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Autore: Colin_from_Mars    25/01/2014    1 recensioni
"Con tutto quello a cui solitamente era abituato, Stiles non si sarebbe mai aspettato questo. Ormai aveva completamente accettato il soprannaturale nella sua vita, tra lupi mannari, Nemeton, branchi di Alpha e tutto il resto, e probabilmente essere rapito da una strega non era stata neanche la cosa più incredibile che gli fosse accaduta negli ultimi tempi."
Genere: Comico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Allison Argent, Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E così, dal nulla ho deciso di scrivere una fanfiction su Stiles (e neanche una Sterek wtf), ispirata a questa fanart. E' ambientata in una specie di universo parallelo dopo la 3a, in cui Stiles, Allison e Scott non hanno le allucinazioni (E NON SOFFRONO, POVERI I MIEI BAMBINI ç__ç) e sono tutti felici (lalaaaaa).
Non è niente di che, ma spero vi piaccia :3

 




Con tutto quello a cui solitamente era abituato, Stiles non si sarebbe mai aspettato questo. Ormai aveva completamente accettato il soprannaturale nella sua vita, tra lupi mannari, Nemeton, branchi di Alpha e tutto il resto, e probabilmente essere rapito da una strega non era stata neanche la cosa più incredibile che gli fosse accaduta negli ultimi tempi. Inizialmente si era effettivamente preoccupato per quello che la strega avrebbe potuto fargli, ma poi aveva capito che lo stava solo tenendo in ostaggio – anche se il ragazzo non aveva nessuna idea del perchè -, quindi non aveva intenzione di ucciderlo. Forse. Be',almeno non subito.

Ma per ora il problema non era la strega e Stiles lo sapeva.

Seduto sul freddo pavimento di pietra della cantina buia dove era rinchiuso, osservava in panico i frammenti di vetro di un'ampolla ormai infranta, dai cui proveniva solo una tenue luce bluastra. Quando era caduta, o meglio, quando Stiles, muovendosi al buio con la sua solita grazia, aveva urtato uno scaffale e aveva fatto cadere la boccetta per terra, rompendola e rovesciandone il contenuto – su cui poi era scivolato rovinosamente, motivo per il quale ora era praticamente sdraiato sul pavimento con un leggero dolore al sedere -, lo strano liquido al suo interno aveva brillato intensamente per qualche secondo, costringendo il ragazzo a coprirsi il volto. Una volta sparita la luce, i suoi occhi ci avevano impiegato pochissimi secondi a riabituarsi all'oscurità; un tempo decisamente inferiore al normale, in realtà. Ma Stiles non ci aveva fatto subito caso, distratto da ciò che era appena successo.

Adesso il ragazzo era fermo immobile, un po' spaventato, e si aspettava che accadesse il peggio da un momento all'altro.

I minuti passarono ma non accadde nulla. Sospirando sollevato, Stiles si passò una mano tra i capelli, ma si accorse subito che qualcosa non andava: sfiorò nuovamente la testa e invece di toccare i capelli, toccò qualcosa di completamente diverso. Era morbido ed estraneo; gli sembrava quasi il pelo di un animale. Lo tastò ripetutamente e capì infine si cosa si trattasse: orecchie. Quella pozione magica gli aveva fatto crescere delle orecchie.

“Porca miseria!” mormorò sbigottito. Preso dall'imminente desiderio di allontanarsi il più possibile da quella pozione – avrebbe potuto trasformarlo completamente in un animale, per quello che ne sapeva – provò ad alzarsi, e portando le mani dietro di se per tirarsi su, sfiorò di nuovo qualcosa di morbido, proprio come le sue orecchie.

-Oh no. Oh Dio, no, no, no- di nuovo nel panico, si toccò il fondo schiena con gesti frenetici ed ogni suo dubbio venne cancellato: aveva anche una coda.

                                                                                               
                                                                                                      ***


Ora la sua vista si era completamente abituata al buio e Stiles poteva vedere i contorni di tutto ciò che lo circondava come se si trovasse in una stanza in penombra, piuttosto che nella completa oscurità come prima. Guardando la sua nuova coda, però, capì solo che era piuttosto spessa, e toccandola sentì che aveva un pelo molto lungo ed incredibilmente morbido. Questo restringeva il campo: non era diventato un mezzo cane o un gatto, probabilmente.

Respirò profondamente, si alzò lentamente e cercò di calmarsi. Forse era solo un effetto momentaneo, e tra qualche ora sarebbe finito, facendolo ritornare completamente umano; o forse era solo un'illusione, un trucco che solo lui era in grado di vedere... O forse sarebbe rimasto così per sempre, e sarebbe dovuto restare chiuso in casa per il resto dei suoi giorni per evitare che la gente lo vedesse.

