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Autore: Akira1994    21/01/2014    1 recensioni
È lunedì mattina , piove e come tutte le mattine sono qua seduto al tavolo di un bar , sempre il solito tavolo di tutti i giorni con un caffè e una sigaretta in bocca , solo un quadernino a farmi compagnia . Tutte le mattine da 2 mesi  vengo qui aspettando che lei passi per andare a scuola solo per vederla sorridere
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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È lunedì mattina , piove e come tutte le mattine sono qua seduto al tavolo di un bar , sempre il solito tavolo di tutti i giorni con un caffè e una sigaretta in bocca , solo un quadernino a farmi compagnia . Tutte le mattine da 2 mesi  vengo qui aspettando che lei passi per andare a scuola solo per vederla sorridere ,no non sono matto credo solo di essere innamorato , prendo una penna e inizio a scrivere ,quando  ad un tratto eccola! come una ventata di calda aria primaverile dopo un rigido inverno girare l'angolo di via Dante bella come una dea , ma come sempre mi passa davanti non accorgendosi minimamente della mia presenza , come se non esistessi  e io sono li, come in un blocco di vetro insonorizzato che urlo fino a non avere più un minimo di fiato in corpo , e lei non mi sente vede solo uno sfigato che prende un caffè da solo immerso nei suoi pensieri non sapendo nemmeno che sono io quel ragazzo che ha conosciuto per messaggio ,E pensare che era partito tutto da uno scherzo con un amico , avevamo pensato che prendere un numero a caso dal cellulare di sua sorella e scrivergli facendo finta di essere innamorati di lei fosse divertente , e beh si lo era fino a quando lei non ha incominciato a scrivermi , quello è stato il più dolce errore che abbia mai fatto , gli scrivo che è bellissima con i capelli legati e quel giubbotto rosso ,lei si gira si guarda intorno ma non sono io quello che lei guarda , ancora una volta sono invisibile ai suoi occhi e li mi domando e se mi conoscesse davvero ? Se sapesse che sono io ? Sicuramente scapperebbe dalla vergogna , pensa che sono alto muscoloso bellissimo da togliere il fiato e che ho 24 anni ma in realtà ne ho solo 18 e sono tutt'altro che quello che sa lei ma come una droga mi crea dipendenza non posso non scrivergli e pensarla ,lei si chiama alessia e come un fulmine a Cel sereno e piombato nella mia vita e proprio io che non credo nell'amore ci sono cascato come un animale in trappola ma come in ogni problema esiste una soluzione , la sfortuna è che io non l'ho ancora trovata tutto qui . Lei entra a scuola ed io mi dirigo come un fantasma verso casa con le cuffie alle orecchie per non sentire nemmeno il rumore dei miei passi sull'asfalto bagnato , la pioggia si schianta sulla mia pelle aprendosi in centinaia di frammenti come vetro che casca al suolo ,ma non lo trovo deprimente anzi percepisco una tale magia nell'aria che mi risulta difficile non sorridere , e strano come sia facile apprezzare queste piccolezze quando tutto il mondo intorno a te tace . Ormai arrivato davanti al cancello di casa suono al citofono e mia madre mi apre ,entrando in casa sento subito la lieve tensione tra lei e suo marito capendo subito che stranamente litigavano di nuovo , entro nella mia stanza perché ho solo voglia di scrivere ad alessia, ma mi arriva una chiamata da Lorenzo il mio migliore amico che mi invita ad uscire ripetendomi che se continuavo a rinchiudermi in casa probabilmente mi sarebbero venute le piaghe da decubito , ci dobbiamo vedere la sera in un pub non lontano da casa mia .. Mi ero dimenticato del suo compleanno ,oramai non riesco più a prestare attenzione a niente e nessuno, ma fortunatamente decide che una serata tra di noi non guasterebbe per farmi rinsavire dalla mia scarsa vita sociale . Dopo la morte di mio fratello sono cambiate molte cose : mio padre se n'è andato e con lui anche la mia forza di stare al mondo e Lorenzo e l'unica persona che mi è rimasta tutti gli altri si sono dissolti come fumo nell'aria perfino mia madre ha avuto la forza di ri sposarsi e dimenticarsi di lui e forse anche di me ,ormai è passato   un anno e mezzo ma io non dimentico il male che ho sentito.
  
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