Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: ChrisAndreini    23/01/2014    5 recensioni
Avrete tutti visto Rapunzel ed Eugene durante l'incoronazione di Elsa, io mi sono chiesta cosa avessero fatto durante la glaciazione, perché, conoscendoli, non saranno rimasti con le mani in mano, non credete anche voi?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Coronation day

 

La città di Arendelle si ergeva in tutto il suo algido splendore all’orizzonte, e Rapunzel osservava ammirata quella vista così diversa dalla sua Corona.
Era lì per l’incoronazione della regina Elsa di Arendelle, presentandosi per la prima volta come principessa di Corona in veste ufficiale.
Per sua fortuna sua marito Eugene le stava accanto, pronto a sostenerla.
Ella, però, non sapeva che suo marito era più spaventato di lei all’idea di rappresentare Corona, per Rapunzel era diverso, era la legittima principessa, ma lui era solo un ladro che si era ritrovato a fare le vesti di principe, e, anche se per tutta la vita sperava che ci sarebbe stata una svolta di questo genere nella sua esistenza, non credeva che essere un reale potesse essere così difficile e pieno di responsabilità.
Osservò la moglie, gli occhi le brillavano di luce, era la prima volta che visitava un paese che non fosse Corona o le sue immediate vicinanze, e non era mai stata al Nord.
Per fortuna il tempo era buono, e gli abiti erano adatti alla situazione.
Eugene si sentiva ancora molto a disagio con le vesti ufficiali, ma per Rapunzel, avrebbe indossato pure un sacco di iuta.
La nave attraccò e gli sposi si prepararono a scendere, accolti da un araldo reale a dargli il benvenuto.
Rapunzel saltava da una parte all’altra del paese, troppo emozionata per trattenersi.
-Eugene, guarda, una renna, non ne avevo mai vista una- esclamò indicando una renna che trainava una slitta, e suscitando l’occhiata seccata di quello che doveva essere il conducente, che stava sistemando un carico di ghiaccio sulla slitta.
-Rapunzel, dovremmo andare, le porte si stanno aprendo- le disse Eugene mettendole un braccio sul fianco, in segno di affetto e per spronarla a sbrigarsi.
Rapunzel continuava a lanciare occhiate in giro, indicando di tanto in tanto qualcosa che non aveva mai visto prima, finché non raggiunsero il grande portone, che si stava aprendo per lasciare entrare gli ospiti.
Rapunzel, leggermente tesa, ma sempre con il sorriso, mise le mani dietro la schiena ed entrò, seguita da Eugene, proprio mentre una vivace ragazza dai capelli rossi usciva con l’energia di una meteora.
Rapunzel la guardò di sfuggita, senza prestarle molta attenzione, mentre entrava nel palazzo eccitata, ammirando ogni cosa, sempre attenta a tenere la postura dritta e a dare l’impressione di essere una principessa composta e appropriata.
Eugene, al suo fianco, vide l’evidente disagio della moglie e le prese una mano per confortarla.
Quel contatto sciolse i nervi di Rapunzel che gli sorrise riconoscente, stringendo forte quell’appiglio di salvezza.
Si diressero verso la sala della cerimonia, per poi sedersi su una panca in fondo.
Rapunzel ammirò l’ambiente, era tutto molto diverso da casa sua, ma le dava comunque una sensazione di familiarità, anche se le mancavano i suoi genitori, da quando si erano ritrovati l’anno prima avevano recuperato i momenti perduti, ma Rapunzel voleva godere sempre della loro compagnia.
Eugene, dal canto suo, si sentiva sempre a disagio quando vedeva i genitori dell’amata moglie, e, anche se lo trattavano come un figlio, si sentiva perennemente in colpa per tutto quello che aveva causato a loro e alla guardie, in città era ancora molto chiacchierato in maniera poco carina, e se ne dispiaceva moltissimo.
La regina fece il suo ingresso, con espressione posata, e satura eretta, come una statua, seguita dalla ragazza dai capelli fulvi, che, al contrario, sembrava molto impacciata e scarmigliata, come se avesse corso per arrivare in orario.
La regina si fece mettere la corona in testa, fece il giuramento, ma sembrava molto, molto in ansia.
-Qui hanno usanze diverse dalle nostre, vero?- sussurrò inaspettatamente Rapunzel a Eugene, che la guardò per un attimo confuso.
-Non… non lo so, perché?- le le rispose lui a bassa voce, in fondo la principessa era lei, e pensava che fosse più preparata di lui sui vari rituali di incoronazione.
-Sarei troppo impacciata, non vedi com’è composta la regina Elsa, io sarei troppo tesa- spiegò Rapunzel, passandosi nervosamente una mano tra i capelli, e notando stupita che non erano più lunghi come un tempo.
Era passato un anno e ancora non si abituava alla chioma sbarazzina e castana.
-Manca ancora qualche anno, non preoccuparti Rapunzel, sarai una regina molto amata- le disse per tranquillizzarla.
-E tu sarai un fantastico re- gli rispose Rapunzel con un sorriso radioso.
La cerimonia finì, e tutti si alzarono per raggiungere il salone dei ricevimenti, dove avrebbero passato il resto della giornata.