Sospirando un po' avvilito, passò di nuovo le dita di una mano tra la coda, mentre con l'altra sfregò un'orecchia, sentendola muoversi leggermente sotto il suo tocco. Dopo poco si abituò alla sensazione e non gli sembrò quasi più qualcosa di estraneo. Cominciava a percepire questi nuovi 'elementi' come una parte di se, quasi come se li avesse sempre avuti. Si concentrò un istante e provò a muovere la coda. Per un attimo gli sembrò quasi di non riuscirci, ma poi la sentì agitarsi e sfregare la sua mano. Sorrise compiaciuto, per quanto tutto questo gli sembrasse ancora un po' assurdo.

Poi ripensò al motivo per cui tutto questo era accaduto e alla strega che lo aveva rapito. Ora era assolutamente certo che lo avrebbe ucciso. Il suo cellulare era completamente scarico, quindi non avrebbe potuto chiamare aiuto, ma sperò comunque con tutto il cuore che gli altri riuscissero a trovarlo in fretta.

   
                                                                                                    ***


Sentì molti passi lontani ma frettolosi che si stavano avvicinando. Wow, aveva acquistato anche il super-udito? Per un secondo pensò trionfante che adesso anche lui avrebbe potuto tenere testa a Scott e gli altri, finché il suo cervello non gli ricordò che hey, poteva benissimo trattarsi della strega, la quale vedendo il casino che aveva combinato, lo avrebbe sicuramente polverizzato all'istante, o peggio. Grazie, cervello.

Stiles indietreggiò lentamente, fin quando la sua schiena non scontrò un altro scaffale. Sentiva che adesso c'era qualcuno dietro la porta. Afferrò la prima cosa che trovò a portata di mano e aspettò che la strega entrasse.

                                                                                         
                                                                                                       ***


Fortunatamente per lui, ad aprire – o meglio, scardinare- la porta fu Derek, seguito da Scott, Isaac e Allison.

Derek lo guardò un momento, leggermente irritato.

“Stiles, hai toccato qualcosa?”

“..No..”, cercando di mostrare tutta l'indifferenza possibile, Stiles rimise a posto il barattolo che aveva afferrato qualche istante prima per cercare di difendersi. Derek inarcò un sopracciglio, spostando lo sguardo da lui ai frantumi dell'ampolla a pochi metri di distanza, mentre gli altri cercavano – fallendo miseramente - di non ridere.

Stiles incrociò le braccia al petto, imbronciato, e la sua coda si agitò leggermente come a sottolineare l'offesa.

“Era ora che veniste a salvarmi, comunque. Che cosa voleva questa strega?”

“Io e lei avevamo un conto in sospeso. - rispose Derek, ignorando la sua prima affermazione “Ti ha rapito per costringermi ad affrontarla una volta per tutte, e diciamo che non tutto è andato secondo i suoi piani.”

“L'abbiamo sconfitta in pochi secondi e ci siamo fatti dire dove ti teneva rinchiuso.” intervenne Scott, “Poi quando lei ha tentato di attaccarci con la magia è intervenuta Allison, colpendola con una freccia.” Per un secondo, il suo sguardo si fece malinconico, ma la ragazza non sembrò farci caso e sorrise, compiaciuta.

“Sono sempre pronta ad aiutare un amico in difficoltà” Allison gli sfregò la mano sulla testa con un gesto affettuoso, accarezzandogli anche le orecchie.

“E queste...?”

Scott e Isaac si avvicinarono, curiosi.

“Belle, vero?” Stiles mosse orecchie e coda con fare altezzoso e fiero.

“Adesso anche io sono speciale come voi.” scherzò. Ora che c'era un po' più di luce, riuscì ad osservare meglio la sua coda: era di un colore molto simile all'arancione, con qualche chiazza nera nella parte superiore e la punta bianca. Sembrava proprio la coda di una...

“Volpe. Sono una volpe! Fico.”

“Stiles...” adesso anche Derek era vicino, e sembrava preoccupato.

“Lo so, lo so.” Stiles si fece serio. Capiva quanto tutto ciò potesse essere complicato; coprire una cosa del genere non era facile.

“Credo che dovremmo andare da Deaton. Magari lui ne sa qualcosa.” Propose Isaac.

Stiles annuì. Poi gli venne in mente una cosa; afferrò un vasetto di vetro vuoto e andò verso il punto in cui aveva rovesciato la pozione. Forse ne era rimasta qualche traccia recuperabile, che avrebbe permesso al 'veterinario' di capirci qualcosa in più. Per sua fortuna, sul pavimento erano ancora presenti delle tracce della sostanza magica semi liquida; con l'aiuto di qualche frammento di vetro, Stiles riuscì a metterne un po' dentro il suo vasetto.

