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Autore: Stella 99    21/01/2014    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Gale avesse acconsentito, ne "La ragazza di fuoco", a fuggire nei boschi con Katniss? Lasciare il Distretto 12 sarà dura, ma altrimenti le famiglie Hawthorne ed Everdeen rischierebbero la vita.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mattina ci svegliamo con la luce dell'alba. Io e Peeta abbiamo dormito tutta la notte stretti in un abbraccio saldissimo. Senza parlare ci prepariamo per riprendere la spedizione. Il sole splende nel cielo, senza nessuna nuvola intorno che impedisca alla sua luce di illuminarci i sentieri. Le ghiandaie imitatrici cantano. Camminiamo per ore, in silenzio. Prendo la mano di Peeta, che mi guarda sorridendo. Ha le mani calde e rassicuranti, sempre pronte a stringere le mie. La giornata trascorre lenta e quando finalmente arriviamo a cena per me è un sollievo. Non vedo l'ora di arrivare al Distretto 13, di vedere com'è!

-Bene ragazzi, oggi siamo andati benissimo, abbiamo già passato il Distretto 12 e domani arriveremo al 13 in pochissimo, se continuiamo così!- ci comunica Levin. Mangiamo la nostra cena, che è incredibilmente abbondante, composta cioè da: della carne essiccata, una fetta di pane, una coscia di coniglio e una mela a testa. Mi sento quasi sazia.

Io e Peeta siamo i primi a sistemarci per dormire: non mi reggo più in piedi. Ci ristringiamo nell'abbraccio che ho atteso tutta la giornata. Peeta mi accarezza i capelli e io mi addormento in un attimo. Poche ore e mi sveglio in preda al panico. Ho sognato Prim, mamma e Gale che morivano perché io non li avevo protetti dagli spari dei Pacificatori.

-Katniss, calma, non è reale. Calma.- Peeta mi sta rassicurando, ma con scarsi risultati, continuo a vedere la scena: il colpo che parte, io che mi abbasso e Prim che si accascia al suolo. Mamma che si accascia al suolo. Gale che si accascia al suolo. Le lacrime continuano a rigarmi le guance quando vedo un hovercraft. Il panico mi assale, lo indico a Peeta che assume un'aria sconvolta. Non so cosa fare, la paura mi paralizza, si sta avvicinando, sempre di più, sempre più velocemente. Quando è sopra di noi stringo Peeta e strizzo gli occhi, pronta alla morte. Ma non succede niente. L'hovercraft ci sorpassa indisturbato e io tirò il più grande sospiro di sollievo di tutta la mia vita. Appoggio la testa sul petto di Peeta, che ha ancora gli occhi spalancati, e sento il suo cuore che batte ad una velocità impressionante.

-Peeta, tranquillo, non è successo niente, è passato.- ma lui continua a nono reagire. Non capisco cosa lo abbia schockato così tanto. Così lo bacio, un bacio leggero e delicato. Poi lui parla.

-Katniss, non hai proprio visto cosa aveva quell'hovercraft, vero?- mi chiede con un sussurro.

Appena scuoto la testa sento le esplosioni. E le urla. Le urla della mia gente. Che sta morendo.

Mi alzo di scatto e mi metto a correre verso le grida. Peeta mi raggiunge nonostante la gamba debole, e mi ferma.

-Cosa vuoi fare?- mi domanda, non capisco se è arrabbiato o se è preoccupato.

-Peeta... Peeta io devo salvarli...- ansimo.

-Non puoi salvarli Katniss! Non ce la puoi fare!-

-Peeta non puoi capire, io devo andare! Devo aiutare quella gente.-

-Katniss invece io capisco benissimo! Là ci sono i miei amici! La mia famiglia! Non possiamo fare nulla...- e gli cade una lacrima sul viso.

Mi volto e lo abbraccio. Lui mette la faccia tra i miei capelli, soffocando dei sospiri.

-Peeta, si salveranno, tranquillo, non possono... non possono ucciderli tutti.- sto cercando di consolarlo, ma non credo neppure io a quello che dico.

-Non so Katniss, preferisco tornare a letto.- mi risponde.

Continuiamo ad abbracciarci per un po', poi torniamo all'accampamento. Dormono ancora tutti, così ci infiliamo nel sacco a pelo. Peeta si addormenta subito, ma ha un sonno agitato si muove e geme di continuo. Io rimango sveglia e cerco di calmarlo, pensando a tutti i miei amici che probabilmente stanno morendo. Madge, Sae la Zozza, Ripper, Darius, Rooba. Non posso crederci.

La mattina ci mette un'eternità ad arrivare, in modo da soffocarmi nella mia tristezza. Quando tutti si alzano Peeta non parla e non guarda nessuno. Decido di lasciargli il tempo per riprendersi dallo shock di questa notte. Ripongo il sacco a pelo nello zaino e prendo le nostre colazioni. La porto a Peeta che la prende e alza la testa per guardarmi, sollevando di pochi millimetri gli angoli della bocca in cenno di ringraziamento. Non posso non stare male per lui. Anche se so che la sua famiglia non era tra le più affiatate, posso solo immaginare il dolore di perderla.

Ci rimettiamo in marcia. Come ieri il sole splende ma tutto tace. Le ghiandaie, non cinguettano, il vento non scuote i rami degli alberi.

Dopo ore di cammino finalmente scorgo qualcosa: un reticolato. Avvicinandomi vedo che ci sono anche degli uomini che fanno la guardia. Ovviamente non conosco nessuno di loro. Anzi sì, uno lo conosco. No, non può essere. Strizzo gli occhi per essere più sicura e noto che l'altra persona sta sgranando gli occhi nel vedermi.

Un grido mi parte dalla gola: -Papà!-

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE

Bonjour, lettori miei. Wow, eh? Non vi aspettavate il ritorno in scena del Sig. Everdeen, ammettetelo. u.u Ancora una volta vi ringrazio, perché seguite la mia storia e perché recensite. Inoltre volevo sfruttare questa occasione per invitarvi a leggere questa mia raccolta si OS, tutta dedicata a Peeta: http://www.efpfanfic.net/viewstory.phpsid=2322222&i=1

Cercherò di aggiornare il prima possibile... intanto voi recensite, per consigli, critiche, qualunque cosa!

Stella

  
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