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Autore: Tritio    23/01/2014    0 recensioni
[Crossover]
Questa storia parla di Tritio, un semplice ragazzo di diciassette anni che si ritrova sulle spalle un destino più grande di lui. Erede di una stirpe di difensori della Terra, dovrà diventare sempre più forte per proteggere il pianeta dai demoni. Per farlo intraprenderà un viaggio attraverso dimensioni parallele che lo porteranno ad incontrare i personaggi dei suoi anime e manga preferiti.
Questa è la mia prima fanfiction e spero che vi piaccia
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Quell’anno Tritio frequentava la terza liceo, era il classico ragazzo che passava in osservato, che non dava confidenza a nessuno e che tutti vedevano come: lo strano. Strani capelli castano scuri che schiarivano facilmente, arrivando a diventare biondicci. Strani occhi che cambiavano colore con il cambiare delle stagioni, alle volte aveva occhi color castagno, altre smeraldo, o ancora assumevano la tonalità dell’oceano.

Mamma:  - Forza Fabri, sveglia o perderai il treno! -

Il suo nome era Fabrizio ma ormai tutti lo chiamavano con quel nomignolo che si era dato: Tritio. Lui era un ragazzo semplice, alto circa un metro e settanta con un fisico asciutto e neanche un filo di grasso o di muscoli, non praticava sport benché tutti gli dicessero che con le spalle larghe che si ritrovava poteva costruirsi un bel fisico, ma di ciò se ne infischiava altamente. Non era il tipo da seguire mode particolari, per cui non si pettinava mai, lasciando i capelli sfatti che, a seconda di come dormiva o di come li asciugava, assumevano forme molto particolari. Per dirne una: ci fu una mattina che Tritio arrivò a scuola con i capelli tutti sparati sul lato sinistro, nessuno sa ancora come sia stato possibile. Le felpe che portava raffiguravano spesso draghi, nomi di gruppi rock e metal, o cose più semplici, come magliette con stampato sopra qualche personaggio dei suoi cartoni animati o manga preferiti.
Come ogni mattina, sua madre faticava a svegliarlo, e lui, quasi ignorandola, si alzava giusto in tempo per prendere il treno, sempre per un soffio

Tritio: "Favoloso, un altro fantastico giorno in quel fantastico liceo!"
 

Tritio era quel tipo di persona che fa spesso uso dell’ironia, che non si abbassa a fare quello che gli altri gli dicono e che fa tutto di testa sua anche se per questo motivo, spesso, gli altri gli mettono i piedi in testa. Col tempo, e con “tempo” intendo il secondo giorno del primo anno di liceo, si era reso conto che aveva sbagliato scuola, odiava interagire con i suoi compagni di classe, non sopportava la metà di loro, perchè erano i classici figli di papà che si sentono superiori. L’altra metà era costituita da quelli che si facevano sfruttare per copiare i compiti, sempre costretti a passarli, senza essere mai ringraziati, oppure erano quelli che si vantano dei loro voti e non perdevano occasione per rinfacciarlo.
Non riusciva proprio a stare con nessuno di loro, ma, tutto sommato non gli importava molto, alla fine, durante le lezioni pensava agli affari suoi, con la testa sempre immersa nei suoi pensieri, uno dei tanti motivi per cui andava male a scuola.

Chiara: - Hey Tritio, hai studiato? Oggi la prof interroga di sicuro -

Lei, Chiara, non mancava mai di ricordare delle interrogazioni, dei compiti in classe o dei compiti da consegnare, si lamentava se prendeva sette ed era una lecchina.

Tritio: "Se non fossi una rompiballe saresti interessante!" 
Tritio: - No, non so nulla! Ho avuto di meglio da fare -
Chiara: - Ma che significa? Cosa sarebbe questo tuo “di meglio da fare”? - 
Tritio: - Ehm..vediamo..vivere? -

Quello che ancora nessuno sapeva, neanche la spocchiosa Chiara, era che, quel giorno, sarebbe arrivato un nuovo alunno e la vita di Tritio sarebbe cambiata.
La professoressa di inglese entrò insieme ad un ragazzo, capelli scuri non pettinati, occhi verdi che fissavano la classe con menefreghismo, maglietta di un gruppo punk e jeans strappati

