CLUEDO!
[SCOPRIRE L’INGANNO NON E’ UN
GIOCO!]
Oh santo
cielo..ma quanto ho dormito?E’ come se la mia testa stesse scoppiando ed
inoltre, qualcosa di pesante e fastidioso mi sta schiacciando lo
stomaco..
Chi sono?Come
mi chiamo?
Ah, sì. Mi
chiamo Althea Waves, ho diciotto anni, e la faccia beota dai grandi occhi
castani ed i capelli lisci, leggermente scomposti, che mi rivolge
un’espressione assonnata all’interno dello specchio dirimpetto, pare proprio
essere la mia.
Ho anche
freddo, per la miseria. Chi è il coglione che è lasciato la finestra aperta? E
va bene che siamo barricati in casa, ma qua nel Wisconsin il clima è artico, e
non ci tengo proprio a beccarmi una polmonite il primo giorno di vacanze di
natale !
Alzo la testa,
cercando di riconoscere invano una qualsiasi faccia amica nell’imponente
stanza da letto in cui mi trovo, che sembra davvero troppo grande per poter
assomigliare anche lontanamente al bugigattolo rosa che divido con quel
puzzone di mio fratello Steve...(in altre parole, la mia camera). Sono a dir
poco sconvolta, e volto la testa in tutte le direzioni, nel disperato
tentativo di far chiarezza nella mia mente decisamente
confusa..
Tende color
cremisi?
Letto a
baldacchino?
Televisore al
plasma?
Un
momento...DOVE DIAVOLO SONO?
-Oh
tesoro..finalmente ti sei svegliata!- Una voce profonda, stranamente
famigliare mi fa sobbalzare, mentre una guancia ispida di barba si sfrega
contro la mia faccia. Mi volto a rallentatore, vittima d’un brutto
presentimento. Completamente NUDO(!!!) come mamma l’ha fatto, Lorenzo
Santorini, il bellissimo ed odioso quarterback della nostra scuola, l’essere
che trovavo quasi più disgustoso del nostro professore di scienze, il signor
Delacroix (si dice che mangi rane per colazione..), il ragazzo che sin dal
primo giorno di scuola avrei preso comodamente a schiaffi, è sdraiato vicino a
me, e muove quella sua disgustosa zampa palmata sulla mia coscia
(??).
Sconvolta,
sgrano gli occhi, a metà tra il nauseato e il
perplesso.
Le sue dita
sono gelide, sulle mie gambe.
Non dovrei
sentirle, se indossassi ancora i jeans con cui ricordavo di essermi presentata
alla festa di Jessica, ieri sera. Hai detto bene, Althea.
Se.
Rabbrividendo,
alzo il lenzuolo quel tanto che basta. Gesù bambino, fa che non sia vero.
Anche se ho fatto la cattiva. Anche se a messa, a dire il vero, è dalla
cresima che non metto più
piede.
E invece è
vero, constato con orrore, scattando in piedi in preda al panico. SONO NUDA.
SVESTITA.SCOPERTA.COMPLETAMENTE!E accanto a quel bufalo decerebrato di
Santorini, per giunta..
MA CHE CASPIO
E’ SUCCESSO?
Mi porto le
mani al viso stile urlo di Munch, realizzando troppo tardi che, in piedi sul
letto, per giunta completamente nuda, sto ulteriormente dando spettacolo
dinanzi ai bulbi oculari di quel maiale di Lorenzo. Così, paonazza e sempre
più disperata, mi rituffo sotto le coperte.
-Ehi piccola,
stai tremando..non temere!Ti scaldo io..-
Quel
disgustoso di Santorini tuttavia, non recepisce il messaggio: e puntandomi
addosso i suoi irresistibili occhi neri mi si fa più vicino, sempre di più.
Per la
miseria..ha pure addosso un buon profumo!
MA CHE CAVOLO
STO DICENDO? Santorini può piacere solo a Charlotte White, una delle mie
migliori amiche, che ha perfino una sua foto appesa
nell’armadietto.
A
proposito..
Cosa dirà
CHARLOTTE?
-Levati
immediatamente, porco..- Gli impongo, voltandomi su un fianco – il tempo di
trovare i miei vestiti e scappo!Non starò più di un minuto vicino ad un simile
rifiuto del tuo calibro..
