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Autore: whitesary    07/06/2008    1 recensioni
un gattino irromperà nella villa Kaiba...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mokuba Kaiba, Nuovo personaggio, Seto Kaiba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN' AMICA FELINA

by Sara

Come al solito la dedico a qualcuno, e stavolta è il turno di tutti quelli che:

1-adorano i gatti o i felini in generale

2-adorano i fratelli Kaiba o più in generale Yu-Gi-Oh (sennò che la leggete a fare la fic? -.+)

3-adorano le MewMew: spero che apprezziate l'aggiunta di MewBerrie (sperando che si scriva così)

Buona Lettura!!!

le virgolette "..." sono i discorsi, invece quelle '...' indicano i pensieri

Era una giornata come le altre per il presidente della Kaiba Corporation: sempre le solite riunioni, i soliti incontri con alti capi della finanza... Ma quel giorno qualcosa stava per cambiare a causa di un incontro inatteso.

Come al solito stava viaggiando nella sua lussuosa limousine per recarsi ad un noiosissimo meeting, quando l'autista frenò di colpo la macchina facendo finire il passeggero contro il sedile di fronte.

"Saruwatari, ma che cavolo combini?!"

"mi scusi signore, ma guardi chi c'è in strada!"

Seto scese e vide MewBerrie visibilmente preoccupata che reggeva in mano qualcosa.

"ehi, tutto bene?" le domandò il ragazzo.

"io sì, ma questo piccolo amico no. Io devo raggiungere il resto della squadra Mew Mew, non puoi occuparti di lui?"

"lui chi?"

Allora la felina mostrò al ragazzo un cucciolo di gatto.

"stai scherzando, vero?! Sai con chi stai parlando? Non ho tempo da perdere per giocare con un gatto pulcioso!"

"non offendere! E poi questo piccolino è ferito, deve essersi rotto una zampa posteriore perchè non riesce a camminare. Ti prego, prenditi cura di lui!" rispose MewBerrie mettendogli il gattino in braccio, dopo di che se ne andò, minacciandolo di fargli molto male se non avesse fatto come gli aveva detto.

Seto rimase sotto shock: nessuno l'aveva trattato così in vita sua. Stava per abbandonare il cucciolo in mezzo alla strada fregandosene dell'avvertimento, quando lo guardò con più attenzione: era un gattino bianco con gli occhietti azzurri, così carino e indifeso... Si diede un ceffone per riprendersi, ma quel cucciolo l'aveva ormai preso in simpatia. Decise così di portarlo con sè e, mentre lui era al meeting, il conducente si preoccupò di portare la piccola da un veterinario. Qualche ora più tardi, quando il ragazzo chiamò Saruwatari per farsi portare a casa, venne informato delle sue condizioni.

"il veterinario ha detto che non ha nulla di grave, solo una piccola scheggiatura all'osso della zampa posteriore"

"e che cosa ha consigliato?"

"riposo assoluto, non deve fare una passo per almeno tre o quattro giorni".

Seto si voltò verso il cucciolo, beatamente addormentato in un cesto accanto a lui. Poi, sussurrando al piccolo mentre lo accarezzava, disse: "ti è andata bene, piccolino. Adesso ci sono io, mi prenderò cura di te".

Tornato a casa trovò Mokuba ad attenderlo, come al solito.

"ciao fratellone! Come è andato il meeting?"

"una palla mortale, come al solito..."

Mokuba notò il cesto che Seto recava in mano.

"che cos'è?"

"ecco...niente..."

"avanti, dimmelo!!!"

Seto provava quasi vergogna nell'ammettere che si era intenerito per un gatto. Non voleva che il fratello lo vedesse come un tenerone, un debole, così cercò in tutti i modi di nascondere il piccolo ospite.

"nel cestino ci sono delle mele, le ho comprate mentre tornavo a casa"

"evviva, io adoro le mele!!! Chiederò alla cuoca di farci una crostata!!!" disse Mokuba mentre si allontanava verso la cucina.

Seto bisbigliò a una delle sue guardie del corpo di uscire a prendere delle mele senza farsi vedere da Mokuba, e questo obbedì.

Dopo cena Seto si recò in camera sua a vedere se il gattino dormiva ancora, ma lo trovò sveglio e affamato, così gli portò un pochino di carne che il piccolo divorò tutta.

