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Autore: Lady Atena    23/01/2014    2 recensioni
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Piccolo sprazzo della vita di Tony Stark prima di Iron Man; durante uno dei tanti risvegli che seguono una sbronza e delle donne sconosciute.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jarvis, Tony Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Christmas Challenge'
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C'’è uno sconosciuto nel mio letto e la testa mi batte da matti [...]
[...] Foto di ieri notte sono finite sul web, sono fottuta
oh beh, nella mia mente
c'è solo confusione e ho ricordi vaghi,
ma sono sicura che è stato fantastico […]1

Tony sbadigliò, strinse gli occhi chiusi tirandosi seduto nel letto; la coperta gli scivolò sul petto nudo dalla pelle scura. Si umettò le labbra, poggiò una mano di lato sfiorando con la punta delle dita dei capelli; si voltò e socchiuse gli occhi guardando la donna stesa di fianco, i capelli neri le ricadevano lungo la schiena nuda e aveva il lenzuolo avvolto sul davanti del corpo. Tony strinse le labbra, si tolse la coperta e si voltò verso sinistra guardando una seconda donna, i corti capelli biondi le coprivano il collo dalla pelle chiara. La osservò rabbrividire, rannicchiarsi e infilarsi sotto la coperta fino al collo. Tony sbuffò roteando gli occhi, gattonò sul letto e arrivò ai piedi del giaciglio; spostò tre bottiglie vuote mettendosi seduto e toccò terra con i piedi nudi. Girò attorno ad un tubino corto rosso, raccolse i propri boxer e saltò un'altra bottiglia; superò una scarpa da donna e prese da sopra il comodino i propri pantaloni. Guardò dietro di sé, osservò le due donne addormentate e aggrottò le sopracciglia; scrollò le spalle voltandosi e avanzò fino alla porta laterale, la aprì ed entrò.
“J, hai idea di chi siano quelle due?” domandò.
S'infilò i boxer, buttò i pantaloni di lato e aprì l'acqua del rubinetto facendola scorrere.
“Jasmine Rockmart di Vogue e Catherine Frendom di People Weekly, signore” rispose l'AI.
Tony mise le mani a conca sotto l'acqua, le riempì e se le mise sul viso facendo scivolare il liquido lungo la pelle scura; alcune goccioline s'impigliarono nell'accenno di barba e altre bagnarono i capelli scompigliati.
“Giusto. La classica festa del venerdì sera per il successo di … di cos'era? Caricatori con ricambio automatico, missili intelligenti, proiettili autoguidati?”.
Chiuse l'acqua, prese i pantaloni e li mise chiudendoli; si passò le mani tra i capelli e sogghignò piegandosi verso lo specchio sopra il lavandino, fece l'occhiolino e si rizzò.
“Veramente era per Capodanno, signore” rispose Jarvis.
Tony schioccò le dita, annuì.
“Giusto. Buon anno, amico”.
Uscì dal bagno, guardò verso le due donne osservando la mora ora stesa di schiena, mentre la bionda era stretta al cuscino. Tony raggiunse la porta, l'aprì e se la richiuse alle spalle.
“Svegliale alle sette, come sempre” ricordò.
“La signorina Potts ha detto di doverle parlare a proposito dei suoi video presenti in rete, veramente, signore” disse l'A.I.
Tony strinse le labbra arricciando le sopracciglia, si morse il labbro inferiore inspirando e camminò a piedi nudi nella stanza.
“Accidenti, proprio il primo dell'anno?” si lamentò.
Ghignò, scrollò le spalle e gli occhi gli brillarono; superò una porta automatica, camminò per il corridoio e prese a scendere le scale.
“Secondo te il video della settimana scorsa con le tredici modelle è già stato rimosso?”.
Balzò superando gli ultimi due gradini, entrò nel laboratorio.
“Vuole che controlli, signore, o blocco i server per impedire vengano caricati anche i video di questa notte?”.
Tony ridacchiò, superò un tavolino e girò attorno ad un altro; afferrò un bicchiere di carta da sopra una bacheca metallica e bevve il caffè sentendolo freddo. Fece una smorfia, storse il labbro e sputò di lato. Lanciò il bicchiere, osservò FerroVecchio raccoglierlo e passare dietro una serie di tavoli con gli attrezzi; sparendo dietro una mezza parete di vetro. Tony si piegò in avanti, prese la maglia da dentro la terza delle macchine e la infilò.
“Non credo ci sia granché da vedere. Ero troppo ubriaco per qualcosa di decente”.
Si passò le mani sulla maglia, annuì e superò le macchine fino alla sedia.
“E ora a lavoro”.
Osservò i computer brillare accendendosi, guardò i progetti del missile scintillare di azzurro più chiaro.
“In fondo, sarebbe un peccato se Pepper non dovesse lavorare proprio a Capodanno, non credi?”.

 

1: Testo preso da Last Friday Night, Kate Parry.
  
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