 

Rapunzel ballò tutto il tempo, trascinando anche un riluttante Eugene, finché non venne il momento di presentarsi alla regine per farle le congratulazioni e presentarsi come rappresentanti di uno dei maggiori alleati commerciali, nonché il più longevo, era da moltissimi anni, infatti, che Arendelle trattava con Corona, ed erano sempre stati in buoni rapporti, economicamente parlando.
-Regina Elsa, la principessa e il principe di Corona- li presentò l’araldo, la regina fece un cenno di saluto con il capo.
Eugene e Rapunzel abbassarono a loro volta il capo in segno di rispetto, per poi parlare.
O meglio, Rapunzel doveva parlare, ma non trovava bene le parole.
Alla fine disse esattamente ciò che pensava:
-Congratulazioni, regina, io non sarei mai riuscita a sopportare tutta quella pressione, le auguro un buon periodo di comando, da parte della città di Corona- disse tutto d’un fiato, sperando di non aver combinato qualche pasticcio, ma la regina le sorrise riconoscente:
-Grazie, sei molto gentile- strinse le mani serrate nei guanti, sembrò che stesse per continuare, ma la sua attenzione venne catturata da qualcosa, e si allontanò dai due sposi.
-Ho combinato un bel pasticcio, non è vero?- chiese Rapunzel al marito, che però non l’ascoltava, per vedere cosa avesse distolto l’attenzione della regina.
Infatti, a pochi metri da loro, la regina stava parlando con la principessa dai capelli fulvi, stretta a un uomo.
Sembrava piuttosto nervosa, e disse qualcosa che entrambi i coniugi non riuscirono ad afferrare.
-La festa è finita, chiudete le porte- sentirono solo, e fecero per avviarsi verso l’uscita quando assistettero al litigio delle sorelle.
Fin qui tutto normale, certo, era meglio fare una cosa in privato, ma i due sposi non ci fecero troppo caso, almeno finché la regina Elsa non creò delle stalagmiti di ghiaccio tra lei e Anna.
Tutti la guardarono scioccati e spaventati, Rapunzel sentì vagamente qualcuno dire che era una cosa oscura, una stregoneria, ma lei non la pensava affatto così.
La regina scappò dalla porta, terrorizzata, e seguita immediatamente da alcuni ospiti, compresa Anna, che teneva il guanto stretto in pugno come se fosse la mano della sorella.
Rapunzel provò ad avvicinarsi, ma la mano di Eugene la bloccò.
Lo guardò in cerca di spiegazioni che lui non le diede.
Si avvicinarono lentamente Eugene era molto guardingo, e quando uscirono dalla porta sentirono un gelo irradiarsi fino alla spina dorsale, e restarono a bocca aperta, fuori nevicava, e il fiordo era ghiacciato.

