Love was such an easy
game to play
(Yesterday-Beatles)
<< Adam! >>
Una risata che prende vita tra le labbra cremisi di una ragazza.
Le strade della città sono affollate, Ethel rischia di perdersi tra il fiume di gente che invade i marciapiedi newyorkesi.
Se non fosse per la presa ferrea della mano che è intrecciata alla sua, avrebbe perso di vista il ragazzo molti passi prima.
Adam corre veloce, con i capelli un po’ lunghi che gli appiccicano sulla fronte, e lei cerca di non inciampare mentre gli sta dietro.
Alcuni passanti si scansano sorpresi, altri li guardano male, sputando insulti che si perdono nel vento.
Ethel continua a perdere il respiro ogni due per tre, affanna, ma continua a correre, facendo lo slalom tra la gente e ridendo sempre più forte.
La notte che prende il posto del giorno dietro i grattacieli di New York, e la luce arancione che illumina intorno.
I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della
Notte
“Ma non si stanca mai?” si chiede.
E proprio quando cerca di evitare un bambino che porta a spasso il cane, il ragazzo si ferma di botto e lei sbatte contro la sua
schiena, cingendogli le spalle, e con la faccia poggiata sulla sua schiena.
L’altro si gira, cambiando posizione, ed Ethel si ritrova con le braccia sul suo collo e ad osservare il sorriso splendente che l’altro gli
rivolge.
Adam ha i capelli rosso rame, soffici al tatto, gli occhi azzurri resi più scuri e lucidi, le guance solitamente pallide ma rese rosse per
la corsa.
Adam è bello.
E’ bello quando arriccia il naso per un forte odore, quando si mordicchia le labbra pensieroso, quando la mattina si alza con i capelli
arruffati e le dà il buongiorno, quando inclina leggermente la testa se non ha capito una domanda, quando legge e assume le posizioni più strane, quando cammina per la strada con la testa tra le nuvole, quando balla in modo strano solo per farla ridere
perché “la tua risata mi dà vita” ha detto una volta.
E’ bello anche con quella spruzzata di lentiggini intorno al naso e sotto gli occhi che lo rendono adorabile, e con quel sorriso che
porta sempre e che la fa innamorare ogni giorno di più.
<< Perché ci siamo fermati? >> chiede, affannando appena.
Adam le sposta una ciocca corvina dagli occhi e lei pensa che i suoi capelli ormai saranno tutti annodati.
Ha la gola secca e le labbra fredde ma lui la bacia lo stesso, riscaldandole con le sue.
Le lingue che si scoprono per l’ennesima volta, danzando ancora e ancora, con tutta la calma del mondo, perché sono solo dei
ragazzi e non hanno fretta.
Non si curano degli altri, non sentono i borbottii della gente infastidita,“ tutto esibizionismo” dice una donna nel suo cappotto costoso, sorpassandoli.
“ Mamma, mamma perché si baciano?” chiede un bambino nel suo passeggino, indicandoli.
“Non si indica, Jamie” risponde lei spingendolo via e portandolo in un negozio di giocattoli.
I passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano non ci sono
Per nessuno
Ma i ragazzi che si amano non ci sono
Per nessuno
Si staccano dopo pochi minuti e si accorgono solo in quel momento che è quasi scesa la notte e le loro ombre tremolanti si riflettono sul marciapiede grigio, rimanendo ancora abbracciati, ancora uniti, incastrati come i pezzi di un puzzle che combaciano perfettamente.
Creati per stare insieme, per trovarsi e per amarsi.
La gente intorno li guarda ancora, alcuni invidiosi, altri indifferenti, altri ancora divertiti.
Ma loro non se ne curano, sono lì l’uno per l’altro e nessuno oltre a loro è importante in quel momento.
E se qualcosa trema nella
Notte
Non sono loro, ma la loro
Ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia, disprezzo, invidia
E riso
I ragazzi che si amano
Non ci sono per
Nessuno.
Notte
Non sono loro, ma la loro
Ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia, disprezzo, invidia
E riso
I ragazzi che si amano
Non ci sono per
Nessuno.
“Ah, l’amore” sussurra un vecchio aggiustandosi il cappello “se la mia dolce Beth fosse qui”.