"certo che hai un bello stomaco, tu!" gli disse affettuosamente.

"chi sarebbe quello con un bello stomaco?" gli chiese Mokuba appoggiato allo stipite della porta. Lo aveva seguito perchè aveva notato che il fratello si era allontanato in modo sospetto poco prima.

"ecco...sono io! Non vedi come ho mangiato? Inizio a pensare che dovrei mettermi a dieta..." disse Seto mettendosi davanti allo specchio dopo aver coperto il piccolo amico con un telo.

"ma se sei uno stecchino!!"

"questo è quello che credono tutti, in realtà sono un falso magro, io! Sennò perchè mi metto sempre capi neri? Perchè il nero snellisce!!!"

"ma va là..." gli rispose il fratello minore, quando sentì uno strano rumore provenire dal telo.

"che cosa è stato?"

"io non ho sentito niente..."

"ma se veniva da lì!"

"hai le allucinazioni..."

Il telo iniziò a muoversi.

"accidenti Seto, e dopo io ho le allucinazioni! L'hai visto anche tu, no, che il telo si è mosso?!"

"io non ho notato niente..."

Mokuba si avvicinò pianin pianino al telo.

"che vuoi fare, Mokuba?!"

"mi sembra ovvio, voglio vedere cosa c'è qua sotto!!!" così tolse il telo, vedendo che il cestino era vuoto.

"ma...ero sicuro che ci fosse qualcosa..."

"visto che avevo ragione? Adesso su, fila subito a fare la doccia!!!" disse Seto mentre cacciava il fratellino fuori dalla stanza, chiudendogli la porta in faccia.

'mi è andata bene...ma dove si sarà cacciato quello, adesso?!'

Così iniziò a setacciare la stanza alla ricerca di quella pallina di pelo, che trovò sotto il letto. Lo tirò fuori e lo riadagiò nel cestino.

"mi hai fatto prendere un colpo! Non ti devi muovere da qui, ordini del veterinario!" gli ordinò mentre il piccolo si accomodava come poteva.

"a-ha!!! Ti ho scoperto, Seto!!!" disse Mokuba spalancando la porta.

"ma porca... Mokuba, non dovevi fare la doccia?!"

"non cambiare discorso... Qui dentro c'è qualcosa, non negare!!!"

Ormai Seto non poteva più negare l'apparenza, così decise di raccontargli tutto sperando in bene.

"hai ragione, qui dentro c'è qualcosa, o meglio, qualcuno."

"non sarà mica una bella ragazza, vero?"

"ma cosa vai a pensare!!!"

"scherzo! Chi è?"

"vieni a vedere"

Così Mokuba guardò nel cestino e vide il piccolo intruso.

"ma è un gattino!!! Che carino!!! Dove l'hai trovato?"

"mentre mi stavo recando al meeting mi ha sbarrato la strada MewBerrie, che mi ha chiesto di prendermi cura di lui, visto che è ferito. L'ho portato dal veterinario che gli ha diagnosticato una piccola scheggiatura all'osso di una zampina posteriore; adesso deve stare per qualche giorno a riposo assoluto. Solo che questa peste si era nascosta sotto il mio letto" disse.

'Ormai è fatta, penserà che sono un debole, un ...'

"hai fatto veramente un bel gesto, Seto!"-disse Mokuba mentre l'abbracciava-"sei il fratello migliore del mondo!!! Però l'autografo da MewBerrie potevi fartelo fare, no?" gli disse scherzando.

'Ma allora non mi considera...! Meno male...'

"ma come si chiama?"

"come si... Cavoli non gli ho ancora trovato un nome!!!"

"è maschio o femmina?"

"e io che ne so? Quella là e il veterinario non me l'hanno detto..."

"forse qualcuno qui saprà come si fa a vedere..." disse Mokuba mentre correva fuori dalla stanza. Dopo un pochino tornò con una delle cameriere, che guardò sotto la coda e disse convinta che era una femmina. Fatto il suo dovere si congedò, lasciando i fratelli da soli nella stanza.

"femmina... Allora, che nome gli diamo?" chiese Mokuba al fratello, che purtroppo non aveva idee.