Santorini
sghignazza per nulla offeso, in maniera perfettamente
odiosa.
-Ma
piccola..direi che ho già ampiamente visto tutto quello che dovevo vedere..-
Mi sussurra all’orecchio, malizioso
-..stanotte..-
In quel
momento, vado definitivamente nel panico.
STANOTTE?
CHE CACCHIO E’
SUCCESSO STANOTTE?
PERCHE’ SONO
ACCANTO A SANTORINI?
PERCHE’ SONO
NUDA?
COSA ABBIAMO
FATTO?
DEVE ESSERE
TUTTO UN EQUIVOCO..!
SONO FIDANZATA
IO...E PER GIUNTA CON DYLAN GREEN, IL MIGLIOR STUDENTE DEL NOSTRO
ANNO!
A
PROPOSITO..DOV’E DYLAN?
ALTHEA, PER LA
MISERIA...RITORNA IN TE?!
Come se non
bastasse, proprio mentre sto per mettermi a piangere Jessica Peacock,
miliardaria padrona di casa e mia migliore amica, entra nella nostra stanza
sorridendoci allusiva, indossando un paio di striminziti hot pants ed il pezzo
sopra d’un bikini colorato.
-Pronti per il
bagno in piscina? O non avete ancora finito di divertirvi?- Domanda,
strizzando l’occhio.
COME? ANCHE
LEI SA?
MA CHE DIAMINE
E’ SUCCESSO?
-Scarlett, ti
senti bene? Sembri stanca, forse vi siete dati troppo da
fare..
Ringhio,
decisamente incacchiata, e mi avvolgo alla bell’è meglio nella trapunta rossa
stesa sopra il letto, che sembro aver diviso per cause ignote con quel
disgustoso di Santorini.
Mi dirigo a
grandi passi verso Jessica, conducendola fuori dalla stanza, e sforzandomi di
ignorare quell’idiota italiano che grida :- tesoro, dove te ne
vai?
In ragione
dell’amicizia che ci lega, lo pretendo! Deve darmi delle spiegazioni!Voglio
scoprire che cosa sia successo e perché, e soprattutto mi auguro sinceramente
che si tratti di uno scherzo di cattivo gusto. Soltanto di
questo!
-Allora
Jessica, che diamine è capitato ieri sera?- Indago notevolmente perplessa. La
mia amica, per tutta risposta, alza le spalle e sorride appena. I suoi occhi
azzurri si illuminano per un istante, come se fosse sinceramente
divertita.
-Come, che è
successo?E’ stata la festa del mio diciottesimo compleanno, ieri. Ed abbiamo
alzato un pochino il gomito..- Sogghigna, assumendo un’aria da cospiratrice
-..certamente non avrai dimenticato..-
-Ma come...io
sono astemia!- Protesto, pestando i piedi per terra. Ci deve essere un
equivoco, dannazione! Non
berrei mai sino a sentirmi male, e a dimenticare tutto quello che ho fatto.
Non berrei mai, per principio. Detesto l’alcool!Questa è tutta una
congiura...
Disperata, gli
occhi pieni di lacrime, fuggo lungo l’infinito corridoio costellato di arazzi,
mentre Jessica grida, cercando di trattenermi :- Alth...aspetta! ..e al
coretto si aggiunge pure quell’imbecille di Santorini, che chissà che diavolo
sta gorgheggiando, nelle profondità della camera da letto.
Andatevene
pure a qual paese, tutti quanti!
Proprio mentre
fuggo verso la porta, alla disperata ricerca di qualcuno che non sia completamente pazzo, mi ritrovo faccia
a faccia con Charlotte, che mi lancia uno sguardo
irato.
-Charlie..almeno
tu..- Inizio, sfiorandole un braccio.
Ma anche
Charlotte rifugge il mio sguardo, e mi appioppa una violenta
gomitata.
-Non ti
aspetterai che parli con te, spero..- Gracchia, irritata -..non dopo quello
che hai fatto con Lorenzo!
Ansimo tra le
lacrime, sempre più rabbiosa ed impotente.
-Ma
insomma..la volete capire che Santorini mi disgusta? Senza contare che non ti
avrei mai giocato un simile brutto tiro, Charlie!- Provo a difendermi,
convinta. Ma senza risultati!
La mia amica
incrocia gli occhi azzurri, e divincolandosi punta dritta verso il bagno.