 

La principessa Anna era partita per raggiungere la sorella, mentre Rapunzel e Eugene aspettavano il ritorno dell’estate nel castello di Arendelle, insieme ai reggenti degli altri regni che non avevano un posto dove stare.
Rapunzel trovava quel principe Hans lasciato in carica dalla principessa familiare, come se lo avesse visto già da qualche parte, ma non ci fece troppo caso.
Eugene, al contrario, ricordava perfettamente il volto dell’uomo che fece gli occhi dolci alla sua amata durante i festeggiamenti per il suo ritrovamento.
L’aveva osservato da lontano, il suo sorriso gli puzzava vagamente di falsità, così come i suoi modi affabili.
Si era avvicinato, perché il principe ci provava esplicitamente con Rapunzel, e non poteva permetterlo.
Si era avvicinato con il suo migliore sorriso e aveva chiesto a Rapunzel di fare le presentazioni.
La ragazza lo presentò come principe Hans, delle isole del Sud, i vicini più prossimi di Corona.
Quando Rapunzel aveva presentato Eugene come suo promesso sposo, il principe aveva avuto un lampo negli occhi che Eugene non era riuscito ad identificare, poi aveva fatto le sue congratulazioni alla coppia e si era congedato.
Probabilmente Eugene si sbagliava sul conto di Hans,  ma conosceva i volti dei bugiardi e criminali, essendo stato un ladro, e quel principe non gli dava una buona impressione.
Decise comunque di non dire niente a Rapunzel, perché probabilmente era condizionato.
Nonostante la diffidenza accettò comunque il suo aiuto, sopratutto per Rapunzel, che non era affatto abituata ai climi rigidi.
La ragazza, in quel momento, stava in biblioteca a leggere dei vecchi volumi sulla storia di Arendelle, stringendo una coperta sulle spalle e profondamente turbata.
Stava sfogliando un grosso libro sui troll, cercando risposte che nessuno riusciva a darle.
-Rapunzel, perché non vai a riposarti un po’? Sei sfinita-
Eugene entrò nella stanza e si sedette vicino alla moglie.
-Non ce la faccio, sto pensando alla regina- spiegò Rapunzel stancamente, appoggiando la testa sulla spalla del marito.
-Non preoccuparti, tornerà l’estate, la principessa riporterà la regina, scioglierà tutto e sarai a casa quanto prima- la rassicurò dandole un bacio sulla fronte.
La ragazza gli sorrise riconoscente, poi tornò triste, e rivelò al marito la sua maggiore preoccupazione.
-Sai, più che altro mi dispiace molto per lei, ha vissuto per tredici anni in camera sua, e ora tutti la credono un mostro- disse con tristezza, stringendosi la coperta al petto.
-Anche tu hai avuto una vita così, per diciotto anni- le ricordò Eugene, che non aveva preso molto bene la glaciazione di Elsa, per paura che potesse  succedere qualcosa a Rapunzel.
-Si, ma io mi nascondevo perché avevo paura che gli altri mi facessero del male, mentre lei si nascondeva perché aveva, a ha ancora paura di fare del male alla gente- cercò di spiegarsi meglio Rapunzel, accompagnandosi con dei gesti delle mani per rendere più preciso ciò che cercava di dire.
-Beh… alla fine lo ha fatto- sussurrò il marito tra se e se, ma Rapunzel lo sentì, e sollevò svelta la testa dalla sua spalla, guardandolo incredula:
-Eugene, davvero non capisci, lei è spaventata e non controlla il suo potere, il minimo che possiamo fare è dimostrare un po’ di comprensione ed accettarla per quello che è quando tornerà- 
Eugene, non si scompose all’irruenza della moglie, ma le fece un dolce sorriso.
-Hai ragione, solo che non voglio che ti prenda una malattia, tu sei la mia massima priorità, sei la cosa più importante che ho- le disse dandole un bacio, che lei ricambiò con dolcezza.
Quel momento venne interrotto da Hans che entrò precipitosamente nella stanza, affermando che il cavallo della principessa era tornato senza di lei, e che gli servivano volontari per andare a cercarla.
Prima che Eugene potesse accettare la sua offerta Rapunzel si offrì volontaria, ma la sua offerta venne declinata dal principe con un gesto della mano
-Una principessa come te non può sopravvivere lì fuori, ci servono uomini forti e sani-
Rapunzel era sbalordita dal tono del principe, non era come al solito, gentile o disponibile, ma arrabbiato, mentre sarebbe dovuto essere preoccupato o triste per la  scomparsa di colei che voleva sposare.
-Io resterò qui con Rapunzel, che, tra parentesi, è molto più brava di uno come te in rocambolesche avventure a cavallo- sottolineò il principe guadagnandosi un’occhiata grata di Rapunzel e un sogghigno accennato di Hans, così accennato e sottile che solo Eugene se ne accorse, e si convinceva sempre di più che quel principe non era una persona sincera.
-Certo, governa il regno, mi raccomando, Flynn- gli disse in tono normale, per poi correggersi -Ops, scusa, tu ti chiami Eugene, sai, i nomi sono così difficili da ricordare- e uscì dalla stanza, i coniugi si guardarono scioccati.