Una volta uscito fuori – la cantina dove la strega aveva rinchiuso Stiles non era altro che la dispensa delle pozioni in casa sua. Quella tizia non doveva essere proprio un genio nei rapimenti – vide che era notte fonda e la luna era quasi piena. Quanto tempo era rimasto chiuso lì dentro? Un giorno, forse due? Per fortuna aveva detto a suo padre che sarebbe rimasto da Scott per qualche giorno.

Camminando nel giardino della casa verso la macchina, in un angolo notò la sagoma del corpo della donna.

“Me ne occuperò io, non preoccuparti.” lo rassicurò Derek.

Stiles annuì e salì in macchina insieme agli altri.

Una volta arrivati a casa di Derek, Stiles era troppo stanco per fare o dire qualsiasi cosa, perciò si buttò sul divano, addormentandosi subito.

                                                                                                     
                                                                                                        ***


Quando si svegliò, il sole era ormai sorto da molte ore, e per un momento si chiese cosa ci facesse nel soggiorno di Derek. Poi ricordò tutto. Si tirò su di scatto, sedendosi, e si portò una mano alla testa e una al fondo schiena, cercando le orecchie e la coda. Non trovò nulla. Pensò di aver sognato tutto, ma era sicuro che ciò che gli era successo fosse reale. Con sua grande sorpresa, si sentì come se una parte di lui mancasse, e ciò gli diede una strana sensazione di panico. Corse in cucina, dove trovò Derek.

“Derek, le mie orecchie e la coda sono scomparse!” la sua voce suonò più preoccupata di quanto non credesse. Derek lo guardò, aggrottando la fronte

“Mhhh no.”

Stiles l'osservò con aria confusa, poi si voltò verso uno specchio lì vicino. Sbalordito vide che, invece, le sue orecchie c'erano.

“Ma che diavolo..? Eppure ero sicuro che...” guardò verso il basso e vide anche la sua coda. Una strana sensazione di sollievo lo pervase; sperava comunque che Deaton potesse dargli qualche risposta o consiglio. Tornò in soggiorno, guardò l'ora sul suo telefono, messo in carica da qualcuno mentre lui dormiva: le due del pomeriggio. Eh, non male per i suoi standard. Chiamò subito Scott, il quale gli diede appuntamento dal veterinario.

                                                                                                      
                                                                                                        ***


Venti minuti dopo, lui e Derek erano nel retro negozio con Scott, Isaac e Deaton, intento ad guardare attentamente le orecchie e la coda di Stiles.

“Interessante.. e decisamente inusuale, direi.”

“Conosci qualche modo per... farle sparire o coprirle?” gli chiese Stiles, speranzoso. Anche semplicemente arrivare fino a lì senza farsi vedere era stato decisamente complicato.

“Farle sparire completamente è impossibile, ormai la pozione ha avuto il suo effetto. Ma se mi dai quel poco che hai recuperato, vedo se, esaminandola, riesco a capire qualcosa di più e a fare qualcosa.”

Il ragazzo gli consegnò la boccetta di vetro. Deaton l'osservò attentamente, sentendone anche l'odore.

Stiles aspettava, impaziente, le orecchie che si tendevano e la coda che si agitava nervosamente. Derek gli posò una mano sulla schiena, cercando di calmarlo.

Finalmente, Deaton si girò verso di loro, sorridendo.

“Ho capito di cosa si tratta. E' una pozione con un effetto simile al morso di un licantropo, solo che invece di trasformarti con la luna piena, Stiles, ti trasformi quando sei agitato, spaventato, o comunque provi una forte emozione. Quindi, come con la licantropia, devi imparare a controllarlo.”

Derek sbuffò una risata: Stiles era in grado di controllarsi quasi quanto un bambino;

Stiles gli lanciò un'occhiataccia e lo colpì con la coda. Poi tornò a concentrarsi su Deaton.

“Quindi devo cercare di..concentrarmi e stare calmo?”

Deaton annuì. “Prova.”

Stiles prese un respiro profondo e provò a pensare a qualcosa di rilassante: ricordò una delle volte in cui, insieme a Scott, aveva fatto uno scherzo al coach Finstock. Quando riaprì gli occhi vide che Scott sorrideva incoraggiante; si guardò il sedere e vide che la coda era scomparsa.

“Sono sparite anche le orecchie?”

Derek annuì. Stiles sorrise, decisamente più tranquillo di quando si era svegliato: non si sentì più preoccupato, perchè adesso sapeva che avrebbe potuto controllare la sua trasformazione.

“Be', mi hanno sempre detto che sono furbo come una volpe.” disse, ridacchiando.

Derek scosse la testa e Scott fece una smorfia, ma poi sorrise anche lui.

   
 
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