-Come no..ora,
se non ti spiace, me ne vado. Lontano da
te..-
Sconvolta e
nel panico, cerco invano di fermarla, ma senza successo. La inseguo per
qualche metro: tuttavia, facendomi anche discretamente male, calpesto i resti
di una vecchia lampada, frantumata ed abbandonata sul pavimento
miseramente.
-Che è
successo qui?- Indago, sempre più sconvolta.
Charlotte si
arresta, guardandomi con gli occhi sgranati.
-Come che è
successo? Ma se è stata tutta colpa tua, se l’abat-jour della mamma di Jessica
si è fracassata!? Basta; il tuo gioco mi ha
stancata!
-Ti prego
Charlotte..lasciami spiegare!
-Non c’è
assolutamente nulla da dire, Althea. Mi fai schifo! E penso proprio che Dylan
sia d’accordo con me..-
Come colpita
da un’improvviso flashback, finalmente,
ricordo.
Dylan!Ma
certo, Dylan!Il mio ragazzo!Devo raggiungerlo prima che anche lui venga messo
al corrente della mia presunta bravata! (che sono comunque sicura di non aver
commesso..)
Scruto il
vialetto antistante la casa, al di là della gigantesca porta a vetri:
inaspettatamente, è proprio lì che scorgo il suo profilo alto e dinoccolato,
mentre cerca inutilmente di mettere in moto la propria scassatissima
Ford.
-Dylan..Dylan,
ti prego..aspetta!- Grido, infilandomi addosso il primo straccio che trovo per
terra e oltrepassando la porta d’ingresso (aperta!?)alla velocità della luce.
– ti prego..lasciami spiegare...-
Dall’interno
del fantastico autoveicolo, in cui abbiamo trascorso insieme alcuni tra i
nostri pomeriggi più felici, vedo tuttavia spuntare un’ odiosa testa boccolosa
e mora, che mi rivolge uno sguardo spavaldo. Divento livida di rabbia nel trovare
proprio lei, Scarlett Mason, la ragazza più appariscente (e permettetemi,
facile..) della nostra scuola, accanto a al mio Dylly, con il quale ci prova
ormai dal primo anno di liceo!
-Ce ne stiamo
andando, Waves. Ultime parole?- Mi domanda la serpe, mentre Dylan mi rivolge
un sguardo deluso.
-Non saranno
certo rivolte a te, Mason. Voglio parlare in privato, con il MIO ragazzo se
non ti spiace..-
Per tutta
risposta gli occhi verdi di Dylan, in contrasto perfetto con i suoi capelli
scuri e scarmigliati, si fanno improvvisamente
bui.
-Ormai non c’è
più niente di privato, riguardo a questa faccenda..-Sospira, guardandomi
malinconico e ferito -..mi pare che tu abbia già fatto la tua scelta. Addio,
Althea..-
Il mio ragazzo
fa per mettere in moto; ma io, risoluta a non lasciarlo fuggire, infilo la
mano destra all’interno del finestrino, che Scarlett si premura immediatamente
di chiudere.
Ah!Razza di
stronza!
Grido di
dolore; mentre Albert Plum , braccio destro di Santorini e se possibile ancora
più imbecille di lui, attraversa il giardino agitando le braccia, in mia
direzione.
Ci mancava
solo Albert, a completare il quadretto! Non credo di poter reggere.. Quasi quasi, lascio che la macchina
metta in moto, e che la Ford di Dyaln si porti via il mio braccio, assieme al
mio cuore straziato!
-Althea, hai
addosso la mia tuta da rugby..- Mi fa notare Albert, mentre disgustata
realizzo che sono effettivamente i suoi panni sudici che ho indossato, nella
fretta di raggiungere Dylan.
Mi sento male
al pensiero di avere addosso i suoi stracci impregnati di sudore..ma ora ho
problemi più importanti da risolvere!
-Scusa
Albert..ti restituirò dopo il maltolto..-
Albert
annuisce, rivolgendomi uno sguardo stranamente intelligente per gli standard
di uno che sembra versare in perenne stato di
trance.
-Sì..e se
avrai tempo...affronteremo anche quel discorso che abbiamo lasciato in sospeso
ieri sera..-
Deglutisco.
