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Autore: Scarlet Jaeger    22/01/2014    2 recensioni
Dal capitolo:
" -Shaina?- Inorridì Seiya. - Ma che diavolo fai, è Carnevale, no puoi venire vestita con la tua “Cloth”. Non è una maschera, è argento sacro della Dea Atena! - Gli fece notare saccente, ma lei si tolse la maschera mostrando un sorriso fin troppo divertito."
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                     Carnival Of Saint




Era un comunissimo giorno di inizio Gennaio quando, la Dea Atena, riunì nel Chrysos Synagein tutti i Saint del Grande Tempio.
Una volta che tutti i Gold ed i Bronze presero posizione, quella si alzò dal trono reggendo in mano lo scettro di Nike, simbolo di vittoria. Gli sguardi curiosi dei presenti, verso quella improvvisa riunione, erano tutti rivolti verso Saori, che prese parola dopo aver dato una fugace occhiata a Saga, il Grande Sacerdote.
<< Miei fidati Saint. >> Iniziò con tono formale. << Come voi tutti sapete, l'annuale festa di “martedì grasso” si svolgerà nella mia villa a Tokyo e quindi vorrei che voi tutti iniziaste a pensare alla vostra maschera di carnevale. >> Decretò infine, autoritaria, ma tra la folla si levò un brusio di sussurri e borbottii, che zittì battendo ripetutamente il bastone dello scettro a terra, per richiamarne di nuovo l'attenzione.
Quanto di nuovo tutti gli sguardi interdetti furono portati su di lei, ella ricominciò a parlare benevola.
<< Avete più di un mese di tempo per decidere e per formare gruppi. La sera di quel giorno, alle 21.00 in punto, ci troveremo nell'arena. Domande? >>
Cercò con lo sguardo una qualsiasi mano alzata, meravigliandosi di trovarla alla sua destra, da parte di un ragazzo dai capelli argentei, che sorrideva malizioso, sicuramente per via del quesito che stava per porre alla Dea.
<< Dimmi pure Deathmask! >> Lo incitò benevola. Grandissimo sbaglio.
<< Possiamo vestirsi anche da donna? >> Domandò infiammando lo sguardo e quella reazione non fece altro che far alzare un sopracciglio alla ragazza, che annuì distrattamente.
<< C...certo. >> Osservò confusa. << Quello che volete! >> Si apprestò a mettere in chiaro, in modo da far finire quella riunione il più presto possibile.
<< Bene! >> Ridacchiò silenziosamente il Saint, tornato almeno più serio di prima.
Quando il Crysos Synagein fu sciolto, ognuno tornò nella propria casa a crogiolarsi pensieroso sui propri letti o i propri divani, riguardo al carnevale. Sicuramente, avrebbero preferito la lotta; specialmente alcuni di loro.
Circa due settimane dopo, la situazione al Tempio era la seguente:
Nella casa dei Pesci, Aphrodite stava silenziosamente lucidando una spada presa in prestito ad un arazzo immobile della sala del trono. Ovviamente, aveva tutte le intenzioni di rimetterla al suo posto dopo averla usata per la maschera. Il problema fu che quel giorno era ancora troppo lontano e l'armatura sarebbe rimasta senza spada per più di un mese. Chissà, pensò, se se ne sarebbero accorti!
Intanto, con un ghigno divertito verso quel pensiero, continuò il suo operato.