"decidi tu"

"ok... che ne dici di 'Neve'? Dopotutto è bianca come la neve..."

"Neve... Mi piace! da oggi in poi tu ti chiamerai Neve!" Disse Seto alla cucciola che, nel frattempo, si era addormentata.

I giorni passavano e la piccola Neve si riprendeva in fretta. Quasi una settimana dopo era già in completa forma. Anche il veterinario confermò la cosa, facendo la gioia di Mokuba, che non vedeva l'ora di giocare con lei.

Una sera, qualche istante dopo aver superato la porta d'ingresso di casa sua, Seto notò delle impronte di gatto e di scarpe lungo tutto l'ingresso, che proseguivano per tutta la casa. Le seguì e trovò Mokuba e Neve nascosti in cantina.

"Mokuba, quante volte devo dirti che non puoi portare Neve in casa se è sporca?!"

"scusami Seto, è solo che iniziavamo ad avere fame, e allora siamo entrati per uno spuntino e..."

"questa è bella! Da quando in qua parli il linguaggio dei gatti?"

"perchè?"

"come fai a sapere che aveva fame? mica conosci il 'gattese', tu!"

"ormai io e Neve siamo talmente in sintonia che ci capiamo con uno sguardo!!!"

'dopotutto è vero'-pensò Seto-'da quando l'ha scoperta Mokuba si è sempre preso cura di lei molto più di me, e sembra che anche lei si sia affezionata a lui. Ormai sono indivisibili'

"ehi Seto che hai? Pronto? Terra chiama Seto!!!"

"ah, sì, scusami. Comunque adesso andate subito a darvi una pulita, da quanto è sporca Neve è diventata nera come il carbone!!! Per non parlare di te!"

"ok..."

"e mi raccomando, prima lavi lei e poi tocca a te! Non fare come l'ultima volta, dove l'hai buttata nella vasca!"

"e va bene..."

Così Mokuba si allontanò con Neve in braccio.

All'ora di cena tutti e due erano perfettamente lavati e profumati e, dopo aver riempito i loro stomaci, andarono in camera di Mokuba per giocare.

"dai, Neve, prendi la pallina!!" disse il ragazzino mentre la gattina scattava.

"che tenera che sei..."le disse mentre la vedeva giocare. Come se potesse capire le sue parole Neve si avvicinò al ragazzino e iniziò a fargli le fusa strusciandosi contro di lui.

"Neve smettila!! mi stai riempiendo di peli!!"

"e tu allontanala, no?" gli rispose Seto mentre entrava nella stanza.

"no, mi piace quando mi fa le fusa... Non è che sei geloso perchè a te non le fa mai?"

"ma non dire scemenze..."-si avvicinò alla gattina e la prese in braccio-"di cosa dovrei essere geloso, io?"Domandò in tono ironico Seto mentre coccolava la piccola che, poi, saltò in braccio al fratellino.

"di questo!"rispose Mokuba ironicamente.

"ma non fare il bambino... Guarda, adesso siamo pieni di peli, tu poi..."

"ok, mi farò di nuovo la doccia..."-poi disse a Neve-"tu aspettami qui!" dopo di che si diresse in bagno, seguito dal fratello maggiore.

Mentre si facevano il bagno...

"aaah, era da un pò che non facevamo il bagno insieme!" disse Mokuba.

"hai ragione... Che bello farsi un bel bagno caldo dopo una dura giornata..."

"sai che stamattina Neve non si è sentita bene? Ha vomitato."

"poverina..."

"allora ho pulito lo schifo e l'ho tenuta al caldo con una coperta. Ho vegliato su di lei per almeno due ore!"

"sembra che ormai tu non possa proprio fare a meno di lei"

"verissimo! Quando tu non ci sei è lei che mi tiene compagnia. Grazie Seto!!!"

"e di cosa?"

"di aver portato a casa Neve!!"

"è stata MewBerrie a darmela in custodia, devi ringraziare lei..."

"lo farò se un giorno la vedrò..."

"Adesso io esco, devo sbrigare ancora alcune pratiche urgenti..."-disse il fratello maggiore mentre usciva dalla vasca e prendeva un asciugamano-"tu però non restare in acqua troppo a lungo o ti scioglierai!!!"

"va bene..." rispose mentre Seto usciva dal bagno.