Discorso..QUALE
DISCORSO?Non è possibile; ora, la storia, sta assumendo proporzioni
fantascientifiche! Non posso aver dimenticato tutto..ne sono sicura; se non
ricordo, è solo e soltanto perché niente di tutto quello che stanno cercando
di farmi credere è mai accaduto!
Ma
allora...perchè...?
Proprio mentre
Dylan sta per mettere in moto, senza smettere di fissarmi con aria triste,
Jessica, Charlotte e quell’idiota di Santorini si precipitano anch’essi nel
vialetto d’accesso antistante la casa,
gridando.
-Dove credi di
andare, Dylly?- Lo rimbecca Jessica, che grazie a dio si è infilata un pesante
golf di lana. Un bagno in piscina d’altra parte, è l’ultima cosa che
desidererei fare in questo momento! -.. il tg locale ha appena trasmesso le
previsioni del tempo; ci sarà una bella nevicata, e ti conviene non metterti
in viaggio se non vuoi brutte
sorprese lungo il tragitto. Durerà giusto ventiquattrore, dopo delle quali te
ne potrai tornare a casa..-
Dylan mormora
un insulto ben poco carino, tra i denti digrignati in una smorfia rabbiosa.
Scarlett, senza scomporsi, scende dall’auto, esibendo fiera i leggings grigi
epidermici che celano le sue gambe chilometriche.
-Poco
male..passeremo un’ altra giornata insieme. Speriamo solo che questa volta,
Althea, sia perlmeno in grado di ricordare..-
Basta!Non ce
la faccio PIU’!
Con uno
strattone libero il mio braccio, rimasto incastrato all’interno del
finestrino, e lancio ai miei pseudo amici uno sguardo
irato.
-Se questo è
uno scherzo di pessimo gusto, IO lo scoprirò!- Ringhio, mentre tutti mi
rivolgono sguardi perplessi, come per cercare di capire se io stessa stia
bluffando o meno.
-Nessuno
scherzo, Alth. Non siamo noi a doverti dire cosa sia successo! E’ impossibile
che tu abbia dimenticato..- Prova a convincermi Jessica, posandomi una mano
sulla spalla.
Ma io non
sentirò ragioni, perdincibacco! In qualche modo, scoprirò la verità! Sono
convinta che questa sia una congiura ai miei danni, ordita per qualche strano
motivo; ed io, non solo smaschererò lo sporco gioco di quelli che dovrebbero
essere miei amici, ma dimostrerò l’invalidità delle loro
accuse!
Ho giusto
ventiquattrore per farlo; e la disponibilità di un’indubbia capacità
razionativa..(LA MIA..) per far luce sull’arcano;non è un caso la tempesta di
neve, sono sicura che sia una manna dal cielo, per tenere tutti insieme gli
indiziati ed a portata d'interrogagorio fin tanto che le mie indagini proseguiranno .
-Tesoro..ti
senti bene?- Domanda Santorini, rivolgendomi uno sguardo preoccupato, come se
fossimo da sempre innamorati persi.
Ma stavolta,
non mi faccio prendere dal panico, nonostante i suoi modi affettati e premurosi nei miei confronti
siano del tutto fuori luogo. Anzi; gli rivolgo un
sorriso.
-Non volete
dirmi cos’è successo, vero?- Domando, squadrando i membri dell’infame
combriccola, uno per uno, e prendendo a girare in tondo con aria sospettosa
-..bene! Lo scoprirò da sola! E
ti proverò la mia innocenza, Dylan!
Jessica mi si
avvicina, come per misurarmi la temperatura sulla fronte: ma io, rapida mi
scosto.
No, cara la mia
ex amica...NON SONO PAZZA!
Il gioco è
ufficialmente aperto...e la mia
prossima mossa, la farò certo senza farmi attendere!
Salve
a tutti..so che, inizialmente, questa storia sembra assurda ma fidatevi..dopo
quest’inizio brusco ma necessario, l’approfondimento psicologico dei personaggi
sarà necessario, oltre che maggiore!Come vedete, ho mantenuto i cognomi dei
protagonisti del Cluedo, fatta eccezione per Lorenzo Santorini...doveva avere un
cognome italiano; e chiamarlo Mostarda sarebbe stato davvero grottesco! Che
dire..abbiate pietà della mia mente contorta! ^_^! E soprattutto, seguite
Althea, se vi va...vi garantisco che ne vedremo delle belle!