L'undicesima casa invece era nettamente più rumorosa, perché il padrone di casa stava avendo un acceso diverbio con il Saint dello Scorpione, che continuava imperterrito a voler imporgli il suo volere, mentre Camus si rifiutava categoricamente di collaborare. Il tutto, lasciato andare a voce alta e termini alquanto scurrili per persone del loro rango; ma in quei momenti la cavalleria andava a farsi fottere.
<< E dai! >> Cercò di assecondarlo ancora Milo, dopo l'ennesimo rifiuto. Si mise addirittura in ginocchio, ma l'amico gli diede le spalle a braccia conserte, sicuro che avrebbe tenuto alti i suoi principi all'infinito.
Ma Scorpio non demordeva. Si rialzò con uno scatto, ritornandogli di fronte.
<< E dai! Sono sicuro che il fiocco blu donerebbe sui tuoi capelli rossi! >> Dichiarò eccitato, ma servì solamente a farsi guardare freddamente dal gelido Acquario.
<< Anche tu, appiccicato a quella parete! >> Gli comunicò, indicando il punto dove avrebbe piacevolmente spiaccicato la faccia del suo compagno d'armi, se non si fosse zittito in tempi brevi.
<< E dai! Sono riuscito a convincere anche Dokho! >> Sentenziò il padrone dell'ottava casa, scoprendo l'ultima carta. Però non andò come previsto, perché, quell'affermazione, servì solamente a far inorridire di più il Saint delle energie fredde.
<< Ora si che mi sento meglio! >> Sbuffò, tappandosi le orecchie per non ascoltare le insistenti e ripetute preghiere che Milo continuava a fargli.
<< Divina Atena, mi dia la forza di volontà necessaria per non congelarlo dentro un iceberg! >>


Nella casa di Shura, quella del Capricorno, aleggiava invece uno strano silenzio, mentre il Saint si concedeva una sigaretta all'aria aperta. Non gli capitava spesso di avere del tempo per pensare a sé stesso, quindi si concedette, seduto sul freddo marmo dell'entrata, quella pausa tanto agognata. Non che avesse fatto chissà cosa nelle ore precedenti, si era solamente dedicato un po' di più all'allenamento, mancando però di pensare a ciò che Atena aveva chiesto loro di fare: e cioè pensare al vestito per la festa in maschera a casa Kido.
Cercò di scacciare il pensiero, sicuro che avrebbe trovato il modo di risolvere la faccenda tranquillamente anche il giorno prima dell'impegno. Tuttavia, alla terza boccata di fumo, la sua quiete fu interrotta improvvisamente dall'arrivo di un compagno, che aveva sul volto un sorriso fin troppo allegro per i suoi gusti.
<< Aiolos! >> Lo riconobbe quando gli fu di fronte, smorzando il meccanico movimento del braccio a mezz'aria, e lo osservò di sottecchi dalla sua posizione seduta a terra. << A cosa devo l'onore della tua presenza? >> Chiese, inarcando un sopracciglio. Non era solito avere delle visite, tanto meno dal Saint del Sagittario, che comunque rispose benevolo e sorridente come al solito, nonostante la freddezza con il quale alcuni compagni, per colpa del loro scontroso carattere, lo trattavano.
<< Sono venuto per proporti una cosa per carnevale! >> Gli disse, porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. Non si sentiva a sua agio a dover parlare con un dislivello di altezza così elevato.
Una volta issatosi dalla sua postazione, lo spagnolo sospirò, spronandolo a parlare. Aveva sopratutto paura nel sentire cosa avesse da proporgli, ma Aiolos non si fece fermare da quell'espressione quasi infastidita, ed iniziò a trascinarlo dentro la decima casa.
<< A te piace la pallavolo, vero? >> Gli chiese, una volta entrati nel corridoio di quello stesso palazzo.


Dohko intanto, rinchiuso nel bagno per paura che qualcuno lo vedesse – e prenderlo definitivamente per pazzo -, si era impiastricciato la faccia con pennellate di colore bianco: probabilmente tempera. Per questo, una volta che gli si fu seccata sulla pelle, gli dette un fastidio tremendo. Decise così di darsi l'ultima controllata allo specchio prima di risciacquare il tutto.
Eppure con il trucco agli occhi ed alla bocca aveva fatto un lavoro certosino!
Si ripulì immediatamente il viso con una spugna intrisa di sapone, lavando via ogni piccolo residuo di tempera rimanente, e si asciugò con l'asciugamano accanto al lavello.
Si osservò di nuovo pulito per svariati secondi, puntandosi addosso gli inquisitori occhi castani, cercando di immagazzinare una qualsiasi idea fattibile per rendere il suo viso bianco come il latte, per il trucco della maschera che aveva scelto insieme a Milo. Non vedeva l'ora di completarla, mancava solo quel particolare e poi sarebbe passato alla realizzazione dell'abito. Ma come diavolo poteva truccare tutto il volto in quella maniera?
Smise di domandarselo quando i suoi occhi inquisitori, che avevano iniziato a vagare con repentini sguardi nella stanza, in cerca di un'ispirazione, si posarono su un barattolo verde posto sulla mensola dello specchio.
<< Borotalco! >> S'illuminò il Saint della Bilancia, che iniziò a testarne i benefici.