 

Era notte passata, stava per albeggiare, e Hans tornò con la regina, svenuta, che rinchiuse nella prigione.
Il popolo, guardando la regina, la indicò con sospetto, Rapunzel uscì e cercò di convincere Hans a portarla nella sua stanza, di farla sentire a proprio agio, ma lui rispose che doveva rispondere ai suoi delitti.
Il popolo intervenne, considerandosi d’accordo con lui.
-Ma… ma è la vostra regina- provò a ribattere Rapunzel, rivolgendosi al popolo.
-Ma non è una regina giusta, ha fatto più cose buone il principe Hans in un giorno che la regina in tre anni- obiettò un paesano tra la folla.
-Ma… lei non voleva fare tutto questo- provò a spiegare Rapunzel, ma il popolo non l’ascoltava, e chi poteva dargli torto.
-Perché la difendi?- chiese una donna, il figlio raffreddato in braccio, arrabbiata.
-Perché…- Rapunzel cercò il sostegno di Eugene al suo fianco, che le lanciò un’occhiata che valeva più di mille parole, e le infuse coraggio -Perché io so come ci si sente, la vostra regina è stata tredici anni della sua vita rinchiusa per paura di farvi del male, non riesce a controllarsi, il suo potere è troppo forte per la sua volontà, e se voi la respingete andrà sempre peggio, dovete cercare di capirla, di mettervi nei suoi panni-
Rapunzel cercò di dire queste cose con sicurezza, come una vera sovrana, sperando in cuor suo che nessuno le chiedesse come facesse a sapere tutte quelle cose.
-Come fai a sapere tutto questo, perché dovremmo fidarci di te?!- esclamò un uomo con veemenza, Rapunzel notò dal tono di voce e dal modo in cui si rivolgeva a lei che non dava molto conto all’autorità, o che non sapeva chi fosse lei.
-Io… ecco…- Rapunzel non sapeva cosa fare, lanciò un’occhiata di supplica al marito, che parlò al suo posto.
-Rapunzel è rimasta rinchiusa per diciotto anni per tenere nascosto il suo potere, ed è riuscita a ritrovare la sua famiglia solo l’anno scorso- spiegò ai paesani, mettendo un braccio attorno alle spalle della moglie.
I paesani si guardarono stupiti.
-Nel mio paese, a Corona, sono scomparsa per diciotto anni, ma quando sono tornata mi hanno accolto facendomi sentire a casa, perdonando l’assenza e capendo che non era colpa mia, pensavo che ad Arendelle avreste fatto lo stesso- concluse la principessa, guardando la folla, che iniziò a confabulare.
Poi una donna dalla folla si avvicinò a lei e le disse, a nome di tutti:
-Signorina, il popolo di Arendelle vi ascolta, daremo u’altra possibilità alla regina, Arendelle è all’altezza di Corona- le disse con un inchino.
Rapunzel, con un impeto di gioia abbracciò la donna, ringraziando tutto il popolo, e si avviò verso il castello, seguita da Eugene.

 

