23/01/2014
2 recensioniLa presa si allentò, lasciando scivolare quell’unico foglio sgualcito da lacrime non sue, il soffice suono causato da quel gesto era talmente attutito dai suoi pensieri da coprirlo quasi del tutto. Era sospeso nel nulla. Il piccolo specchio appeso alla parete di fronte a lui, rifletteva un’altra persona, non poteva essere quella la sua immagine. Quello che vedeva era il sé stesso di un anno fa, avrebbe dovuto essere diverso ora… forse.
“I’ve been looking in the mirror for so long
Perché? Perché? Perché?
Continuava a ripeterlo, quella piccolo e semplice domanda alla quale se ne aggiungevano un’infinità di altre, diverse. ognuna era tagliente come una scheggia di vetro e lacerava il suo spirito.
“Oh, the little piece’s falling, shatter
Shards of me
Too sharps to put back together
Too small to matter
But big enough to cut me into so many little pieces…”
Perché l’aveva incontrata e conosciuta?
Perché si era lasciato coinvolgere, come invece si era promesso di non fare?
Perché proprio lei doveva essere legata a quella dannata famiglia?
Perché se n’era andata, nonostante le parole in quella lettera?
Perché era accaduto tutto questo?
Ora il ricordo di quel bacio disperato, bruciava ancora di più. Era chiaro che sarebbe stato un bacio d’addio, una ferita aperta nel suo cuore, ma si era sentito in dovere di liberarsi di quel desiderio sopito in lui da troppo tempo. Aveva per la prima volta dato ascolto a ciò che desiderava lui, non badando alle conseguenze, a quello che avrebbe pensato, detto o fatto chiunque altro.
“…if I try to touch her,
And I bleed, I bleed
And I breathe, I breathe no more”
La bambina delicate che non aveva provato pena per lui, apparso alla sua porta coperto di sangue e con lo sguardo vitreo, che si era occupata di lui con premura e che non si era aspettata nulla in cambio, nemmeno un “grazie”, che infatti non le aveva mai ditto; che sorrideva sincera e dolce quando si era resa conto che era stato tutta la note seduto davanti alla sua camera, quando era malata; che nonostante fosse spaventata e tremante, non aveva esitato a confortarlo con la sua mano fresco, fermando quell’autoflagellazione che a lui pareva così indispensabile; che si era scandalizzata e aveva sfuriato contro il Direttore Cross per giorni, perché gli aveva permesso di farsi un tatuaggio, per giunta in un posto troppo visibile come il collo, senza che avesse nemmeno compiuto 14 anni; la ragazza che insisteva perché andasse a scuola, ma che alla fine era content ache avesse perso un anno e fosse in classe con lei; che si addormentava, come anche lui faceva, in classe, a causa dei loro doveri notturni; che aveva bisogno di lui per studiare e faceva un sacco di smorfie strane, ma carine, quando si concentrava su un esercizio complicate; che lo aiutava a riemergere dalle tenebre di sé stesso con un semplice gesto o gentilezza…
…che aveva offerto sé stessa a un patto di sangue per non farlo sprofondare nell’oblio della sete, per aiutarlo, per proteggerlo, anche a costo di farsi odiare…
Quella Yuuki, la sua Yuuki, era morta nell’istante in cui le zanne del mostro avevano sfiorato la sua soffice e delicata pelle. Gliela aveva portata via, conducendola e imprigionandola nel suo mondo dalle pareti dorate e dai quadri traboccanti di sangue fresco, trasformandola in un demone, strappandola alle sue braccia.
Perché? Perché? Perché?
Perché continuava a pensare a lei dopo tutto il tempo che era passato? Se ne era andata da quasi un anno e ancora lo tormentava. Il demone che era diventata, gli aveva lasciato quella lettera per spezzarlo, indebolirlo e ucciderlo.
“Take a breath and try to draw from my spirit’s well
Yet again you refuse to drink like a stubborn child…”
In un istante si rese conto che quella lettera non avrebbe avuto lo stesso significato se l’avesse letta subito dopo la sua partenza, leggerla ora aveva trasformato ciò che provava in odio.
Odiava sentirsi ancora legato a lei.
Odiava soffrire fino ad avere incubi strazianti, anche a occhi aperti, che gli logoravano corpo e mente.
Odiava quella dannata lettera.
Odiava essere tornato nella sua vecchia stanza e averla trovata.
Odiava i sangue puro.
Odiava sé stesso.
Odiava….. …odiava Yuuki Kuran.
“Lie to me,
Convince me that I’ve been sick forever…”
Calpestò quell pezzo di carta, ora senza valore, con disprezzo, estrasse la sua Bloody Rose e lo trapassò con un colpo.
Sperò con tutto sé stesso che lei avesse messo il cuore in quelle parole, perché avrebbe significato sparare dritto al centro del suo petto.
“And allo f this,
Will make sense when I get better”
Prima di uscire, gettò un altro sguardo allo specchio impolverato. Ora era più soddisfatto di quello che vedeva: l’espressione spavalda e fiera, gli occhi intrisi di odio e morte, finalmente tutto più simile a ciò che si aspettava di vedere.
“I know the difference
Between myself and my reflection”
Uscì dalla stanza sbattendo la porta con violenza non curandosi del fatto che l’avesse scardinata o meno.
Era stato un bene che se ne fosse andata. Ora poteva essere libero da quel doloroso patto e fare ciò che voleva senza doversi preoccupare più di nulla e di nessuno, senza dover più essere condizionato da sentimenti tanto deboli. Ora era con il mostro che tanto adorava, ed era proprio ciò che un demone come lei meritava.
“I just can’t help but to wonder
Which of us do you love
So I bleed, I bleed
And I breathe, I breathe now…”
Per tutto il tragitto fino alla sede dell’associazione degli Hunter il suo umore fu stranamente migliore, perfino Kaito rimase scioccato dalla sua quasi serenità, ed era sollevato di essersi liberato finalmente da quell’inutile peso.
Ma arrivato nel suo alloggio, di nuovo solo e al buio, si accorse di non stare bene per niente, di non aver migliorato la sua situazione, anzi si sentiva precipitato ancora più in profondità nella sua disperazione.
Il solo respirare gli causava un dolore opprimente al petto…
…con il cuore sanguinante e gli occhi persi nell’oscurità, il suo unico e grande desiderio era…
… “non respirare più”
“Bleed, I bleed
And I breathe, I breathe, I breathe
I breathe no more”
Rieccomi!! ^_^ Era da non mi ricordo nemmeno più quanto, che non pubblicavo una ffic!
L'ispirazione mi è venuta questa mattina sul tragitto per la scuola, ascoltando la canzone "Breathe no more", appunto! Ascoltando le parole, che avevo ascoltato altre millemila volte, mi è apparso tutto quanto in testa! Ed è stata una faticaccia trattenermi dall'ignorare le lezioni e buttare giù quello che avevo in testa... comunque non mi ha aiutato a stare molto attenta, per fortuna era solo un ripasso ToT !!
Inoltre vorrei avvertire che questa OneShot si collega a quella che ho pubblicato tempo fa, potrebbe essere in effetti il suo seguito anche se non è necessario leggere l'altra per capire questa! L'ho detto solo a titolo informativo!
Poi ho messo come avvertimento Spoiler! per chiunque sia più indietro del momento descritto (chi ha letto sa a che momento mi riferisco!) e in questo modo mi sono messa a posto la coscienza!! ^_^
Dopo tutto questo cianciare, chiudo con la speranza che vi piaccia e con i ringraziementi, per la vostra attenzione e per chi recensirà. Grazie tutti in anticipo
Un bacione Kissu Kam