Prof: - Good Morning! -
Tutti: - Good Morning teacher! -
Tritio: - Ehilà! -
Prof: - Fabrizio come si risponde? - disse con l'accento inglese
Tritio: - Hey! Teacher! Leave them kids alone!* -
Prof: - Fabrizio! Smettila! -
Tritio: - Me l’ha chiesto lei come si risponde..se non l’avesse fatto io non avrei cantato! Eh..mi sembra ovvio! -
Prof: - Ti devi sempre fare riconoscere, vero?! Allora ascoltatemi ragazzi lui è Blake, viene dall’Inghilterra e la sua famiglia si è appena trasferita qui. Da oggi farà parte di questa classe, per cui mettetelo a suo agio e non fatelo sentire fuori posto. Dai Blake, c’è una sola sedia libera, vai a sederti lì e scusa il comportamento di Fabrizio, pensa di essere simpatico.-

Lo so, detta così: “…la sua vita sarebbe cambiata..” sembra che voglio intendere che Blake e Tritio diventeranno fidanzati e dopo una serie di problemi staranno assieme per sempre..ecco..non è così, non è quel tipo di storia quindi non siate maliziosi.

Tutte le ragazze lo trovavano attraente e lo fissavano, lo riempivano di domande tipo interrogatorio della polizia, mentre gli altri ragazzi, gli lanciavano frecciatine, cercavano di imporsi su di lui fin da subito, a modo loro per fargli capire che sono loro a comandare, ma non sembrava che al nuovo arrivato interessasse qualcosa di tutti loro.

Tritio: "Eheheh! Metterlo a suo agio! So io come le ragazze potrebbero metterlo a suo agio! Eheheh! Ma guardali sembra abbiano trovato un nuovo giocattolo!"

Blake iniziò a fissare Tritio con insistenza, sembrava lo stesse studiando, come a memorizzare il suo viso, le sue espressioni, come se stesse leggendo dentro di lui per capire chi fosse

Tritio: "Cosa vuole da me? Perché mi guarda?"
Ragazza: - Ehii! Pss! Blake! Quello è Tritio. Ma lascialo stare, è un deficiente! -

Non gli si poteva dare torto, infatti Tritio aveva cominciato a fare delle linguacce, come fanno i bambini per farsi i dispetti

Prof: - Ok ragazzi, oggi interroghiamo dato che presto ci saranno le pagelle e non avete ancora un voto. Vediamo..uhm  Vale e.. Tritio, così impara a fare il maleducato -
Tritio: "Bene!"
Tritio: - Non so nulla, non ho avuto tempo di studiare..e poi..c’è il nuovo arrivato che parla inglese, interroghi lui! -
Prof: - Non voglio sentire storie, Tritio vieni interrogato
-
Un brivido salì lungo la schiena di Tritio, che si voltò istintivamente verso la finestra, sembrava avesse avvertito qualcosa là fuori, un grosso pericolo imminente, come succede a Peter Parker quando gli scattano i sensi di ragno!**

Tritio: - Prof posso andare in bagno? -
Prof: - Mi stai prendendo in giro? Vieni subito interrogato o ti metto due! -
Tritio: - Ok, il due mi va bene, ma devo andare in bagno, è urgente! -
Prof: - Non alzare la voce con me, ti metto due e non ti muovi da qui -
Tritio: - Io non sto alzando al voce e lei che la sta alzando -
Prof: - ORA BASTA! Fabrizio ti metto la nota e non ti muovi di qui fino alla terza ora! Per quel che mi riguarda puoi farla nello zaino -

Tritio assunse un tono più pacato e sarcastico per poi aggiungere

Tritio: - Lei lo sa che alcuni professori sono stati denunciati per aver dato una punizione del genere? Eh?! -

A quel punto Blake, vista al situazione chiese di poter andare al bagno e la prof acconsentì

Tritio: "Cosa? Questa qui mi sta prendendo in giro? Devo uscire dalla classe oppure..Ma che..!?!"
 

Tritio avvertì che quella minaccia era scomparsa improvvisamente e subito dopo Blake era tornato in classe

Tritio: "Possibile che..? Forse è stata solo una mia impressione o una coincidenza..non può essere..e se fosse? Sono passati solo pochi secondi, non sarebbe possibile neanche se..Uhm! Blake..chi sei?"

