"CAPITOLO 1"

"Dedico il capitolo a sara una mia grandissima amica che mi ha fatto conoscere Percy Jackson e il suo bellissimo mondo"

Guardo il titolo del tema che dice: “Chi sei tu?”.

Infatti,chi sono io?Mi chiamo Emily Jackson,i miei genitori (per quello che mi dicono) sono morti in un incidente su una nave,e i loro corpi non sono mai stati ritrovati.Questo,forse,è il motivo per cui amo l'acqua,quando sono in acqua mi sento forte,mi sento potente,ma sento anche i miei genitori piu' vicini,molti mi dicono che dovrei odiarla,perchè si è presa i miei geniori,ma io non ci riesco.Sento che in qualche modo l'acqua è parte di me.Posso stare molto tempo sott'acqua senza respirare,ma non ne ho fatto parola con nessuno.Nemmeno con quello che posso considerare il mio migliore amico,Alex.Anche i suoi genitori sono morti,i suoi però si drogavano e credo che sia molto peggio,anche perchè lui ha molti ricordi di loro,dei loro volti vuoti spenti,delle loro grida... Io ivece non ricordo niente dei miei genitori.Comunque io ed Alex siamo costretti a rimanere fino a sedici anni in un istituto.E abbiamo dodici anni e mezzo.

Vado abbastanza bene a scuola,non sono una studente modello ma nemmeno una schiappa,me la cavo.La materia in cui vado meglio è epica.So tutti i miti greci,tutti i nomi degli dei,quando leggo i miti,quando li ascolto,è come se facessi parte di loro,come se facessi parte del loro mondo.Non ho molte amiche,a dir la verità come amico ho solo Alex.Tutti mi considerano strana,specialmente le mie compagne di stanza,dicono che parlo nel sonno,dicendo frasi assurde senza senso e in una lingua aliena.Io quando mi sveglio non mi ricordo nemmeno cosa sogno,figuramoci cosa dico.

Ultimamente c'è un'ombra che mi segue,sento che mi guarda,ma non riesco a vederla.Sento solo la sua presenza.Ne ho parlato con il mio amico e lui mi ha risposto:”Non avvicinarti a lei per nessun motivo”, “Perchè?” avevo ribattuto “Ti spiegherò quando arrivera il tempo” avrei voluto ribadire ma suonò la campanella e tornammo a sedere.Dopo non ne abbiamo più parlato.

La nuova professoressa di inglese mi guarda con occhi strani,quasi felini,e alcune volte mi fa paura.Fissa i miei occhi verdi e mima con le labbra:”Stai attenta”,scuoto la testa per allontanare il lieve senso di panico alla bocca dello stomaco,anche se non serve.

Mi accorgo che stava dicendo solo che era ora di consegnare.Mi sono immaginata tutto,forse,non lo so.Non so cosa credere,ormai non credo più a niente.

Una ciocca di capelli biondi mi cala sul viso e mi accorgo di avere il foglio ancroa bianco.”Chi sono io?” continua a rimbombarmi nella testa.Non scrivo niente sul foglio se non “Io sono una ragazza strana”.Chiudo il tema e lo consegno.

HOLA!