I diritti di Sherlock non mi appartengono e nemmeno i personaggi.
L’ho scritta ispirandomi a questa fanart
Mando un bacio a RomanceInBlack che sta disegnando delle meravigliose
fanart Mystrade che, incredibilmente, le ho ispirato e che potete trovare qui:
http://togiveblood.tumblr.com/
L’ho scritta ispirandomi a questa fanart
Mando un bacio a RomanceInBlack che sta disegnando delle meravigliose
fanart Mystrade che, incredibilmente, le ho ispirato e che potete trovare qui:
http://togiveblood.tumblr.com/
Sono soltanto gocce di pioggia
Piove, piove a dirotto. Nella gelida Londra di fine gennaio, piove come se non l’avesse mai fatto prima. L’ispettore Lestrade impreca malamente, mentre fa vagare lo sguardo per le strade deserte di quella notte bagnata. L’aria fredda gli fa lacrimare gli occhi e le gocce di pioggia, sempre più fitte, gli inzuppano abiti e capelli. Ha trovato riparo sotto una tettoia, ma è già fradicio e non è salutare rimanere al freddo a lungo. Eppure rimane lì, con l’idea di uscire dal suo rifugio improvvisato, ma nessuna voglia di farlo. Indugia e, come fosse incantato, si ritrova a guardare le gocce di pioggia che cadono con intensità, illuminate dalle luci dei lampioni. Se non fosse che è mezzo congelato, direbbe che è piacevole e rilassante ammirare la pioggia. Peccato solo che il freddo gli stia provocando le allucinazioni, già, perché non può proprio essere Mycroft Holmes l’uomo che gli viene incontro. Ovvero quell’individuo che cammina verso di lui con passo lento, un portamento elegante ed un sorriso cordiale stampato in viso.
«Mycroft!»
«Anche oggi senza… Ogni inglese che si rispetti ha sempre con sé l’ombrello, Gregory, rammentalo.»
«Ch-che fai qui?» balbetta, ancora inebetito perché non s’aspettava proprio che sarebbe venuto a prenderlo. Non a quell’ora di notte, non con quella pioggia. Il suo My è un uomo molto pigro e Greg lo sa, ha imparato a conoscerlo.
«Non era necessario che venissi.»
«Non essere sciocco, Gregory, vengo tutte le sere e poi sono soltanto gocce di pioggia.»
Minimizza. Lestrade detesta quando Holmes minimizza perché non è davvero il caso di svilire il fatto d’averlo raggiunto in piena notte, sotto una pioggia battente. E che rabbia che gli fa venire quel suo atteggiamento saccente e altezzoso, se non avesse così tanta voglia di baciarlo, lo picchierebbe. Ovviamente opta per il bacio. Quindi lo attira a sé facendo cadere l’ombrello, che si rovescia a terra riempiendosi d’acqua scrosciante. Ad entrambi però in quel momento poco importa del diluvio che imperversa, perché già si stanno baciando. Greg sta facendo sue quelle labbra impertinenti; stringe con forza il bavero del suo cappotto dettando il ritmo, imponendosi su di lui. Lo bacia con foga e gli sembra di non farlo da una vita. Non vorrebbe nemmeno mai più staccarsi, perché Mycroft Holmes bacia fottutamente bene e gli si stringe addosso in una maniera così sensuale, da farlo arrapare anche in mezzo ad una strada.
Si allontana quasi con forza, l’ha appena assaggiato e non ne riesce più a fare a meno. Vorrebbe far sue quelle bellissime labbra un’altra volta, ma si dice che forse è meglio andare a casa e rifugiarsi in un luogo più intimo. Insomma, da una qualsiasi parte in cui potrà strappargli di dosso tutti i vestiti. Quindi, con calma serafica, recuperano l’ombrello e s’incamminano verso Pall Mall. Greg si ritrova a sorridere appena si rende conto che, con la scusa dello spazio ridotto, Mycroft gli si è avvinghiato addosso.
E poco conta se condividere lo stesso ombrello non ripara affatto dalle gocce di pioggia. Non gli interessa se starsene sotto un diluvio così poco riparati sia salutare o meno, perché adesso c’è Mycroft e, beh, del resto non gli importa davvero.
Fine