Nella sesta casa...
<< Guarda cosa mi tocca fare! >> Sbruffò Shaka, dopo aver terminato di guardare un video tutorial su come realizzare un fiocco di capelli per ornamento.
Aveva in progetto una maschera fantastica, che avrebbe lasciato di stucco, e sicuramente a bocca aperta, molti suoi compagni, e forse turbato la purezza della loro Dea. Ma forse, si disse, il primo a disturbarsene sarebbe stato lui, una volta essersi visto allo specchio. Però, visto che non aveva mai partecipato ad alcuna festa, forse era quello il momento migliore per iniziare. E poi, era una festa indetta dalla divina Atena, non poteva mancare!
Sempre più convinto della realizzazione di quel “costume”, perché effettivamente di costume stava parlando, si diresse a grandi falcate di fronte al primo specchio che trovò, posizionando su una sedia il pc, dove avrebbe guardato e seguito passo passo le istruzioni. Ce la poteva fare; doveva solamente dimenticarsi per una sera di essere un glorioso Saint a servizio della giustizia. Ma tanto, era sicuro che qualcun altro avrebbe sgravato ancor più di lui.
Prese il pettine, ed iniziò a districare le ciocche di capelli dorati.



La casa del Leone, inoltre, era diventata una vera e propria discoteca anni '80. Lo stereo suonava i pezzi rock più in voga di quegli anni, mentre Marin canticchiava quelle stesse note, intenta ad assemblare le stoffe dell'abito del padrone di casa che in quel momento era carponi su dei pezzi di cartone, che aveva attaccato insieme per farli diventare un tutt'uno e ricavarne lo stampo di un sole, che avrebbe in seguito tagliato, levigato, rinforzato e colorato. Quel lavoro richiedeva tempo, ma non si dava per vinto, visto che lui e la Sacerdotessa erano quelli più avanti con i lavori, e con le idee.
<< Che dici, così può andare? >> Chiese lui dopo circa mezz'ora, che aveva impiegato a disegnare e cancellare il suo operato più e più volte, mostrandolo finalmente alla ragazza, che si aprì in un sorriso soddisfatto mentre infilava l'ago fra un tessuto e l'altro.
<< Secondo me è perfetto. Manca solo l'asta! >> Si complimentò lei per il lavoro svolto, portando un pollice in su.
<< La parte più difficile! >> Decretò il padrone di casa. << Ma non impossibile! >> Si tirò su le maniche e tornò a carponi per terra. << Riuscirò a finirti in tempo, maledetto sole! >>
<< Mi devi anche costruire un arco e delle frecce! >> Dichiarò lei, mandandogli la determinazione di poco prima sotto ai piedi.
<< Temo che la lavorazione sarà lunga, molto lunga! >> Piagnucolò Aiolia, mentre in sottofondo partiva una canzone struggevole.