I due coniugi si erano separati per cercare il principe Hans, e il primo a trovarlo fu Eugene, in cucina, che subito provò a spiegargli la situazione con i paesani che si era risolta, e lo esortò a riportare la regina nella sua stanza, per farle avere un buon risveglio.
-Sai, Flynn, ammiro molto la tua capacità di recitare- disse a sorpresa il principe, guardando Eugene con uno sguardo subdolo, e con un tono molto diverso dal suo solito.
-Non so di cosa tu stia parlando, il mio nome è Eugene, e comunque, il popolo…- provò a spiegargli Eugene, ma Hans lo interruppe:
-Sai, speravo davvero di riuscire a sposare la principessa perduta approfittando del fatto che non conosceva il mondo, ma tu ti eri già accaparrato la preda più facile, dovevo aspettarmelo da un ladro di bell’aspetto come te- disse con uno sguardo d’intesa.
Eugene non capiva.
-Che stai dicendo?- aveva i sudori freddi, non sapeva come Hans conoscesse la sua vecchia identità, ma ne era molto spaventato.
-Le isole del Sud sono molto vicine a Corona, ti ricordo, è ovvio che abbiamo messo anche noi una taglia sulla tua testa, certo, è stato difficile riconoscerti, ma probabilmente con tutti i soldi reali ti avranno fatto un nuovo naso perfetto- continuò il principe come se nulla fosse, studiando il volto del principe di Corona, e cacciando un foglio di un ricercato, che mostrò a Eugene, il quale osservò il naso storto e brutto.
-Certo che lo fanno apposta!- si lasciò sfuggire, poi però si affrettò a distruggere il foglio, dicendo ad Hans -Non sono quello che tu pensi che io sia, non sono più quello di una volta, e tu dovresti solo vergognarti di tutto quello che ahi fatto e che hai pensato di fare, quando la principessa lo saprà risponderai ai tuoi delitti, e non osare mai più avvicinarti a Rapunzel o a Corona!- urlò con rabbia, avviandosi verso la porta, ma il principe cacciò la spada e gliela puntò al petto, senza scomporsi, rispondendogli:
-Davvero, tu sei cambiato? e quella bimbetta ingenua ti ha fatto cambiare? molto interessante… e stupido da parte tua, è proprio il caso di dire “l’alunno che batte il maestro”- così dicendo fa per alzare la spada per ucciderlo ma Eugene riesce a prendere una padella da una mensola lì accanto e si protegge, dando vita a un duello in piena regola, spada contro padella.
-Una padella? davvero non hai trovato di meglio? sarà un piacere dimostrare la mia forza contro di te- disse schernendolo, ma dovette ricredersi subito dopo, perché Eugene se la cavava egregiamente.
Non era solo un grande addestramento, ma anche un incredibile forza d’animo, non voleva farsi sconfiggere da quel traditore lasciando sola Rapunzel, doveva assolutamente tornare da lei, e mettere tutti in guardia, specialmente la principessa Anna.
Ma Hans sapeva di stare perdendo, e decise di rinchiuderlo in cucina, dove faceva davvero freddo, e nessuno sarebbe andato in una situazione di quel genere.
Si avviò combattendo verso la porta, poi disse con un ghigno:
-Au revoir, spero che morirai di freddo, Flynn Rider- uscì, e si chiuse la porta alle spalle prima che Eugene riuscisse a raggiungerlo.
Sperò con tutto il cuore che la sua amata non incrociasse quel principe traditore, e iniziò a battere contro la porta cercando di forzarla, cercando di uscire, non poteva permettersi di lasciare Rapunzel.

 