All’intervallo, Tritio se ne stese per conto suo nel cortile della scuola, seduto su un muretto con lo sguardo rivolto a terra, pensando a quello che era successo prima, facendosi molte domande e chiedendosi se aveva avvertito una reale minaccia, o se si era sbagliato, e se così non fosse stato, Blake cosa aveva a che fare con tutto questo?
Mentre era assorto nei suoi pensieri, tre bulletti lo circondarono, come accadeva spesso

Giacomo: - Hey stramboide! Che ne dici di offrirmi qualcosa alla macchinetta degli snack? Ahahahah -

Tritio alzò gli occhi lentamente, fissando l’interlocutore, un ragazzo alto dieci centimetri più di lui, con un paio di occhiali da sole di marca, cappello di un gruppo pop e sigaretta alla bocca

Tritio: - Ciccio! Che ne dici di toglierti dalle palle? -
Giacomo: - A quanto pare non ti è bastata la lezione dell’altra volta? -
Tritio: - Ohi Ciccio! Siamo nella stessa classe da tre anni, ormai dovresti saperlo che sto attento lezioni! -
Giacomo: - Non fare lo spiritoso e dammi i soldi, oppure.. -
Tritio: - Eh lo so, ciccio, lo so..è una gran seccatura avercelo piccolo, ma tranquillo, prima o poi una ragazza, alla quale non importano le dimensioni del tuo vermicello, la trovi -
Giacomo: - Come hai detto stramboide? -
Tritio: - Se non una ragazza..un ragazzo? -
Giacomo: - Io ti ammazzo! -

Giacomo, che Tritio chiamava “ciccio” per prenderlo in giro, caricò un pugno ma prima che potesse colpirlo fu fermato da Daniel, un ragazzo palestrato, con il cervello distrutto dalle droghe che assumeva dalla mattina alla sera, ma che era più tranquillo degli altri e alcune volte anche più simpatico. In realtà dipendeva da cosa assumeva durante la giornata

Giacomo: - Lasciami Daniel, gli spacco la faccia a questo qui! -
Daniel: - Aspetta, fai fare a me. Forza Tritio non abbiamo tutta la giornata, dacci i soldi e ce ne andiamo senza farti male -
Tritio: - Come hai detto Daniel? Si hai ragione.. -

Tritio si girò verso il terzo ragazzo di nome Francesco, un ragazzotto robusto e alto, simile ad un armadio e anche molto forte

Tritio: - Posso capire, purtroppo la eiaculazione precoce è una brutta bestia, ma tranquillo, è sempre meglio che avere un vermicello.. -

Benché i bulletti, quasi ogni giorno lo tormentassero e poi lo pestassero, Tritio continuava sempre a prenderli in giro con quel suo tono sarcastico e fastidioso, non gli importava quante botte gli dessero, lui non si stava mai zitto, tanto non sarebbe cambiato nulla se l’avesse detto ai professori, i genitori di Giacomo erano nel consiglio studentesco, il padre di Daniel era il preside della scuola e i genitori di Francesco erano avvocati. Ma, in fin dei conti, Tritio non poteva di certo usare le sue abilità per incenerirli e comunque nessuno dei loro pugni gli aveva mai fatto veramente male.

Così lo colpirono senza sosta fino al suono della campanella, nessuno intervenne perché, quei tre, erano i più temuti della scuola e Tritio era l’unico che gli andava sempre contro

Tritio: - Avete già finito? Mi stavo cominciando a divertire! Ahahah -

Si, Tritio non la dava mai vinta a nessuno. I bulli se ne andarono e Blake si avvicinò mentre il ragazzo si rialzava, spolverandosi i vestiti e togliendosi un rivolo di sangue dal labbro

Tritio: - Cosa vuoi inglesino? -
Blake: - Mi spieghi perché non usi i tuoi poteri? Potresti.. -
Tritio: - Poteri? Ahahahah! - Lo interruppe - Ma cosa ti sei fumato? Sei veramente uno strano -

La campanella era già suonata e Tritio la usò come pretesto per allontanarsi

Blake: - Certo, certo, sono io Kuroaka, vero? Ahahahaahah -
Tritio: "Come fa a sapere chi sono? Chi è questo Blake?"  

Quell’anno Tritio frequentava la terza liceo, era il classico ragazzo che passava inosservato, che non dava confidenza a nessuno e che tutti vedono come: lo strano. Nessuno sapeva che all’età di tredici anni, Tritio, avesse scoperto di essere il discendente di una stirpe di difensori della Terra che proteggono il pianeta da millenni: i Kuroaka.



*: Verso della canzone Another Brick in the Wall - Part 2 - Pink Floyd
**: Personaggio dei fumtti Marvel

  
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