L'atmosfera in casa Cancer invece, era più oscura e maligna di quanto già non fosse. Il suo inquilino, da collezionista di teste, che appendeva nei remoti posti liberi di tutte e quattro le mura del palazzo, si stava apprestando a diventare, per una sera, collezionista di pellicce, come quella che spiccava perfettamente ripiegata sul suo letto, insieme ad una bomboletta spry per capelli di colore nero.
Deathmask però sembrava non prestare molta attenzione al pregiato pelo, che aveva affittato da un'anziana signora nel centro di Rodorio, ma su un tubino nero che aveva appeso ad una stampella. Lo stava osservando compiaciuto, con le braccia sui fianchi. Appellarsi ad una sarta per farlo fare non era stata poi una cattiva idea, si disse ridacchiando. Inoltre, l'aveva fatta in barba a tutti i suoi compagni che ancora si stavano scervellando per riuscire ad infilare solo il capo del cotone nell'ago.
Essenzialmente aveva già terminato la parte peggiore; gli mancavano solo i guanti e le scarpe, ma per quello ci sarebbe stato tempo. Almeno, per quel mese, mentre tutti gli altri erano chiusi nelle loro case ad inventare, lui poteva godersi il meritato riposo.
Subdolo e calcolatore come sempre, il vecchio Mask si accese una sigaretta all'ombra delle mura della sua casa.



Invece si sa, la casa dei gemelli, più di tutte le altre, non aveva mai conosciuto la quiete. I due Saint erano quasi sempre discordi sulle decisioni da prendere; anche in quel momento, dove Saga continuava a guardare due vestiti appariscenti e brillanti stesi sul letto di Kanon, con il mento fra le dita, mentre quello stava facendo la prova trucco di fronte allo specchio, pessimamente. Sembrava essere stato truccato da un pittore cieco.
<< Dovevo dirti di no. O per lo meno venire con te... >> Sentenziò il più grande, inorridendo nel prendere in mano il vestitino succinto e pieno di paiettes che avrebbe attirato la luce del sole più delle Gold Cloth che indossavano di solito.
<< Senti, hai accettato ed ora te ne prendi la responsabilità. Fine della questione. >> Gli rispose a tono il più piccolo, mentre cercava di mettersi il rossetto senza sbavature.
<< Indubbiamente ho accettato perché mi sembrava un'idea divertente; ma per lo meno il vestito avremmo dovuto sceglierlo insieme... >> Sbuffò il Sacerdote, che indossava ancora la tunica scura e sperò che non dovesse toglierla per provarsi quell'orrido, a suo parere, outfit.
<< Oh, piantala! È l'unica cosa che ho trovato che potesse ricordare quei due personaggi! >> Grugnì Kanon, voltandosi di scatto a braccia incrociate, lasciando letteralmente scioccato il gemello.
<< Fai orrore! >> Cercò di non ridergli in faccia, ma la vena pulsante sulla fronte dell'ex Marine era giù molto accentuata.
<< Vorrei vedere te! >> Si apprestò a dire in sua difesa, mentre l'attenzione del fratello fu attirata da qualcosa che, assolutamente, non gli andò a genio.
<< Vada per il vestito, maledetto, ma anche le calze a rete è troppo!! >> Gridò a pieni polmoni, in un'espressione del tutto spaventata. Tuttavia il minore fece spallucce.
<< Erano in voga in quegli anni! >> Spiegò tranquillo, ma Saga non se la bevve e portò entrambe le mani sulla sua “povera” intimità.
<< Ma non pensi ai nostri gioielli stritolati in quelle infernali cose?! >> Si spaventò al solo pensiero, ma a Kanon sembrava non importare.
<< Pensa ai tuoi. Io mi sono comprato le auto reggenti! >> Digrignò i denti in un'espressione assatanata e divertita allo stesso tempo, provando una goduria immensa nel mostrare i due oggetti al fratello.
Circa dieci secondi dopo, l'urlo di Saga riuscirono a sentirlo fino al centro di Rodorio.


