facile! Ma tranquillo adesso non sbagl-… K- “Hidan basta. E’ tempo di andare. Lasciamo la battaglia” H- “Come??? Proprio adesso che li avevamo quasi in pugno! Ma cos’hai al posto del cervello? Merda?! E chi è quella sgualdrina??? Da dove ne è uscita???” K- “Taci e andiamocene. Non meriti di ricevere spiegazioni” H- “Oh mio Jashin! Va bene! Lavi mi dispiace, ma dobbiamo di nuovo lasciarci! E’ un peccato che non abbia avuto un’altra occasione per assaporare il tuo dolce e squisito sangue! A presto mio caro!” Salutò Lavi ammiccando Prima di lasciare la battaglia, Kakuzu e la ragazza si lanciarono un’occhiata, dopo di ché i due assassini scomparvero all’istante. La ragazza misteriosa si avvicinò a Lavi e il suo maestro, porse una mano al vecchio per aiutarlo ad alzarsi. B- “ … Tu chi sei?” #- “Sono solo una passante che vi ha visti in difficoltà e vi ha dato una mano a far scappare quei due tipi.” B- “… Mmm. E chi ci dice che non ci stavi seguendo?” Lavi si ricordò di quella ragazza, della sua voce fredda e dal suo portamento misterioso. L- “Ehi, noi due non ci siamo già incontrati?” #- “Quante domande per due che stavano per morire! – Tranquilli non sono una minaccia, vi ho visto in difficoltà e vi ho dato una mano, tutto qua”. La ragazza chiuse il discorso con un sorriso sulle labbra. #- “Qui vicino c’è un medico dove vi potrete curare e riposare un po’. Seguitemi.” Bookman era un po’ restio, ma alla fine lui e Lavi la seguirono. Arrivarono in una casetta in legno, accogliente abitata da un uomo di mezz’età. Portava una fitta barba bianca con tonalità grigiastre, era abbastanza robusto. Il medico diede a tutti e tre una stanza propria per poter riposare.Controllò prima le condizioni di Bookman, e non erano buone, aveva sbattuto la testa e vi usciva molto sangue. #- “Siete sfuggiti da una morte certa, quei due non si sarebbero fermati stanotte.” L- “Quei due assassini hanno ucciso un generale, con loro c’era il mio maestro, Bookman. Avevo il presentimento che sarebbe successo qualcosa e allora mi sono precipitato da lui.. Se non fossi arrivato avrebbero ucciso anche il mio maestro … ti ringrazio. “ #- “Non ringraziarmi non ho fatto niente di speciale! Sono sicura che ce l’avresti fatta anche da solo, ho visto l’abilità della tua arma è pesante ma la impugni come se fosse aria!” L- “Ahah grazie! …Ma dico sul serio, non ho altri al mondo e lui è l’unica persona che mi ha cresciuto, ti devo la vita.” La ragazza sorrise. Si tolse il cappuccio, sfoggiava dei bellissimi capelli rossi, corti quasi fino alle spalle, un viso dolce e delicato illuminato da occhi blu. W- “Non mi sono presentata, mi chiamo Wilhelmina, ma chiamami semplicemente Will.” L- “Io sono Lavi, piacere di conoscerti Will.” Le sorrise. Lavi si controllò le ferite, aveva un livido sulla pancia e qualche graffio, ma non vide che il suo bracco sinistro perdeva sangue. W- “Ehi!”. Will si alzò dalla sedia e si avvicinò a Lavi. Prese una garza dalla tasca e gli fasciò il braccio. L- “Ah? Questo? Non è niente non preoccuparti, non mi fa molto male.”. La ragazza non si fermò e continuò a medicare Lavi. W- “Se non ti curi, la tua ferita potrebbe peggiorare e non potresti combattere”. Disse Will con tono di rimprovero. Lavi per un attimo rimase in silenzio, osservandola. W- “Ok fatto! Per ora dovrebbe andare, ricordati di cambiare le fasciature. Ci rivedremo domani mattina, Lavi.” L- “O-Ok … A domani.” Will lasciò la stanza di Lavi che si era addormentato sul letto. W- “… Presto ci rincontreremo … aspettate ancora un altro po’ …”. Will uscì dalla casa, si avviò nel giardino. La luna splendeva attraverso i suoi occhi, levò uno sguardo malinconico verso quella luna che tanto odiava e sospirò… .
  
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