Qualche ora più tardi, mentre stava ultimando il suo lavoro, Seto venne interrotto dalle urla di Mokuba; si precipitò per le scale ed entrò nella stanza del fratellino. Questo era totalmente shockato perchè c'era una strana luce bianca in mezzo alla stanza.

"Mokuba, stai bene? Ma cosa è successo?"

"Neve... In mezzo alla luce c'è Neve..." riuscì solo a dire.

Dopo un lampo abbagliante Neve era scomparsa, lasciando posto a una ragazzina bionda con gli occhi azzurri.

"ma tu chi diavolo sei?!" chiese Seto.

"io sono la Dea dei Felini"

"la che cosa?!"

"Dea-dei-Felini!"

"ma scusa, e la mia piccola Neve... Che fine ha fatto?!" chiese Mokuba preoccupato.

"ancora non l'avete capito? La gattina che conoscevate come Neve sono io!"

"ma come è possibile..."

"forse posso spiegarvi io..." disse MewBerrie entrando dalla finestra.

"MewBerrie! Ma che ci fai qui?" chiese Mokuba.

"vedete, il cucciolo che avevo affidato a Seto in realtà era la Dea dei Felini tramutata in gatto, sfuggita per miracolo agli alieni"

"sì, certo, come no, e io sono il re dell'universo..." disse Seto in tono ironico.

"insolente!!! Come puoi parlare così davanti a..."

"lascia stare, MewBerrie, non ha alcuna importanza se lui ci crede o no... Vedete, sono stata catturata dagli alieni perchè volevano usare il mio potere per tramutare in felini tutto il genere umano per conquistare più facilmente la Terra. Per sfuggirgli ho dovuto tramutarmi in gatto solo che, nella fuga, mi sono ferita ad una zampa. Vagai per qualche ora senza meta, poi questa coraggiosa ragazza mi trovò e, dopo avermi riconosciuta, mi promise di sbarazzarsi degli alieni. Purtroppo però le ero di impiccio..."

"...e qui sono entrato in scena io, vero?"

"esattamente. Mi affidò a te, e in questi giorni sono stata amorevolmente curata da voi. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza"

"scusa, ma... Adesso te ne andrai? Non ti rivedremo più?" chiese Mokuba piangendo.

"esattamente. Lo so che è triste, ma devo tornare a casa mia, lassù in cielo..."-si avvicinò a Mokuba e lo baciò teneramente-"non ti dimenticherò mai..."

"adesso dobbiamo andare..."disse MewBerrie.

"arrivederci, e non dimenticatevi mai della piccola Neve!!!" disse, dopo di che si tramutò in una luce che salì verso il cielo.

"NO, NEVEEEEEEEEEEEE!!!" urlò Mokuba, ma ormai se n'era andata.

"adesso devo andarmene anch'io... Grazie di tutto..." disse MewBerrie prima di sparire.

Seto si avvicinò al fratellino per consolarlo, e quello si sfogò piangendo come non mai in vita sua. Sapeva che sarebbe stato difficile per Mokuba dimenticare la sua compagna di giochi, ma si ripromise di aiutarlo in tutti i modi possibili.

Un mese dopo i due fratelli erano sdraiati sul prato ad ammirare il cielo stellato nel pieno della notte.

"Seto..."

"che c'è?"

"credi che Neve ci stia guardando, adesso?"

"lei ti guarderà sempre da lassù, sempre che tu non la dimentichi"

"non potrò MAI dimenticarla!!!"

"allora stanne pur certo, e ti dico anche che sarà sempre con te, ne sono sicuro..."

Per qualche minuto se ne stettero in silenzio ad ammirare il cielo.

"adesso che mi salta in mente, non ti ho ancora chiesto come è stato il tuo primo bacio!!! Come ci si sente ad aver baciato una Dea?"

"beh... Ecco... Non saprei come dirlo..." balbettò Mokuba ormai rosso come un pomodoro.

"avanti, non farti pregare..." disse mentre iniziava a torturare il fratellino.

"no, smettila, se non lo so dire non lo so dire!!!!"

"certo, e io ti credo pure... Sputa il rospo, avanti..." gli diceva Seto mentre, sopra di loro, il cielo stellato sembrava più luminoso che mai.

  
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