Nella prima casa invece, la situazione era nettamente più tranquilla. Mu era seduto al contrario su una sedia, accanto alla presa della corrente, dove era attaccato il ferro per i capelli che stava usando Aldebaran per trasformare la chioma dorata dell'Ariete in una cascata di perfetti boccoli paglierini.
<< Stanno venendo? >> Chiese ansioso il padrone di casa. << È vero che è solo una prova, ma nel mio piccolo vorrei essere perfetto. - Ed irriconoscibile; questo però lo pensò solamente- >>
La risata del possente Saint rimbombò per tutta la stanza, facendo fare un balzo dalla sedia al più piccolo.
<< Devi stare tranquillo, so quello che faccio! >> Ridacchiò. << A proposito, perché hai deciso di vestirti proprio da lei? >> Chiese subito dopo il Toro, cercando di riprendere la sua solita aria seriosa.
Mu sbuffò.
<< Non l'ho deciso io, me l'hanno proposto. >> O imposto, pensò di nuovo.
<< Aiolia e Marin sono molto volenterosi. Secondo me sarete bellissimi! >> Continuò il padrone della seconda casa, non però del tutto convinto di quel che aveva appena affermato.
<< Certo. Loro saranno bellissimi! A me tocca vestirmi da femmina, e per giunta anche bambina! >> Sbruffò, mentre Aldebaran era passato a trattargli la frangia con molta cura ed attenzione.
<< Ti invidio sai? >> Continuò il montone dorato, tradendo una lieve nota di malinconia nella voce. << Tu starai a guardia del Tempio quel giorno, almeno il tuo onore resterà intatto. La mia virilità invece mi cadrà sotto i piedi! >> Sospirò, tuttavia l'omaccione rise di gusto.
<< Oh, non fare quella faccia Mu. Pensa che non sarai l'unico! >>
<< Appunto... >> Concluse, chiudendo gli occhi e lasciandosi totalmente nelle mani dell'amico.
Fin....
No!
Pensavate che fosse finita qua! Non siete curiosi di sapere che maschere hanno portato i nostri eroi il fatidico giorno? Ma sopratutto: avete provato ad indovinare i personaggi che potrebbero essere o l'opera di cui fanno parte?
E poi, non vi siete chiesti che fine abbiano fatto gli altri 5 Bronze Saint?
Ma certo, troppe domande. Beh, non vi resta che leggere anche quest'ultimo pezzo.



