Uruk’hai
di slanif

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Sangue.
Tanto sangue.
Dappertutto.
Mi gira la testa.
Non è la prima volta che vedo del sangue, ma vederlo così copiosamente che mi piove addosso è sconvolgente.
Sangue rosso mischiato a sangue nero.
Sangue di umano, mischiato a sangue di mostro.
Uruk’hai.
Sono a migliaia. Sbucano fuori come formiche da ogni angolo, sembrano riprodursi doppi ogni qualvolta ne eliminiamo uno.
Non abbiamo scampo.
Non abbiamo scampo!
Tremo.
La vista mi si annebbia.
Un fendente mi si scaglia contro, e io riesco a schivarlo.
Tremo più forte.
“Legolas! Gli Hobbit!”.
La voce di Aragon è lontana.
I miei piedi si muovono da soli, girandosi nella direzione di quell’Orco che sta cercando di fare a fette Merry e Pipino.
Scaglio una freccia.
Centro.
Subito riporto l’attenzione di fronte a me, mentre con la coda dell’occhio vedo i due Hobbit che sgattaiolano via, a nascondersi dietro un cespuglio.
Davanti ai miei occhi si parano immediatamente due iridi nere come la notte più buia, di quelle notti tetre senza stelle. Una mano bianca pitturata sul viso, rende quegli occhi ancora più spaventosi nel terribile contrasto.
Paro all’ultimo con i pugnali l’enorme ascia dell’Uruk’hai che si abbatte su di me.
Vuole uccidermi.
Lo leggo nei suoi neri occhi assassini.
“Morirai, Elfo”.
Me lo sputa letteralmente in faccia. La sua bava è bianca e viscida, e mi si attacca alla blusa verde.
Sorrido, ma dura poco.
Sbarro gli occhi.
Cos’è…
Cos’è questa strana sensazione?
Come ha fatto questo mostro a muoversi così in fretta?
Non l’ho visto… non l’ho visto!
Cos’è?
Cos’è?
Guardo verso il mio fianco.
Cos’è questo liquido vischioso che esce copioso dal mio corpo?
Sangue?
I miei occhi fissano quelli dell’Uruk’hai, che prima sorride e poi fa qualcosa che mi sconvolge ancor di più del pugnale nel fianco: urla.
Mi urla in faccia.
Urla la vittoria.
Me la sputa.
Urla.
“LEGOLAAAS!” la voce terrorizzata di Aragon mi riporta alla realtà.
Sento la lama del pugnale dell’Uruk’hai sfilarsi da me e cado a terra in ginocchio.
Lentamente sposto gli occhi verso Aragon, che continua a gridare il mio nome ma non può avvicinarsi, perché è accerchiato. Lo vedo disperatamente cercare di raggiungermi, ma non può.
“LEGOLAAAS!” urla di nuovo, il terrore della voce.
A quel punto, anche tutti gli altri si voltano a guardarmi.
La Compagnia Dell’Anello sbarra gli occhi.
La vista comincia ad offuscarmisi.
Tutti diventano sbiaditi, opachi.
Sento solo un gran calore.
Caldo…
Tanto caldo…
Cado a faccia avanti.
Cosa sta succedendo?
Sto morendo?
Un Uruk’hai mi ha ucciso?
Caldo…
Sento caldo…
Tanto caldo…
Caldo e rosso, accecante.

**FINE**