La principessa Anna era morta, Elsa era stata condannata per il suo omicidio, e Rapunzel non riusciva a trovare Eugene da ore.
Quando era riuscita a trovare Hans le aveva riferito che la principessa era stata uccisa da Elsa, che le aveva gelato il cuore.
Era così afflitto che non riuscì neanche a chiedergli di liberarla, perché anche lei sentiva che doveva restare in prigione, avere un processo, ma Hans la pensava diversamente, e la condannò a morte.
Rapunzel provò in tutti i modi a convincerlo, ma lui era irremovibile, e si avviò ad ucciderla.
Rapunzel aveva le lacrime agli occhi, e cercò il marito per trovare un po’ di conforto, senza trovarlo da nessuna parte.
Vagando per i corridoi iniziava a sentire sempre più freddo, senza sapere bene perché, e si augurava di trovarlo presto, perché ormai stava davvero iniziando a preoccuparsi.
Eugene, in quel momento, continuava a battere sulla porta, iniziando a congelarsi in quel posto freddo e buio.
-Rapunzel… Rapunzel…- ma stava iniziando a perdere le speranze, anche se la rabbia non lo abbandonava.
Ad un certo punto sentì la maniglia muoversi, la serratura scattare, e la porta si aprì.
Eugene, però, non vide nessuno davanti a se, almeno finché non si sentì tirare i pantaloni.
-Scusa, hai visto Anna?- a parlare era stato un pupazzo di neve, con un sorrisone, e col naso ancora agganciato alla porta, segno che aveva usato quello come chiave per aprire la porta.
Dopo un momento di sgomento si riscosse e disse che non aveva visto la principessa, ma di provare ai piani alti, perché non era di certo in cucina.
-Oh… bene… io sono Olaf, e ami i caldi abbracci- si presentò sorridendo, poi si avviò saltellando allegramente fuori dalla porta.
-Hey, piccoletto, hai dimenticato il naso-
Gli lanciò il naso e si avviò di corsa verso i piani alti, superandolo.
Il su unico pensiero era Rapunzel, non pensava minimamente a quello che Hans avesse fatto ad Anna, perché pensò unicamente a sua moglie, la sua massima priorità.
-Rapunzel!!!- la chiamò a gran voce correndo in tutte le stanze.
Si fermò solo un attimo per osservare la bufera che stava avvolgendo il palazzo, e continuò la sua ricerca più affrettato di prima, senza badare a dove mettesse i piedi, finché non la vide in lontananza.
-Rapunzel!!!-
-Eugene!!!- 
Si riunirono a si abbracciarono forte, la ragazza singhiozzava copiosamente, ma prima che Eugene potesse chiederle cosa fosse successo degli spuntoni di ghiaccio spuntarono dalle pareti, ed Eugene prese una mano alla moglie e si avviarono insieme verso l’uscita, in fretta.
Eugene si stava congelando, ma decise comunque di dare il proprio mantello alla moglie che tremava per le lacrime e per il freddo.
Quando furono fuori Eugene non perse tempo, le prese il viso tra le mani asciugandole le lacrime e le chiese:
-Hans ti ha fatto qualcosa?- aveva un tono di voce controllato, ma si vedeva che dentro era furioso.
-No, perché me lo chiedi? Hans non mi ha fatto niente, ma vuole uccidere Elsa- rispose Rapunzel scoppiando a piangere.
-Non può farlo, non può diventare re!- esclama Eugene, Rapunzel non ha capito cosa è successo, perché tanto astio nei confronti di Hans.
-Eugene, cosa…?- ma viene interrotta dal ragazzo, che chede ad una delle guardie la situazione, essa risponde che la regina è scappata, e che Hans la sta cercando per darle il colpo di grazia.
Rapunzel singhiozza più forte, abbracciando il marito, che ricambia l’abbraccio e si rivolge alla guardia: 
-Che scusa ha trovato per ucciderla?- chiede con tono neutro.
-Non direi una scusa, la regina ha ucciso la principessa- spiega la guardia cercando di ripararsi dalla bufera.
-Cosa?!- Eugene ripensa a quello strano pupazzo di neve che la cercava, e si rimprovera di non aver pensato prima che Hans avrebbe potuto farle del male.
-Hans ha fatto di tutto per salvarla, ma era troppo tardi- continua la guardia con una grande tristezza nella voce.
-Su questo ti sbagli, Hans non ha fatto niente per salvarla, lui è un traditore, un bugiardo, mi ha rinchiuso nelle cucine a morire di freddo, voleva sposare Anna solo per governare Arendelle- spiega, Rapunzel scioglie l’abbraccio e lo guarda incredula.
-Dobbiamo avvertire il popolo, non può uccidere la regina, ha mentito a tutti, non può diventare re- conclude, la guardia lo guarda sbigottita.
-Perché dice queste assurdità?- chiede, ma non è convinto di quello che dice.
-Avete visto il cadavere?- chiede Eugene, Rapunzel sobbalza per la scelta del lessico, e lui le lancia un’occhiata di scuse, per poi continuare -Il principe Hans era in cucina, ha minacciato di uccidermi con la spada, poi mi ha chiuso dentro, e se non fosse stato per un pupazzo di neve parlante non sarei riuscito a uscire- spiega.
Lo guardano come se fosse impazzito, o meglio, la guardia lo guarda come se fosse impazzito, mentre Rapunzel è solo scossa da tutti gli avvenimenti.
-Un pupazzo di neve parlante?- chiede la guardia.
-Scusa, la tua regina controlla il ghiaccio, a lei le si illuminavano i capelli, e non può esistere un pupazzo di neve parlante?-
La guardia ci pensa su, in effetti, non ha tutti i torti
-Andiamo ad avvertire gli altri- dice alla fine.