I giorni passarono veloci, ed i nostri Saint li impiegarono tutti per realizzare al meglio i loro “costumi”, così arrivò il giorno prestabilito dalla Dea Atena, e tutti i Gold si ritrovarono ai piedi del Tempio per poter partire alla volta di Tokyo, anche se non in condizioni decenti.
Il primo a scendere, perché era il più vicino all'arena, fu Aries, seguito poi da Cancer.
I due, una volta l'uno di fronte all'altro, si squadrarono dubbiosi, perché erano veramente irriconoscibili.
<< M...Mu? >> Lo richiamò Deathmask, sforzandosi di non ridere, mentre l'altro stava maledicendo interiormente quel giorno.
<< Si, sono io cavaliere della quarta casa. Sono Pollon! >> Dichiarò quel nome quasi a bassa voce, ma non sfuggì all'altro, che se la rise di gusto.
<< Sei bellissima! >> Iniziò fra le risa, facendo storcere il naso al compagno d'armi.
<< Ma tu ti sei visto? Con i capelli bicolore e quella pelliccia addosso, per non parlare del tubino sotto, sei veramente qualcosa di indecente! >> Sentenziò l'Ariete d'oro, facendo storcere la bocca al Cancro che, sul punto di dire qualcosa, fu interrotto dall'arrivo di due gemelli...o gemelle, dipende dai punti di vista.
I due presenti scoppiarono a ridere all'unisono, dimenticandosi del diverbio avuto poco prima.
<< Te l'avevo detto che saremmo stati acclamati! >> Si beò Kanon, ma Saga gli smontò tutti i sogni.
<< Sono risa di scherno queste, non di acclamazione! Vorrei vedere te, alla vista di due cretini vestiti con paiettes e merletti! >> Sbuffò il più grande, ma l'altro non se ne curò minimamente.
<< Sono arrivate le gemelle Olsen? >> Continuò a ridacchiare Deathmask, smontato subito da uno dei due.
<< Le gemelle Kesler, ignorante! >> Si sentì quasi ferito nell'orgoglio, colui che di quel “costume” ne andava fin troppo fiero.
<< È qui la festa? >> La voce divertita di Aiolia però ruppe la tensione fra i quattro, perché arrivò di fronte a loro vestito con una tunica nera, abbastanza corta e succinta, e con un mantello dello stesso colore. Inoltre, per nascondere la capigliatura bionda, ed assomigliare di più al personaggio, oltre che reggere con un bastone un sole più grosso di lui, aveva indossato una parrucca castano rossiccia.
Accanto a lui invece sfilava Marin, con indosso una tutina ultra aderente, quasi da farla sembrare nuda, dove aveva attaccato la forma di un pene – perché il suo personaggio lo sventolava ai quattro venti. In mano reggeva un arco di legno e sulla spalla portava una faretra con dentro alcune frecce “fai da te”.
<< Eros ed Apollo! Geniali! >> Ridacchiò Kanon, stringendo meritatamente la mano al Leone doro, per aver colto alla perfezione la somiglianza con quel personaggio.
<< Fate largo perché non ci vedo! >> Fu la voce di Shaka questa volta ad attirar attenzione. Camminava reggendosi ad un qualsiasi appiglio, perché le scarpe che indossavano erano decisamente fuori dalla portata perfino di una donna. Sui capelli biondi, lasciati sciolti, troneggiava un fiocco cotonato, mentre indosso aveva solamente un costume pieno di spunzoni. Inoltre, come se non bastasse, indossava gli occhiali da sole.
<< Virgo Gaga, sei quasi meglio dell'originale! >> Scoppiarono tutti a ridere all'affermazione di Deathmask, che si resse lo stomaco per via delle convulsioni che gli stavano procurando le risa.
<< Mi sa che ho esagerato... >> Si lasciò scappare in un commento depresso il padrone della sesta casa; lui che era famoso per la sua compostezza.
<< Hey, ed a noi nessuno non dice nulla? >>
La voce divertita di Milo, che da bravo esibizionista voleva tutte le occhiate per sé, raggiunse le orecchie dei presenti, che si voltarono tutti sgranando gli occhi ed aprendo la bocca in un'espressione incredula. Finirono poi a ridere tutti di nuovo, trascinando anche lo Scorpione e Dohko, che aveva finalmente imparato ad usare il borotalco come cerone. L'unico che non trovava tutto ciò divertente era Camus, che se ne stava in disparte a braccia conserte, a covare vendetta verso l'amico che l'aveva trascinato in quell'assurda idea.
<< I miei amici Disneyani! Milo/Trilli, Camus/Ariel e Dohko/Mulan. >> Cercò di trattenere a stento le lacrime Deathmask nel vedere Scorpio fasciato da un tubino verde, con due ali bianche che gli spuntavano dalle spalle; un Camus vestito con una gonna lunga blu ed un corpetto nero sopra una maglia celestina – ed il fiocco nei capelli era il tocco di classe –, ed un Dohko vestito da perfetta donna cinese, compresa di chignon -fatto con la parrucca nera che indossava - e trucco.
<< Manca solo... >> Iniziò Saga, che continuava a grattarsi la sua orgogliosa virilità davvero schiacciata dentro le calze a rete.
<< Noi! >> Decretò un Aiolos divertito, mentre avanzava al fianco di Shura con un pallone di pallavolo in mano. Era vestito con la divisa bianca e blu della scuola “Hikawa” ed in testa si era messo una parrucca arancione, dalla capigliatura corta. Il compagno invece era notevolmente più sobrio. Anch'egli indossava quella divisa, ma perlomeno da uomo. E siccome aveva già i capelli neri, non si era sprecato nemmeno a comprare la parrucca.
<< No, così mi deludi! >> Piagnucolò falsamente Cancer, che cerò di rimanere il più serio possibile. << Ed io che ti immaginavo più...battona! >> Ridacchiò infine, facendo aprire il Sagittario in un sorriso.
<< Non è nella mia indole! >> Rispose pacato.