Adam gli sorride dolcemente << Lo riconosci questo posto? >> chiede guardando il palazzo alla sua destra.
Ethel si guarda intorno per la prima volta da quando si sono fermati.
L’Empire State Building svetta di fianco a loro, maestoso e imponente sul quartiere di Manhattan.
<< Certo che lo riconosco >> sussurra piano << Sarò anche di Seattle ma so certamente qual è il palazzo più alto di New York >>.
Torna a guardare Adam che ricambia il suo sguardo con gli occhi che brillano e il sorriso radioso.
<< Cinque anni fa >>sussurra lui << Ti ho conosciuto qui esattamente cinque anni fa >>.
Ethel sorride ripensando ad una lei diciottenne con i capelli mezzi rasati, le ciocche colorate che sorseggiava un caffè preso da
Arnold, che si scontra con un ragazzo di appena vent’anni con i capelli corti e color rame e una maglietta viola che viene
prontamente sporcata dal caffè macchiato che lei aveva in mano.
Lei, molto dispiaciuta, tenta di sdebitarsi offrendo un lavaggio in tintoria con le proteste di lui che minimizza.
Dopo una degna discussione, lui le chiese di uscire a cena.
Diventa rossa al ricordo, riflettendo sul fatto che da lì è iniziato tutto.
Persa nei suoi pensieri non si accorge che Adam si è inginocchiato.
Sono altrove
Più lontano della notte …
Più lontano della notte …
Le prende la mano carezzandola dolcemente, mentre lei incredula non sa che fare.
<< Non ho un vero anello con me >> confessa imbarazzato, prendendo dalla tasca una pallina di plastica, e tirandone fuori un anellino con un piccolo diamante verde.
<< Questo è un anello della promessa >>dice << l’ho messo qui perché sapevo che non l’avresti cercato >>.
Lei fa una risata nervosa e incredula allo stesso tempo, non riuscendo a credere a cià che sta accadendo.
<< So che vai ancora la collegge, infatti questa è una pre-proposta in realtà >> “sta diventando tutto rosso” pensa Ethel “ed è
dolcissimo” << però … quando avrai finito prometto che ti regalerò un anello con un diamante enorme … insomma,
volevo solo chiederti … Ethel vuoi sposarmi? >>.
… Più in alto del
Giorno …
Ethel sente il cuore battere forte, non sa se ridere o piangere o se iniziare a saltellare.Giorno …
Apre e chiude la bocca più volte e Adam trattiene il respiro davanti alla sua espressione sconvolta.
Riesce solo ad emettere un mugolio che lui non comprende.
<< Come? >> chiede lui, balbettando leggermente.
Lei annuisce mentre alcune piccole lacrime scendono sul viso << sì, sì ti sposo >> dice con voce squillante.
Adam tira un sospiro di sollievo e con mani tremanti infila l’anellino al suo anulare.
Alcune persone rimaste a guardare la scena applaudono, altri li guardano inteneriti.
Lui la prende per la vita, facendola volteggiare mentre lei scoppia a ridere.
Ethel non può fare a meno si pensare che lo ama, lo ama tantissimo e ogni giorno si innamora di nuovo come se fosse la prima volta.
Suggellano la promessa con un altro bacio, mentre le persone continuano ad acclamarli.
Ma loro non sentono, loro sono soli, estraniati dal mondo.
… Nell’abbagliante
Splendore del
Loro primo amore.
Splendore del
Loro primo amore.
PATUFFOLA IS HERE!
Devo ammetterlo, mi mancava un sacco pubblicare çwç
Bene! Questa è la mia prima storia del 2014 e la seconda tra le originali e sempre la seconda storia etero che scrivo... ed è anche allegra! Mi stupisco di me stessa
Well, non fa poi così schifo no? O sì?
La poesia è “I ragazzi che si amano” di Jacques Prévert, che conoscono quasi tutti e che personalmente adoro.
Per chi volesse vedere l’aspetto di Adam (come se importasse a qualcuno, tsk)
Basta cercare Cameron Monaghan( alias Ian Gallagher di “Shameless”) che mi ha ispirato con la sua bellezza e dolcezza **
Bè questo è tipo, spero che la storia vi sia piaciuta e se volete lasciare una recensione siete ben accetti
Allons-y!
Fearfromthedarkness