 

Hans è stato catturato, tutti i reali avevano creduto alla storia di Eugene, per fortuna, e la regina non è stata giustiziata nemmeno dopo che il tentativo di Hans era fallito.
Il popolo, grazie a Rapunzel, aveva perdonato la regina senza esitazioni, e lei era riuscita a controllare il suo potere una volta per tutte.
In quel momento, Rapunzel ed Eugene erano stati convocati in colloquio dalla regina, non capendo bene il perché.
Quando entrarono nella sala del trono la regina, che li aspettava seduta sul trono, si alzò e si inchinò davanti a loro, che rimasero sbigottiti.
Quando si rialzò si avvicinò ai due sposi, che fecero per inchinarsi a loro volta, bloccati da Elsa.
-No, vi prego, non vi inchinate, mi è stato riferito che è stato grazie a voi se il popolo mi ha dato un’altra occasione, e… ecco… grazie, grazie infinite, il mio regno… io… vi sarò sempre debitrice, e mi dispiace molto per tutto quello che è successo a corte per causa mia, spero che Corona non decida di troncare l’alleanza, anche se lo capisco, la neve vi deve aver causato talmente tanti problemi che… mi dispiace- la regina non era abituata a parlare in pubblico, e tutta la sua compostezza fece uno scivolone in quell’occasione, ma Rapunzel non ci fece caso.
-No, non troncheremmo mai l’alleanza, se non fosse stato per il pupazzo di neve…- 
-Olaf- la corresse Eugene, che aveva preso il piccoletto in simpatia.
-…Olaf, Eugene sarebbe ancora rinchiuso in cucina, la tua magia è bellissima, tienila stretta, non è una maledizione, ricordalo-
La regina le sorrise, riacquistò la compostezza e li congedò con un formale saluto, ringraziandoli ancora per l’aiuto dato ad Arendelle.
Sulla nave, Eugene, finalmente si rilassò, e i due sposi rimasero ad osservare Arendelle, finché non scomparve all’orizzonte.
-Sai, dicono che la prima visita ufficiale sia quella che si ricorda meglio, credo che in questo caso sia proprio vero- commentò Rapunzel, suscitando una risata a Eugene, che ribatté:
-Sai, Rapunzel, fare i re è davvero un lavoraccio, credi che le prossime visite potrà accompagnarti Pascal?- 
La mogie gli tirò una gomitata, ed entrambi ridacchiarono.
-Mi mancherà Arendelle, spero che le principesse se la caveranno- Rapunzel si lasciò cullare della braccia del marito, poi chiese:
-Ma cosa è successo esattamente in cucina? Era così turbato!- l’uomo la strinse di più a se.
-Niente, il passato che bussava violentemente alla porta, ma per fortuna c’eri tu a bloccarlo sull’uscio-

 

Fine

 

 

(A.A.)
Mamma mia, ci ho messo tre giorni ma ne è valsa la pena, almeno spero.
Mi sono chiesta cosa avessero fatto Rapunzel e Eugene all’incoronazione, e mi sono detta che non potavano starsene con le mani in mano, dopotutto sono Eugene e Rapunzel.
Dato che Hans vive a Sud ho pensato che era molto probabile che conoscesse la città di Corona, che poi è anche un’isola, quindi ho deciso di farli vicini.
Poi, insomma, Hans voleva sposare la principessa di qualche regno, e chi, meglio di Rapunzel, poteva servire al suo scopo?
I personaggi ho cercato di farli più IC che ho potuto, ma dopo un anno tutti cambiano, almeno un po’.
Quando ho visto il film Frozen ho pensato, alla fine:
“Ma perché il popolo perdona Elsa così facilmente, dopotutto ha portato l’inverno, ha ghiacciato tutto, non la conoscono, è rimasta rinchiusa per tutti questi anni?”
Beh, allora ho fatto in modo che Rapunzel facesse riflettere i paesani, e che Eugene facesse capire a tutti che Hans era cattivo.
Olaf, infine, ho pensato che era improbabile che avesse subito aperto la stanza giusta, e l’ho usato per liberare Eugene.
Spero che la storia vi sia piaciuta, e se siete arrivati fin qui vi voglio ringraziare.
P.s. Mi piacerebbe molto ricevere un parere, perché non scrivo molte One shots, e questa è la prima che contenga una storia scritta in questo modo, e vorrei sapere se l’esperimento è riuscito.

   
 
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