<< E tu! >> Prese subito parola Milo “svolazzando”, da vera fatina quale era – insomma, doveva anche calarsi nella parte – verso uno Shura notevolmente infastidito. << Mi deludi, almeno potevi vestirti da donna! Lo ha fatto addirittura Camus! >> Ridacchiò anch'egli, buttando un'occhiata fugace verso l'amico, beccandosi due occhiate del tutto fulminanti.
<< Direi che, a questo punto, manchi solo … >> Mu non riuscì a finire la frase, perché lo scintillio di una lama catturò la loro attenzione.
<< Io! >> Proferì un Aphrodite liberatorio, elegante e posato allo stesso tempo. Era eretto dietro gli ultimi arrivati, con indosso una divisa bianca di soldato, compresa di stivaletti con tacco quadrato.
<< Una rosa è una rosa anche se essa sia bianca o rossa! >> Ripose la spada nel feretro e si tolse la rosa rossa che aveva accuratamente usato per tenersi fermi i capelli biondi dietro l'orecchio. << Una rosa non sarà mai un lillà! >> Decretò infine, come se stesse recitando.
Alcuni lo guardarono interdetti, altri meravigliati, altri divertiti ed altri addirittura schifati. Ma a lui non fregava, perché secondo il suo modesto parere era il più bello, anche se il più vestito di tutti.
Il teatrino però, fu interrotto dalla trionfale entrata in scena dei Bronze Saint, tutti rigorosamente traballanti sui tacchi.
Il primo a farsi notare fu Ikki, che s'imbronciò con aria sconfitta di fronte ai Gold, che trattennero a stento una risata.
Con il gonnellino giallo, che non gli copriva il pacco che si intravedeva al sotto degli slip fuscia, un gilet bianco ed un enorme fiocco giallo legato fra i capelli della parrucca blu, l'araba fenice sembrava alquanto adirata. Non era riuscito a guardare in faccia nessuno, però se lo avesse fatto avrebbe notato che non era l'unico ad essere conciato in quell'imbarazzante maniera.
<< Magica Emi, che figa! >> Sogghignò Milo, cercando di mantenere una certa serietà, che andò a farsi benedire in tempo cinque secondi, lasciando nel giovane Saint un sentimento del tutto vendicativo.
Seiya e Shiryu invece arrivarono a braccetto, cercando di farsi da piedistallo a vicenda, perché erano nettamente negati a camminare sulle scarpe che stavano calzando.
Il primo, fasciato dentro un top giallo ed una gonnellina bianca svolazzante, mostrava fiero il suo volto leggermente truccato dietro una folta parrucca color glicine. Il secondo invece, facendo vanto della sua lunga capigliatura nera – e quindi non indossando alcuna parrucca – mostrava un completo alla marinaretta bianco e rosso, con il fiocco che gli ricadeva sul seno, rigorosamente finto, di colore viola. E dello stesso colore era quello che gli ricadeva sul sedere, con i lacci del fiocco più lunghi di quello sul davanti.
<< Pegasus, non pensavo ti piacesse Creamy! >> Gli disse Kanon, dando una gomitata al fratello, per fargli fare una sana risata solo guardandolo. Il fisico muscoloso e longilineo non era certo tipico di quell'incantevole personaggio...
<< Era l'unica vestita “più normale”. >> Spiegò il Bronze Saint con un'alzata di spalle, come se fosse una cosa del tutto risaputa.
<< Normale. >> Gli fece eco il gemello, enfatizzando ironicamente la parola. Di certo, quel vestiario, poteva essere definito in tante maniere, ma non di certo normale.
In ultimo, ma non ultimo, arrivò anche Hyoga, facendo fatica più degli altri perché, oltre le scarpe con il tacco, indossava un meraviglioso vestito bianco lungo fino alle caviglie, che gli impediva di camminare a dovere e quindi lo costringeva ad un'andatura poco sostenuta.
<< Eccola la nostra Odette! >> Lo richiamò Milo, coprendosi la bocca con una mano per non scoppiare in una sguaiata risata. Anch'egli però non indossava la parrucca, ma solo una capigliatura pettinata e lisciata. Sembrava una vera principessa, considerato anche il fisico snello del Saint.
Anche Camus non riuscì a trattenere una smorfia, trasformandola subito in indignazione verso lo scempio che avevano fatto del suo allievo prediletto.
<< A fatica ma ci sono anche io! >> Annunciò il Cigno, osservando divertito ad uno ad uno tutti gli altri cavalieri.
<< E Shun? >> Fece notare Aphrodite, già preoccupato per non aver visto arrivare il suo Bronze preferito.
<< Ragazzi, aspettatemi! >> Gridò una persona nell'ombra, che molto goffamente stava raggiungendo a corsa gli altri. Aveva i capelli verdi, che non sembravano affatto di una parrucca, l'armatura a coprirgli il petto ed un body legato sopra dei collant estremamente aderenti.
Quando arrivò di fronte a loro, indossava la maschera argentea propria alle Sacerdotesse del Tempio.
<< Shaina? >> Inorridì Seiya. << Ma che diavolo fai, è Carnevale, no puoi venire vestita con la tua “Cloth”. Non è una maschera, è argento sacro della Dea Atena! >> Gli fece notare saccente, ma lei si tolse la maschera mostrando un sorriso fin troppo divertito.
<< Ma che dici, sono io! La Cloth è di cartapesta! >> Rise, ma tutti i presenti lo guardarono con un sopracciglio alzato.
<< Poco originale ricrearla con un materiale così scadente! >> Proferì Aphrodite, che era l'amante della perfezione.
<< Ma dai ragazzi, non mi dite che non mi avete riconosciuto! Sono Shun! >> Sorrise il benevolo ragazzo, facendo aprire in un'espressione meravigliata tutti i presenti, che presero a scusarsi e complimentarsi con lui per la geniale trovata.
Poco lontano da loro, un'altra persona aveva assistito alla scena. Era una ragazza dai capelli neri, che per quell'occasione aveva indossato una parrucca verde dello stesso colore e taglio di quella che aveva indosso il Saint di Andromeda, ed era vestita con una maglietta della stessa tonalità della capigliatura ed un paio di pantaloni bianchi con le bretelle.

