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Autore: Frecchan    06/06/2008    2 recensioni
Vorrei tante cose. Forse troppe, forse troppo poche per compensare tutto il male che ho fatto e il dolore che ho provocato. Però... Ryuzaki... Ti vorrei chiedere scusa... A te più che a chiunque altro, perchè togliendoti la vita mi sono tolto l'anima... [SPOILER PUNTATA 26]
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Breve one-shot scritta di getto, ambientata precisamente (nell’anime) nella puntata 26, quella che segue ‘Oblio’, nella scena di Light in terrazza.

Anche se so che è pessima, avevo la necessità di scriverla ^^

Baci**

Quel che vorrei

Vorrei urlare.

Vorrei strapparmi il cuore dal petto, perché questo cuore sta diventando un macigno pesante e oscuro, troppo grande da sopportare ancora…

Vorrei mandare a fanculo questo schifosissimo cielo, così alto, così potente, così supremo…che osserva tutto, che ci studia senza dire niente…

Vorrei distruggere con queste mie mani questo mondo di merda, indegno di essere salvato, popolato da creature che difficilmente possono essere definite umane, che sporcano, inquinano, infettano con il loro lerciume tutto ciò che poteva diventare motivo di felicità…

Vorrei distruggere queste mani, queste mani insanguinate, sporche di un sangue troppo puro anche solo per essere sfiorato, mani che hanno tolto la vita a troppe persone, ma una sola di cui davvero mi importasse…

Vorrei morire, uccidere me stesso, per tutto ciò che ho fatto e che continuerò a fare, per degli ideali sbagliati, per dovere, per una qualche necessità…

Vorrei bruciare tutta questa gente, queste maschere bianche su sfondo nero come la pece, indifferenti, disinteressate, menefreghiste, ipocrite, chiuse nel loro piccolo sporco mondo con i loro piccoli sporchi affari…

Vorrei saper piangere, versare amare lacrime, quelle che in questo momento dovrebbero solcarmi il viso dalla più totale disperazione, ma che invece sono asciugate dalla consapevolezza che un essere spregevole come me non ha il diritto di piangere…

Vorrei che le mie guancie fossero bagnate di quell’acqua salata, concreta, reale, come dimostrazione della mia umanità…

Vorrei smetterla di soffrire, di sentire queste lancinanti fitte al petto che dissanguano i resti di quello che dovrebbe essere un cuore, che mi fanno urlare di un dolore meritato ma insopportabile…

Vorrei cancellare questa pioggia, che scroscia, pulisce, rigenera… quella pioggia che ha visto tutto, ha visto cosa ti è successo, ha visto il come e il perché, eppure tace, impassibile…l’unica che sa quali mani ti hanno portato a quella che definiscono ‘Pace Eterna’…

Vorrei gridare, gridare all’infinito, tanto da squarciarmi la gola, urlare che mi dispiace, tanto forte che anche tu possa sentire, che anche tu possa accorgerti di me e della mia sofferenza, che tu possa credere, per quest’unica volta, alla mia sincerità…

Vorrei finirla, smetterla con questa stupida vita, smetterla con questo stupido gioco o con queste ignobili ambizioni…

Vorrei semplicemente abbandonare questa battaglia, così sbagliata, così crudele…

Vorrei scappare e venire da te, raggiungerti in qualunque posto ti trovi, passare l’eternità cercando di farmi perdonare per i madornali errori che ho commesso…

Vorrei cancellare questo mio stupido orgoglio, che mi ha fatto errare troppe volte…

O forse

l’unica cosa che desidero

è avere il tuo perdono

Vorrei avere la certezza di venir perdonato da te, per ciò che ti ho fatto, per ciò che non mi scuserò mai…

e

Vorrei rivedere quegli occhi, quei tuoi occhi, profondi e neri, che sono capaci di salvarmi e torturarmi al tempo stesso…

Ryuzaki…

Io sono qui, su questa terrazza ancora bagnata di quelle gocce di pioggia che avevano bagnato anche noi…

Vorrei tante cose, sai…

Ma ormai so

che è troppo,

decisamente troppo tardi

.

Però una cosa, Ryuzaki…

Vorrei dirti, anche se so che è sbagliato, anche se so che non posso…

…quel pomeriggio, qui, avrei voluto dirti quel ‘ti amo’ che mi portavo nel petto da troppo tempo.

Te lo vorrei dire ora, anche se le labbra non vogliono aprirsi e le corde vocali non vogliono sprigionare quei suoni tanto temuti e tanto amati…

Ma non temere.

Lo so.

E’ semplicemente troppo tardi.

  
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