Uf, meno male che qualcuno ha avuto la mia stessa idea. Spero che Shun non se la prenda troppo perché gli ho rubato i vestiti.
Quello fu l'ultimo pensiero della Sacerdotessa prima di uscire allo scoperto.
A questo punto mancherebbe solamente Atena, che da brava organizzatrice della festa deve aver pensato a qualcosa di veramente divino.
Secondo voi da cosa si è mascherata?
Fine


Colei che scrive scemenze :

Ok, la mia geniale (?) e demenziale trovata è giunta finalmente, direte, a termine xD
Non so come mi sia venuta in mente o.o, forse sarà che ci apprestiamo a festeggiare davvero il Carnevale xD E poi, ci sono stata una nottata intera a trovare dei personaggi da far “interpretare” dai nostri Saint u.u Apprezzate lo sforzo, vi prego *-* xD
Idiozie a parte, lascio a voi decidere la maschera di Saori :3 sono proprio curiosa di conoscere le vostre supposizioni ehehehe


Per finire, ho usato i personaggi di altri anime come:
Lady Oscar; Crudelia De Mon, Mulan, Trilli ed Ariel della Disney, Mila e Shiro, Pollon, Magica Emi, L'incantesimo del Lago, Creamy, e Sailor Mars (l'avete riconosciuta? XD).
Invece, per i personaggi dello spettacolo:
Le gemelle Kesler e Lady Gaga!

Per quanto riguarda la frase detta da Aphro, nella sua trionfale entrata in scena, l'ho ripresa da André (Lady Oscar). È una frase bellissima, a mio parere, e con un significato molto profondo :3

E voi, cosa farete per carnevale? xD

Ripetendo allo sfinimento, ogni volta che scrivo qualcosa di demenziale in questo fandom, che AMO TUTTI i personaggi di Saint Seiya e non scrivo a scopo di lucro.
Sperando di aver detto tutto e scusandomi per gli eventuali errori, mando un saluto a voi lettori che siete giunti fin qua!
Kiss!

  
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